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Autore: mimyelizzie    18/11/2010    1 recensioni
Questa storia nasce dall'unione della passione di due amiche per la scrittura e del loro sviscerato amore per draco malfoy! quindi questa è unha storia scritta a quattro mani,un capitolo per volta senza sapere l'una cosa avrebbe scritto l'altra.La storia perciò si evolve secondo i colpi di scena decisi dalle due scrittrici separatamente,sperando di aver creato un buon mix vi auguriamo buona lettura ;) commentateeeeeeeeeeeeee
PROLOGO
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Il fatto era,constatò Draco mentre gironzolava per il castello semi vuoto, che si era proprio rotto delle frecciatine lanciategli dal padre, ogni volta permetteva ai suoi stupidi amici di mancargli di rispetto,dopotutto anche lui era un Malfoy!e quella era anche casa sua!quindi quella gente doveva imparare a trattare con deferenza anche lui e suo padre doveva smetterla di fargli fare la figura del bambino viziato che tenta di ricalcare le orme paterne perchè lui non stava ricalcando proprio un cazzo!

Certo,il fatto di essere nato con uno come lui come padre aveva notevolmente influito la sua visuale del mondo ma se credeva che si fosse lanciato in questa impresa per il desiderio di compiacerlo o per fanatismo anti-babbano si sbagliava di grosso!

A lui interessava solo il potere.

E diventando un Mangiamorte ne avrebbe avuto molto nelle sue mani,tutto il resto,i babbani da assoggettare,i mezzosangue da eliminare..erano cose di cui era convinto ma per cui certo non avrebbe rischiato la pelle come invece sembravano tanto ansiosi di fare i suoi genitori!

Si passò una mano sui capelli,frustrato,anche a colazione le sue frecciatine sulla mezzosangue non avevano fatto altro che irritarlo,si era messo a concedere diritti su di lei a quell'idiota di Donolov senza neanche consultarlo!Era stato lui a chiederla per se!E il signore oscuro, sotto consiglio di Piton e sua zia Bellatrix, l'aveva affidata direttamente nelle sue mani e invece suo padre ancora una volta non l'aveva considerato! Quasi non fosse anche lui un Mangiamorte seduto a quella tavola!Perchè non riusciva a vedere che era diventato un'uomo?-pensò sbattendo violentemente il pugno contro una parete- si,sel'era meritata la piccola vendetta della Granger e si era meritato anche il suo silenzio, se non voleva considerarlo un suo pari allora avrebbe fatto bene a non contare sul suo appoggio.

 

 

 

 

 

 

Il grosso porta foto poggiato sulla mensola cadde a terra con un tonfo sordo, Hermione sussultò inchinandosi per raccoglierlo e controllando preoccupata che fosse tutto intero.

Cercava di concentrarsi su quello che stava facendo ma i suoi pensieri continuavano irrimediabilmente a girare intorno all'orbita Malfoy.

Prima suo oppressore a scuola,poi,nel momento più brutto della sua vita,quando pensava che sarebbe morta,suo liberatore dalle torture,poi poco dopo di nuovo suo carceriere con un patto che le impediva di fuggire da quella casa degli orrori e poi quella mattina suo complice contro il padre.

Malfoy sembrava avere più sfaccettature di un cubo di Rubik ma qual'era il suo vero aspetto???

Rimise con attenzione al proprio posto la cornice e gli altri oggetti che aveva spostato dalla mensola considerando con rabbia che quello che lei era costretta a fare con grande spreco di tempo e fatica gli elfi o uno qualsiasi di loro dotato di bacchetta avrebbero potuto farlo con un semplice incantesimo! ma ovviamente lei non era considerata degna di usare la magia!

