Bitter Tears
Capitolo Tre
Fear… and then?
L'atomosfera
si fece pesante. Tutte quelle strane persone la squadravano da capo a piedi e il
risultato non era mai differente: Hinata si sentì persa in uno stato di
indigenza; e questo non era mai positivo.
-
T-team Hebi? - fu ciò che riuscì a chiedere, nell'imbarazzo totale di tutti
quegli occhi accomunati da un'unica fonte, che era lei.
Era
ancora intontita, in preda alla confusione. Non riusciva a spiegare a se stessa
il motivo per il quale avesse seguito quel ragazzo: da considerare che aveva
stretto una sorta di patto, promettendo di essergli d'aiuto. Ma per quanto
avrebbe retto quella situazione? Per quanto avrebbe dovuto rimanere con lui?
Le
mancavano Kiba, Shino... Naruto. Quando sarebbe potuta tornare a
casa?
-
Quello in ci ti trovi ora... - iniziò Sasuke - ... non è altro che un antico
covo della famiglia Uchiha, la mia famiglia. Ci siamo recati qui per
rifornirci e armarci. A breve ripartiremo. - fece una pausa - L'obiettivo è il
seguente: trovare e uccidere Uchiha Itachi. -
Un
brivido le percorse la schiena nell'udire quella parola: uccidere.
Odio.
Quel ragazzo era accecato dall'odio verso il proprio fratello. Un sentimento che
racchiude in sè l'impeto e la violenza concentrati nella volontà di distruggere
qualcosa.
Di
distruggere qualcuno.
Rancore,
astio, ipocrisia. Sentimenti del tutto privi di produttività.
Ma
che lei, sulla base delle sue stesse esperienze, aveva conosciuto
bene.
Quel
ragazzo, in tutta la sua diversità, era molto simile a lei.
-
Sa-Sasuke-kun... chi sarebbe questa? -
La
rossa, Karin, doveva aver avuto una brutta impressione della nuova arrivata, per
il semplice fatto che Sasuke l'avesse portata con sè. Aveva posto quella domanda
con fare urgente, come se ne andasse di mezzo la fine del mondo.
Hinata
si sentì quasi di troppo. Un senso di inadeguatezza si fece strada nel suo
spirito, tormentando quel briciolo di autostima che vi era sempre stato in lei,
accampato in un angolo oscuro della sua coscienza, dispettosa, indifferente e
mancante di partecipazione in tutte quelle situazioni in cui lei necessitava del
suo intervento.
Sasuke
le rivolse un'occhiata che chiunque avrebbe interpretato come disprezzante.
-
Per un pò sarà dei nostri. -
-
Come mai? Credevo avessi completato la formazione di questo Team... -
-
Taci, Suigetsu. Ad ogni modo non sono affari vostri, qualunque sia la
motivazione. - lo ammonì, duro.
Sorpassò
quel tizio che aveva stampato in volto quel sorrisetto che tanto inquiteva
Hinata, quasi come se conoscesse già da prima la reazione manifestata dal leader
del team. Era stanco, Sasuke. Non voleva rispondere alle loro ignobili domande.
Non si spiegava nemmeno lui perchè avesse accettato di portarsi a presso quella
ragazza. Ma non volle pensarci. Hinata pensò che stesse andando a riposare. Poi
rivolse lo sguardo verso quel tipo, Suigetsu, arrossendo e chinando leggermente
il busto in avanti con educazione.
-
Pi-piacere. Io sono Hinata... Hyuuga Hinata. -
L'uomo-pesce
non potè fare a meno di trattenere una risata. Per un attimo si domandò come
diavolo potesse Sasuke avere a che fare con quella ragazza tanto
educata.
-
Io sono Suigetsu. Questa vipera al mio fianco è Karin... -
-
Vipera a chi? Sacco di vermi viscidi schifosi! - fu l'esplosione della ragazza,
che sbottò aggiustandosi con una mano gli occhiali sul naso.
-
... e quell'energumeno lì dietro è Juugo. Non far caso a lui, è sempre così...
"sulle sue". - sembrò riflettere un attimo per trovare la giusta definizione
dell'atteggiamento del compagno. Poi si avvicinò silenziosamente con una mano
sulla guancia, come se volesse confidarle qualcosa che gli altri, o meglio
Juugo, non dovevano sentire ed abbassò il tono della voce. Hinata, timorosa,
fece istintivamente un passo indietro.
