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Autore: MiaStonk    19/11/2010    16 recensioni
Rose Weasley sette anni prima è stata smistata nei Serpeverde,cosa che la porta ad allontanarsi dai suoi cugini,tutti Grifondoro come da tradizione. E la ragazzina dolce e ben voluta da tutti,non può che mutarsi negli anni in una ribelle,arrabbiata col mondo intero. L’unico conforto è quello del suo migliore amico Scorpius Hyperion Malfoy. Una storia raccontata dai due indiscussi protagonisti: Rose e Scorpius.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Eravamo tornati ad Hogwarts da qualche giorno ormai,da subito oggetto del vociare degli studenti che ci guardavano con sospetto non solo perché Rose ormai la si vedeva in compagnia dei suoi cugini,allegra e vivace ma anche perché io,una Serpe, mi accompagnavo fin troppo spesso con Albus Severus Potter. Nemmeno io so com’è nata questa amicizia,forse nel momento in cui gli ho regalato quella figurina,fatto sta che senza chiederci il motivo ci cerchiamo l’un l’altro e per la sorpresa di tutti non desideriamo schiantarci.  Fa scalpore anche il fatto che almeno durante un pasto della giornata due Serpeverde siedono in mezzo ai Grifondoro. Ma almeno io e Rose siamo immuni alle occhiatacce e ai borbottii alle nostre spalle: abbiamo convissuto con questi fin dal primo anno e ora è come se nemmeno ci badassimo.
 
Rose era diversa,pur essendo sempre la stessa. Aveva i suoi soliti attacchi nevrastenici,in cui la vittima designata ero pur sempre io, ma per la maggior parte del tempo  era tranquilla, felice. Era quello che aveva sempre desiderato,infondo:l’affetto dei suoi,nient’altro. Ed io dovevo gioire di questo,dovevo esserne contento eppure un peso all’altezza dello stomaco mi tormentava. Non volevo badarci,ma non avrei potuto ignorarlo a lungo,sapevo cosa significasse. Lei ora non aveva più bisogno di me. Per sette anni ero stato la sua àncora,semplicemente perché non aveva altri a cui appoggiarsi. Era sola,aveva solo me. Ora è diverso,con le centinaia di cugini che le girano intorno non potrebbe mai soffrire di solitudine. Ed io ora sono assolutamente inutile. Del resto me l’ha dimostrato,si serviva di me solo quando ne aveva bisogno per poi gettarmi via,incurante di quello che provavo. Infondo l’avevo sempre saputo,ma ora che sapevo di amarla,il mio dolore era troppo grande da sopportare. Turbarla con le mie paranoie era l’ultima cosa che avevo intenzione di fare,avevo deciso di mettermi da parte. Le sarei stato vicino,se mi avesse voluto ancora ma sarei stato solo un’ombra nella luce che aveva ripreso a brillare. Avevo preso la mia decisione,senza sapere che da lì a pochi giorni avrei completamente cambiato idea. Non sapevo che anch’io avrei fatto parte di quella luce.
 
                                                                                              ***
 
Stentavo a credere che quella che rideva al tavolo dei Grifondoro fossi io,attorniata dai miei cugini. Non m’importava che tutta Hogwarts ci lanciava occhiatacce curiose,che bisbigliasse al nostro passaggio. Io ero felice e niente avrebbe rovinato quello che ero riuscita,con fatica a capire. L’odio,l’indifferenza che ci avevano accompagnati per sette anni sembravano non essere mai esistiti: era come se avessi ancora dieci anni e stessimo giocando a Quidditch nel giardino della Tana,a catturare gnomi e ingozzarci con le torte di nonna Molly.  Ero ritornata me stessa,spoglia di quella maschera che mi ero costruita: un’apparenza di rancore e disprezzo.
 
“Insomma i tuoi capelli non riescono a trovare pace,eh Rose?”  Albus mi punzecchia dall’altro lato del tavolo mentre mastica rumorosamente pezzi di torta alle mele e ridacchia alle mie smorfie e linguacce cercando di evitare pezzetti di cibo che gli lancio.
 
