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Autore: Yami_Yume    16/11/2010    11 recensioni
Perchè quando sei così invogliata a realizzare qualcosa improvvisamente tutto ti crolla addosso?
Quando agisci mossa dalla tua stessa volontà, per poi stupirti quando tutto si frantuma sulle tue spalle nella maniera più immediata e istantanea possibile.
Quando quella tentazione che ti ha accecato anima e corpo si fa così forte da indurti a stupirti ancora una volta della crudeltà del mondo.
Per l'ennesima volta si era ritrovata a vivere un aspetto nauseante di quella che era la realtà in cui qualcuno l'aveva maledettamente immersa.
[SasuHina - ambientata nel contesto Shippuuden - Accenni Kiba x Hinata e Suigetsu x Karin]
Possibili variazioni di rating nel corso della storia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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 Bitter Tears

Capitolo Tre

Fear… and then?

 

 

 

L'atomosfera si fece pesante. Tutte quelle strane persone la squadravano da capo a piedi e il risultato non era mai differente: Hinata si sentì persa in uno stato di indigenza; e questo non era mai positivo.

- T-team Hebi? - fu ciò che riuscì a chiedere, nell'imbarazzo totale di tutti quegli occhi accomunati da un'unica fonte, che era lei.

Era ancora intontita, in preda alla confusione. Non riusciva a spiegare a se stessa il motivo per il quale avesse seguito quel ragazzo: da considerare che aveva stretto una sorta di patto, promettendo di essergli d'aiuto. Ma per quanto avrebbe retto quella situazione? Per quanto avrebbe dovuto rimanere con lui?

Le mancavano Kiba, Shino... Naruto. Quando sarebbe potuta tornare a casa?

- Quello in ci ti trovi ora... - iniziò Sasuke - ... non è altro che un antico covo della famiglia Uchiha, la mia famiglia. Ci siamo recati qui per rifornirci e armarci. A breve ripartiremo. - fece una pausa - L'obiettivo è il seguente: trovare e uccidere Uchiha Itachi. -

Un brivido le percorse la schiena nell'udire quella parola: uccidere.

Odio. Quel ragazzo era accecato dall'odio verso il proprio fratello. Un sentimento che racchiude in sè l'impeto e la violenza concentrati nella volontà di distruggere qualcosa.

Di distruggere qualcuno.

Rancore, astio, ipocrisia. Sentimenti del tutto privi di produttività.

Ma che lei, sulla base delle sue stesse esperienze, aveva conosciuto bene.

Quel ragazzo, in tutta la sua diversità, era molto simile a lei.

- Sa-Sasuke-kun... chi sarebbe questa? -

La rossa, Karin, doveva aver avuto una brutta impressione della nuova arrivata, per il semplice fatto che Sasuke l'avesse portata con sè. Aveva posto quella domanda con fare urgente, come se ne andasse di mezzo la fine del mondo.

Hinata si sentì quasi di troppo. Un senso di inadeguatezza si fece strada nel suo spirito, tormentando quel briciolo di autostima che vi era sempre stato in lei, accampato in un angolo oscuro della sua coscienza, dispettosa, indifferente e mancante di partecipazione in tutte quelle situazioni in cui lei necessitava del suo intervento.

Sasuke le rivolse un'occhiata che chiunque avrebbe interpretato come disprezzante.

- Per un pò sarà dei nostri. -

- Come mai? Credevo avessi completato la formazione di questo Team... -

- Taci, Suigetsu. Ad ogni modo non sono affari vostri, qualunque sia la motivazione. - lo ammonì, duro.

Sorpassò quel tizio che aveva stampato in volto quel sorrisetto che tanto inquiteva Hinata, quasi come se conoscesse già da prima la reazione manifestata dal leader del team. Era stanco, Sasuke. Non voleva rispondere alle loro ignobili domande. Non si spiegava nemmeno lui perchè avesse accettato di portarsi a presso quella ragazza. Ma non volle pensarci. Hinata pensò che stesse andando a riposare. Poi rivolse lo sguardo verso quel tipo, Suigetsu, arrossendo e chinando leggermente il busto in avanti con educazione.

- Pi-piacere. Io sono Hinata... Hyuuga Hinata. -

L'uomo-pesce non potè fare a meno di trattenere una risata. Per un attimo si domandò come diavolo potesse Sasuke avere a che fare con quella ragazza tanto educata.

