jkjSerenity

Il dolce suono della voce di sua madre che cantava una lenta melodia per il suo fratellino lo portò ad affacciarsi alla stanza di Sasuke. Il neonato lo fissò incuriosito dalle sbarre di legno del suo lettino, spostando la sua attenzione da lui alla madre.
Mikoto si voltò verso Itachi con il volto sorridente e gli fece cenno d’entrare.
Il bambino fece qualche passo in avanti timoroso di poter disturbare il fratello e si fermò alle spalle della madre.
Un tenue raggio di luna comparve dalla finestra illuminando il capo del piccolo Sasuke. Mentre Itachi fissava con curiosità il neonato, una leggera brezza estiva, che portò con sé il profumo delicato di petali di rosa, si sparse nella stanza.
Osservandolo nel suo lettino, con le mani chiuse a pugno e gli occhi semiaperti, di un profondo colore nero, Itachi pensò che, senza alcun dubbio, lui avrebbe protetto Sasuke da ogni pericolo.
Fu così che quando Sasuke cominciò a piangere Itachi rivolse uno sguardo preoccupato alla madre che prese Sasuke in braccio e lo consegnò alle cure del fratello.
“Prenditi cura di Sasuke per un momento.” disse Mikoto sfiorando i capelli di Itachi. “Devo preparare la cena per vostro padre.” spiegò in modo gentile, indicando a Itachi un libro di favole.
L’Uchiha maggiore annuì e quando la madre sparì oltre la porta della stanza cominciò a sfogliare le pagine del volume.
Era un libro illustrato con molte immagini e poche parole, ma la storia che man mano appariva tra i suoi disegni era ben chiara e delineata.
Con voce incerta, Itachi cominciò a raccontare al fratellino la vicenda del protagonista, un ninja coraggioso che per realizzare i suoi sogni era pronto a correre qualsiasi rischio.
“Anche tu realizzerai i tuoi sogni!” bisbigliò Itachi con un sorriso. “Sono certo che diventerai un grande shinobi!” esclamò.
Sul volto di Sasuke comparve una strana smorfia che Itachi interpretò come un sorriso.
S'avvicinò al fratello minore e con delicatezza afferrò una sua mano dalle sbarre del lettino.
Sorridendo ricominciò a leggere la storia.
“Noi diventeremo proprio come il protagonista!” concluse Itachi sbadigliando.
Il bambino andò a sedersi vicino al lettino di Sasuke e osservando le stelle cominciò a contarle una ad una.
“C-Chissà quante sono...” bisbigliò mentre il sonno prendeva il sopravvento su di lui.
L'ultima cosa che sentì fu sua madre dare il bentornato a casa a suo padre.
Poi la sua mente si ritrovò a vagare negli oscuri e sconosciuti sentieri dei sogni.

 [Anche la promessa più sincera può essere spezzata dalle avversità del destino]