Una
dolce estate movimentata
Tatatataaaaam!
Ecco il nuovo chappy!
Me commossa
dalle recensioni e dagli incoraggiamenti ricevuti dal popolo dei romantici! ^^
Grazie di
tutto cuore a ognuna di voi, spero continuerete ad appoggiarmi!
1kiss
LuNaDrEaMy
“DEBUTTO
IN SOCIETA’”
Chap 2.
Il rumore
metallico, del motore della cinquecento bianca di Simo, lo riconoscerei
ovunque.
Spesso la
prendo in giro, quando arriva a bordo del suo bolide rampante; lei è una
nanetta di un metro e sessanta (non si offendano le
lettrici non propriamente giganti ^^ ndL)
che vederla scorazzare in quella scatoletta è davvero una scenetta
esilarante!
PEEEM-PEEEM!!
Suona il
clacson per avvertirmi di scendere, ma io sono già sotto al portone che
l’aspetto.
Mi sento
più sollevata del fatto di non essere la sola a ritardare, lei è
sempre così precisa, mi avrebbe fatto un generoso cazziatone!
La vedo
arrivare dal fondo della strada, mi faccio un po’ più avanti
così che possa vedermi.
IL suo
finestrino è abbassato, dallo stereo volano alte
le note di una canzone di Marco Masini, il suo
cantante preferito.
-“Bene,
io già sono tesa, tu mi metti pure ‘sto morto come sottofondo
musicale?!”-.
-“Moorto?! Non sia mai! Masini
è un poeta, ciccia!”-.
La scruto
bene, cercando di capire se è il caso o no
controbattere.
Desisto
dall’idea di farlo, tanto il mio parere non mi avrebbe
di certo scampato da Santo Masini, neanche
stavolta!
-“E poi
perché sei tesa, ciccia?!”-.
Ciccia, per
lei non sono Luana o Lù, per lei sono soltanto
ciccia, ciccetta se mi va male e ciccia-ciccia quando
proprio la situazione è pessima!
Però
questo soprannome mi fa ridere, infondo è una cosa che ci
contraddistingue, è un vezzeggiativo tenero del fatto che entrambe
abbiamo guanciotte piene e morbide a prova di
pizzico.
-“Bè sai, stasera debutto in società, niente di
meno che alla “rotonda place”. Un evento
emozionante e per pochi intimi…”-.
-“Dai scemetta, non è poi così male passare il
tempo là! Qualcuno di loro poi, sono sicura che li conosci”-.
-“Probabile
siano amici di Alessandro e…oddio no, spero proprio di no!”-.
Tiro la testa
all’indietro appoggiandola di peso al poggiatesta; è un incubo se
così fosse!
-“Ma ti
vuoi levare dalla testa Alessandro almeno per stasera?!
A te serve una bella botta d’adrenalina dai retta
a me! Poi ti serve un bel moretto dagli occhi verdi, fisico alto e asciutto,
magari più grande di te, con una bella macchina roboante…”-.
-“Eh
sì, frena oh!”-.
-“Ma dai
dicevo così per dire… mamma quanto sei
pignola!”-.
-“No
Simo… FRENAC’èILMARCIAPIEDE!!!”-.
Il rumore
stridente dei freni arriva in realtà troppo tardi,
saltiamo entrambe dal sedile e ci ritroviamo direttamente sul marciapiede
vicino.
BOOM!
Abbiamo fatto
fuori una ruota. Forse due.
Al di fuori
del finestrino, il canto delle cicale è rotto da un rumore sibilante e
stridulo; gomma bucata che si sta sgonfiando!
Scendiamo di
corsa, vedo Simona mettersi le mani nei capelli.
-“Porca
miseria! Ho bucato! E adesso?! Oddio mia madre mi
farà un cazziatone assurdo, mi rinchiuderà dentro casa e butterà
le chiavi dalla finestra!!!”-.
La guardo, ha
parlato talmente veloce che comprenderla è stato
un impresa.
Ha un espressione in volto tutta da ridere.