- Io sono Suigetsu. Questa vipera al mio fianco è Karin... -

- Vipera a chi? Sacco di vermi viscidi schifosi! - fu l'esplosione della ragazza, che sbottò aggiustandosi con una mano gli occhiali sul naso.

- ... e quell'energumeno lì dietro è Juugo. Non far caso a lui, è sempre così... "sulle sue". - sembrò riflettere un attimo per trovare la giusta definizione dell'atteggiamento del compagno. Poi si avvicinò silenziosamente con una mano sulla guancia, come se volesse confidarle qualcosa che gli altri, o meglio Juugo, non dovevano sentire ed abbassò il tono della voce. Hinata, timorosa, fece istintivamente un passo indietro.

- Ad ogni modo, meglio che tu stia attenta al modo con cui ti rapporti con lui. Potrebbe prenderla molto male. -

Che voleva dire?

Si allontanò con un sorriso lasciandola nella confusione, senza intervenire e porre fine al suo frustrante scetticismo.

Karin, invece, voltò lo sguardo altrove: - Tsk, io non voglio averci nulla a che fare. -

- Non far caso nemmeno a lei, è solo gelosa. Qui l'unico normale è il sottoscritto. - parlò da lontano, poggiato alla parete.

- Piantala, stupido pesce! Ne ho avuto abbastanza. - sbottò la rossa, poi fece per andarsene.

- Ehm... d-dov'è andato... - Hinata tentò di chiedere qualcosa. Non seppe spiegarsene il motivo, ma la semplice pronuncia di quel nome le metteva i brividi. Fortunatamente Suigetsu le venne incontro. - Sasuke? Sono sicuro che sia nella sua stanza ma non credo stia riuscendo a riposare. -

- E... perchè no? -

- Booh... - prolungò in maniera sospettosa quel monosillabo, in più aveva un dannatissimo ghigno stampato in volto, quasi che lei non avesse più paura: iniziava ad abituarsi. A quanto pare, quel Suigetsu amava proprio tanto crearle dei dubbi e lasciarli implacati.

Lasciò perdere. Fece qualche passo in avanti, lungo tutta quella stanza rettangolare, fino alla parete che ne segnava il termine. Alla sua destra c'era l'altro componente del team. Quello che, indipendentemente dalla sua presenza o assenza, risultava comunque assente. Lo guardò dritto negli occhi, un pò timorosa. In fondo, ripensando a ciò che poco prima le aveva detto Suigetsu, come non esserlo?

Improvvisamente, quel suo lieve timore divenne terrore puro.

Si era preoccupata dell'atteggiamento che avrebbe dovuto assumere con lui. Ma il bello era che non aveva ancora fatto nulla.

Lo vide irrigidirsi, prendersi la testa tra le mani, dimenarsi, sudare. Gli vide qualcosa farsi strada sul collo, macchiare la sua pelle, risalire sempre più fino a riempire quasi interamente il volto di strane decorazioni che lo rendevano spaventosamente diverso. Gli occhi cambiarono tonalità. Anzi... sembravano essere diventati quelli di un animale, con la pupilla che inquadra la propria preda ed è pronto a balzarle addosso.

Fu proprio così.

Rimase immobile, pietrificata, non riusciva a fare nulla, nè a gridare a qualcuno di aiutarla, di fermarlo. Le labbra erano rimaste paralizzate insieme a tutto il corpo. Le sopracciglia tremavano.

Serrò gli occhi con forza e portò istintivamente le braccia davanti a sè in segno di difesa, come se volesse rifiutare e respingere tutto quanto. E l'unica cosa che udì fu il grido di richiamo di quella bestia da parte di Suigetsu.

Ma non successe nulla.

Le sembrò solo di sentire un sibilo molto simile a quello di un serpente. Di più serpenti.

Provò a riaprire gli occhi.

 

- Non volete proprio farmi chiudere occhio, eh? -

 

Di fronte a lei, Sasuke si era parato tra loro ed aveva letteralmente immobilizzato Juugo attraverso tutti quei serpenti dei quali Hinata non riuscì a spiegarsene la provenienza.

- Sa... Sas'...ke... -

Faticò nel pronunciare il suo nome. Ancora non era in grado di comprendere l'accaduto. Tutti quei serpenti lentamente si ritirarono, liberando il corpo di Juugo. Quest'ultimo rimase sconcertato, prima di rendersi conto di aver ancora una volta ceduto alla tentazione omicida. Quei segni sparirono, lasciando scoperto il volto innocente e spaventato, come quello di un bambino. Si prese la testa tra le mani, urlò e sparì da quel posto.

