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Autore: Chibi_    17/11/2010    3 recensioni
Nella World Academy c'è aria di cambiamenti. Ludwig, studente modello, si ritrova a fare da tutor a una nuova entrata nella scuola, che gli porterà non pochi problemi! Tra amicizie, amori, rivalità, studenti strampalati e l'imminente arrivo del festival della cultura, riuscirà il tedesco a non farsi venire una crisi di nervi?
primissima fanfic che scrivo.... è una specie di esperimento, spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 O3- La nuova scuola è meravigliosa! La nuova scuola è orrenda.

(Feliciano & Romano)

 

-…e poi mi ha fatto vedere il cortile, la mensa, la segreteria, l’aula del consiglio studentesco e mi ha dato l’orario delle mie lezioni! È stato gentilissimo, ed è anche simpatico! Anche se è un po’ taciturno e ha sempre un’aria truce…. E a te invece com’è andata? Quello spagnolo sembrava simpatico-
Romano, dopo essersi ripreso dal fiume di parole del fratello, pensò al significato della parola “simpatico”.
-NO. Cioè….sì ma no… insomma, come dire…..-
Antonio Fernández Carriedo, il tipo che gli aveva fatto fare un giro turistico della scuola quella mattina era, come dire…. Irritante. Insieme a Feliciano era la persona più solare che avesse mai conosciuto e aveva sempre un sorriso enorme stampato in faccia, oltre al fatto che era enormemente bello: fisico scolpito e abbronzato, capelli mori leggermente mossi e due grandi occhi verdi, per non parlare della voce… non aveva mai sentito nessuno parlare in spagnolo e non avrebbe mai immaginato neanche lontanamente che potesse essere qualcosa di così sensuale. Quella mattina era successo più di una volta che per spiegargli qualcosa si era avvicinato troppo e gliel’aveva sussurrata all’orecchio, e in quei momenti Romano avrebbe desiderato ardentemente prendere e scappare il più lontano possibile, giusto per non fargli vedere che era diventato rosso come un pomodoro. Inoltre sembrava che il resto del mondo lo amasse, ed era più che comprensibile, alla fine. Dopotutto a chi non sarebbe piaciuto un ragazzo solare, simpatico e oscenamente sexy? A Romano, ovviamente. Lo irritava e lo metteva a disagio… e poi era troppo espansivo, con lui non sapeva mai come comportarsi.
-Beh….è irritante. Troppo solare, troppo espansivo, troppo bell…cioè, insomma, a te non sembra troppo perfetto? Di solito questo tipo di persone hanno sempre qualcosa da nascondere, magari in realtà è un lurido maniaco, un criminale… magari anche un pedofilo! Tu che ne puoi sapere?
-Fratellone…- Feliciano scoppiò in una genuina risata –Tu sei troppo paranoico!
-E tu sei troppo spensierato, allora!
Vennero interrotti da qualcuno che bussava,e un secondo dopo la faccia sorridente dello spagnolo fece capolino dalla porta, seguito da un tedesco alquanto imbronciato.
- Buenos dìas, chicos! Com’è stata la prima notte alla World Accademy?-
-Antonio!- il più piccolo degli italiani saltò giù dal letto e corse verso lo spagnolo
-Come siamo energici già di prima mattina, vero, Lovi-chan?- disse con un sorrisetto verso il ragazzo imbronciato ancora sul letto
-Non chiamarmi così!! E poi chi ti ha detto qual è il mio nome di battesimo??- Feliciano andò a nascondersi dietro la schiena del tedesco –B…brutto..-
-Ahahaha, ma dai, Romano, non ti arrabbiare con lui, pensa che adesso so qualcosa in più di te, non sei contento?-
-Dovrei esserlo??-
Il biondo, stanco del battibeccare  tra lo spagnolo e l’italiano, si girò verso il ragazzo che stava alle sue spalle, per scoprirlo intento a fissarlo con gli occhioni spalancati e un gran sorriso
-…….che c’è?-
L’ italiano scosse la testolina castana, facendo ondeggiare lo strano ciuffo ribelle che aveva a lato della testa, poi lo prese per braccio e lo trascinò fuori dalla stanza.
-Allora, cosa mi fai vedere di bello, oggi?-
-Beh… ieri hai visto solo l’aula vuota del consiglio studentesco, oggi ti faccio conoscere tutti i membri…..-
-Wow! E poi mangiamo insieme! Vero Lud? Vero?-
Ecco, l’unico momento della giornata in cui se ne poteva stare in santa pace era andato in fumo. Oh, beh, dopotutto dicevano tutti che il cibo italiano era ottimo…
Il tedesco grugnì qualcosa che il moro interpretò come un sì e si strinse ancora di più al suo braccio, sorridendo tra sé e sé.
 
