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Autore: kannuki    16/11/2010    8 recensioni
Caroline Forbes. Eterna seconda, maniaca del controllo, zero autostima. Aveva provato a cacciare coniglietti o gattini ma tutto il suo essere aborriva far del male a dei cuccioli innocenti. Caroline che sogna di legare Damon al paraurti posteriore della sua auto e trascinarlo per tutta Mystic Falls. Quanto le costava bussare a quella porta, ben sapendo che Katherine l'avrebbe uccisa se si fosse avvicinata a Damon. Anche se lui era uno stronzo, il suo sangue era la cosa più buona che avesse mai assaggiato.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Katherine Pierce
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Pardon Me, But Your Teeth Are in My Neck'
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Il sangue di un Antico è potente. Racchiude memorie ed esperienze millenarie, nasconde segreti e poteri che Caroline non avrebbe mai immaginato. Al primo sorso, la sua mente fu invasa da immagini confuse che si linearizzarono poco alla volta. Caroline conobbe la storia di Louis de Betancourt, la sua nascita, la trasformazione, la morte, il mentore, il dolore, la sete, la passione, la lotta, la perdita dell'umanità, la belva che lo divorava sotto le spoglie di uomo per bene. Caroline sentì il sangue ribollire e pizzicarle la pelle. Si aggrappò al braccio di Louis e staccò le labbra sul polso fissando il vuoto. Quel rumore era terribile. Martellante, le picchiava nelle orecchie la luce era troppo intensa, il frusciare dei vestiti assordante. “Cos'è?” singhiozzò e si intravide nello specchio, la pelle arrossata come dopo una lunga corsa, gli occhi che rilucevano in maniera bizzarra ed intrigante. Si sentiva potente. Indistruttibile. “Cos'è?” domandò di nuovo voltandosi lentamente verso di lui “è il sangue?”

E' il potere” confermò affascinato dalla sua reazione. “Giuro su dio, Lady Caroline, non ho mai conosciuto nessuno come voi...”

Aveva la labbra sporche di sangue. Caroline le risucchiò lentamente e le lasciò andare, lucide di saliva.

Entra in risonanza con il mondo. Ascolta” mormorò e le posò una mano sugli occhi. Caroline sprofondò nel buio e ascoltò. Il picchiettare incessante della pioggia, le voci, i pensieri, i desideri di ogni essere vivente nel mondo. Sentiva tutto, apprendeva, assorbiva e rielaborava facendo propria ogni emozione. Si aggrappò al braccio di Louis e si nascose fra le pieghe della sua anima quando udì il lamento di un morente. Gioì di piacere al primo vagito del nuovo nato e arrossì, eccitata dai gemiti degli amanti che si regalavano piacere a vicenda.

Caroline era sospesa in un arco di tempo e di spazio da cui non poteva sottrarsi, ancorata al corpo di Louis come unico punto di riferimento nel vortice. Quando l'aiutò a riscuotersi – chissà quanto tempo era passato – Caroline gli posò la testa contro, annientata. Aveva capito. C'era tutto il mondo, la fuori. Avrebbe voluto vedere ogni singolo angolo del pianeta, respirare l'odore della terra, della rugiada al mattino...

Dov'è il suo anello, Lady Caroline?”

L'ho gettato in terra... vicino alla siepe...”

Vogliamo cercarlo?” domandò e Caroline si sollevò dal suo comodo giaciglio e lo guardò annebbiata. Annuì e l'Antico sorrise come se avesse fatto la scelta giusta. Le sistemò i capelli dietro l'orecchio e Caroline abbassò la testa, arrossendo intensamente quando la baciò sulla fronte. E sul naso. E sulle labbra. Caroline lo ricambiò per un attimo, poi si ritrasse sbigottita e senza parole.

Attiri le persone sbagliate.

Vorrei conoscere la sua storia, Lady Caroline...” mormorò e si abbassò verso di lei “me lo consente?”

L'ultima volta che aveva acconsentito ad una cosa del genere, era quasi finita a letto con Damon. Ben sapendo che le leggeva nella mente, lo guardò lasciando libero il flusso dei pensieri. Nessuna ombra di sentimento alterò i lineamenti ruvidi e perfetti di Louis. “Non le farò male” sussurrò e le scoprì il collo mordendola lentamente. Caroline sentì un breve dolore e poi il piacere dilaniarla da parte a parte. Come la prima volta, pensò e si irrigidì contraendo tutti i muscoli anche quelli che non sapeva di avere.