-
Ad ogni modo, meglio che tu stia attenta al modo con cui ti rapporti con lui.
Potrebbe prenderla molto male. -
Che
voleva dire?
Si
allontanò con un sorriso lasciandola nella confusione, senza intervenire e porre
fine al suo frustrante scetticismo.
Karin,
invece, voltò lo sguardo altrove: - Tsk, io non voglio averci nulla a che fare.
-
-
Non far caso nemmeno a lei, è solo gelosa. Qui l'unico normale è il
sottoscritto. - parlò da lontano, poggiato alla parete.
-
Piantala, stupido pesce! Ne ho avuto abbastanza. - sbottò la rossa, poi fece per
andarsene.
-
Ehm... d-dov'è andato... - Hinata tentò di chiedere qualcosa. Non seppe
spiegarsene il motivo, ma la semplice pronuncia di quel nome le metteva i
brividi. Fortunatamente Suigetsu le venne incontro. - Sasuke? Sono sicuro che
sia nella sua stanza ma non credo stia riuscendo a riposare. -
-
E... perchè no? -
-
Booh... - prolungò in maniera sospettosa quel monosillabo, in più aveva un
dannatissimo ghigno stampato in volto, quasi che lei non avesse più paura:
iniziava ad abituarsi. A quanto pare, quel Suigetsu amava proprio tanto crearle
dei dubbi e lasciarli implacati.
Lasciò
perdere. Fece qualche passo in avanti, lungo tutta quella stanza rettangolare,
fino alla parete che ne segnava il termine. Alla sua destra c'era l'altro
componente del team. Quello che, indipendentemente dalla sua presenza o assenza,
risultava comunque assente. Lo guardò dritto negli occhi, un pò timorosa. In
fondo, ripensando a ciò che poco prima le aveva detto Suigetsu, come non
esserlo?
Improvvisamente,
quel suo lieve timore divenne terrore puro.
Si
era preoccupata dell'atteggiamento che avrebbe dovuto assumere con lui. Ma il
bello era che non aveva ancora fatto nulla.
Lo
vide irrigidirsi, prendersi la testa tra le mani, dimenarsi, sudare. Gli vide
qualcosa farsi strada sul collo, macchiare la sua pelle, risalire sempre più
fino a riempire quasi interamente il volto di strane decorazioni che lo
rendevano spaventosamente diverso. Gli occhi cambiarono tonalità. Anzi...
sembravano essere diventati quelli di un animale, con la pupilla che inquadra la
propria preda ed è pronto a balzarle addosso.
Fu
proprio così.
Rimase
immobile, pietrificata, non riusciva a fare nulla, nè a gridare a qualcuno di
aiutarla, di fermarlo. Le labbra erano rimaste paralizzate insieme a tutto il
corpo. Le sopracciglia tremavano.
Serrò
gli occhi con forza e portò istintivamente le braccia davanti a sè in segno di
difesa, come se volesse rifiutare e respingere tutto quanto. E l'unica cosa che
udì fu il grido di richiamo di quella bestia da parte di Suigetsu.
Ma
non successe nulla.
Le
sembrò solo di sentire un sibilo molto simile a quello di un serpente. Di più
serpenti.
Provò
a riaprire gli occhi.
-
Non volete proprio farmi chiudere occhio, eh? -
Di
fronte a lei, Sasuke si era parato tra loro ed aveva letteralmente immobilizzato
Juugo attraverso tutti quei serpenti dei quali Hinata non riuscì a spiegarsene
la provenienza.
-
Sa... Sas'...ke... -
Faticò
nel pronunciare il suo nome. Ancora non era in grado di comprendere l'accaduto.
Tutti quei serpenti lentamente si ritirarono, liberando il corpo di Juugo.
Quest'ultimo rimase sconcertato, prima di rendersi conto di aver ancora una
volta ceduto alla tentazione omicida. Quei segni sparirono, lasciando scoperto
il volto innocente e spaventato, come quello di un bambino. Si prese la testa
tra le mani, urlò e sparì da quel posto.
Hinata
sentì le ginocchia cederle e si accasciò per terra, ai piedi di Sasuke, stordita
ed incredula di fronte ad una morte certa ma fortunatamente
scampata.
-
Juugo è dotato di una doppia personalità. - spiegò il superstite del clan Uchiha
- La prima è calma e pacifica; la seconda è totalmente dominata dall'ira e dalla
furia omicida.. -
-
Sasuke è l'unico che riesce a calmarlo, come hai potuto vedere. - intervenne
Suigetsu, che poi ci scherzò sopra con un Te l'avevo detto di stare
attenta.
