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Autore: Meggie    23/11/2005    11 recensioni
“Il mondo finì quel giorno, lasciando me soltanto. Guardai verso il cielo nuvoloso e vidi che il colore era svanito. Mi sto ancora chiedendo cosa sia successo al sole che avrebbe dovuto splendere lassù…” (da “Stigmas” di Kazuya Minekura).
Ginny. Draco. Mangiamorte per scelta. Ron. Harry. Hermione. Auror per abilità. E ombre che nella notte si muovono veloci… e uccidono… uccidono… - Dedicata a Sunny!!
Genere: Romantico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 

Forse fa male eppure mi va
di stare collegato
di vivere di un fiato
di stendermi sopra al burrone
di guardare giù
la vertigine non è
paura di cadere
ma voglia di volare

mi fido di te {x4}
io mi fido di te
ehi mi fido di te
cosa sei disposto a perdere

 

(Mi fido di te – Jovanotti)


Capitolo 12: I’m your friend

 

“Tutto questo non si dovrà più ripetere, sono stato chiaro?”

 

Harry aprì la bocca per ribattere, ma Howard non gli diede il tempo. “Non ammetto repliche, Potter… sono morte delle persone… molte persone… e questo non doveva accadere…”

 

“Non potevamo fare tutto da soli! Saranno stati cinque volte più di noi! Dov’erano gli altri?” Harry si era alzato in piedi, lo sguardo carico di rabbia e i pugni serrati.

 

“Siediti… ed evita di fare la prima donna… pensi che quello che vi stia dicendo sia così difficile da accettare? Il vostro ego ne risentirà terribilmente? Sinceramente sono cazzi vostri… non avete idea di cosa farò a quegli altri imbecilli… 10 minuti, 10 minuti di ritardo… so perfettamente che voi avete le colpe minori, ma non per questo posso darvi una fraterna pacca sulla spalla e dire che va tutto bene… perché non va tutto bene, cazzo!”

 

Gli auror lo guardarono, cercando di nascondere ciò che provavano. Il Comandante Howard non era molto amato dai suoi sottoposti, ma una cosa era vera… aveva sempre, maledettamente, ragione…

 

“E adesso tornate a fare il vostro dovere… io ho un’altra riunione extra che mi aspetta… devo giusto andare a dire quattro parole ai vostri compagni…”

 

Gli auror si alzarono, fecero il saluto militare e uscirono, seguiti dal Comandante stesso. Solo una persona rimase dentro, immobile…

 

Harry si voltò un attimo prima che anche il comandante uscì dalla stanza. Alicia era ancora dentro. Da sola.

 

Si girò verso Ron e Hermione. “Andate, io vi raggiungo dopo” e senza dar loro modo di ribattere, rientrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

 

Alicia non si voltò. Era in piedi, appoggiata al muro, con gli occhi fissi sul pavimento… e sembrava così triste. I capelli le coprivano in parte il volto… solitamente sempre molto allegro. In quel momento invece era priva di una qualsiasi espressione… solo gli occhi trasmettevano una grande sofferenza…

 

“Aly…”

 

Harry si avvicinò a lei e le mise una mano sulla spalla. “Alicia…”

 

Di nuovo nessuna risposta.

 

“Ti guardavo, mentre Howard parlava… penso che tu non abbia sentito niente… che cosa c’è?”

 

Alicia continuava a guardare il pavimento… sembrava quasi che Harry fosse trasparente… e che le sue parole fossero silenzio. Alicia non sembrava essersi accorta che il ragazzo fosse lì… anche se Harry sapeva che era il contrario…

 

“Alicia…” Il ragazzo la scosse leggermente. Solo in quel momento gi occhi scuri della ragazza si sollevarono, fino ad incontrare quelli verdi di Harry.