Era passato già un giorno-considerò- un lunghissimo e orribile giorno fatto solo di fatica e umiliazioni in cui l'unico momento di pace l'aveva trovato tra le braccia di morfeo,bè non solo di morfeo...-si corresse arrossendo all'istante- forse era a causa di quel sogno così vivido ma era stato bello dormire abbracciata a qualcuno...poteva ancora sentire sotto le dite il calore della pelle di Malfoy...era come un ricordo... come se il suo corpo non avesse fatto altro che accarezzarlo in tutti questi anni,come se fosse nata per questo- pensò mentre sentiva il suo cuore galoppare forte- ma cosa le prendeva?- si chiese scuotendo forte la testa- era di Malfoy che stava parlando! E quello era nient'altro che un sogno senza capo ne coda,nato forse dal desiderio di protezione che provava

nell' essere prigioniera li dentro,Malfoy non c'entrava proprio nulla!

Si alzò,cercando di non pensare alla notte appena trascorsa, e iniziò ad aggirarsi per la sala.

Adesso che ci pensava era la prima volta che si trovava a così stretto contatto con il mondo dell'alta società magica, ogni cosa la dentro era elegante,raffinata e costava un patrimonio.

Gli arazzi, i bellissimi quadri i cui personaggi sbadigliavano annoiati all'interno delle cornici dorate, i portaritratti in argento, le coppe d'oro e le armature splendenti.

Attratta dalla lunga serie di fotografie messe in mostra Hermione si avvinò alla vetrina che si trovava accanto alla finestra, il sole la toccava di sbieco ed i suoi raggi si infrangevano sul vetro spandendo una scia di luce, l'aprì e prese in mano quella che fin dall'inizio aveva attirato la sua attenzione.

Era una foto di famiglia e vi era riunita tutta l'odiosissima combriccola Malfoy.

Le figure la fissavano altere, i loro tratti aristocratici accomunati da quella perenne aria di disprezzo per il mondo intero.

Al centro della foto capeggiava Lucius, che sorrideva soddisfatto come un leone a pancia piena,il bastone da passeggio in una mano, l'altra poggiata sulla spalla della moglie che stava seduta accanto a lui,in braccio teneva un bambino appena nato, Draco, e lo guardava come se fosse il tesoro più grande del mondo, affianco a lei stava la sorella,mora quanto lei era bionda,con le palpebre pesanti e lo stesso sguardo folle di ora,alla destra di Lucius invece stava in piedi un'altra donna,gli stessi suoi capelli biondo chiaro,lunghi fino alla vita,gli occhi grandi e celesti,di un azzurro stupefacente,aveva lo sguardo perso nel vuoto,malinconico, cosa che stonava molto con tutto il resto,ad u certo punto la piccola figura girò il capo verso di lei,guardandola negli occhi,Hermione si sentì percorrere da una scossa elettrica,come se quella persona fosse realmente viva né avvertì la presenza tutto intorno, lasciò andare di scatto la cornice allontanandosi spaventata e quella si fracassò sul pavimento riempendolo di schegge di vetro.

Richiamato dal rumore da una delle tante botole secondari e spuntò un elfo

“Che ha combinato lei!-esclamò guardando affranto la cornice rotta- lei sa che questa cornice ha quasi due secoli?sa che ospita la foto della famiglia da generazioni? Tu l'ha rotta! Tu l'ha infranta!tu troppo sbadata! Meglio che signorina vada nelle cucine a dare una mano per il pranzo!molto meglio!”

Hermione fece come le era stato detto, più che felice di allontanarsi da quella stanza, quegli occhi....lei li aveva già visti.

 

 

Forse stava impazzendo...si disse mentre con un carrello portava via i piatti sporchi dalla sala da pranzo ormai vuota, questa era l'unica soluzione perchè mai altrimenti avrebbe potuto conoscere una sanguepuro? Lei era sempre vissuta nel mondo babbano fino a quando non era arrivata ad Hogwarts. Le ci mancavano solo i Malfoy attraverso le foto a tormentarla, come se non bastassero quelli in carne e ossa! Il pranzo si era dimostrato tremendo quanto la colazione e lei si era dovuta trattenere più volte dal gettare le pietanze in testa ai commensali.

Alla fine serviva i piatti talmente a scatti che Malfoy le aveva ordinato di malo modo di mettersi a ripulire la cucina e lasciar servire gli elfi e lei,mordendosi la lingua per non assicurargli che preferiva pulire il fondo di un water che continuare a dare da mangiare a quei porci,se n'era andata.