***

Damon Salvatore non sforzava di non rimuginare gli errori commessi con Caroline. Camminava sotto la pioggia che andava lentamente diminuendo. Non aveva mai subito una sconfitta simile nella sua vita. Imboccò il vialetto a testa bassa e si preparò a subire il fiume di domande del fratello. “Paparino è a casa!” esclamò quando entrò nell'abitazione “il tabaccaio era chiuso, ho dovuto fare una deviaz...” Damon alzò lo sguardo dal pavimento sulle persone che affollavano il suo salotto. “Siete sul mio territorio!” esclamò esausto togliendosi la giacca di pelle fradicia di pioggia.

Eileen gli arrivò sui piedi e Damon le bloccò il braccio prima che lo colpisse. “Cosa ho fatto ora?!” domandò e la spinse via. Scoccò un'occhiata al fratello, ad Elena che lanciava occhiate nervose fra loro e il piano superiore, su Katherine che aveva tutta l'aria di stare per sventrarlo.

Sei stato tu ad incendiare l'abitazione di Eileen?” domandò Stefan alzandosi e facendo cenno ad Elena di restare dov'era.

No!” rispose e girò lo sguardo sulle due donne identiche. La rovina della sua vita, la copia... “Dov'è finita la tua amichetta? Devo farci due chiacchiere” disse rivoltò ad Elena mentre si versava da bere “non so come vi hanno educato, ma...”

Caroline è al piano superiore. Con Louis” sparò in fretta prima che qualcuno le impedisse di parlare.

Damon la guardò prima stupito, poi accigliato. Schiantò il bicchiere pesante e sfaccettato sul tavolino e ancora prima che potessero fermarlo, era già sulle scale.

***

Non batteva.

Il suo cuore.

Non lo sentiva.

Louis...”

Mia cara...”

Sto morendo...”

Forse...”

Caroline fece forza contro di lui, un debole tentativo di sfuggire alla propria sorte “non voglio morire...”

Ma tu sei già morta.

Bevi, mia dolce Caroline. Bevi da me...”

Caroline bevve. Più e più volte finché il sangue non la nauseò e la forza che sentiva dentro di se non le fece aprire gli occhi. Era. Tutto. Amplificato. Il soffitto era così... lontano. La coperta sotto di schiena era calda del suo corpo. L'uomo su di lei leccava la ferita quasi rimarginata lungo il collo. Le sue mani serpeggiarono lungo le braccia di Louis, si infilarono fra i capelli. Le gambe lo avvolsero in una stretta debole ma possessiva. Caroline scoprì del tutto la gola, inarcò la schiena, espose il seno nascosto dalla camicia bianca di Stefan. Louis la seguì nei movimenti, la baciò, scostò i lembi della camicetta con un gesto lento della mano accarezzando la pelle morbida e bianca del seno. Caroline mugolò e allargò le braccia, offrendosi al vampiro su di lei. Louis la baciò lungo lo sterno, sullo stomaco fino a raggiungere i jeans che calavano sui fianchi. Le gambe lo strinsero attorno al bacino spingendosi contro di lui. La pressione del corpo cambiò e si fece più feroce e insolente. Caroline lo spinse da un lato e lo inchiodò sulla coperta, lo sguardo appannato e il desiderio che pulsava in ogni angolo del corpo. “Non cercare di sottomettermi...” sussurrò imbambolata, ancora drogata dal sangue.

Non ho mai pensato di farlo” rispose e alzando una gamba, la costrinse a ricadere su di lui “a meno che lei non voglia, lady Caroline...”

Insegnami a dimenticare.”

Lo sguardo cupo di Louis si fece ancora più fosco. “Dimenticare non guarisce dal male.”

Ma esiste un modo per smettere di soffrire” insistette “insegnami a cancellare i sentimenti...” Caroline chiuse gli occhi in una muta preghiera “Louis, ti prego...”

Non è il momento.”

Il vampiro la rovesciò sotto di se e Caroline trasalì quando udì la porta della stanza sbattere con un rumore assordante. Il corpo di Louis le fu strappato di dosso e fu riportata bruscamente alla realtà.

Damon lo colpiva con forza e rabbia, dimentico che il fatto che lo rendesse un Antico implicasse che poteva fargli ribollire il sangue con un semplice gesto della mano. Louis lo bloccò con un'agile torsione del polso e lo tenne sollevato lontano da se con un certo grado di divertimento sul volto. Lo lanciò dall'altro lato della stanza, direttamente fuori della porta, dritto giù per le scale dove giacque con un gemito roco che esprimeva tutto il dolore che provava. Li sentiva tutti addosso, i loro sguardi. Preoccupazione da Elena, compassione di Katherine, divertimento da Eileen che si inchinò su di lui e gli rimise a posto i capelli sulla fronte con un dito. “Stupido” sussurrò e sorrise compiaciuta.

