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Autore: herms    18/11/2010    5 recensioni
Tratto dal capitolo 3:
Allora, dovete sapere che questa è la terza volta nella storia di Hogwarts che il Ballo di Eris e Eirene ha luogo. Avvenne per la prima volta tre secoli dopo che la Scuola fu fondata. Ci fu un periodo di grande discordia tra le Case, gli scherzi si fecero pesanti e alcuni ragazzi rimasero feriti. Così la Preside di quel tempo, Katherine Graam, inventò un evento che avrebbe portato gli alunni a collaborare assieme.
Il nome dell'evento, come alcuni di voi avranno già realizzato – aggiunse, soffermandosi con lo sguardo su Hermione – deriva dal greco antico Ἐρις , la Discordia, e Ειρήνη, la Pace. Entrambe dee figlie di Zeus, Re degli Dei, ma di madri diverse, furono sempre in conflitto tra loro, e Katherine decise di dare questo nome al Ballo per ricordare quanto i due elementi debbano compensarsi tra loro in modo da non creare squilibri.
Così otto giovani meritevoli, due per ogni Casa, si prestarono per la realizzazione dell'evento. Vissero assieme per dei mesi e poco alla volta impararono a rispettarsi.
dal capitolo 23:
Era la prima volta che non si interessava a una ragazza solo per il suo aspetto fisico. Certo, lui la trovava bella, ma quale ragazzo innamorato non crede che l'oggetto del suo interesse sia la più bella ragazza che ha mai visto? Ma quella sua intelligenza e capacità di saper individuare l'unico dettaglio che avrebbe voluto omettere durante le loro conversazioni, la facevano apparire terribilmente intrigante ai suoi occhi, e anche un po' Serpeverde. Ma questo non gliel'avrebbe detto mai, non voleva restare secco, per quello che lui riteneva un complimento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'errore più grande'
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Scusate scusate scusate tantissimo per il ritardo! Sono imperdonabile, lo so, ma questi ultimi giorni sono stati un vero inferno. Tra la scuola, le interrogazioni, i compiti, il collettivo e la manifestazione, non ho avuto un secondo di tempo.

Spero che il capitolo ripaghi almeno un po' l'attesa.

Questo capitolo è dedicato a tutte ( o tutti se c'è qualche ragazzo) che seguite la mia storia. Grazie <3


Herms <3



CAPITOLO DICIOTTESIMO: Verde



L'aria era fredda e pungente quella mattina della vigilia di Natale. La neve aveva cessato di scendere, imbiancando il paesaggio inglese.

Quel giorno un'atmosfera allegra e gioiosa regnava tra le vie di Diagon Halley.
Gli ultimi ritardatari si affrettavano a comprare i regali, e famiglie e amici passeggiavano tranquillamente godendosi il clima festivo.
Una coppia di ragazzi passeggiava per la via principale soffermandosi ad ogni vetrina.

- Dai Dra, devi prenderle qualcosa! - esclamò la giovane Greengrass, spostandosi un ciuffo biondo dagli occhi.
- Senti Astoria, non c'è niente fra me e lei, non vedo perchè dovrei comprarle un regalo! - esclamò Malfoy alterato.
- Lo so. Ma non vorresti che ci fosse qualcosa tra voi? -
- Senti, lei mi interessa, ma non è che sia innamorato o stronzate del genere, d'accordo? -
- Lasciamo perdere, sei senza speranza - sbuffò la bionda, rispostando bruscamente il ciuffo biondo che le era ricaduto sugli occhi.

Quel semplice gesto a Draco ricordò Hermione e quel suo ciuffo ribelle che tanto la irritava.

Scuotendo la testa sotto lo sguardo curioso della bionda si avvicinò alla vetrina seguente.

Si trovò davanti a una ricca gioielleria, e si mise a osservare le collane, gli orologi e gli anelli esposti. Ce n'erano di tutti i generi, d'oro, d'argento, di corallo, a forma di luna, stelle, di fiori...

Uno in particolare attrasse l'attenzione di Draco. Lo fissò per qualche tempo, senza riuscire a decidersi.

- Dra io vado un attimo nel negozio di cucito, aspettami qui d'accordo? - gli chiese Astoria con fare indifferente, lasciandolo solo coi suoi pensieri.

Lui annuì distratto continuando a fissare indeciso l'oggetto che aveva attratto la sua attenzione. Alla fine decise di entrare nella gioielleria.

- Salve, posso esserle utile? - chiese educatamente il commesso.

- Sì. vorrei prendere tre cose. -

- Perfetto mi dica -

- Potete fare dei ciondoli con delle scritte personalizzate? -

- Certamente, ma ci vuole un po' di tempo..- azzardò il giovane bruno.

- Sono certo che possiamo trovare un compromesso – sentenziò Draco, estraendo dalla tasca un sacchetto rigonfio di monete tintinnanti.