 

“Che cos’hai? È successo qualcosa vero? È successo qualcosa ieri sera…”

 

Alicia annuì, senza distogliere lo sguardo. “Un bambino… è morto Harry… un bambino… avrà avuto 7 anni… 8 al massimo… è morto… mi è morto tra le braccia… è morto tra le mie braccia Harry… io lo vedevo… lo vedevo…”

 

Gli occhi di Alicia si riempirono di lacrime, ma Harry sapeva perfettamente che non avrebbe pianto. Quella ragazza era straordinariamente forte… no. Lei non avrebbe pianto. Fece un passo avanti e la strinse forte contro di sé. “è difficile, vero?”. La sentì annuire contro il suo petto…

 

Il ragazzo appoggiò la fronte contro la testa di Alicia, aspettando il momento in cui la ragazza si sarebbe staccata. “Era solo un bambino… ed era così bello Harry… era così bello…”

 

“Ne sono morti tanti, Aly… non puoi stare male per questo…”

 

“So che non dovrei stare male…” Alicia si staccò da lui per riuscire a guardarlo in faccia. “Lo so… so che solo ieri sera ne sono morti tanti… e tanti ne moriranno ancora… ma… l’ho visto… l’ho visto mentre chiudeva gli occhi… l’ho visto mentre cercava la sua mamma, il suo papà… e non li trovava… e non riesco a togliermelo dalla mente… non ci riesco…”

 

“Devi farlo… questo è il nostro lavoro…”

 

“Ed è dannatamente difficile…”

 

“Ma noi possiamo farcela… noi ce la facciamo…”

 

Alicia sorrise leggermente. “Siamo gente con le palle…”

 

“Detto da te sembra un’offesa al genere maschile…” Alicia non potè non ridere. Si lasciò cadere pesantemente in una delle tante poltroncine presenti nella stanza.

 

Il sorriso della ragazza, svanì quando incontrò di nuovo gli occhi di Harry, in piedi davanti a lei. “Grazie…”

 

“E di che?”

 

“Di aiutarmi sempre… e di dimostrarti ogni volta un grande amico…”

 

“Non sono poi così tanto grande… non sono la persona migliore per fare l’amico…”

 

“Non è vero…”

 

Harry sorrise. “Sì invece… non sai quanto hanno dovuto sopportare Ron e Herm…”

 

Alicia scosse la testa. “Non m’interessa della tua amicizia con loro… io so solo che qui dentro sei la miglior persona che potessi incontrare… perché posso scherzare con Ron, chiacchierare con Hermione… ma tu… tu sei quello che definisco un amico…”

 

Harry si passò una mano tra i capelli già abbondantemente spettinati. “Adesso mi sa che è il mio turno nel dover dire ‘grazie’…”

 

Alicia si alzò in piedi. “Non devi ringraziarmi perché è la verità…”

 

Harry le sorrise. Aveva uno strano rapporto con Alicia… era legato a lei, ma la loro non era un’amicizia comune. Non era come Ron… o Hermione… con Alicia non scherzava mai… o quasi… era… diversa… e per questo ci teneva così tanto a non perderla.

 

“Ah, come farei senza il mio ascoltatore di fiducia non lo so…” Alicia gli mise una mano sulla spalla… “Andiamo?”

 

“Va meglio?”

 

La ragazza annuì. “Sì… ma ci conviene muoverci se non vogliamo che Howard voglia le nostre testa su un piatto…”

 

Harry sorrise. “Se la mia non la mette su un piatto d’argento potrei offendermi…”

 

Alicia ridacchiò. “Ma sentitelo! Com’è che ti ha definito, Howard? ‘Prima donna’? a questo punto non penso che avesse tutti torti…”

 

Harry fece una faccia indignata. “Ehy! Come ti permetti?”

 

La ragazza non riuscì più a trattenersi e scoppiò finalmente a ridere… seguita pochi istanti da Harry, che aveva messo da parte l’indignazione… almeno per un momento…

 

******

 

Murdoch bussò alla porta. Un secondo dopo giurò di aver sentito la voce di Ginny pronunciare “Che palle” e non potè trattenere un sorriso. Un leggero rumore di passi gli fece capire che sarebbe stata la stessa Ginny ad aprirgli… si ritenne particolarmente fortunato… un’occhiataccia di Ginny poteva tranquillamente sopportarla… ma una da Draco… non ne era sicuro.

