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Autore: Gelidha Oleron    19/11/2010    2 recensioni
Sempre ben educato, un ragazzo di buona famiglia, a scuola il massimo dei voti...chi avrebbe mai detto che una persona simile sarebbe potuta diventare il servitore più fedele dell'Oscuro Signore? Ebbene sì, è successo. Ma non tutti conoscono la vera storia. La vera storia di Bartemius Crouch Junior.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bartemius Crouch junior
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Leggete presto che tra poco ci si ritrova tutti in sala per HP7!!!! *___*

 

 

LA MORTE

 

Una delle cose più sensate che feci ad Hogwarts fu l'assassinio di mio padre.

 Lo consumai di sera, quando nessuno ci vedeva. E, proprio come Tom Riddle prima di me, uccisi l'uomo che mi aveva messo al mondo e che mi aveva reso la vita un inferno, l'uomo che mi aveva fatto soffrire e che mi aveva condannato alla prigionia, l'uomo che non ascoltava e non perdonava...

Osservai i suoi occhi sbiaditi mentre esalavano il loro ultimo respiro. E quando il mio Avada Kedavra gli affondò nella pelle sentii realizzarsi tutti i miei sogni più reconditi. Sogni che covavo da tempo ma che non avevo mai osato trasformare in realtà.

Mi tornarono in mente le parole di Bellatrix la sera in cui ci conoscemmo "Noi tutti abbiamo trovato la fonte del nostro dolore. E un'arma per distruggerla"

Ebbene, avevo trovato la mia fonte e senza Voldemort non avrei mai trovato l'arma. In quel momento, ringraziai il cielo per essere diventato un Mangiamorte...

 

 

 

 

 

Confuse, indistinte immagini mi danzavano davanti agli occhi. Non so dire se ero svenuto, stregato o in trance. Delle ombre bianche offuscavano la mia vista e non vedevo nulla che andasse oltre il mio naso. Ormai l'effetto del Veritaserum era svanito...

Quant'ero stato stupido! Non so se in quell'istante mi resi pienamente conto di ciò che stava per succedere, ma ad un tratto cominciai a sognare.

Sognai che mi libravo a mezz'aria, che fluttuavo assieme ai miei vecchi compagni di avventura. Eravamo ai falò adesso e danzavamo danze scoordinate sotto la pioggia. Poi l'onore. E il Signore Oscuro. Iniziò a pesarmi la testa. Troppe immagini tutte insieme.

Mia madre, la sua disperazione e Winky. Mio padre che mi sgridava. Poi improvvisamente, un bacio.

Non un bacio come quello di una donna, ma un bacio aspro, freddo. Un qualcosa di agghiacciante.

Non ebbi il tempo di riflettere che le immagini mi abbandonarono pian piano e caddi nel buio più totale.

La mia eternità oscura era cominciata. ©

 

 

  
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