“Sapevo di trovarti qui” esordì una voce alle sue spalle, Hermione si irrigidì, non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi era entrato

“Ci sei mancata a tavola oggi” continuò avvicinandosi e piazzandoglisi alle spalle,lei non rispose ma spinse il carrello più avanti allontanadosi, la sua vicinanza la innervosiva

“Che c'è ti hanno mangiato la lingua?-Hermione continuò a tacere- Rispondi!” tuonò imperioso prendendola per un polso e costringendola a voltarsi

“Che cosa volete che vi dica?”sibilò aspra Hermione ad un passo dal brutto muso di Donolov

“Mmm... così va meglio-commentò lui sorridendo- come mai non indossi più la tua bella divisa?” chiese guardando la felpa scura che le arrivava alle cosce

“Mi è stato ordinato di mettere questo”

“Ti è stato ordinato? E da chi?dal piccolo Malfoy? Chissà cosa vuole tenere nascosto sotto tutto questo tessuto...” commentò cercando di sollevare il maglione con la mano libera, Hermione reagì d'istinto puntandogli le mani sul petto e spingendolo lontano

“Oh Oh la gattina tira fuori le unghie- commentò Donolov leccandosi le labbra- sai credo proprio che domarti sarà un piacere”

“Non ti avvicinare!”

“Andiamo non costringermi a diventare violento...-rispose lui ricominciando ad avanzare-puoi nasconderti quanto ti pare ma ho visto abbastanza l'altra sera per capire perchè il piccoletto ti vuole tutta per se, sei proprio un bel bocconcino... ma se tu non glielo dirai il piccolo Draco non sene accorgerà neanche...” disse troneggiando su di lei, indietreggiando Hermione toccò il bordo del carrello,le sue mani presero a frugare alla cieca fino ad afferrare il bordo di un piatto,con uno scatto lo lanciò contro la guancia destra di Donolov,ululando dal dolore quello si allontano il tanto necessario da permetterle di sgusciare via

“Vieni qui piccola vipera!” urlò l'uomo rincorrendola, nello stesso momento un arazzo scattò e il volto di un elfo fece capolino, Hermione si tuffò dentro spingendo con lei il piccolo essere e richiuse la botola appena in tempo, da dietro la parete si sentiva Donolov imprecare e prendere a pugni l'arazzo nel tentativo di aprirlo.

Hermione si accasciò a terra,scossa da fremiti di paura,dei piccoli singulti gli si formavano in gola come singhiozzi mal riusciti, mentre cercava, fra le lacrime,di costringere i suoi occhi a non guardare la parete che tremava sotto la furia dei colpi del suo assalitore.

“Sta bene signorina?” chiese il piccolo elfo,era davvero minuscolo,doveva essere molto giovane

Hermione non riusciva a rispondere, si accartocciò su se stessa,portandosi le ginocchia al petto e nascondendole completamente dentro la felpa,si mise il cappuccio sopra la testa e sfilò le braccia dalle maniche del maglione lasciandole penzolare ai lati mentre con le braccia si stringeva forte il petto.

Così nascosta niziò a piangere sommessamente.

Al piccolo elfo gli si strinse il cuore

“Non si preoccupi, penso a tutto io” sussurrò prima di correre via per lo stretto passaggio.

 

 

“Avanti” disse Draco sentendo bussare alla porta

“Padron Draco..- esordì l'elfo timoroso- io non voleva disturbare lei signore ma la piccola babbana non sta affatto bene e io non sa cosa fare o a chi dire..”

La piccola babbana? Hermione!

“Cos'ha?dimmi!” esclamò Draco scattando in piedi

“Piange,signore,io crede che lei molto spaventata,non parla,io l'ho lasciata dentro cunicolo perchè troppo stretto perchè signore arrabbiato entri ma me non vuole lasciarla sola troppo allungo perchè lei non sta affatto bene e..”