-
M-ma io... non ho fatto nulla... -
-
E' plausibile. In realtà, Juugo non vuole fare del male a nessuno, detesta
uccidere. Tuttavia, quell'indole assassina prende sempre il sopravvento e solo
un'indole omicida ancora più forte è in grado di sopprimerla. - fu il commento
di Karin, che si avvicinò.
Hinata
si sollevò, ancora titubante. Fissò Sasuke negli occhi, ma lui non ricambiò il
contatto, bensì si mosse, facendole segno di seguirlo. La ragazza era rimasta a
bocca asciutta. Lo seguì meccanicamente, quasi come un automa.
Fu
trasportata in una stanza ampia e quadrata; non sapeva il perchè, ma ne dedusse
subito che fosse la camera di Sasuke.
Di
fatti: - Questa è la mia stanza. Il posto per te non c'è, se vuoi dormi insieme
a me, se no ti arrangi per terra. Vedi tu. -
Come
si dice: alla faccia dell'accoglienza. Quel ragazzo aveva un senso
dell'ospitalità veramente spiccato.
Era
scontato che pur di non dormire al freddo per terra avrebbe accettato di
condividere il letto con lui.
Con...
lui ?
No
un momento, dev'esserci un errore. Come poteva dormire insieme a Uchiha Sasuke?
Superstite del potente e prestigioso clan Uchiha e traditore del suo stesso
villaggio natìo. Stiamo parlando di Hinata. Come poteva reggere una tanto
elevata dose d'imbarazzo?
-
Credo... sarebbe meglio se dormissi per terra... -
-
Fa' come ti pare. -
Non
poteva crederci. Non gli cambiava assolutamente nulla. Non si faceva problemi a
mostrarsi così arrogante e menefreghista agli occhi degli altri.
Che
tipo.
Le
venne da ridere, ma si trattenne. La stava facendo sorridere, unicamente per il
carattere che si ritrovava: totalmente opposto a quello dell'unica persona che
fino ad allora l'aveva sempre fatta ridere.
No,
forse non del tutto opposto: la testardaggine, la volontà e la determinazione di
raggiungere un traguardo... era distribuita allo stesso modo in
entrambi.
-
Ehm... ma non posso dormire per terra... -
Sasuke
la guardò interrogativo, sollevando un sopracciglio.
-
E' stata una tua scelta. -
-
Sta... stavo scherzando. -
Egli
si era ormai abituato a quella sua manìa di tenere lo sguardo basso a fissare il
pavimento seguito da quel rossore che le colorava le guance ogni volta che si
parlavano. Poi la vide avviarsi verso il letto e poggiarsi alla punta. Sembrava
una bambina. Era rigida e nervosamente si torturava le mani, restando
perennemente col viso basso e arrossato.
-
Sei stanca? -
-
Un pochetto. -
-
Riposati, allora. -
-
M-ma no... eri tu quello stanco. -
-
Se ho sonno vengo a dormire anch'io, non mi faccio problemi. -
-
O-ok... -
Sasuke
potè notare meglio, illuminato ora dalla luce della lampadina accanto al letto,
quello che doveva essere un lieve sorriso, ma non ne capì il motivo.
Non
indugiò oltre. Distolse lo sguardo da lei per rivolgerlo, invece, ad un punto
indefinito della parete, pronunciando qualcosa mentre i lineamenti del volto
s'irrigidirono.
-
Ora puoi dirmelo. -
Hinata
trasalì. Il sorriso scomparve, le labbra si schiusero e gli occhi lo fissarono
sorpresi ed impauriti al tempo stesso. Non capiva a cosa si riferisse, non
riusciva a collegare quella frase a nulla.
Vedendo
la sua espressione titubante, Sasuke sogghignò, per poi continuare.
-
Andiamo. Non lo sai che in questo modo stai tradendo anche tu il villaggio? Non
posso credere che tu abbia chiesto di unirti a me per un motivo così banale,
ossia quello di non essere in grado di tornare. C'è sotto qualcos'altro.
-
Quelle
fessure, taglienti come due lame, ora la stavano penetrando, mozzandole il
respiro.
-
N-non è così. Non sto tradendo Konoha, non lo farei mai. Loro... loro verranno.
