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Autore: mey chan    19/11/2010    2 recensioni
Una nuova svolta per Konoha. Sasuke tornato, i Kage che avanzano e una condanna a morte imminente. La nascita di un qualcosa di nuovo fra il moro e Naruto non si presenta certo su uno scenario ideale. E tra conflitti, litigi, discussioni e riunioni, il Villaggio della Foglia e i suoi abitanti arriveranno alla tanto agognata pace.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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 “Na-Naruto?”
 
Sakura, con voce tremula, chiama il nome del ragazzo biondo.
 
Naruto sobbalza, come colto in flagrante di un qualche reato commesso. Porta lo sguardo a terra, verso le due ciotole abbandonate sul freddo pavimento.
Cosa gli era preso?
Aveva desiderato scappare.
Lui? Naruto? Naruto Uzumaki?
Ma perché? Lui affrontava sempre tutto, non era possibile, lui non-
 
“Naruto?”
 
Alza lo sguardo verso la rosa che ancora lo interpella, un po’ preoccupata.
 
“Sakura-chan”
 
Lo borbotta quasi, ma la foga di levarsi dai piedi lo minaccia ancora e lo sguardo del moro che sente fisso su di se non lo aiuta di certo.
 
La ragazza, in difficoltà, biascica una serie di “che ti prende?” e “non sei mai stato così silenzioso”, quando un’infermiera si affaccia alla porta richiamando la sua attenzione.
 
“Sakura-san, scusi, ma c’è bisogno di lei, potrebbe seguirmi?”
 
La rosa non se lo fa ripetere due volte. Il lavoro è pur sempre lavoro.
Rivolge un’ultima occhiata a Sasuke e le sue gote si accendono in ricordo di ciò che sarebbe potuto succedere. Poi si volta, senza accennare a salutarlo, troppo imbarazzata; lascia invece Naruto con un “Baka, quando ho finito vengo a vedere se sei tornato nella tua stanza!”, per poi uscire dalla camera, dopo aver schivato le ciotole con due saltelli e rimproverato Naruto di provocare sempre disordine. Chiude la porta dietro di se. I due ragazzi sono ora soli.
 
“Beh, Sasuke, ti lascio riposare, per cui io-”
 
“Cosa ti è preso?”

Il biondo ha un piccolo sussulto.
 
“Co-Cosa intendi dire?”
 
“Lo sai benissimo.”
 
Naruto ridacchia, nervoso, per poi pensare a una possibile balla da rifilare al compagno.
 
“Ehehe, ma no, cosa dici, è solo che… TEME! Per colpa tua ho rovesciato le due ciotole che volevo mangiare oggi a pranzo, ringrazia il cielo che non si siano aperte, altrimenti non saresti più uscito da questo ospedale!”
 
Sasuke assottiglia lo sguardo.
 
“Non sei bravo a sviare i discorsi, tanto meno a mentire.”

“Non ho assolutamente niente! Tu piuttosto, che hai fatto alla mano, volevi testare quanto è dura la tua pellaccia per caso?! Come se in questi anni non l’avessi fatto abbastanza!”

“Quello che ho fatto non ti riguarda. Chiaro, Naruto?”

L’Uzumaki sta cominciando a perdere la pazienza. Gli dicevano sempre che ne aveva troppa poca, ma che poteva farci? Forse prendere a cazzotti il bastardo che aveva davanti? Rettifichiamo. La sua pazienza è già esaurita.
 
Naruto scatta in avanti. Arriva al letto di Sasuke e carica un destro verso il suddetto ma il moro lo para facilmente e artiglia una ferrea presa sul pugno dell’altro.
 
“Lasciami!”
 
“Dimmi che ti è successo prima e valuterò la tua proposta.”
 
Il biondo si morde un labbro, irato. Cos’è, non bastava che lui e Sakura l’avessero escluso? Voleva pure sentirlo dire dalle sue labbra quanto male gli aveva fatto vederli così intimi?
 
“Non mi è preso proprio niente! Lasciami, Sasuke!”
 
L’Uchiha piega la bocca in un ghigno. Naruto ha pochi secondi per pensare quanto fosse simile all’espressione che aveva tenuto quando aveva dichiarato di voler vendicare Itachi e tutta la sua famiglia, che il moro dà voce ai suoi pensieri.
 
“Lasciami indovinare. Delusione amorosa? Vedere Sakura così presa da me ti ha sconvolto a tal punto?”

Il biondo sgrana gli occhi, incredulo. Sasuke capisce di aver colto nel segno e rincara la dose.
 
“Non ti guarderà mai Naruto. Avrà occhi in eterno solo per me. Sei uno stupido a credere che riportandomi indietro ti avrebbe dichiarato amore eterno.”