“Potrei provare io a sistemarli..”  Ci voltiamo a guardare Dominique che ha appena parlato,mentre con la solita flemma consuma il suo piatto di porridge. Rialza il capo e incrociando il mio sguardo si appresta subito a precisare  “Non ti prometto niente.. sono orribili..” Gira il capo,a guardare altrove ma al mio ‘Grazie’ intravedo un sorriso sul suo volto. So bene che è il suo modo contorto per ricominciare,Roxanne aveva ragione,non era l’unica a volersi riprendere il mio affetto. Così come per Lily che solo il giorno prima aveva iniziato,senza preavviso,a parlarmi di Quidditch dandomi consigli e suggerimenti vari. Non avevo dubbi,le mie cugine erano più contorte e incapaci di me in questo genere di cose. Bhè,eravamo tutte Weasley infondo no?
 
Quella sera stessa ero alla Torre di Astronomia,uno dei nostri rifugi. Scorpius era diverso da quando avevamo lasciato la mia casa,era scostante e lo vedevo molto meno. Sapevo che aveva fatto già abbastanza per me e non volevo chiedergli di continuare a starmi vicino,se lui non voleva. Era ovvio che dopo avermi sopportato per sette anni avesse bisogno di starsene da solo,lontano da quel fardello che per così tanto tempo lo aveva tormentato. Come potevo sperare che lui volesse continuare ad essermi amico? Io per lui non sono mai stata una buona amica:l’ho usato,l’ho ferito più volte e non sono stata nemmeno in grado di ringraziarlo per quello che ha fatto per me. Era un disastro,lo sarei sempre stata anche se non mi costringevo più a comportarmi da Serpe,non sarei mai stata una coraggiosa Grifondoro.
 
“Speravo di trovarti qui..”  Mi giro di scatto,ma quello che mi trovo davanti non è lui,ma mio cugino. Sospiro ritornando a guardare al di là del parapetto,sentendomi terribilmente stupida.  Lui non sarebbe venuto.
 
“Cos’hai?”  Al mi si avvicina,chinando appena il capo per riuscire a guardare il mio viso. Ha un tono decisamente ansioso e questo mi rassicura. L’idea che si preoccupi per me mi rende felice. Alzo le spalle,sorridendogli e con un gesto di noncuranza gli spiego che non c’è da stare in pena.
 
“Mi dispiace Al..” Non lo guardo e so di essere arrossita. “Per questi anni.. per..per tutto.. non te l’ho ancora detto,ma..”  Alza la mano interrompendomi,mi costringo a guardare il suo viso:ha un’espressione tra le più dolci che abbia mai visto,mi ricorda tanto zia Ginny.
 
“Se non ne abbiamo ancora parlato una ragione c’è..” Si poggia anch’egli alla balaustra,non distogliendo i suoi occhi verdi dall’azzurro dei miei. “Non voglio farlo.. non ho bisogno di inutili parole,Rose e come me nemmeno gli altri.. mi basta essermi ripreso mia cugina..”  Non riesco a replicare,con le parole non sono mai stata brava,credo che ormai sia chiaro. Porto le braccia al collo,abbracciandolo forte e lui mi stringe con la stessa foga. A cosa servono le parole quando ci sono gli abbracci? Ci incamminiamo verso i nostri dormitori,ma prima di voltare l’angolo Al mi parla ancora.
 
“Vai da lui,Rose…”  Sorride,non aggiunge altro e va via lasciandomi sola nel corridoio che porta ai sotterranei.
 
Credo che in questo momento la mia stupidità superi di gran lunga quella di parecchi Tassorosso. E la mia indole da Serpe ritorna,dannazione! Cammino avanti e indietro di fronte alla sua porta e non mi decido ad entrare. Perché mai? Ho dormito con lui centinaia di volte,perché ora dovrebbe essere diverso? Ho paura che lui mi respinga o ho paura di me stessa? Non continuo nei miei vaneggiamenti perché la porta si spalanca e  Scorpius resta immobile sulla soglia a fissarmi con un sopracciglio alzato,palesemente perplesso.
 
“Ecco..io..ciao!”  E’ pur vero che non mi ritengo più una vera Serpe ma da quando mi sono rammollita a questo modo? Non ci parliamo davvero da giorni e io me ne esco con questa banalità. E come se non bastasse i geni di mio padre ritornano all’attacco:sento viso e orecchie in fiamme,mi stupisco che siano le uniche parti del mio corpo a risentirne,tanto è l’imbarazzo che dovrei essere rossa da capo a piedi.
 