-“E
farebbe bene!!!”-.
Mi lancia un occhiataccia, non posso resistere è da quando
siamo scese dall’auto che voglio farlo; scoppio a ridere a più non
posso, lacrimando dallo sforzo.
-“Ma
brutta scema che non sei altro, smettila di ridere che se ti prendo ti tiro il
collo!”-.
Mi si avventa
contro, cercando di acchiapparmi; sembriamo due bambine, mi giro per fissarla e
quando incrocio i suoi occhi noto con piacere che si
è lasciata andare in una risata espansiva anche lei.
-“Ok basta, ho il fiatone! Come la mettiamo adesso?! La sai cambiare una ruota
Si?!”-.
-“Lù,io non so nemmeno come
si cambia una rotella a una bicicletta…”-. Si gratta il capo e poi
riprende –“Magari provo a chiamare Valerio, lo faccio venire qua e
ci pensa lui! Sì-sì, altrimenti
facciamo notte!”-.
Annuisco,
anche se soltanto sentir pronunciare quel nome mi fa sobbalzare; sono di nuovo tesissima.
Ma è
mai possibile che fare nuove conoscenze mi porta così tanto turbamento?!
Pochi minuti
dopo, una macchina verde, un alfa romeo per la
precisione, ci avvicina.
Dalla macchina
scendono due ragazzi.
Boom
Boom
Boom, mamma come mi fa il cuore!
Il primo che
ci raggiunge deduco sia Valerio; si è avvicinato a Simona, sfiorandogli
le labbra a fior di bacio.
-“Piacere,
io sono Valerio! Tu sei Luana, giusto?!”-.
Risposta
esatta. Poi ci penso; lui che ne sa se sono Luana?!
Faccio
spallucce e gli porgo la mano.
-“Sì,
sono Luana! Piacere mio!”-.
La sua stretta
di mano è forte e sicura, ha un bel sorriso e gli occhi furbi.
-“Bene,
vediamo che avete combinato!”-.
Ridacchia
avvicinandosi alle ruote della macchina.
-“Andrea!!!”-.
Simona urla
buttandosi fra le braccia dell’amico di Valerio.
E’
pazza. E’ davvero folle questa ragazza!
-“Lei…è
Luana!”-. Ride furbescamente al ragazzo, sciogliendo l’abbraccio.
-“Eh
sì, ho sentito…”-. Mi guarda intimidito, poi timidamente si
avvicina allungando il braccio.
-“Piacere”-.
Le nostre voci all’unisono, decantano quella parolina di cortesia.
Il che…fa
arrossire ancora di più il poveretto.
Mi volto verso
Simona, ridendo.
Non me la
racconta giusta ciccetta; sicuramente avrà
sbandierato ai quattro venti la mia attuale situazione di quasi single, per
attirare l’attenzione di qualche losco personaggio, amico del suo Valeriuccio.
No, non sono
diabolica è che conosco bene la psiche della mia adorata amichetta!
Poi guardo
Andrea; è moro, ha gli occhi verdi, bella macchina…ci manca solo
che sia più grande di me e il bel quadretto dipinto da Simona è
al completo!
In un attimo
di distrazione, gli tiro il gomito della maglietta.
-“Senti
un po’, non è che stavi combinando un uscita
a quattro stasera, vero?!”-.
Lei
ammutolisce, per poi portarsi una mano alla bocca e soffocare una risatina
vivace.
-“Ahh sei brava! Ora anche gli appuntamenti al buio mi
combini, dottor stranamore?!”-.
Mi guarda
supplichevole.
-“Dai
è che è un periodo brutto per lui, si è lasciato da poco
con la ragazza ed è un po’ depresso… volevo fargli un
piccolo piacere, giusto per distrarlo un po’!”-.
Fantastico! La
serata si sta mettendo proprio bene; abbiamo una macchina sul marciapiede,
un’amica pazza col suo pseudo fidanzato o non
so cos’altro sia e il loro amico depresso a chiudere il bel teatrino.