Louis si ricompose e sogghignò fra se. La sostanza di un uomo resta la stessa, nonostante gli anni. Lanciò uno sguardo verso Caroline che era rimasta immobile, sconvolta dalla scena. “L'avventatezza di Salvatore è leggendaria. Credo non voglia perdere il seguito.”


Mi rimetto in piedi da solo” sibilò in direzione del fratello che aveva abbandonato il suo posto per aiutarlo. “Mi ha pestato un Antico, non credere...”

Ringrazierei di essere ancora vivo e abbasserei la cresta il più possibile” borbottò cercando di farlo ragionare “non sono qui in visita di piacere, qualcuno ha incendiato il loro covo...”

Non sono stato io!” esclamò arrabbiato.

Sta dicendo la verità.”

Finalmente!” ribatté altezzoso “ora fuori da casa mia, tutti quanti!”

Caroline si fermò a metà della scalinata e ascoltò il tono arrabbiato di Damon con una certa preoccupazione. Sedette sugli scalini e restò ad origliare.

Compresa tu” la sferzò fermo sul primo gradino. Caroline trasalì. Damon la guardava con aria omicida. Era furioso, bagnato, addolorato e gli occhi gli brillavano di rabbia esplosiva.

Caroline sciolse le braccia che teneva strette contro lo stomaco e si rialzò lentamente, sempre tenendo gli occhi fissi nei suoi.

Damon pensò che quell'aspetto non l'aveva mai avuto. Aveva bevuto il sangue dell'Antico. E chissà cos'altro, pensò sentendo il cuore contrarsi. “Fuori da casa mia, traditrice.”

Non ti ho...” Caroline si bloccò e alzò gli occhi al cielo sentendo le lacrime premere di nuovo dietro le palpebre.

Damon salì un paio di scalini e quando le si avvicinò Caroline fece un passo indietro “hai superato addirittura Katherine” mormorò stringendo gli occhi “io mi fidavo di te.”

Damon...”

Il vampiro alzò un dito e la sfidò a continuare “non provare a giustificarti, principessa!”

Non voglio giustificarmi, voglio dirti la verità!” esclamò andandogli dietro “ho trovato le lettere...”

E hai dovuto ficcarci il naso dentro!”

E' stato più forte di me!”

Dovevo bruciarle” mormorò a bassa voce, arrabbiato “come diavolo hai fatto a trovarle?”

Ho frugato, sono una donna!” si giustificò ignorando le persone attorno a loro che li guardavano “ero a casa tua, avevamo appena fatto sesso, trovo le lettere delle tue ex, che dovevo fare?!”

Rimetterle al loro posto ma questo concetto è troppo alto per te!” esclamò e guardò gli astanti “siete ancora qui, voi?!”

Non me ne andrò finché il colpevole non sarà saltato fuori” sibilò Eileen nella sua direzione “hai mentito!”

Ho mentito?!” esclamò in direzione dell'Antico che stava osservando Caroline.

Hai detto la verità” ammise spostandosi verso l'uscita. “I miei più cortesi omaggi. Signore...” sussurrò rivolto ad Elena che seguiva la scena ammutolita e a Katherine che se ne stava buona in un angolo a rimescolare il vino ormai caldo ed imbevibile. “Stefan...”

Il vampiro si alzò e lo accompagnò alla porta. “Perdoni il suo comportamento. E' una testa calda.”

Un uomo innamorato compie molte sciocchezze.”

Grazie per non averlo ucciso.”

Avrei spezzato il cuore di lady Caroline” rispose ed uscì sul portico bagnato. Si chinò a raccogliere l'anello di Caroline e glielo porse. Stefan lo accettò senza un commento ma ricominciò a respirare quando l'Antico si allontanò all'orizzonte, seguito dagli accoliti di Eileen. Quando tornò nel salotto sospirò affranto. Suo fratello non era fortunato con le donne, ma se l'andava proprio a cercare.

Katherine li guardava a turno. Muta, fredda, sprezzante. Posò il bicchiere sul tavolino e si avvicinò alla coppia. Caroline quando la vide trasalì e si allontanò da Damon in un istante.

Voglio parlare con te” gli disse, seria “da soli.”

Ed io non voglio parlare con te! Voglio che ve ne andate fuori dalla mia casa e dalla mia vita! Tutti quanti!” urlò esausto.

Katherine lo afferrò per la maglia e lo tirò verso la cucina, il volto duro, accigliato. Quando lo lasciò andare, Damon caracollò contro il muro, si rimise in piedi e di nuovo Katherine lo inchiodò alla parete. “Te la sei portata a letto?!”