Erano sulla strada per l’aula del consiglio studentesco e Feliciano stava chiedendo al tedesco se preferiva la pasta al sugo o con il pesto, quando si fermò e si voltò verso di lui
-Ah, me ne stavo dimenticando…. Scusa per come ti ha parlato Romano l’altro giorno… lui non è cattivo, davvero, ma a volte tende ad essere un pochino…. Bèh… irascibile. Ma in realtà è il fratello più buono e bravo del mondo, tel’assicuro! Tu hai fratelli o sorelle, invece?-
-Si….- perché gli stava venendo un mal di testa solo a pensarci? –ho un fratello più grande, frequenta questa stessa scuola, è dell’ultimo anno .-
-Ah, mi piacerebbe conoscerlo! C’è oggi?- al cenno negativo della testa del biondo l’italiano continuò –e perché? È malato?-
-E' stato sospeso per una settimana.-
-Ah. -
Continuarono a camminare per un po’e Feliciano ricominciò con i suoi discorsi sulla pasta (questa volta l’argomento era i vari tempi di cottura) quando Ludwig lo interruppe
-Scusa Feli…. Posso chiederti come mai tu e tuo fratello avete un accento così diverso, pur essendo tutti e due italiani?-
Il sorriso dell’italiano svanì in un attimo, lasciando posto a un’espressione stupita, poi abbassò la testa e disse in un sussurro
-Io e mio fratello abbiamo abitato lontano per molto tempo… c’è stato un periodo in cui non ci siamo proprio visti, quindi ognuno ha preso l’accento del posto dove abitava.-
Era calato un silenzio strano, pesante nel corridoio, forse Ludwig aveva chiesto qualcosa che non doveva. Stava per scusarsi, quando venne interrotto da due voci che bisticciavano, e un attimo dopo uscirono dalla classe due ragazzi. Feliciano ne riconobbe uno: era il ragazzo francese che aveva intravisto fuori dall’ufficio del preside il giorno prima, quando era arrivato.,l’altro, occhi verdi, un caschetto biondo spettinato, enormi sopracciglia e leggermente più basso dell’altro, non l’aveva mai visto.
Ludwig prese parola, interrompendo il loro bisticcio.
-Oh, perfetto, stavamo proprio cercando voi, questo è..- e spinse leggermente l’italiano in avanti –Feliciano Vargas, è uno nuovo.-
Il ragazzo più basso si fece avanti
-Ah, si, ho sentito parlare di te e di tuo fratello. Io sono Arthur Kirkland e sono il presidente del consiglio studentesco, per qualunque problema puoi rivolgerti a me, mentre questo- disse indicando con un’espressione disgustata il ragazzo accanto a lui – è Francis Bonnefoy, in teoria sarebbe il vicepresidente, ma in realtà non serve assolutamente a niente, è un mistero il come sia riuscito ad arrivare fin qui-
Il francese fece una faccia offesa
-Gentile come al solito, vero Arthur?- poi, avvicinandosi al moro, gli prese la mano e la portò alle labbra, con un gesto elegante –non badare a quello che ti dice quell’acido di un inglese, ma lascia che mi presenti, Francis Bonnefoy, al tuo servizio mon petit italienne-
-Oh, piacere! Io sono Feliciano Vargas, spero che diventeremo molto amici!-
-Si, anch’io…- rispose il francese con un ghigno
Ludwig guardò perplesso il sorriso spensierato di Feliciano. Come faceva ad essere così ingenuo?
Lo trasse indietro, lontano dalle grinfie del francese
-Forse è meglio di no..- disse guardando severamente il biondo
-Eh? E perché, cosa staresti insinuando? Guarda che potrei offendermi!-
-Oh, Francis, ti prego!- l’inglese intervenne – come se non sapessimo i tuoi vizi… per curiosità… l’ultima volta che ti sei fatto qualcuno?-
-Circa due ore fa… ma questo cosa c’entra? Guarda che sono tutte consenzienti. La mia condotta è più che regolare e ti sbagli di grosso se pensi che io agisca solo con la parte inferiore del corpo!-
-La parte inferiore del corpo?- chiede innocentemente l’italiano.
Ludwig penso che ok, poteva bastare così, quindi se ne andò via portandosi dietro l’italiano, prima che avesse qualche trauma.
 