“Cosa diavolo ti sta prendendo?! A te lei non è mai interessata! E che storia è questa dell’averti riportato indietro per ottenere il suo amore?!”
 
Sasuke schiocca la lingua, sibilando parole intrise da veleno.
 
“Il mio sostituto mi ha fatto un certo discorsetto dopo che te ne sei andato. Mi ha aperto gli occhi. Riportarmi indietro per Sakura. Complimenti, Naruto.”
 
L’Uzumaki rischia di stupirsi ancora e ancora. Il discorso sta prendendo una strana piaga e se avesse il tempo di riflettere abbastanza su quella situazione, capirebbe quanto Sasuke sia strano. Entro i suoi canoni.
 
“Cosa stai dicendo?! Io non ti ho mai detto una cosa simile!”
 
“Tu la ami, no? Riportarmi indietro per lei. È ovvio. Peccato che avresti potuto risparmiartelo, razza di stupido.”
 
“No! Non è affatto così! Io non ti ho riportato indietro per lei! O meglio, lei mi piaceva, mi piace anche adesso, ma è diverso! Se tu sei qui con me è perché lo volevo io Sasuke! Tu mi sei mancato! Mi sei mancato dannazione!”
 
Il moro lo guarda, leggermente incredulo. Lo stava forse prendendo in giro?
 
Naruto però continua, imperterrito e con una luce cristallina negli occhi, che adesso sono contratti per l’ira .
 
“Non ricordi più cosa ti dissi?! Tu sei mio amico! E volevo salvarti!”

“Se quello che dici è vero, allora perché ci sei rimasto così male trovandoci insieme prima?”
 
Al biondo il respiro si blocca. Ha ragione. Perché? Si era sentito tradito.
 
“Non lo so. Io potrei dirti che era per Sakura-chan, ma in realtà stavo male sentendo il tuo sguardo su di me. Non riuscivo a guardarti e se non fossi stato così arrabbiato pochi secondi fa non ci sarei riuscito nemmeno adesso. Sasuke, non lo so cosa mi sta succedendo, prima ho comprato quelle due ciotole per noi due, ho pensato che dovevi provare il ramen di Ichiraku, poi però ti trovo vicino a Sakura-chan, tu la guardavi e lei era rossa, e io, io…”
 
Naruto non sa come continuare. Si sente scombussolato ed è strano per un tipo come lui. Mai avrebbe pensato di ritrovarsi in una simile situazione; non sapeva cosa fare e ciò lo infastidiva.
 
Nel mentre Sasuke era forse coinvolto quasi quanto lui. Non lo dava a vedere, ma le parole di Naruto suscitavano sempre una qualche reazione nella sua anima. Vederlo lì davanti inoltre, docile, lo stava spiazzando. Non sapeva cosa gli stava succedendo, si sentiva sollevato nel sapere che il biondo teneva a lui, ma qualcosa non quadrava. L’atmosfera era strana.
 
“Sasuke?”
 
L’Uchiha lascia andare la presa sul pugno dell’altro, portando quella stessa mano ad afferrare il colletto della sua felpa; lo tira verso di se e, senza riflettere come suo solito, lascia che le parole gli vengano fuori dalla bocca.
 
“Perché mi hai riportato a Konoha? Sai benissimo che avrei preferito morire. Non puoi costringermi ad esserti amico.”
 
Naruto boccheggia, stupito.
Sasuke si stava forse interessando al loro legame?
 
“Teme! Tu sei come un fratello per me, mi hai accettato da subito ed è nato un legame tra noi! È vero, litigavamo in continuazione, ma io ho sempre saputo che quello era il nostro modo di comunicare! E lo sai anche tu Sasuke!”
 
L’Uchiha non risponde, pensieroso.
Lo sapeva? Sul serio?
 
“Io non voglio avere più alcun legame.”
 
Ammette, infine.
 
E il biondo lo osserva, rendendosi conto di quanto Sasuke sia esausto.
 
“Non ne ho bisogno. Fanno solo soffrire. Voglio andarmene da questo villaggio. Sempre che non mi uccidano prima.”
 
L’ultima parte è detta con tale leggerezza che Naruto si sforza di non contrarre le nocche dal dolore che sente dentro.
 
“Tu non sei solo, Sasuke. C’è Sakura-chan e farebbe di tutto per te. C’è Kakashi che non ha mai smesso di considerarti un suo allievo. E poi, beh, ci sono anch’io, per quanto questo ti possa consolare.”
 
Sorride Naruto.
E Sasuke non può non guardarlo.
 
Inspiegabilmente, si ritrovano a fissarsi l’un l’altro, silenziosi.
 
Strano a dirsi, ma è proprio il moro a infrangere quell’attimo di calma.
 
“Non ti stanchi mai, Naruto?”
 
