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Autore: death_princess    21/11/2010    3 recensioni
Dopo sei ore sentì qualcuno entrare in casa, era Mika, mi guardò deluso e scosse la testa, lo guardai aprendo bocca come se stessi per dire "non cominciare anche tu", e lui mi tappò la bocca rispondendo: "non dico niente, sono scelte personali, certo...ma proprio in quel momento dovevi dirglielo? Mi hai delusa Grace, non sai in che condizioni è ora", "dovevi avvisarmi!", "e io come facevo a capirlo? Sembrava che tutto andasse così bene", "e invece no", lacrimai, e lui mi abbracciò, "hai bevuto?", "si...", "quanti bicchieri?", "ho perso il conto", risposi ridendo, e lui, quasi schifato mi guardò negli occhi, io stupidamente lo baciai, e lui accorgendosi di cosa stava facendo si distaccò subito, preoccupato mi disse "ma sei impazzita?", io piansi, lui mi consolò scusandomi per l'alchool.
Quando il giorno dopo mi svegliai, mi ritrovai abbracciata a lui sul divano, e provai a ricordare quello che era successo il giorno prima, allora volevo maledirmi, "chissà cosa pensano ora!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il diario di Grace Kelly – capitolo quattro - I like the moon and the stars right where they are

 

Se ve lo state chiedendo, sì, sono una cerca guai, ebbene sì, ma sono fatto così, non riesco mai ad accontentarmi senza sapere come sarebbe successo se...

E quel "se" è solito a farmi cadere nelle trappole. Di cosa sto parlando? Della mia vita incasinata.

Sabato scorso è successo che ho deciso di spiegare tutto per bene a Mika, aveva il diritto di saperlo, qualunque sarà la conseguenza:

Mi svegliai al mattino, e il mio primo pensiero fu Mika, ero convinta che se gli avessi detto tutto, lui avrebbe compreso, ma invece...

Mi cambiai e decisi di prendere il primo treno per Arizona, in quelle circa sei ore di viaggio mi preparai il discorso da fare a lui, anche se ero a coscienza del fatto che appena me lo sarei trovato davanti, avrei dimenticato tutto e improvvisato.

Di solito nei treni dormo, ma ero troppo turbata e non riuscivo a chiudere occhio, e tra l'altro l'uomo seduto di fronte a me non smetteva di parlare a telefono; ogni tanto sbuffavo, leggevo qualche rivista, scrivevo, pasticciavo su dei fogli e ascoltavo la mia solita musica malinconica che ti fa deprimere ancora di più.

Dopo il lunghissimo viaggio finalmente arrivai a destinazione, era ormai mezzo giorno passato, scesi, presi un autobus che portasse fino alla mia vecchia casa, non sapendo nemmeno se avrei trovato Mika né tanto meno Jon, ma comunque avevo la chiave di riserva.

Arrivata alla via, dato che era il secondo piano feci le scale a piedi, suonai alla porta, avevo il cuore in gola, non sapevo se avevo più paura di trovare Jon o Mika...forse quest'ultimo: mi aprì la porta, trovai davanti a me Mika, mi guardò sorpreso, ma allo stesso modo deluso, “buon giorno” gli dissi sorridendo, “che ci fai qua?!” chiese lui in modo sfottente, “MA BUON GIORNO ANCHE A TE!”, dissi in modo sarcastico. Non mi rispose e si girò dall'altra parte, “tu devi capire...”, gli dissi prendendolo dal braccio mentre si stava per girare, lui guardò come lo tenni forte, così da farmi liberarlo, “capire cosa? E' tutto chiaro Grace, per tre mesi hai preso in giro mio fratello...voglio dire, tu mi avevi detto mesi fa che eri innamorata di lui, perché avresti dovuto mentire?”.

Era vicino a me, lo guardavo in alto, ci dividevano venti centimetri di altezza, eravamo però vicinissimi, quasi da toccarci con le spalle, “quando me lo avevi chiesto, io, prima, ti feci una domanda...”, iniziai a spiegare con le lacrime agli occhi, lui ci rifletté per qualche secondo, poi mi guardò intensamente negli occhi, “a cosa vuoi arrivare Grace?” chiese confuso, io ero ormai affogata nelle mie lacrime[commento autrice, cit. Bon Jovi, canzone I'll be there for you, “you left me drawn in my tears” XD].

Ti ricordi ancora la domanda?”, chiesi con le labbra tremanti, “Grace, io quel giorno non avevo dato peso a quella domanda!”, rispose serio, “avresti dovuto!”, dissi alzando la voce.

Rimase in silenzio a guardarmi, mi asciugò le lacrime, accarezzò il mio mento mentre mi alzava il viso, “quel giorno avrei voluto dirti una cosa”, gli dissi con gli occhi pieni di lacrime, “io...io sono innamorata pazza di te, Mika”, sentii il suo cuore battere come un tamburo, il suo fiato era affannato, non disse nulla.

Silenzio intenso.

Mi prese dal collo e mi baciò con tanta foga all'inizio, poi, più appassionatamente e delicatamente; le sue labbra erano impegnate a baciare le mie, sentii il sapore della sua lingua, mentre sfiorava le mie labbra per arrivare poi alla mia lingua; eravamo ancora in piedi; accarezzavo i suoi adorabili capelli, mentre lui aveva le mani nella mia maglietta e accarezzava la mia schiena.

Mi prese dalle gambe e mi alzò, altrimenti finiva per avere il torcicollo[XD], si sedette sul divano, avevo le gambe tra il suo fianco, e mi sedetti sopra le sue; feci un passo avanti: gli tolsi la maglietta, lui tranquillamente mi imitò,“ohhh che fisico” pensai, infine mi baciò il collo; all'improvviso si distaccò!