Dopo che si erano allontanati abbastanza dai due ragazzi Ludwig decise di rallentare, con somma gioia dell’italiano piagnucolante dietro di lui. Chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie
-Vedi di non dare troppa confidenza a Bonnefory. Guarda, te lo dico per il tuo bene, non è una persona cattiva, è solo che…. Ehi, ma mi ascolti? Cosa stai facendo?-
Feliciano, che si era affacciato alla porta dell’aula di musica, si portò un indice alle labbra e sorridendo zittì il biondo con un “shhh”
Ludwig, incuriosito, si avvicinò al moro e guardò dentro l’aula da cui proveniva una leggera musica.
Seduto a suonare il pianoforte stava un ragazzo moro, con gli occhi socchiusi e lo sguardo concentrato, e in fondo all’aula deserta era seduta in un banco una ragazza castana, che lo ascoltava con un’espressione rilassata.
-Nèèè, Lud…- sussurrò il più piccolo – chi sono quelli?-
-Quello che suona si chiama Roderich Eldenstain, è austriaco ed è il tesoriere del consiglio studentesco, l’altra non lo so… ma gli gira sempre intorno-
-Come non lo sai? Ma tu sei la mia guida!-
-Che vorrebbe dire?? Come faccio a conoscere ogni singolo alunno di questa scuola?-
-Shhh, abbassa la voce-
Il tedesco si scostò dalla porta e si appoggiò al muro, scorrendo distrattamente lo sguardo per il corridoio mentre si godeva ma musica quando d’un tratto individuò la figura di Romano che lo fissava a braccia incrociate.
“beh, forse vuole suo fratello” pensò, ma quando vide che ciò non accadeva si staccò dal muro e andò verso di lui, forse gli serviva qualcosa, magari Antonio era sparito e lui si era perso.
-Oi… Romano, giusto? Hai bisogno di…-
-Ascoltami bene,crucco. A quanto pare mio fratello ti ha preso molto in simpatia, e sinceramente questa cosa non mi va giù. Sono solo venuto a dirti… se ti azzardi a riportarmelo via giuro che te la faccio pagare, mi hai capito?-
Ludwig rimase ammutolito. Ma che..?
-Romano! Mi querido, ti ho cercato per tutta la scuola, perché te ne sei scappato così all’improvviso? Oh, ciao Ludwig-
L’italiano sembrò riscuotersi
-Maledetto spagnolo, perché mi stai sempre appiccicato? Vuoi deciderti a lasciarmi in pace? E tu- disse rivolto al tedesco –il discorso non finisce qui, capito?-
E come era comparso, se ne andò, seguito dallo spagnolo.
Ludwig rimase immobile in mezzo al corridoio…cos’era appena successo? Riportarmelo via? Ma che aveva fatto di male? E quella era una minaccia? (per quanto potesse fargli paura quell’italiano gracilino…).
 La musica intanto era finita e Feliciano stava tornando verso di lui.
Riprese velocemente la sua solita espressione e gli andò incontro, cercando di nascondere i suoi pensieri.
 
N.dAry
 
Mmm che dire di questo capitolo… all’inizio doveva essere incentrato su Feliciano e Romano, ma alla fine ho finito x infilarci un po’ troppi personaggi, quindi alla fine è venuto uno schifo  quel che è…volevo concentrarmi di più sul legame che lega i nostri due italiani, ma pazienza, sarà per un altro capitolo…
 
Aerith 1992: grazie grazie grazie ^___^ menomale, speravo di non aver reso Arthur OOC, non riesco a gestirlo bene, a dire la verità ^^”  Francis….. beh, Francis non capisce quando è il momento i stare zitto o no, quindi non si può lamentare se alla fine viene menato XD
 
Next---> “don’t touch him! Il ragazzo venuto dall’oriente”
(l’aveva osservato diverse volte e aveva capito che no, Kiku non era un’amante del contatto fisico)

  
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