- Lo desidera subito? - chiese il commesso con gli occhi che scintillavano.

- Sì. - rispose Malfoy ghignando soddisfatto.




********************************


Un debole raggio di luce entrava dalle tapparelle socchiuse. L'aria polverosa era ferma, tutto era silenzioso.

Hermione si voltò sul fianco coprendosi la testa col cuscino.

Le dava fastidio la luce la mattina, era molto più lucida al buio. Certo, avrebbe potuto chiudere le tapparelle con un colpo di bacchetta, ma sapeva che se si fosse mossa ancora non avrebbe più ripreso sonno.

Sentì Ginny che si rigirava nel letto accanto al suo. L'aveva sentita rientrare in camera a notte fonda, sicuramente aveva appena lasciato Harry, e non voleva rischiare che sua mamma la trovasse la mattina addormentata nel letto del bruno.

Ripensando a quegli avvenimenti Hermione si ricordò che giorno fosse.

Natale! Pensò entusiasta.

Scattò in piedi, ma non aveva il cuore di svegliare Ginny.

Cercò di non soffermarsi sulla pila dei regali che aveva notato con la coda dell'occhio ai piedi del suo letto, e si avvicinò alla finestra.

Aprì un poco in vetri e sporse la testa per inspirare dell'aria fresca.

Il paesaggio attorno alla Tana aveva un che di magico, i prati erano una infinita distesa bianca, e gli alberi sembravano ricamati dall'inverno con fili di ghiaccio.

Inspirò l'aria fredda a pieni polmoni e espirò facendo una nuvoletta di vapore, e, come quando era piccola, un sorriso spontaneo le apparve sul volto.

Sentì la rossa muoversi ancora nel letto, e capì che si stava svegliando.

Cominciò a vestirsi, dopo essersi data una veloce sciacquata nel bagno attiguo alla camera, e indossò un paio di calze a maglia marroni, e un golf rosso scuro lungo quasi fino a metà coscia.

- Che ore sono? - chiese Ginny con voce impastata, stirandosi le braccia e le gambe.

- Le otto e mezza – rispose Hermione guardando il suo orologio.

- Ma è presto! Perchè sei già in piedi? -

- E' Natale Gin – spiegò con aria paziente la riccia.

- è vero - strillò la piccola Weasley saltando fuori dal letto e fiondandosi sulla sua pila di regali.
- Aspetta! - le disse Hermione.
Le ci volle quasi mezz'ora per convincerla ad aspettare che tutti fossero svegli per aprire i regali, ma alla fine riuscì a persuaderla a prepararsi e a scendere in cucina.
Ginny si legò i capelli in una treccia, e indossando una gonna blu e delle calze pesanti dello stesso colore, si fiondò in cucina, Hermione al seguito.
- Ciao mami - trillò la rossa piombando in cucina.
- 'giorno Molly - salutò Hermione.
- Buongiorno ragazze! Buon Natale! - esclamò la signora Weasley servendo a tavola una torta al cioccolato ricoperta di panna che avrebbe tentato anche il più incallito dietista.
Poco dopo cominciarono a scendere tutti gli altri, Ron ed Harry per ultimi.
- Finalmente! - esclamò Fred, vedendoli arrivare.
-Pensavamo vi foste persi tra le lenzuola - commentò George.
- O che foste caduti nel water - concluse Ginny.
Ron borbottò qualcosa, e si accasciò sul tavolo.
- C'è voluta mezz'ora solo per farlo alzare - spiegò Harry a mo' di scusa - immaginatevi per fargli capire in quale buco del maglione va la testa -.
Tutti scoppiarono a ridere, consci del livello di attività celebrale del rosso di prima mattina.
Hermione guardò i suoi amici e sentì una stretta al cuore.
La loro famiglia era fantastica, molto unita, e ormai anche Harry ne faceva parte. Ma lei? Si sentiva lontana da quella realtà.
Accampando una scusa uscì in cortile per prendere un po' d'aria fresca.
Sentiva la mancanza dei suoi genitori. Per quanto riuscisse a pensarci meno quando era a scuola, in momenti come quello la nostalgia la prendeva più forte che mai.
Certe volte non riusciva ancora a credere che se ne fossero andati, che l'avessero lasciata da sola.
Una lacrima solitaria le scese lungo la guancia.
- Mancano anche a me, sai? -
Hermione si voltò e vide Harry che le sorrideva triste, gli occhi umidi.
- In giorni come questo vorrei che loro fossero qui, vorrei poter passare il Natale con loro, a scartare i regali e a raccontargli tutto quello che ho fatto a scuola nei mesi di lontananza, tutte le cose che ho imparato. Vorrei presentargli Ginny, chiedergli cosa pensano di lei, dirgli che la amo veramente. Vorrei abbracciarli stretti e dirgli che gli vorrò sempre bene. Ma non posso, non ho mai potuto. - concluse il ragazzo malinconico.
Le lacrime ormai sgorgavano copiose dagli occhi della ragazza.
- Ma tu hai potuto. Tieni nel cuore tutti i momenti che avete passato insieme, tutte le emozioni che avete condiviso. Perché finchè le terrai con te, loro non se ne andranno mai del tutto -.
Hermione lo abbracciò stretto. Sapeva che le sue parole erano giuste, che aveva ragione, ma faceva comunque male.
- Saremo sempre l'uno la famiglia dell'altro - aggiunse una voce dolce da dietro di loro.
Ginny li aveva raggiunti insieme a Ron, e stavano abbracciando tutti insieme la riccia.
- Grazie - bisbigliò lei asciugandosi le lacrime.
- Forza entriamo, altrimenti Fred e George finiscono tutta la torta! - esclamò Ron dopo un po' suscitando l'ilarità degli altri.
- Ma com'è possibile che pensi solo al mangiare? - domandò Hermione con voce ormai ferma.
E ridendo rientrarono nella stanza.