“Ahm..ciao Rose”  Porta una mano tra i capelli,scompigliandoli e io sto per avere un arresto cardiaco. “Vuoi entrare?” Tiro un sospiro di sollievo,non mi chiede il motivo per cui mi aggiro come una pazza davanti alla sua porta,per fortuna. Entro e sento il rumore della porta che si chiude alle mie spalle,si avvicina, mi oltrepassa e si siede sul letto rialzando lo sguardo su di me che prontamente guardo altrove. Si,è assodato:sono una vigliacca. Dovrò supplicarlo ancora? Ma come si può pregare qualcuno di esserti amico? Non posso farlo,soprattutto perché non mi basterebbe. Io voglio di più da lui,voglio che mi stringa tutte le notti nel suo letto,voglio che i suoi sorrisi,i suoi sguardi siano solo per me,voglio che il suo cuore mi appartenga. Stringo i pugni,lo guardo con inaspettata fermezza sebbene la mia voce tremi.
 
“Non mandarmi via Scorpius.. sono una persona orribile lo so,ma io ho ancora bisogno di te.. ho tutti gli altri,ma non mi bastano..” Gli parlo tutto d’un fiato,ora che ho iniziato non posso smettere.  “Sono una ragazzina viziata,lo so e sono stata un peso per te in tutti questi anni.. ma non mandarmi via,non mandarmi via Scorpius..” Lo ripeto,ancora e ancora e piango silenziosamente. Abbasso lo sguardo,non riesco a reggere il suo. Ma lui non parla,resta immobile per troppo tempo,quant’è passato? Secondi,minuti,giorni,secoli? E poi mi parla,la sua voce è dolce ma il tono è ugualmente deciso.
 
“Sono innamorato di te,Rose..”  I nostri occhi si posano in quelli dell’altro,le lacrime continuano a rigare le mie guance,dono diventata una piagnona lo ammetto. Si avvicina a me,la sua mano cancella il mio dolore. Mi accarezza il viso,una Serpe può essere cosi tenera? Abbiamo fatto ammutolire troppe parole con i nostri voleri e le nostre paranoie,lasciamo che il silenzio scaldi la propria voce ed inizi a cantare. Lasciamo che siano i nostri sentimenti a parlare da ora in poi,basta bugie,basta mezze verità. Poso la mia bocca sulla sua,lambisco il suo labbro inferiore,stringendolo tra i denti,lo sento sorridere.
 
“Sei un rammollito Scorpius..”  Rido,mi solleva stringendomi tra le sue braccia e il suono della sua risata riempie il mio cuore. Due Serpi,due amici, due ragazzi che hanno capito dopo ‘soli’ sette anni che appartengono all’altro,che i loro cuori battono all’unisono e che i loro corpi vivono per unirsi,per danzare insieme senza mai riuscire a separarsi.
 
 
In pochi mesi ero riuscita a comprendere qualcosa che per troppi anni nascondevo dentro di me. Ero testarda e capricciosa,non riuscivo ad ammettere che avessi bisogno degli altri:della mia famiglia,ma soprattutto di lui.  Per anni avevo atteso qualcosa che in realtà avevo sempre posseduto,ma ero troppo sciocca per vederlo. Avrei dovuto rimpiangere quei momenti sprecati nel rancore,ma col senno di poi capii che mi sono serviti. Non ero propriamente una persona comune,ragion per cui sarei dovuta arrivare ad essere felice nel modo più assurdo e strambo che potesse esserci. Sarei dovuta arrivare all’amore attraverso l’odio e non mi pentivo di questo,anzi ne ero stranamente orgogliosa. Fiera del mio insidioso cammino che tra cadute e ostacoli mi ha portato fin qui. Sono innamorata del mio migliore amico,sono circondata dall’affetto fin troppo rumoroso della mia famiglia e non c’è altro che vorrei. Il mio comportamento in quest’ultimo periodo non è esattamente quello di una Serpe. Ma che importa? E’ decisamente un comportamento da Weasley e questo mi basta. Ora ho capito che non sono una Slytherin, e nemmeno una  Gryffindor,sono Rose Weasley e questo è quello che conta davvero.
 
 
 
 
 
 
Eccomi qui,a postare l’ultimo capitolo di questa storia!  Mi sono divertita da morire a scriverla,a descrivere una Rose diversa così come un Malfoy decisamente poco ‘Serpeverde’ ! Non importa se non ha riscosso un particolare successo.. ringrazio quelle poche che mi hanno recensito continuamente :HermioneSerpeverde,  alyce7, Hermonie,Eveine..   Spero che continuiate a seguire anche le mie future fanfic !  Vi abbraccio!  ;D
   
 
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