“Per la barba di Merlino elfo! Ma si può sapere cosa stai blaterando?!?- chiese Draco che non era riuscito a capire niente tranne il fatto che la mezzosangue era nei guai e che quel nanerottolo gli stava facendo perdere tempo-ripeti tutto per bene e cerca di essere chiaro questa volta”

“io stava passando nel corridoio della servitù vicino alla stanza da pranzo quando sente un rumore forte, me si affaccia per vedere che succede e vede la babbana che corre dentro cunicolo inseguita da signore molto arrabbiato, lei si chiude dentro e lui la insulta e sbatte,sbatte contro parete cercando di entrare signore,allora io chiedo a lei se si sente bene ma lei si nasconde come paguro dentro conchiglia e piange allora io vengo da lei per chiedere cosa fare signore” spiegò tutto d'un fiato l'elfo

“Hai visto chi la inseguiva?”

“Il signore Donolov, signore”

Gli occhi di Draco divennero due fessure mentre spalancava la porta della stanza e si dirigeva nel salone.

“Vede,questo è l'arazzo che solo la servitù può aprire signore” disse l'elfo, Draco annuì, era stato costruito dai suoi avi affinchè gli elfi potessero andare e venire senza dare fastidio ma col tempo si era rivelato troppo utile come nascondiglio per ladri o semplicemente ospiti un po' troppo curiosi così il suo bis-bis nonno aveva gettato un'incantesimo che permetteva solo a coloro che erano della servitù di aprirli.

Draco fece un cenno al nanerottolo che si avvicinò, passò l'unghia sulla cornice ed apparve una maniglia ovale,la girò mostrando al suo padrone l'interno del corridoio.

Draco sbirciò dentro,era davvero stretto, alla sua sinistra riconobbe una sagoma,sembrava che la sua felpa si reggesse in piedi da sola per quanto la Granger vi si era nascosta dentro.

Doveva essere davvero spaventata, bastardo di un Donolov! Pensò con rabbia

“Granger! Granger sono io,Malfoy!- disse senza ottenere risposta- vieni fuori di li!”

Hermione sollevò il capo,guardandolo, i suoi occhi lucidi e splendenti anche al buoio, le porse la mano,lei sembrò considerare per un'attimo l'idea di restare li poi mise la mano sulla sua.

Draco l'aiutò ad uscire e non fece commenti nel vedere il suo viso rosso e rigato di lacrime,in verità non avrebbe saputo proprio che dire, sembrava fragile come un uccellino in quel momento e talmente bella con il cappuccio che le incorniciava il viso a cuore!

Ordinò all'elfo di portarla nella sua stanza e di non lasciarla mai sola e poi si allontanò.

Appellò la sua scopa ed in un'attimo era già in volo,il vento che gli frustava la faccia l'aiutò a calmarsi, a gestire la rabbia nei confronti di Donolov e l'attrazione mista a senso di protezione che aveva provato per la mezzosangue.

Quando smontò dalla scopa era già molto tardi,il sole era tramontato e il vento si era fatto gelato, entrò in camera sua e trovò la Granger seduta sul bordo della finestra,intenta a guardare il cielo.

Non appena lo sentì entrare si voltò verso di lui e Draco potè notare che non aveva più gli occhi rossi ed era molto più lucida.

Senza dire una parola si diresse verso il suo armadio,si sfilò la camicia fradicia di sudore che gli si era incollata addosso durante il volo e sfilò dalla stampella il morbido accappatoio di spugna preparato giornalmente per lui.

“Sarà meglio che scenda- disse Hermione- tra poco ci sarà da servire la cena”

“Oggi sono stanco. Avvisa in cucina che mangerò nelle mie stanze” Hermione annuì cercando di non mostrare il suo stato d'animo,dopotutto lui l'aveva aiutata e l'idea di dover affrontare quei mostri da sola un po' la spaventava, si alzò rassettandosi la felpa un po' sgualcita e si avviò verso la porta.

“Mezzosangue..” la richiamò lui

“Si?”

“voglio che sia tu a servirmi stanotte,non ci sarà bisogno che tu faccia altro.”

Paralizzata per il sollievo Hermione sorrise

“Si” rispose ubbidiente uscendo dalla stanza.