Fantastico,no?!
Se era questa
la botta di adrenalina di cui parlava la mia migliore amica, sto a cavallo!
Mi siedo
abbattuta sul cofano della macchina di Andrea; lo vedo sorridere sornione,
fisso il sguardo e lo pizzico a sbirciare quei
centimetri di coscia scoperta dalla minigonna.
Ah, il
depresso è anche pervertito. Grandioso!
-“Ok, le ruote sono a posto, ma non puoi andarci in giro
Simo, quindi se non avete niente di meglio da fare vi portiamo noi in
giro!”-.
Ma dai?! Non l’ho creduto nemmeno per un secondo che ci
avrebbero lasciate in mezzo alla strada.
Galanteria,
certo...
Siamo montate
in macchina, una signora macchina a dirla tutta, accomodandoci su quei sedili
morbidi e rifiniti.
-“Pub?!”-.
Valerio si
gira verso di noi.
Simona
annuisce, poi mi strizza l’occhiolino.
Paracula!
Durante il
tragitto scambiamo quattro chiacchiere; scopro che Valerio, abita praticamente
di fronte al mio palazzo ed Andrea invece poco distante dalle scuole materne
che ho frequentato.
Siamo tutti
della stessa zona, loro sono un po’ più grandi di me, a parte
Andrea che ha 26 anni e non è per niente mio coetaneo!
Entrambi
lavorano come vigili del fuoco, la cosa mi piace; sono ragazzi attivi, svegli e
parlano del loro mestiere con gli occhi che brillano.
E’ bello
sapere che esistono ancora ragazzi motivati.
OMMIODIO sto
parlando come mia nonna!
Valerio mi
è molto simpatico; siamo molto, molto simili caratterialmente, devo dire
che non è niente male come tipo.
Andrea
è molto più ambiguo, non sono ancora riuscita a decifrare che
persona sia ma non mi dispiace in definitiva!
C’è
una cosa però di cui sono largamente stupita;
mi sono sempre ritenuta una ragazza timida, un po’ di legno in alcune
situazioni, eppure con questi due perfetti sconosciuti mi sento proprio a mio
agio, disinvolta come non mai!
Starò
impazzendo. O forse starò diventando “normale”. A buonora!
Il pub dove
arriviamo è davvero carino; il Kirbys.
C’ero
già stata un paio di volte, spesso con Ale, mi
piace e si respira un atmosfera rilassata e divertente.
Restiamo
lì il tempo di qualche birra e altre chiacchiere, per poi goderci un
po’ della musica dal vivo che offre la serata.
Sono
piacevolmente stupita del mio umore del tutto rilassato, rido,
credo d’aver riso molto quella sera.
Non credo
siano state le birre, sono una forte io, che regge!
Forse devo
ammetterlo, anzi sicuramente è così, a volte trovarsi in
compagnia delle persone giuste distende l’umore e ci fa sentire bene, a
posto con noi stessi.
Non sto
pensando a lui, non ci ho pensato nemmeno per un momento.
O forse
sì.
C’è
stato un momento in cui è passata di sottofondo, in radio, la
“nostra” canzone; sono rimasta in silenzio tutto il tempo che il
brano ci ha messo per svanire, sulla scia di sensazioni forti che mi ha
provocato.
-“Lù, cos’hai?!”-.
Valerio si
è voltato dal suo sedile per guardarmi.
Mi conosce
appena, potrebbe fregarsene del mio umore o del mio stato, eppure sta lì
a fissarmi con i suoi occhioni
color nocciola.
-“Ma
niente…una storia finita male.”-.
-“ Non
pensarci, dai retta a me. Ho appena chiuso una storia
di quattro anni, cerco di pensarci il meno possibile, sai credo che certi
eventi vadano accettati e basta, senza combatterli ulteriormente. Guarda
avanti, non voltarti mai…”-.
Lo guardo
sorridendogli, abbiamo proprio tante cose in comune io e lui.
La macchina si
ferma.
Siamo fermi,
di fronte alla rotonda.