 

La porta si aprì di scatto, rivelando la piccola figura della ragazza. Ginny si appoggiò allo stipite della porta e lo guardò con aria di sufficienza. I capelli erano spettinati e le ricadevano in parte sulla spalle nude, in parte sulla schiena. L’unico indumento che copriva il suo corpo era una minuscola sottoveste nera che le arrivava a malapena al ginocchio…

 

“Interrotto qualcosa?” chiese lui allegramente.

Ginny sorrise. “Se fossi passato qualche ora fa decisamente sì…”

 

“Se fossi passato qualche ora fa adesso saresti solo un mucchietto di cenere…” la voce profonda di Draco proveniente dall’interno della camera gli fece capire che Ginny non era affatto sola, come aveva sperato in un primo momento.

 

La ragazza continuò a sorridere e fece entrare il ragazzo nella camera. “Sempre a lamentarti…” Murdoch si portò al centro della stanza e riconobbe immediatamente, tra un insieme informe di coperte, Draco beatamente sdraiato a letto…

 

“Non rompere… è un avvertimento…”

 

“Piantala, Draco…” la voce di Ginny ebbe il potere di zittire il ragazzo. “Che ci fai qui?” chiese infine rivolta a Murdoch.

 

“So che lui ha un impegno…”

 

“Lui, ha un nome se non te lo ricordi…” lo interruppe Draco.

 

Murdoch sbuffò. “So che il tuo cordialissimo ragazzo ha un impegno… ti va di fare quattro passi nel parco?”

 

Draco borbottò qualcosa di incomprensibile e si mise a sedere. “Ma tu controlli ogni mio spostamento? Non hai altro da fare…”

 

“Evidentemente…”

 

Ginny scosse la testa e si avvicinò al letto. Non disse una parola… si limitò a guardare negli occhi Draco… e in quel momento Murdoch si sentì terribilmente fuori luogo. Quei due avevano la capacità di comunicare con uno sguardo, con un gesto… avevano un rapporto così intimo che le parole risultavano ormai inutili. E chiunque li osservasse non poteva non rimanerne affascinato… da entrambi… erano un’unione così speciale che non la si riusciva a descrivere…

 

Lo definivano amore vero…

 

Lui non lo sapeva. Non era mai stato veramente innamorato… solo fugaci storie di sesso senza la contemplazione dei sentimenti. Aveva sempre considerato l’amore un sentimento inutile… eppure, guardando quei due… tutto sembrava così facile, così semplice…

 

“Dammi solo un attimo per prepararmi…” Ginny lo fece riportare bruscamente alla realtà. Murdoch la osservò ancora una volta. Era accanto al letto… una mano era appoggiata alla spalla nuda di Draco… e i suoi occhi… i suoi occhi avevano il potere di ipnotizzare la gente… o per lo meno, riuscivano ad ipnotizzare lui…

 

Il ragazzo annuì, alzò la mano per salutare Draco e uscì dalla stanza, lasciandoli nuovamente da soli. Una volta chiusa la porta della camera si sentì la risata cristallina di Ginny, seguita poco dopo da quella di Draco… Murdoch scosse la testa… per lui, l’amore, rimaneva una perdita di tempo…

 

Si sistemò il mantello e iniziò a percorrere il lungo corridoio che portava alle scale. Dopo pochi passi ebbe la strana sensazione di essere osservato. Si voltò di scatto… il corridoio non era motlo illuminato… solo qualche torcia, ogni tanto, rischiarava una piccola parte di esso, conferendogli un’aura ancora più oscura e misteriosa… ma in fondo lì tutto era oscuro… e misterioso…

 

Si sforzò di sentire anche il più piccolo rumore… ma niente… nemmeno le risate di Draco e Ginny… in quel corridoio sembrava esserci solo lui…

 

Si rilassò e, gettando un’ultima occhiata  verso l’oscurità, proseguì a camminare… eppure quella sensazione di fastidio non diminuì… si sentiva degli occhi puntati addosso. Ed era una sensazione fastidiosissima…

 

Si girò nuovamente. Il mantello tagliò l’aria intorno a lui. “C’è qualcuno?”

 

Passi. “Vedi? Bastava chiedere…”

 

Murdoch fece una smorfia… l’inconfondibile voce di Bellatrix gli arrivò alle orecchie come il rumore più fastidioso.