Hinata sentì le ginocchia cederle e si accasciò per terra, ai piedi di Sasuke, stordita ed incredula di fronte ad una morte certa ma fortunatamente scampata.

- Juugo è dotato di una doppia personalità. - spiegò il superstite del clan Uchiha - La prima è calma e pacifica; la seconda è totalmente dominata dall'ira e dalla furia omicida.. -

- Sasuke è l'unico che riesce a calmarlo, come hai potuto vedere. - intervenne Suigetsu, che poi ci scherzò sopra con un Te l'avevo detto di stare attenta.

- M-ma io... non ho fatto nulla... -

- E' plausibile. In realtà, Juugo non vuole fare del male a nessuno, detesta uccidere. Tuttavia, quell'indole assassina prende sempre il sopravvento e solo un'indole omicida ancora più forte è in grado di sopprimerla. - fu il commento di Karin, che si avvicinò.

Hinata si sollevò, ancora titubante. Fissò Sasuke negli occhi, ma lui non ricambiò il contatto, bensì si mosse, facendole segno di seguirlo. La ragazza era rimasta a bocca asciutta. Lo seguì meccanicamente, quasi come un automa.

 

 

Fu trasportata in una stanza ampia e quadrata; non sapeva il perchè, ma ne dedusse subito che fosse la camera di Sasuke.

Di fatti: - Questa è la mia stanza. Il posto per te non c'è, se vuoi dormi insieme a me, se no ti arrangi per terra. Vedi tu. -

Come si dice: alla faccia dell'accoglienza. Quel ragazzo aveva un senso dell'ospitalità veramente spiccato.

Era scontato che pur di non dormire al freddo per terra avrebbe accettato di condividere il letto con lui.

Con... lui ?

No un momento, dev'esserci un errore. Come poteva dormire insieme a Uchiha Sasuke? Superstite del potente e prestigioso clan Uchiha e traditore del suo stesso villaggio natìo. Stiamo parlando di Hinata. Come poteva reggere una tanto elevata dose d'imbarazzo?

- Credo... sarebbe meglio se dormissi per terra... -

- Fa' come ti pare. -

Non poteva crederci. Non gli cambiava assolutamente nulla. Non si faceva problemi a mostrarsi così arrogante e menefreghista agli occhi degli altri.

Che tipo.

Le venne da ridere, ma si trattenne. La stava facendo sorridere, unicamente per il carattere che si ritrovava: totalmente opposto a quello dell'unica persona che fino ad allora l'aveva sempre fatta ridere.

No, forse non del tutto opposto: la testardaggine, la volontà e la determinazione di raggiungere un traguardo... era distribuita allo stesso modo in entrambi.

- Ehm... ma non posso dormire per terra... -

Sasuke la guardò interrogativo, sollevando un sopracciglio.

- E' stata una tua scelta. -

- Sta... stavo scherzando. -

Egli si era ormai abituato a quella sua manìa di tenere lo sguardo basso a fissare il pavimento seguito da quel rossore che le colorava le guance ogni volta che si parlavano. Poi la vide avviarsi verso il letto e poggiarsi alla punta. Sembrava una bambina. Era rigida e nervosamente si torturava le mani, restando perennemente col viso basso e arrossato.

- Sei stanca? -

- Un pochetto. -

- Riposati, allora. -

- M-ma no... eri tu quello stanco. -

- Se ho sonno vengo a dormire anch'io, non mi faccio problemi. -

- O-ok... -

Sasuke potè notare meglio, illuminato ora dalla luce della lampadina accanto al letto, quello che doveva essere un lieve sorriso, ma non ne capì il motivo.

Non indugiò oltre. Distolse lo sguardo da lei per rivolgerlo, invece, ad un punto indefinito della parete, pronunciando qualcosa mentre i lineamenti del volto s'irrigidirono.

- Ora puoi dirmelo. -

Hinata trasalì. Il sorriso scomparve, le labbra si schiusero e gli occhi lo fissarono sorpresi ed impauriti al tempo stesso. Non capiva a cosa si riferisse, non riusciva a collegare quella frase a nulla.

Vedendo la sua espressione titubante, Sasuke sogghignò, per poi continuare.

- Andiamo. Non lo sai che in questo modo stai tradendo anche tu il villaggio? Non posso credere che tu abbia chiesto di unirti a me per un motivo così banale, ossia quello di non essere in grado di tornare. C'è sotto qualcos'altro. -

Quelle fessure, taglienti come due lame, ora la stavano penetrando, mozzandole il respiro.