D’improvviso
la mia calma e sicurezza vengono inghiottite
nuovamente dal solito imbarazzo; neanche sono scesa e già mi sento gli
occhi addosso di tutti.
Manie di
persecuzione?!
Può
darsi, ma sono un personaggio nuovo, destare interesse credo sia lecito.
Scendo un
po’ intimorita, guardandomi intorno.
Ci sono un mucchio
di facce a me familiari ed altre del tutto sconosciute.
Simona mi
presenta la maggior parte dei presenti, sono eccitata, mi sudano le mani!
Uno ad uno,
stringo mani quasi fossi una celebrità; gente
che mi allarga spontaneamente le braccia, sorrisi aperti, risate contagiose.
Sono proprio
felice di trovarmi qui!
In
realtà non avrei mai creduto di ricevere un trattamento così
aperto e disponibile, soprattutto dalla parte maschile^^, dai ragazzi della
rotonda.
Non mi sono
mai considerata una ragazza brutta anzi, oddio non che sia
‘sta bellezza da mozzare il fiato ma… credo che l’interesse
da parte di alcune persone sia nato da qualcosa che vada ben oltre l’aspetto
fisico e questo mi rende davvero felice.
Con Valerio
è stata alchimia a prima vista, certo sempre nel rispetto della sua
relazione con Simona; poi c’è stato Andrea che quella sera mi ha
davvero tirata su di morale, facendomi sorridere tantissimo, nonostante il suo
pessimo umore.
Per non
parlare degli altri, semplicemente divini!
Insomma,
mettere il naso fuori casa non fu poi così disastroso come pensai;
sì certo i “problemi” non mancarono, ma non sarei stata in
grado di immaginare nemmeno cosa mi sarebbe successo da quella sera in poi...
-“Allora?!
Cosa ne pensi di Andrea?!”-.
Simona ha
spento il motore proprio sotto il mio portone.
Non sembra
intenzionata a mollarmi presto, senza ottenere una risposta, per
cui mi affretto a cacciarmi qualcosa di bocca.
-“Mah,
simpatico…”-.
-“Ma non
ti piace neanche un pò?!”-.
-“Sinceramente?!
No non è il mio tipo! Ma perché, cosa ti
ha detto?!”-.
-“E che
ti fa pensare che mi abbia detto qualcosa?!”-.
L’ho
guardata con la faccia di chi non abbocca, sorridendo maliziosa.
-“Bè qualcosa a dire il vero me lo ha
detto...”-.
-“E
sarebbe…?!”-.
-“Ha
detto che sei molto carina e che avrebbe piacere di continuare ad uscire con
te! Insomma ciccia magari se organizziamo altre serate come questa non gli
dispiacerebbe…”-.
-“Per me
va bene…”-. Il viso gli si illumina di botto, neanche avesse visto
Riaccende lo
stereo, tira su i finestrini elettrici, tipico nel voler dire “Ora smamma”
e rimette in moto.
Apro la
portiera indifferente, poi prima di scendere mi volto nella sua direzione.
-“Ciccia
hai capito?!”-.
-“Sì,
sì…”-.
Ecco, non ha
ascoltato neanche mezza parola di ciò che gli ho detto.
Tipico di
Simona.
La saluto con
un sonoro bacio sulla guancia ed esco definitivamente dall’auto.
-“A
domani Lù! Chi si sveglia prima chiama!”-.
Botta di acceleratore
e sparisce inghiottita dalla strada.
Mi affretto
verso il portone, salgo le scale del saltellando e con la stessa allegria apro
la porta di casa, tuffandomi nella mia stanza.
Sono davvero
contenta della riuscita della serata, penso, mentre abbandono le scarpe ai
piedi del letto.
Mi libero di
collane, orecchini e di tutti gli innumerevoli cimeli che mi adornano ogni santa
volta e mi butto di peso sul mio bel lettone morbido.
Uno strano
sorriso nasce sulle mie labbra e mi accompagna così, verso la notte di un estate appena nata, calda e dolce.