 

 

 

“Mangia,che aspetti” le disse lei vedendolo giocherellare con il cibo

“Non so...hai sputato anche dentro il mio piatto?” ad Hermione scappò una risata

“No,lo giuro”

“Mmmm..sarà...” rispose il biondo scettico infilando in bocca la forchetta

Hermione si acciambellò accanto al camino, nella parte opposto della stanza guardando le fiamme danzare

“Hai mangiato?” chiese Draco non riuscendo a non guardarla,lei scosse la testa

“Puoi mangiarti il resto della mia cena,io non ho fame” Hermione lo guardò piegando la testa da un lato,interrogativa

“Adesso è il mio turno di chiedermi se ci hai sputato dentro” Draco sorrise

“Potrebbe anche essere” rispose mentre lei si avvicinava per mangiare,aveva davvero fame.

Quando ebbe finito si stiracchiò sbadigliando

“Senti- esordì Draco- per il momento non è molto sicuro per te restare sola la notte quindi ci toccherà dividere ancora il letto”

Hermione lo guardò malevola

“Per fare cosa?per divertirti prima degli altri?” disse citando le parole che lui stesso aveva usato per rispondere al padre

“Se preferisci che Donolov venga a farti visita mentre dormi sei libera di andare”

Da un maniaco all'altro,avrebbe voluto dire ma non sarebbe stato giusto,era in debito con lui, poteva concedergli un briciolo di fiducia

“Solo a patto che io dorma sotto le lenzuola e tu sopra” disse mentre si tuffava sotto le coperte,si sfilava i jeans e si appallottolava dentro la proverbiale felpa

Draco sbuffò

“e ti pareva...”

 

Trovarsi nello stesso letto,benchè separati, faceva ad entrambi un effetto strano, cercavano di restare il più lontano possibile l'uno dall'altra,occupando solo i lati del materasso e lasciando vuoto il centro ma una corrente elettrica sembrava passare comunque tra i loro corpi.

Fu difficile prendere sonno.

 

 

Ti amo,sussurro mentre mi stringo addosso a te ... i nostri corpi sono così uniti che non so dove finisci tu e dove inizio io.

Bacio la tua bocca e accarezzo il tuo corpo perfetto ripetendo a me stessa che mi appartieni,che sei mio e lo sarai per sempre e a questo pensiero ti stringo forte e le mie unghie penetrano nella carne lasciando solchi rossi sulla tua candida schiena.

 

 

Sento il tuo cuore battere come un tamburo contro il mio,il tuo seno morbido contro di me,la tua bocca sulla mia,sul mio viso sul mio orecchio a sussurrarmi parole d'amore,si,si anche io ti amo,ti amo amore mio vorrei potertelo dire ma non è tempo di parlare,il fuoco del camino di riflette sulle nostre gambe intrecciate sul tuo piccolo corpo,mi chino a baciare la tua pancia piatta pensando che forse un giorno non lo sarà più a quel pensiero sorrido,forse presto avremo un bambino.

 

 

 

L'uomo che amava...l'uomo che l'amava..fu il primo pensiero di Hermione mentre riemergeva dal mondo dei sogni,sapeva di essere sveglia eppure alcune delle sensazioni della notte prima non erano svanite,si sentiva ancora abbracciata a lui,continuò a tenere gli occhi chiusi cercando di restare aggrappata al sogno che di sicuro era meglio della realtà che l'attendeva.

 

 

Draco si svegliò con un enorme senso di appagamento,alle sue narici arrivò il delizioso profumo che l'aveva accompagnato nei sogni di quella notte ed il suo corpo reagì d'istinto, stringendo a se qualcosa di caldo che teneva fra le braccia,fosse stato per lui avrebbe continuato a dormire ma la porta della sua stanza che si spalancava lo costrinse,irritato, ad aprire gli occhi.

“Draco!” esclamò Lucius scioccato.

Suo figlio era sdraiato nel letto, abbracciato a lui la lurida babbana dormiva,una mano appoggiata sul suo petto l'altra attorno alla vita,le gambe saldamente intrecciate a quelle del figlio che teneva il palmo poggiato su una delle cosce della ragazza coperta dalla vita in giù solo dallo slip

“DRACO!- esclamò di nuovo pieno di rabbia- ma cosa stai facendo!”