Toglimi le mani di dosso, hai avuto centoquarantacinque anni per..”

Rispondi!” esclamò battendo una mano sul muro, accanto al suo orecchio “è vero, quel che ha detto?”

Sì!”

Katherine si rizzò e lo lasciò andare “l'hai portata nella casa di Annabelle...”

Lo stupore gli alterò i lineamenti. Damon aprì bocca e la richiuse sentendosi un pesce rosso.

Katherine sorrise, addolcendo lo sguardo “ho sempre saputo dove andavi a rifugiarti, quando eri troppo ferito o volevi restare solo... è li che tieni le mie lettere? Dovevi impedirle di fuggire, incapace.”

Stavo dormendo” mormorò “era questo, il tuo gioco?”

Te l'ho detto, Damon... voglio solo il tuo bene” sussurrò avvicinandosi e lisciando la camicia sul torace “tu non mi hai creduto...” si alzò sulle punte e lo baciò sulla guancia destra “dimenticami.”

Io non posso dimenticarti” mormorò sentendo il vecchio sentimento riaffiorare dalle profondità del cuore. Le accarezzò il viso nel momento stesso in cui Caroline si sporse a guardare, divorata dalla gelosia. La prova che aspettava. Il cuore andò in mille pezzi e quando spostò lo sguardo dalla coppia, incontrò il viso fosco e bellissimo di Eileen.

Vuoi conoscere la vera ragione del mio odio?”

Che altro poteva fare se non ascoltare? Era la giornata delle rivelazioni! Caroline annuì e una lacrima di rabbia le scivolò sulla guancia. Eileen gliela asciugò con un dito. “Molti anni fa, Salvatore ingannò e uccise il mio uomo in una stupida contesa, una rissa da taverna... lui era umano, avevo rifiutato di trasformarlo. Sei la prova vivente che non avrà mai pietà di te...”

Lo so...” annuì e girò la testa verso la coppia che non parlava. “Esiste un modo per dimenticare, vero?”

... non riuscirò a dimenticarti, ma ci proverò...” mormorò e l'afferrò per le spalle allontanandola da se. “Ti amo, ma amo anche Caroline. La amo in modo diverso... ”

E' bionda!” soffiò fra i denti come se lo ritenesse un dato inaccettabile. “Accetta le sue scuse e finiscila di fare il geloso” borbottò e lo spinse verso la porta “Louis ha gusti superiori!”

Non fare la stronza” sibilò e quando vide Eileen accanto a Caroline provò una brutta sensazione.

Esiste un modo per smettere di soffrire, sì...” mormorò saettando il braccio attraverso di lei.

Caroline sgranò gli occhi e sentì il cuore fermarsi. Osservò l'avambraccio della donna che sprofondava al di sotto del diaframma e la guardò, allibita. Crollò a terra in una pozza di sangue e Eileen sparì all'improvviso lasciando gli astanti sbigottiti. Dopo un lunghissimo secondo, Elena urlò e si lanciò verso di lei. Damon fissò il corpo a terra e senza vita di Caroline e dondolò sulle gambe, un passo indietro dopo l'altro. Udiva la voce irata di Katherine dietro di se. Gli stava dicendo qualcosa che non capiva. E Caroline giaceva a terra, morta.

Epilogo

Si dice che basti schiacciare una farfalla nel passato per scatenare un uragano nel futuro. La farfalla giaceva in terra, il sangue che si allargava sul legno del pavimento, poco vicino il tappeto, macchiava le nappine bianche di un cupo rosso vermiglio. I fratelli Salvatore erano ammutoliti, solo Elena urlava e piangeva china sul corpo senza vita di Caroline.

Come lo spiego a Liz?” mormorò rivolto al fratello, crollando in ginocchio. La scrollò come se stesse dormendo e quando un filo di sangue colò dalla bocca semiaperta, Damon lo tolse con un dito. “Non c'era motivo... non aveva fatto nulla...” singhiozzò e un dolore feroce, mai conosciuto prima di allora gli strinse il cuore, avvelenandolo in ogni fibra.

Dobbiamo portarla via. Non possiamo farlo passare come un incidente casalingo” disse a mezza bocca, inchinandosi e raccolse il corpo senza vita della ragazza dal pavimento. “La porto nel bosco, è l'unica soluzione per quanto mi ripugni. Vieni con me?”