Scusami!”, mi disse, io non capivo più nulla, “che c'è?”, “io non posso...”, si mise una mano tra i capelli, prese la sua maglietta e la indossò, feci lo stesso, ero decisamente offesa.

Jon ti merita di più, io, non posso fargli questo. Dopo che la mamma di Jon è morta, lui ha passato un pessimo periodo, non sorrideva mai, non parlava con nessuno, fino a quando non ti ha conosciuta!”, “il fatto, Mika, che hai avuto anche tu un pessimo periodo quando la tua è morta e nessuno si era preso cura di te!”, gli ricordai[Jon e Mika sono fratellastri, entrambi hanno visto la propria madre morire. Quando è morta quella di Mika, Jon nemmeno lo chiamò al telefono per fargli le condoglianze né andò al suo funerale, mentre quando è morta quella di Jon, Mika lo ha fatto venire a vivere da lui, ai tempi del liceo. Ora il padre si è risposato!].

Sì, ma lui ti ama e io non posso fargli questo!”, rispose angosciato, “ormai Jon è grande, non è più il ragazzino di quindici anni a cui badavi e facevi di tutto per vederlo felice...”, gli risposi arrabbiata, odiavo quando si comportava in quel modo, dava sempre tutto agli altri a costo di ferire se stesso!

Io non provo la stessa cosa che prova Jon per te!”, disse seduto sul divano, invece io ero in piedi, non mi guardava in faccia, rimasi a bocca aperta, lo lasciai e uscii di casa, non potevo sopportava tale umiliazione.

Cosa voleva dire con quella frase?” mi chiesi sulle scale, “Oddio! Lui non è innamorato di me, lui si è appena approfittato di me, a lui non piaccio, ma voleva solo sbaciucchiarmi? Ma che dici, Grace? Mika? Quel Mika farebbe così con te? ohh Jon non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere! Quando arrivai a tale conclusione capì tutto, mi soffermai sul pianerottolo, a quel punto avevo un'altra missione da fare: Jon...E' proprio vero che capisci l'importanza delle persone quando le perdi!

Ma cosa potevo mai dire a Jon? L'unica soluzione era inginocchiarmi davanti a lui a chiedere perdono!

Arrivai nell'ufficio di Jon, mi fermò la segretaria, “ha un appuntamento?”, io non le risposi, ed entrai. Lo trovai seduto con in mano la cornice della nostra foto, “GRACE!?” disse felice-triste, felice di vedermi, triste perché si ricordò subito l'ultima cosa che ci eravamo detti.

Rimanemmo per qualche istante imbarazzante a guardarci, “ciao”, gli dissi sorridendo, “ciao”, mi rispose sorpreso, ma allo stesso momento anche deluso; “posso entrare?”, “sì, entra!”. La segretaria chiuse la porta e se ne andò.

Come stai?”, gli chiesi non sapendo come iniziare l'argomento, lui freddo mi rispose: “a cosa devo l'onore?!”, “eh, non posso venire a trovarti senza un motivo?”, chiesi offesa con un mezzo sorriso in faccia per nascondere la vergogna e mostrarmi più forte, “sei venuta in città per Mika, giusto?”, “in realtà sono venuta per te...Jon, so che sei arrabbiato con me, ma...”, provai a spiegarmi, “ohhh, “arrabbiato”! Arrabbiato lo ero quando non mi rispondevi a messaggi, quando facevi tardi ai nostri appuntamenti, ti assicuro che “arrabbiato” non è l'aggettivo adatto, io sono più che infuriato”, disse alzando la voce, sentendo quella frase deglutii, il mio cuore batté forte, aveva ragione lui, non l'avevo mai visto in quelle condizioni.

Grace...tu mi lasci senza un motivo valido, lasci la casa e ti trasferisci senza salutarmi né dirmi nulla, io, io...non capisco più nulla”, disse mettendo le mani alla testa...”, si soffermò a pensare, “il giorno prima di quello che è successo mi hai sussurrato all'orecchio “ti amo”, di notte mentre dormivamo, per questo avevo capito che era il momento giusto per regalarti quel diamante, per dire al mondo intero che sono il tuo unico uomo” [commento autrice: “dimond ring, wear it on your hand, it's gonna tell the world, I'm your only man”, cit Bon Jovi canzone: diamond ring], “io...io sono sempre un disastro, ferisco le persone che amo di più...”, mi sedetti sulla poltrona blu del suo ufficio; mi ricordo che una volta dormimmo lì e facemmo l'amore[XDD]; lui si sedette in ginocchio, “Grace, io...so che non sono stato un bravo fidanzato, ti facevo incavolare spesso, dimenticavo persino il tuo compleanno, ma io non ho mai amato una persona in questo modo. Ti amo, Grace più di qualunque cosa al mondo, se mi chiedi le stelle te le porterò, è proprio vero, l'amore cieco esiste”, disse lacrimando, non lo avevo mai visto piangere prima d'ora, “chiedimi le stelle e la luna e te le porterò!”, “le preferisco lì dove sono!”, lo abbracciai piangendo...carissimo diario, sono distrutta, finirò domani il racconto.

 

[commento dell'autrice: scusate la cortezza del capitolo, ma ho 1000 cose da fare.

So che, essendo in una sezione su Mika, le fan ora odiano questo capitolo per come è finito; è colpa del mr Bonjovi che fa impazzire l'autrice con la sua bellezza...ehhh yuppi fra poco lo vedrò dal vivo XDD...GRAZIE ALLE SOLITE CHE COMMENTANO, DAVVERO, GRAZIE A VOI VADO AVANTI NELLA FF...VI ADORO, BACIONI]

   
 
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