Questa flash doveva partecipare al 'Free Contest' indetto da AliH sul forum, ma per 'problemi tecnici' mi sono ritirata da quel contest ed ho postato la storia come partecipante alla challenge Characters&Themes di vogue. Il personaggio è il 39: Fenrir Grayback

Per il contest bisognava scegliere una frase originale dell'autrice AliH ed un massimo di 10 prompot da inseire, che ho riportato qui sotto.

Frase scelta: ‘Sono avido di piacere, un dannato alla ricerca di soddisfazione.’

Prompot scelti: cielo – rumore – melodia – polvere – Luna – rami – erba – polso –lontananza.

Un dannato in costante ricerca del piacere

 La guardo splendere nel cielo, perfetta, candida, ed una vecchia brama fa fremere il mio corpo. A volte mi chiedo come una cosa così bella, così pura, possa dare vita ad anime nere come la mia. La Luna è la mia amante, la mia compagna di piaceri e soddisfazioni, quando mostra tutto il suo volto. Con la sua pallida luce, illumina la mia figura demoniaca. Sono un’ombra, che rapida si muove tra la polvere dimenticata, l’erba incolta ed i rami spezzati come la mia anima. Un essere dimenticato, che per una notte torna a vivere.

Non posso resistere al richiamo della carne, del sangue, è come una dolce melodia che mi attira a sé. In lontananza, sento dei leggeri passi: una nuova vittima mi sta attendendo, inconsapevole del mio arrivo. Un nuovo fremito scuote il mio corpo animalesco, e l’avidità di quel maledetto piacere mi invade totalmente. Raggiungo la mia preda, piccola, fragile, indifesa, come preferisco. Posso sentire il suo sangue battere per me un richiamo irresistibile dal suo polso e dal suo collo. Mi sta chiamando, ed io non posso non rispondere.

Senza fare alcun rumore, arrivo dietro di lui. È un bambino così grazioso, delicato; la sua carne sarà di certo morbidissima sotto i miei denti, riesco ad immaginare la sensazione che mi darà.

« Ciao piccolino » lo saluto eccitato. Presto capirà cosa sto provando in questo istante, capirà cosa significa avere la mia fame.

Emette un piccolo urlo di puro terrore nel vedermi, ed io mi scaglio contro di lui, affondando i denti nel suo collo: è morbido come l’avevo immaginato. Il sapore del suo sangue scivola nella mia bocca, inebriandomi, concedendomi quel piacere che tanto aspettavo. Non sarò mai capace di controllare questo mio desiderio. È come se delle pesanti catene mi legassero al mio istinto di cacciatore, reso ancora più perfido dalla ragione che riesco a conservare. Il primo mi ordina di attaccare, mentre la seconda mi consente di farlo traendone piacere. Ed io sono avido di piacere, un dannato alla ricerca di soddisfazione. Mai veramente sazio, mai veramente appagato.

« Remus, Remus? »

« Dove sei, Remus? »

Voci in lontananza chiamano il bambino: chissà se lo vorranno ancora una volta scoperto cosa diventerà? Lascio la presa del suo collo, passando la lingua sulle labbra per ripulirle dal sangue. Per nulla al mondo rinuncerei a questo piacere. È sia fisico che mentale, così intenso da non farmi desiderare altro. Mi allontano nell’istante in cui i maghi arrivano, così che possano vedere ciò che ha morso loro figlio. Le loro urla disperate accrescono il mio godimento, sono la mia droga. Sono schiavo di queste sensazioni, e la mia ricerca è continua. Mi addentro ancora nella foresta dimenticata, dove trovano posto le creature dannate come me, pronto per cercare una nuova vittima. Questa è la mia notte, la notte dove il mio più profondo bisogno può essere appagato, ed io sono troppo avido per rinunciarvi. Sono una dannato, un dannato in costante ricerca del piacere.