- N-non è così. Non sto tradendo Konoha, non lo farei mai. Loro... loro verranno. Sì perchè penseranno che tu mi abbia rapita o qualcosa del genere e ti riporteranno indietro... -

Stava urlando. Stava urlando e non se ne rendeva conto. Un lato delle labbra di Sasuke si piegò in un gnigno divertito e soddisfatto, che lasciò Hinata senza parole.

- Allora è così. Credi davvero che le cose andranno in questo modo? Chi abbandona i confini del villaggio della Foglia può considerarsi ricercato, fatta eccezione per le missioni affidategli. -

Era furbo. Era dannatamente furbo.

- Ve-verrebbero comunque, anche se non fosse per me. Naruto... lui vuole che tu torni. Lui... -

- Non si è ancora dato pace? Ho spezzato i legami con lui e tutti gli altri da un bel pò. E non sarai di certo tu a rovinare tutto... ora che sono più vicino al mio obiettivo. -

- Perchè? Perchè? L'odio non porta da nessuna parte. Io stessa ci sono passata e... ti garantisco... che con la vendetta... non otterrai nulla. -

Le lacrime iniziarono a farsi sentire. La testa si appesantì, la vista si offuscò, mentre con tutte le forze cercava di ricacciare dentro quelle perle salate.

Sasuke non abbandonò il suo ghigno, ma iniziò a stupirsi. Iniziò a stupirsi del carattere che quella ragazza stava gradualmente tirando fuori.

Poi il ghignò svanì, per dare spazio all'oscurità che gli incupì il volto.

 

- Cosa puoi saperne... tu? -

 

Rabbrividì. Quel sussurro, lento, aveva scosso il suo corpo dai fremiti, da spasmi violenti che la fecero irrigidire ulteriorente. E lo vide vicino, troppo.

Sentì il viso andarle a fuoco. Quel volto, a pochissimi centimetri dal suo... era bello. Dannatamente bello.

L'aveva colta impreparata. Come, del resto, era sempre stata.

- Pi-più di quanto tu immagini... -

- Davvero? -

Sussurri sibilati tra le vampate e la voce tremula di lei, mentre il silenzio che regnò subito dopo nella stanza veniva spezzato solo dal battito del suo cuore.

Di nuovo quel calore.

- Che... che cosa... -

- Shh... - le sibilò all'orecchio, solleticandole il lobo col fiato caldo.

Che intenzioni aveva? Già una volta le distanze tra loro erano state fin troppo ridotte. Ora... sembrava fare sul serio.

Altro che. Le sue intenzioni le aveva comprese, eccome. Ma perchè lei?

Non vedeva alcuna via d'uscita. Iniziava a pensare cose prive di senso, ad aprire discorsi del tutto scollegati, frammentati, slegati da ciò che lui stava per fare.

Pur di farlo parlare con la bocca e non con gli occhi e il corpo.

Ma non vedeva alcuna reazione verbale da parte di lui.

- Sa... Sas'... fermati. -

- Sta' zitta. -

Scattò qualcosa dentro di lei. Perchè? Perchè non riusciva a reagire?

La frequanza dei suoi battiti accelerò a dismisura, sembrava le stesse sfondando i timpani. Sentiva la testa appesantita, il viso infiammato e bollente.

Le tenebre di quegli occhi la incatenavano. Non riusciva a sottrarsi, a fuggire come invece avrebbe fatto per l'ennesima volta con... Naruto.

Naruto.

Perchè? Perchè quelle sensazioni provocavano in lei qualcosa che superava nettamente quelle che provava con lui?

Il calore percepito al basso ventre aumentò e quella fiamma che si accese dentro di lei la fece fremere di desiderio. Avrebbe voluto catapultarsi in quell'organo, quello che chiamiamo cuore, munita di secchio d'acqua, pronta a lanciarlo su quel suo profondo desiderio di passione, che bruciava come un fuoco ardente e che troppo male faceva.

Con le labbra le percorse il collo, sentendo il velluto sotto di esse. Quella pelle che mai prima era stata sfiorata.

Quella verginità ancora inviolata.

Sasuke non se l'aspettava, davvero. La sentì sospirare, fremere, gemere. Con una mano si fece strada tra i suoi lunghi capelli corvini, fermandosi sulla nuca, mentre le labbra sfiorarono quelle morbide di lei. Gliele sentì schiudere, mentre socchiuse gli occhi, come se sapesse che in tal modo avrebbe assaporato fino all'ultimo quel momento.