Sì perchè penseranno che tu mi abbia rapita o qualcosa del genere e ti
riporteranno indietro... -
Stava
urlando. Stava urlando e non se ne rendeva conto. Un lato delle labbra di Sasuke
si piegò in un gnigno divertito e soddisfatto, che lasciò Hinata senza
parole.
-
Allora è così. Credi davvero che le cose andranno in questo modo? Chi abbandona
i confini del villaggio della Foglia può considerarsi ricercato, fatta eccezione
per le missioni affidategli. -
Era
furbo. Era dannatamente furbo.
-
Ve-verrebbero comunque, anche se non fosse per me. Naruto... lui vuole che tu
torni. Lui... -
-
Non si è ancora dato pace? Ho spezzato i legami con lui e tutti gli altri da un
bel pò. E non sarai di certo tu a rovinare tutto... ora che sono più vicino al
mio obiettivo. -
-
Perchè? Perchè? L'odio non porta da nessuna parte. Io stessa ci sono passata
e... ti garantisco... che con la vendetta... non otterrai nulla. -
Le
lacrime iniziarono a farsi sentire. La testa si appesantì, la vista si offuscò,
mentre con tutte le forze cercava di ricacciare dentro quelle perle
salate.
Sasuke
non abbandonò il suo ghigno, ma iniziò a stupirsi. Iniziò a stupirsi del
carattere che quella ragazza stava gradualmente tirando fuori.
Poi
il ghignò svanì, per dare spazio all'oscurità che gli incupì il
volto.
-
Cosa puoi saperne... tu? -
Rabbrividì.
Quel sussurro, lento, aveva scosso il suo corpo dai fremiti, da spasmi violenti
che la fecero irrigidire ulteriorente. E lo vide vicino, troppo.
Sentì
il viso andarle a fuoco. Quel volto, a pochissimi centimetri dal suo... era
bello. Dannatamente bello.
L'aveva
colta impreparata. Come, del resto, era sempre stata.
-
Pi-più di quanto tu immagini... -
-
Davvero? -
Sussurri
sibilati tra le vampate e la voce tremula di lei, mentre il silenzio che regnò
subito dopo nella stanza veniva spezzato solo dal battito del suo
cuore.
Di
nuovo quel calore.
-
Che... che cosa... -
-
Shh... - le sibilò all'orecchio, solleticandole il lobo col fiato
caldo.
Che
intenzioni aveva? Già una volta le distanze tra loro erano state fin troppo
ridotte. Ora... sembrava fare sul serio.
Altro
che. Le sue intenzioni le aveva comprese, eccome. Ma perchè lei?
Non
vedeva alcuna via d'uscita. Iniziava a pensare cose prive di senso, ad aprire
discorsi del tutto scollegati, frammentati, slegati da ciò che lui stava per
fare.
Pur
di farlo parlare con la bocca e non con gli occhi e il corpo.
Ma
non vedeva alcuna reazione verbale da parte di lui.
-
Sa... Sas'... fermati. -
-
Sta' zitta. -
Scattò
qualcosa dentro di lei. Perchè? Perchè non riusciva a reagire?
La
frequanza dei suoi battiti accelerò a dismisura, sembrava le stesse sfondando i
timpani. Sentiva la testa appesantita, il viso infiammato e
bollente.
Le
tenebre di quegli occhi la incatenavano. Non riusciva a sottrarsi, a fuggire
come invece avrebbe fatto per l'ennesima volta con... Naruto.
Naruto.
Perchè?
Perchè quelle sensazioni provocavano in lei qualcosa che superava nettamente
quelle che provava con lui?
Il
calore percepito al basso ventre aumentò e quella fiamma che si accese dentro di
lei la fece fremere di desiderio. Avrebbe voluto catapultarsi in quell'organo,
quello che chiamiamo cuore, munita di secchio d'acqua, pronta a lanciarlo su
quel suo profondo desiderio di passione, che bruciava come un fuoco ardente e
che troppo male faceva.
Con
le labbra le percorse il collo, sentendo il velluto sotto di esse. Quella pelle
che mai prima era stata sfiorata.
Quella
verginità ancora inviolata.
Sasuke
non se l'aspettava, davvero. La sentì sospirare, fremere, gemere. Con una mano
si fece strada tra i suoi lunghi capelli corvini, fermandosi sulla nuca, mentre
le labbra sfiorarono quelle morbide di lei. Gliele sentì schiudere, mentre
socchiuse gli occhi, come se sapesse che in tal modo avrebbe assaporato fino
all'ultimo quel momento.