Damon non l'ascoltava. Continuava a guardare le labbra pallide, la pelle gelida e gli occhi senza vita di Caroline. Le sfiorò i capelli e fece un passo indietro. Scosse la testa con sguardo vitreo e fisso. “Seppelliscila. Non lasciarla in pasto agli animali” bisbigliò e voltò su se stesso incrociando il volto piangente di Elena. Damon l'abbracciò con forza soffocando il pianto in gola. Elena piangeva senza ritegno e si aggrappava a lui continuando a ripete 'mi dispiace' come se il guaio l'avesse provocato lei.

Buona, piccola, buona. Ora li uccidiamo tutti” sussurrò nell'orecchio della ragazza “uno ad uno, in modo atroce ... non ti preoccupare” mormorò come se davvero una minaccia del genere potesse tranquillizzarla.

Ma che dici?!” urlò e gli batte un pugno addosso “Caroline è morta! E' morta!”

Sta zitta” borbottò e la strinse sentendo un gemito di dolore. Allentò la presa, ma di poco.

Elena, resta con lui” mormorò Stefan avvicinandosi “ci metterò un po' di tempo... per sistemarla...”

Resta con lui!” esclamò Damon asciugandosi le lacrime “non sono mica un ragazzino... sono... incazzato!” rispose con una scintilla di lucida follia negli occhi “New Orleans brucerà dalle fondamenta, te l'assicuro. La tua fidanzatina non potrà impedirmi di massacrare quei maledetti vampiri!” ruggì sentendo la rabbia crescere a dismisura “pioverà sangue...” specificò frugando nei mobili del salotto e soppesando paletti e armi varie. “Mi ha dato quella buona ragione per ammazzarla, guarda un po'...” ridacchiò “mi piaceva Caroline, era forte. Mi sarebbe piaciuto conoscerla meglio e Eileen l'ha ammazzata.”

Stefan lo vide trasformarsi mentre parlava, segno che la rabbia stava salendo e non riusciva più a contenere la sua furia omicida “Damon...”

No no, lasciami finire” sussurrò tirando su le maniche della maglia “è tempo di poesia. Pura poesia... voglio sentire implorare quella puttana.”

Promettimi che mi aspett...” Una folata di vento, la porta che sbatteva. Elena e Stefan si guardarono preoccupati. Era la caccia privata di Damon e nessuno avrebbe dovuto intromettersi.

Va bene... la porto nel bosco...” mormorò chiudendo per un attimo gli occhi per l'azione terribile che doveva compiere “resta qui.”

Vengo con te” bisbigliò avvicinandosi alla porta “voglio stare con lei fino all'ultimo...” Elena aprì la porta e fece rapidamente un passo indietro.

Louis non sorrideva come prima. Non degnò Elena di uno sguardo e si concentrò solo su Stefan e sul corpo esanime. “La prendo io.”

E' morta...” mormorò immobile, occhieggiando Caroline. “Eileen l'ha uccisa.”

Non è morta” commentò e gliela tolse dalle braccia.

Eileen ha segnato la sua sorte” borbottò Katherine dietro di lui. Non sorrideva, non li motteggiava. Sembrava addirittura dispiaciuta “è già partito alla ricerca della vendetta?”

Lo conosci” mormorò Stefan stupito “l'hai chiamato tu?”

Katherine accennò un sì, laconica. “New Orleans, eh?”

Vuoi aiutarlo?”

Ma Katherine non rispose e voltò su se stessa sparendo all'orizzonte. Louis strinse il corpo di Caroline macchiandosi di sangue raggrumato. “Vivrà” mormorò in direzione di Elena “ma sarà diversa.”

Diversa come?”

Non possiamo saperlo.”

Penso di dovermi recare a New Orleans prima che Damon...”

No” disse lasciando Stefan senza parole “un uomo ha diritto di cercare la vendetta, anche se questo lo porterà al sacrificio di ciò che ha di più caro al mondo.”

Elena lo fissò cercando di capire il messaggio nascosto dietro le parole e Louis si voltò verso di lei “la sua umanità.”

Damon non ha più nulla di umano, ora che ha perso anche lei...” mormorò senza riuscire a fermarsi.

Louis abbassò lo sguardo su Caroline e ignorò le parole di Elena. “Un uomo è ben poca cosa senza una donna da amare. Lady Caroline vivrà. Ma starà a lei decidere se tornare a Mystic Falls o meno.”

Dove la porta?!”

Il vampiro ignorò di nuovo la domanda di Elena e voltò su se stesso, mentre Stefan gli teneva la porta aperta. Louis scomparve in lontananza e Elena dovette sforzarsi di non urlare di frustrazione. Stefan l'abbracciò tentando di consolarla. “E' in buone mani. Preoccupiamoci di quei due, piuttosto. Ho l'impressione che premeranno i tasti sbagliati e sulla terra resteranno solo gli scarafaggi...”



To be continued....

  
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