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Autore: VanitasLust    17/11/2010    5 recensioni
Hermione Granger occupava per la terza Volta in quell’anno la copertina di Vogue, una delle riviste più famose al mondo. E una rivista famosa in tutto il mondo come poteva lasciarsi scappare Una ragazza del genere? Unica donna probabilmente la cui intelligenza e bellezza andavano di pari passo. Medimaga e Modella. Straordinaria no?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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E dopo un anno e mezzo torno a scrivere.
Credo però che il mio modo di esprimermi sia differente da prima, ma spero che vi piaccia comunque. XD
Scusate il Ritardo, e ringrazio TUTTI coloro che mi hanno seguito e mi seguiranno.
Evangeline.
 

“It’s time to come clean
And make sense of everything
It’s time that we found out who we are
Cause when I’m standing here in the dark
I see your face in every star”

 

 
I boccoli castani ricaddero dolcemente sulla schiena, coperta dal maglioncino color miele. La Ex griffondoro si strinse tra le braccia, sfregando le mani magre sul cotone, osservando il suo alito caldo formare piccole nuvolette ogni volta che respirava.
 
Era la mattina del 15 ottobre, e la temperatura era molto bassa, poteva sentire il freddo carezzare la sua pelle candida, e il gelo bloccarle la circolazione. Ma non il pensiero, e ne la ragione. Attraversò a lunghi passi il verde di Hyde park, che si snodava per qualche kilometro, e poi superò i giardini dedicati alla principessa Diana. Qualsiasi stagione fosse, e per quanto tempo passasse Londra rimaneva immutata, sempre caratterizzata dai color pastello dell’autunno.
Si perché Londra era figlia di quella stagione.
Figlia del fresco, del buon caffè caldo.
 Londra rimaneva immobile; sin da quando era bambina Hermione era convinta che qualche mago avesse lanciato un incantesimo quel posto, e lo avesse rinchiuso in una di quelle bocce piene d’acqua  e finta neve, ma che al posto dei candidi fiocchi non vi era altro che foglie colorate.
 
Il campanello sulla porta risuonò con un delicato tintinnio, quando la giovane varcò la porta della vecchia biblioteca; incastrata tra due grossi centri commerciali. I tratti del viso si distesero, quando il caldo del grosso camino in mattoni la invase, l’odore umido della legna le ricordò i vecchi tempi, quelli smarriti, di Hogwarts.
La sala grande.
Harry e Ron.
Ginny.
Le lezioni, i compiti, lo studio.
Lord Voldermord.
Nonostante si fosse riscaldata, un brivido freddo la scosse, il ricordo della fuga e delle perdite e tutto il resto.
Seppur avessero vinto, vi erano stati comunque dei vinti.

 
“ Granger.”Automaticamente si voltò sentendo il suo nome, pronunciato con tono familiare, ma con lo sdegno di chi non provava ammirazione ma probabilmente pena.
 “Avevo sentito dalla Weasel che eri tornata in città, ma non mi aspettavo di vederti in giro. Sembri un fantasma.”Aggiunse con una risatina divertita.
 Pansy Parkinson, giocherellava annoiata con le ciocche di capelli color pece, puntando con sarcasmo lo sguardo oscuro su quello della Medimaga.
Le iridi color miele ricambiarono per Lunghi secondi l’occhiata, il giusto tempo perché potesse analizzare quanto fosse cambiata dai tempi scolastici. Sicuramente i tratti del viso non si erano addolciti, e posandosi poi sul libro stretto tra le mani, Hermione poté dedurre che la sua scarsa intelligenza era rimasta immutata.
 

Donna e Maga.
I segreti per una bellezza da invidia!

Di Jolanda Grinchland

 
“ Parkinson, che immenso piacere vederti. Non sei cambiata per niente.”Sentenziò ironica.
 “ Il Tuo Q.I è sempre basso, deduco dalle tue letture. Sai vero che questa è una biblioteca e non un giornalaio?” Domandò poi seria, accentuando una nota di disprezzo nella voce flautata.
La Giovane dei capelli neri scoppiò in una risata decisamente sguaiata, guadagnandosi diverse occhiatacce.
 “ Tagliente come al solito eh?. Vedo che non hai perso il tuo carattere impertinente Granger.” Rispose cordialmente l’Ex serpe verde.
“ No Parikinson. E tu non hai perso la demenza che caratterizzava la tua casata.”Borbottò l’altra concentrando poi la sua attenzione sulla fila di libri che aveva accanto, e tracciando con il polpastrello il contorno di alcuni. Ne respirò il profumo intenso,  poteva percepire l’odore della polvere e quello incomprensibile del ginseng, mischiato a fumo.
 

“ Pansy, non essere inopportuna, siamo in una biblioteca.”

Una chioma bionda e uno sguardo severo comparsero accanto alle due donne. Lo sguardo distaccato e tempestoso ricadde immediatamente su quella caramellato della giovane dai capelli ricci. Lo stesso esatto brivido della sera precedente, ora penetrava sul suo fragile corpo, sotto i vestiti, e si insinuava con orrore nella sua mente. Era come un virus, un infezione.
 Hermione Granger sapeva che si stava per ammalare.
Ma la malattia era qualcosa che non poteva curare.
 
La risposta sgarbata della mora venne ignorata dai due, che ancora si squadravo,  e la domanda che circolava nel loro occhi  - Nemici o amici – sembrava un dilemma insolubile.
Dopo gli eventi di Hogwarts, i due si erano visti raramente.
Non avevano mai avuto una reale conversazione, solo frecciatine.
 