Una
lieve pressione sulla nuca: le distanze furono azzerate e il contatto stabilito.
Poteva sentirla, la sua incertezza, mentre le cercava la lingua. Era lento e
delicato, cosa che stupì non poco la ragazza. Si aspettava qualcosa di
frettoloso e tirato via. Ma, al contrario, le lingue si sfioravano, si
accarezzavano, in una danza in cui i loro sapori si mescolavano. In qualche modo
le fece piacere, sentiva che quello era il ritmo giusto.
Lo
stava assecondando.
La
stava annientando.
Chi
diavolo era quel ragazzo per riuscire, in una sola notte, a farla impazzire di
desiderio, al punto di perdere di vista ogni cosa.
Al
punto di tenerle serrati gli occhi per non vedere ciò che stava per
compiere.
Al
punto di sopprimere la ragione per non assumere consapevolezza di quelle che
sarebbero state le conseguenze.
Lei.
Che mai a nessuno aveva permesso di sfondare l'ingresso del suo animo, che il
rimorso e il rancore di una vita dominata dall'ipocrisia avevano serrato, per
poi liberarsi della stessa chiave.
****
Note dell'autrice:
E
siamo al terzo, di cui onestamente mi piace solo il pezzo finale xD. Non è
facile. Hinata e Sasuke sono due personaggi a modo loro estremamente complessi.
E se li si mette assieme diventa molto dura. Si cade come niente nell'OOC. Ora,
spero davvero di non esserci cascata. Ringrazio i lettori e coloro che lasciano
gentilmente la propria opinione.
Elena_chan:
Non
è che abbia ricevuto un'accoglienza calorosa, stiamo parlando del Team Hebi xD.
Suigetsu è un elemento che mi piace troppo. Karin non la considero negativamente
come molti e Juugo... è Juugo :D. Ad ogni modo, la mia paura forse non è tanto
quella di uscire dal personaggio di Sasuke, quanto da quello di Hinata. Non so
perchè, forse per la difficoltà di trattare situazioni (come quella accennata
alla fine di questo capitolo) in cui lei può mostrarsi ancora più
"chiusa" di quanto già lo sia lui. Sono due personaggi molto delicati e ammetto
di trovare davvero tanta difficoltà. Grazie mille perchè continui a seguirmi. Un
bacio.
Sasuhina_95:
Eccoti
il seguito :). Eh beh lo ammetto, il SasuHina mi piace veramente molto. Posso
dire che questa storia sia nata come sperimentazione, ora mi sono lasciata un pò
prendere. Sasuke e Hinata possono sembrare strani quanto si vuole insieme, ma è
pur sempre una coppia fattibile, a mio parere. Kishi non si è mai curato
di avvicinarli un tantino di più, come del resto tanti altri personaggi,
semplicemente perchè non credo gli interessi molto la questione amorosa. Ma se
avessero la possibilità di conoscersi meglio e di riscoprirsi l'uno nella storia
che si trascina alle spalle l'altro, beh credo sarebbe possibile. Poi,
ovviamente ci andrebbe di mezzo il caratteraccio di Sasuke che non le
permetterebbe mai di mettergli i bastoni tra le ruote per quanto riguarda la sua
vendetta xD. Grazie mille, sono felice ti piaccia. Un bacio.
Ekiyo:
E'
sempre bello trovare gente nuova che spende quei due minutini per farti sapere
se la storia piace o sta procedendo uno schifo xD. Perciò grazie per aver
commentato entrambi i capitoli. Il SasuHina è un pairing molto delicato e, come
ho detto prima, una piccola distrazione ti fa uscire come niente dai personaggi.
Mi auguro di riuscire a portarli fino in fondo mantenendoli fedeli
all'originale. Karin e Hinata che si scannano a vicenda? Mmm, sarebbe bello
assistere xD ma non credo Hinata sia quel tipo di persona, credo che sia in
grado di placare anche l'isterismo di una come Karin xD. Un bacio e spero di
ritrovarti.
miharu87:
Gran
parte delle tue domande hanno trovato piccole risposte in questo capitolo, ma
verrà chiarito tutto più tardi. Tanto ribadisco che la storia si trova già a
buon punto, nel senso che non manca molto al termine in quanto succedera
qualcosa che purtroppo tutti ci aspettiamo, se non voglio rischiare di uscire
dai personaggi. Grazie mille perchè mi segui e spero ancora una volta di non
averti delusa.
Alla
prossima
Yami_Yume