Ma che cazz....fu il primo pensiero di Draco rendendosi conto della situazione,gli basto uno sguardo alla Granger che dormiva seminuda tra le sue braccia per capire che questa volta a suo padre sarebbero saltate le coronarie,guardò il viso di Lucius trasfigurato dal disgusto,aveva lo stesso sguardo di quando da bambino lo sorprendeva a rubare i biscotti dalla cucina e lo mandava a dormire nelle cantine dicendogli che se non era in grado di comportarsi come un uomo della sua levatura sociale e preferiva raccattare cibo allora avrebbe dormito insieme agli elfi. Draco odiava ancora oggi le cantine di casa sua,benchè non provasse più la paura per il buoi che nutriva da bambino, ma adesso lui non era più un poppante e suo padre era entrato in camera sua senza bussare.

“E' già ora di pranzo?” chiese senza muoversi di un millimetro

“Ora di pranzo?- ripetè Lucius confuso- no ma..”

“E allora mi piacerebbe capire perchè mi sei venuto a svegliare,lo sai che detesto chi urla di prima mattina”

“CHI URLA????- sbraitò il padre fuori di se- sono venuto a controllare!e ho fatto bene! Guardati!sei incollato alle sottane di quella lurida sanguesporco!”

“A controllare?!? ma a controllare cosa! Che dormissi? Non ho bisogno che mi aliti sul collo anche la notte! Ed in camera mia e con le mie cameriere faccio quello che voglio!” rispose Draco puntellandosi sui gomiti per guardare il padre negli occhi

“Invece si che ne hai bisogno!tene stai qui a sbavare dietro questa cagna quando potresti intrattenerti con una della tua classe!”

“Intendi forse che dovrei chiedere ai Parkinson se sua figlia può venire a stare qui per soddisfare i giochini personali miei e di tutti i tuoi scagnozzi?scommetto che ne saranno entusiasti!” rispose con scherno Draco

Nel frattempo Hermione aprì gli occhi,svegliata da tutte quelle urla,si tirò su a sedere confusa,chiedendosi come cavolo fosse finita di nuovo addosso a Malfoy.

“Perfetto!ora si è svegliata pure la sgualdrina” commentò Lucius e se avesse potuto l'avrebbe eliminata sul momento

“Come si permette!- Hermione sapeva che la situazione era un po'...equivoca ma non per questo avrebbe dato a quel verme l'opportunità di insultarla in quel modo!- io non sono la sgualdrina di nessuno! Sappia che non è successo proprio niente!”

Draco alzò gli occhi al cielo,la Granger e la sua boccaccia,per una volta che aveva l'occasione di dirne quattro al suo vecchio! Come se lui poi potesse crederle!

“Come osi rivolgerti a me così!ti avrei già cruciato se..”

“se non fosse-lo interruppe Draco- che il signore oscuro l'ha data a me e tu non puoi torcerle un capello.E' mia- disse in maniera anche più possessiva di quanto volesse- e ci faccio quello che voglio”

Hermione si voltò a fulminarlo con lo sguardo,neanche fosse una bambola gonfiabile!

“Ho il permesso di andare al bagno o devo aspettare che melo ordini tu,signor padrone?” disse alzandosi poi e avviandosi al bagno impettita e senza attendere risposta.

Draco scese dal letto e si accinse a lasciare la stanza

“Avrà pure una linguaccia padre,ma a onor del vero...la mezzosangue che ha proprio un bel culo” commentò ridendo.

 

 

Lucius battè con rabbia la mano sullo stipite della porta mentre il figlio sene andava senza degnarlo di un'occhiata, sentì una risata agghiacciante alle sue spalle “smettila Isidea” digrignò.

 

 

Doveva recarsi nella lavanderia,pensò Draco,era uscito dalla stanza senza neanche una camicia pur di non ascoltare i borbotti del padre,per scrollarsi il freddo di dollo allungò la schiena stiracchiandosi

“Ahi!”esclamò toccandosi istintivamente la spalla che le bruciava,si avvicinò all'enorme specchio appeso nell'altrio toccandosi il punto in cui sentiva il dolore, scioccato vide sulla sua pelle segni rossi di unghiate.

 

  
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