********************************

- Forza Herm, apri quello! - esclamò Harry indicando un pacchettino verde che non aveva il mittente.
- Dopo - rispose lei - prima apriamo questo, ce l'abbiamo tutti! - indicando un pacchetti dalla carta rosso fuoco.
- C'è un biglietto! - constatò Ginny, aprendolo e leggendolo ad alta voce.

" Cari Amici,
Ecco la sorpresa che vi avevo promesso prima della festa.
Buon Natale!
Luna.
Ps: Attenti ai Nargilli! "


Tutti risero, cominciando a scartare i loro pacchetti.
Ne tirarono fuori dei libri abbastanza larghi ma sottili.
Sulla copertina rossa vi era raffigurato lo stemma di Hogwarts, accompagnato dal suo motto.

I ragazzi si guardarono interrogativi, e poi, scrollando le spalle, cominciarono a sfogliarlo.

Un sorriso apparve contemporaneamente sul volto dei quattro.

Si ritrovarono ad osservare loro stessi e i compagni che organizzavano il Ballo e poi che ballavano, scherzavo e ridevano.

La prima foto raffigurava Hermione che dava istruzioni ai compagni accanto a Roger e Draco che si fissavano con astio, poi si vedevano Harry e Malfoy che si scagliavano addosso degli incantesimi rischiando di far crollare il tendone, e Hermione che li appendeva entrambi per aria per le caviglie.

Risero a lungo, sorrisero alla vista dell'ultimo ballo che avevano fatto tutti insieme, presero in giro Ron che era inciampato tirandosi dietro una tovaglia e tutto ciò che vi era sopra.

Hermione sorrise dolcemente a una foto di Harry e Ginny che ballavano abbracciati e si scambiavano un dolce bacio.

Stettero quasi mezz'ora ad osservare tutte le foto, una per una, e a commentarle.



************************



Era sera ormai. Ginny era già a letto e sul punto di addormentarsi, mentre Hermione si stava spazzolando i capelli accovacciata sulle coperte.

Nel mentre sfogliava per l'ennesima volta l'album, soffermandosi sui dettagli di ogni foto. Luna aveva fatto un lavoro magnifico, le sarebbero stati grati a lungo per quel bellissimo regalo.

Chiuse l'album, e mentre lo stava appoggiando sul comodino, una busta scivolò fuori. Era certamente il biglietto che Luna aveva allegato all'album di tutti e quattro, ma le sembrava poco carino non aprirlo nemmeno, così lo fece.

Nella busta trovò, oltre al biglietto, una foto, che nell'album non c'era.

Raffigurava lei e Draco che ballavano, stretti, guardandosi negli occhi. Rimase affascinata dal quell'immagine, non tanto per l'immagine in sè, ma piuttosto per lo sguardo dolce del ragazzo, che non sembrava nemmeno lui. Non poteva essere quello stesso ragazzo presuntuoso e arrogante che che passava il tempo a provocarla per farla arrabbiare, non poteva crederci.

La osservò ancora per un po' di tempo, e poi la ripose con cura nel baule.

Si sdraiò e in pochi minuti cadde tra le braccia di Morfeo.

Quella notte sogno un pacchetto verde, continuava a cercare di prenderlo ma non ci riusciva. La mattina dopo non ricordava più niente.



*****************************



Ecco finito anche questo :)

Beh, non so che dire, tranne scusarmi ancora :D

E' la prima volta che non rispondo alle recensioni, e vedrò di aggiungere le risposte il prima possibile, ma ho la febbre e sono stanca quindi ora mi butto nel mio lettino.

A presto,

Herms <3

   
 
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