Una lieve pressione sulla nuca: le distanze furono azzerate e il contatto stabilito. Poteva sentirla, la sua incertezza, mentre le cercava la lingua. Era lento e delicato, cosa che stupì non poco la ragazza. Si aspettava qualcosa di frettoloso e tirato via. Ma, al contrario, le lingue si sfioravano, si accarezzavano, in una danza in cui i loro sapori si mescolavano. In qualche modo le fece piacere, sentiva che quello era il ritmo giusto.

Lo stava assecondando.

La stava annientando.

Chi diavolo era quel ragazzo per riuscire, in una sola notte, a farla impazzire di desiderio, al punto di perdere di vista ogni cosa.

Al punto di tenerle serrati gli occhi per non vedere ciò che stava per compiere.

Al punto di sopprimere la ragione per non assumere consapevolezza di quelle che sarebbero state le conseguenze.

Lei. Che mai a nessuno aveva permesso di sfondare l'ingresso del suo animo, che il rimorso e il rancore di una vita dominata dall'ipocrisia avevano serrato, per poi liberarsi della stessa chiave.

 

 

****

 

 

Note dell'autrice: E siamo al terzo, di cui onestamente mi piace solo il pezzo finale xD. Non è facile. Hinata e Sasuke sono due personaggi a modo loro estremamente complessi. E se li si mette assieme diventa molto dura. Si cade come niente nell'OOC. Ora, spero davvero di non esserci cascata. Ringrazio i lettori e coloro che lasciano gentilmente la propria opinione.

 

 

Elena_chan: Non è che abbia ricevuto un'accoglienza calorosa, stiamo parlando del Team Hebi xD. Suigetsu è un elemento che mi piace troppo. Karin non la considero negativamente come molti e Juugo... è Juugo :D. Ad ogni modo, la mia paura forse non è tanto quella di uscire dal personaggio di Sasuke, quanto da quello di Hinata. Non so perchè, forse per la difficoltà di trattare situazioni (come quella accennata alla fine di questo capitolo) in cui lei può mostrarsi ancora più "chiusa" di quanto già lo sia lui. Sono due personaggi molto delicati e ammetto di trovare davvero tanta difficoltà. Grazie mille perchè continui a seguirmi. Un bacio.

Sasuhina_95: Eccoti il seguito :). Eh beh lo ammetto, il SasuHina mi piace veramente molto. Posso dire che questa storia sia nata come sperimentazione, ora mi sono lasciata un pò prendere. Sasuke e Hinata possono sembrare strani quanto si vuole insieme, ma è pur sempre una coppia fattibile, a mio parere. Kishi non si è mai curato di avvicinarli un tantino di più, come del resto tanti altri personaggi, semplicemente perchè non credo gli interessi molto la questione amorosa. Ma se avessero la possibilità di conoscersi meglio e di riscoprirsi l'uno nella storia che si trascina alle spalle l'altro, beh credo sarebbe possibile. Poi, ovviamente ci andrebbe di mezzo il caratteraccio di Sasuke che non le permetterebbe mai di mettergli i bastoni tra le ruote per quanto riguarda la sua vendetta xD. Grazie mille, sono felice ti piaccia. Un bacio.

Ekiyo: E' sempre bello trovare gente nuova che spende quei due minutini per farti sapere se la storia piace o sta procedendo uno schifo xD. Perciò grazie per aver commentato entrambi i capitoli. Il SasuHina è un pairing molto delicato e, come ho detto prima, una piccola distrazione ti fa uscire come niente dai personaggi. Mi auguro di riuscire a portarli fino in fondo mantenendoli fedeli all'originale. Karin e Hinata che si scannano a vicenda? Mmm, sarebbe bello assistere xD ma non credo Hinata sia quel tipo di persona, credo che sia in grado di placare anche l'isterismo di una come Karin xD. Un bacio e spero di ritrovarti.

miharu87: Gran parte delle tue domande hanno trovato piccole risposte in questo capitolo, ma verrà chiarito tutto più tardi. Tanto ribadisco che la storia si trova già a buon punto, nel senso che non manca molto al termine in quanto succedera qualcosa che purtroppo tutti ci aspettiamo, se non voglio rischiare di uscire dai personaggi. Grazie mille perchè mi segui e spero ancora una volta di non averti delusa.

 

 

Alla prossima

 

Yami_Yume

 

 

 

  
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