L’Uzumaki alza un sopracciglio, perplesso.
 
“Cosa vuoi dire? Lo sai che, modestamente eh, ho un’ottima resistenza, e-”
 
“Non intendevo in quel senso.” Lo interrompe, bruscamente.
 
“Credi sul serio che basti sperare in qualcosa per ottenerla? Il mondo in cui viviamo ti può strappare tutto ciò a cui tieni in un battito di ciglia. Vuoi davvero vivere così?”
 
Il biondo lo guarda, sorpreso. Sasuke si sta confidando con lui, in qualche modo.
 
“Quando diventerò Hokage, non permetterò che l’odio domini sulla nostra terra. E questa è una promessa. Tu devi solo fidarti di me.”
 
Sghignazza, Sasuke. Una risata amare, intrisa di rancore.
E lui non può permettergli di lasciarsi soffocare dal suo stesso rancore.
 
“Fiducia, Naruto? Non so più che cosa sia. Vivo unicamente nella vendetta.”
 
“Anche se fosse, è meglio condividere con qualcuno questo dolore, non trovi?”
 
L’Uchiha lo scruta con uno sguardo accigliato.
 
“Tipo?” Chiede, ma con tono derisorio.
 
“Sakura-chan.”
 
Sasuke si riscuote e lascia che le sue labbra tornino serie.
 
“Vi ho visti prima.” Prosegue il biondo, intanto.
“E… non sono uno sciocco. Volevi anche tu la sua vicinanza. Ammetto che mi ha fatto male vedervi così ma è inevitabile che in un team di tre persone uno sia tagliato fuori. Beh, congratulazioni. Sono felice che ti sia accorto di quanto sia straordinaria Sakura-chan.”


Mentre ascolta il discorso un pensiero malvagio si fa strada in Sasuke. Pensa a Naruto e alla ragazza, a come l’altro l’abbia sempre amata e al dolore che adesso, naturalmente, sta provando. Prima, quando non la degnava nemmeno di uno sguardo, il compagno aveva pur sempre una minima speranza. Ma se lui si facesse avanti, allora Naruto sarebbe il perdente.
 
“Straordinaria. Certo. Peccato che non sia quello a interessarmi.”
 
Naruto è colto dal dubbio. Che cosa significa questo adesso?
 
“Dici che ci starebbe con me?”
 
L’Uzamaki allarga gli occhi, rischiando di sentirsi le gambe cedere.
 
“C-Cosa?” Esala, infine.
 
“Non che abbia qualche attrazione verso di lei ovviamente.”
 
“Tu, tu stai scherzando! Come puoi anche solo pensare una simile mostruosità?! Non ti permetterò mai di giocare con lei! Non ti azzardare Sasuke, altrimenti ti rompo la testa e sarai già all’altro mondo!”
 
“Non farmi ridere. Non mi faresti un baffo. E, più importante, non sono affari che ti riguardano. D’altronde, sono sicuro che Sakura apprezzerebbe molto.”

Il biondo non riesce più a reggere. Gli afferra i capelli con prepotenza, tirandoglieli indietro. Sasuke non rimane fermo e porta entrambe le mani al collo dell’altro, esercitando una discreta pressione attorno alla pelle.
 
Naruto ha un attacco di tosse e le parole da lui pronunciate in seguite sono quasi rantolate.
 
“Bastardo… Non ti riconosco più. Prima le risate da pazzo e ora questo comportamento da stronzo in piena regola. Cosa speri di ottenere con le sue lacrime? Sakura-chan non merita affatto di soffrire per compiacere il tuo spirito vendicativo!”
 
“Prova a impedirmelo. O Hai paura? Nh? Naruto.
 
“TEME!”
 
Il Jinchuuriki molla subito la presa e gli rifila un poderoso pugno sulla mascella e la stretta del moro svanisce.
Il labbro di Sasuke perde sangue, ma lui, non curandosi ancora una volta di quel liquido rossastro, scatta in piedi sulle ginocchia e, portando le mani sulle spalle dell’altro, esercita pressione su di esse e lo fa cadere prono sul letto, con la testa sul bordo. Il biondo cerca subito di liberarsi se non che il moro, anticipandolo, si siede sul suo bacino, fermo restando con una morsa di ferro.
 
Ghigna, Sasuke.
 
“Ti avevo avvertito, Naruto. E ora? Non c’è nessuno ad aiutarti, qui. Potrei anche finire ciò che avevo iniziato circa tre anni fa. Ucciderti.”


L’Uzumaki serra i denti, irato.
 
“Lasciami andare!”
 
“Nemmeno per idea. Liberati, forza.”
 
Ci prova, ma è inutile. Non ha più nemmeno la forza e la voglia di farlo. Si ferma quindi, guardandolo.
 