“ Malfoy.”
“ Granger.”
Si salutarono alla fine i due, staccando il contatto visivo. Hermione per evitare che le guance gli si imporporassero, e Malfoy per semplice indifferenza. NON che La castana gli fosse realmente indifferente, in quanto uomo provava attrazione per una bellezza tale, ma in quanto Draco e Malfoy non poteva e/o voleva capacitarsi di questa sua defaians.
Pansy li guardò curiosa, per poi incrociare lo sguardo della serpe e non trovarci nulla di appassionante, o forse non voleva semplicemente vedere.
 Qualche secondo dopo, con un cenno della testa ed un sonoro crack sparì, lasciando il biondo e la riccia immersi nel loro silenzio, imbarazzante o no.
“ Perché non sei venuta quando la Weasel ti ha invitata?”
“ Avevo da fare.”
“ Hai paura dei tuoi amici, Nobile Griffondoro?”
“ Non sono più una Griffondoro.”
“Devo dedurre quindi che il tuo coraggio, e la tua testardaggine siano andati a farsi fottere?.”
“ No, però tu puoi andarci.”
“ Nei tuoi sogni Granger, nei tuoi sogni.”
Quello scambio di battutine, fece schiudere appena le labbra sottili alla giovane. Un sorriso, per quanto poco luminoso, apparse, accompagnato da uno sguardo intenso.  Fu come un fulmine, e Draco lo colse, lo spirito Griffondoro che ancora era racchiuso negli occhi di Hermione, ma che andava via via morendo.
 

Come il fuoco, che se non alimentato muore.

 
“Trovato qualcosa?. Posso aiutarti?.”
Mormorò con tono basso il biondo, che ripassava con lo sguardo i volumi che aveva preso in prestito. In un eccesso di eleganza, e carineria si era offerto di assistere la castana nella ricerca di eventuali titoli. D’altronde lui era di casa lì, conosceva ogni angolo di quel buco insulso; aveva passato cosi tante sere chiuso lì dentro, sommerso in letture di ogni genere che ormai era sicuro di aver letto tutto. Ma non si stancava mai di alcuni libri, cosi li riprendeva presto tra le mani, concedendosi per due o più volte il piacere di quelle letture intriganti.
Hermione sgranò leggermente gli occhi, ma poi li ridusse ad una fessura tornando sulla difensiva, insospettita da quel comportamento fin troppo cortese per uno che era stato il re delle serpi. Probabilmente uno dei più crudeli. Ma lei era di buon carattere, sapeva equilibrarsi, quindi tirò un lieve sospiro e mosse qualche passo verso la figura imponente dell’uomo.
Draco Malfoy non era più un ragazzo, seppur nel tono sarcastico ci fosse ancora qualche rimasuglio dell’adolescente che era, il suo fisico e probabilmente la sua intelligenza davano prova di quanto fosse cambiato. E Lei lo era?.
“Cerco il dialogo di Platone. Simposio o Convivio.”Disse giocherellando nervosamente con le dita della mano, tirandosi di tanto in tanto le maniche del maglione beige.
Malfoy boccheggiò e prese tempo, alzando leggermente gli occhi e fissando qualcosa in lontananza, ma l’attenta Hermione comprese subito che egli stava pensando, riflettendo, e attese in silenzio finché la voce bassa non risuonò nel locale.
“Terzo scaffale a destra. L’ultimo, copertina nera in pelle.”
Mormorò ritornando a guardarla con incredibile sicurezza, e accesa soddisfazione.
“ Sono sicuro.”Aggiunse rimanendo immobile. “ Lettura interessante Granger, pensavo che avessi perso anche la tua intelligenza oltre al coraggio.” Berciò incrociando le braccia, e lanciando lo sguardo di sfida, quello pieno di superiorità, che schiacciava  la maggior parte degli sfidati.
“ Malferret, rimango comunque più intelligente di te.”  Disse la Granger, con tono monotono, ignorando lo sguardo del biondo, e ricambiando con un sorriso apparentemente cortese. Senza attendere risposta si mosse nella direzione indicata da Draco.

Terzo scaffale.
Sulla Destra.
Copertina nera, in pelle.

- Convivio  –

 I caratteri dorati recitavano quella scritta.
I boccoli cioccolata si scontrarono con la schiena delle giovane, per poi carezzare il parquet, quando si abbassò per raggiungere il libro.
“ Mi devi un favore Granger.”
“ Voi Serpi non date mai niente per niente.”
“ Perdonami Mudblood, ma è il nostro credo. Anzi non perdonarmi.”
“ Malfoy, Simposio si abbinerebbe perfettamente con la tua faccia.”
Ma la Granger dava troppo valore a quei preziosi volumi, per farne scontrare uno con la faccia dell’ ex mangia morte.
“ Certo Granger, il nero si abbina perfettamente al mio corpo.”
Il silenziò scese di nuovo tra i due. Hermione prese a sfogliare il libro con vivo interesse, immergendo tutta se stessa nella nuova lettura, e muovendo le piccole labbra ad ogni parola letta.
 
“ Granger.”
“Si Malfoy?”
“Alle 20, facci onore della tua presenza a casa Potter.”
 
Le sussurrò all’orecchio lasciando cadere tra le pagine del libro due foglietti. Su di uno vi era l’indirizzo di Harry, sull’altro c’era il biglietto d’entrata nella vita di Draco Malfoy.
Un Invito a cena per il giorno seguente.
 

Sulle labbra di Hermione, inconsciamente, si dipinse un sorriso.

 
 
 
 
 
 
 
 
  
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