“Lo sai che, nonostante abbia sofferto parecchio per te, non ho mai rinunciato a cercarti. Puoi farmi tutto il male fisico e mentale che vuoi, ma ti prego, non ferire Sakura-chan.”
 
“Ti arrendi già? Mi stupisci.”
 
“Maledizione, Sasuke! Non mi sto arrendendo!”
 
“Dimostramelo.”
 
Il biondo ringhia e con tutte le forze rimastagli esercita una pressatura sulla schiena, sollevandosi di poco. Era intenzionato a dargli una testata ma, non riuscendo ad arrivare abbastanza vicino all’altro per attuare il suo piano, si ferma un poco prima, e il suo viso si trova proprio a pochi centimetri da quello di Sasuke.
 
Realizza solo ora della loro posizione e tutti i suoi propositi di prenderlo a pugni, calci e testate svaniscono. Lo osserva, invece. Il labbro è spaccato e una delle sue mani sporca di sangue. Rosso. Come lo sharingan.
 
Il moro, dal canto suo, non credeva che il biondo avesse un arresto e non sa se abbassare lo guardia o no. Intanto, i suoi occhi restano agganciati a quelli dell’altro.
 
Si stanno fissando senza dire niente, finchè Naruto non sussurra nuove parole.
 
“All’angolo della bocca… perdi sangue.”
 
“Chissà di chi è la colpa.”
 
E Ridacchia, Naruto. Non sa perché, ma si sente un po’ più libero dentro.
 
“Mi dispiace.”
 
L’Uchiha sgrana impercettibilmente gli occhi. Mai si sarebbe aspettato una simile parola dal ragazzo che aveva di fronte.
 
“Non avrei dovuto colpirti. Non sei messo bene, teme, e ho solo peggiorato la tua salute. Oh, già, adesso magari dirai che un idiota come me manco riesce a farti il solletico.”
 
Ma non dice quello. No. Si tasta la bocca con due dita invece. Non sembra temere un attacco di Naruto e ha calcolato bene.
Vedendo la mano pallida dell’altro persa a toccarsi le labbra, d’istinto forse, il biondo porta una delle sue a fare lo stesso. Saggia il labbro di Sasuke, sentendo un graffio su esso.
Il moro non si ribella. Non lo sfiora nemmeno l’idea. Non è preoccupato di ciò che può accadere e ancora non lo realizza.
Naruto continua calmo il suo operato, non rendendosi conto a sua volta di come sia intima quella situazione.
Alza gli occhi, prima concentrati sulla bocca dell’altro, verso quelli scuri del ragazzo. E, vederli così da vicino, gli fa perdere la concezione della realtà. Quasi sotto ipnosi, si sporge di poco in avanti, verso le sue labbra. Sasuke percepisce il lento movimento e, preso da una forza interiore ancora non ben definita, muove a sua volta il volto, agevolato dalla posizione, arrivando a toccare il naso dell’altro con il proprio e le labbra sono a un soffio da quelle del biondo. I respiri si mischiano e gli sguardi si perdono. Si osservano un’ultima volta finchè il moro, deciso, fa combaciare le sue bocca con quella del compagno. Naruto ha un brivido e, chiudendo gli occhi, si lascia andare all’emoziona provata. Sasuke allora si stacca e lo bacia un’altra volta. Ancora e ancora, per poi inumidire il labbro superiore del compagno, in un tacito accesso. L’Uzumaki fa scattare la lingua verso la sua gemella.
Si stanno davvero baciando, con Naruto che ha chiuso gli occhi e portato le mani a stringere spasmodicamente il maglione dell’altro e Sasuke che ha le sue ancorate alle guance di lui. L’animo di entrambi s’infiamma e il biondo va incontro al bacino del moro, il quale ha un piccolo gemito sulla bocca dell’altro. Risponde Sasuke, strusciandosi su Naruto, che, in preda alla passione, ripete rocamente il nome dell’altro.
La situazione comincia a scottare.
 
Tutto pare loro così naturale, ma a un certo punto sentono un lieve bussare alla porta.
Come risvegliati, si staccano di colpo l’uno dall’altro e si guardano.
Naruto ha il respiro affannato ed è impaurito.
Sasuke lo sta già regolarizzando ma ha lo sguardo vacuo.
 
Che cosa…?
 
“Sasuke?”
 
Cazzo. Kakashi.
 
 
 
 
 
 
 
Ciao!
È andata anche meglio del previsto, ho aggiornato stasera! Spero proprio che vi piaccia! Oggi ho avuto più tempo libero e ho deciso di dedicarlo alla fanfic, anche per ringraziare chi mi segue e mi dà un supporto che ritengo davvero molto importante! Prometto che non passerà ancora così tanto tempo dal prossimo capitolo! ^^”
Baci a tutti! ^^
 

  
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