 

Passi. E la vide. Stava venendo verso di lui. I capelli neri sciolti sulla spalle… il corpo fasciato in un elegante abito blu scuro… assolutamente bellissima… nonostante la sua età era di una perfezione assoluta… almeno esteticamente. La scollatura del vestito era un chiaro invito per gli occhi di qualsiasi uomo… qualsiasi… lui compreso…

 

La donna si avvicinò talmente tanto a Murdoch che i loro nasi quasi si sfiorarono. “Buongiorno, biondino…”

 

Il ragazzo alzò un sopracciglio. “Che cosa vuoi?”

 

Bellatrix sorrise enigmatica. Alzò una mano, fino a portarla al volto del ragazzo… senza pensarci due volte iniziò a giocherellare con i ricci biondi di Murdoch... sembrò non accorgersi dello sguardo del ragazzo. O forse, non ci diede affatto peso…

 

“Che cosa vuoi?” ripetè.

 

Bellatrix nuovamente non rispose… la sua mano stava giocando con i riccioli della sua fronte. Improvvisamente lasciò perdere i suoi capelli e con l’indice prese a tracciare il profilo del ragazzo… fronte… naso… bocca… mento…

 

Senza dargli il tempo di reagire la donna premette le sue labbra contro quelle di Murdoch. La sua mano era di nuovo tra i suoi capelli. Il suo corpo aderiva perfettamente a quello atletico del giovane. La donna mosse leggermente la testa e fece approfondire il bacio, mentre la mano non impegnata con i capelli si era insinuata nel mantello ed era andata a posarsi sul fondoschiena di Muroch.

 

Il ragazzo non capiva più niente. Odiava quella donna ma… cazzo se sapeva baciare… sapeva baciare maledettamente bene… e di fronte a quello, un tipo come lui cedeva… cazzo se cedeva…

 

Più il bacio diventava passionale, più sentiva le forme generose della donna contro il suo petto… e quella mano tra i capelli… lo stava facendo impazzire… la sua mente era attraversata da mille immagini, una più eccitante dell’altra…

 

E non si accorse di niente quando la donna aprì la porta della sua camera… non pensò nemmeno per un secondo che quella era la camera anche di Rodolphus… non gli importava… in quel momento il suo unico pensiero era concludere ciò che aveva iniziato… voleva Bellatrix. La voleva. La voleva con tutte le sue forze… la voleva sentire sotto di sé.. la voleva sentire gemere… la voleva sentire mentre gridava il suo nome… voleva averla… voleva avere il suo corpo… voleva osservarla… osservarla… ed essere invidiato da tutti i Mangiamorte del palazzo…

 

Doveva essere sua.

 

Doveva.

 

E non pensò per un attimo che tutto appariva decisamente strano… non pensò affatto che Bellatrix aveva un marito con cui soddisfare ogni suo desiderio… non pensò affatto che Bellatrix non faceva mai nulla se non aveva il suo riscontro personale… non ci pensò affatto…

 

In quel momento voleva solo il suo corpo. Tutto il resto era lontano… come il suo odio per quella stessa donna che ormai era nuda sotto di lui…

 

******

 

Harry aspettò fino a quando l’ultimo dei loro compagni non uscì dagli spogliatoi. Si sedette molto poco elegantemente su una panchina e si mise ad osservare Ron con sguardo indagatore. Era stato l’ultimo a farsi la doccia e si stava ancora asciugando…

 

“Piantala di guardarmi…”

 

“Va tutto bene?”

 

Ron si girò, senza smettere di sfregare l’asciugamano contro i capelli bagnati. “Che domanda è?”

 

Harry alzò le spalle. “Così…”

 

“No, non è una domanda ‘così’… che vuoi sapere Harry?”

 

“Dicono che ci fosse anche lei… ieri…”

 

Ron si bloccò e lo guardò in faccia. “Lo so… c’era anche l’altro giorno… all’attacco…”

 

“Ne sei sicuro?”

 

“L’ho vista…”

 

“Ah…” Harry non si aspettava una risposta del genere. Ron non gli aveva detto assolutamente nulla. “E quindi?”

 

Ron per poco non scoppiò a ridere… “E quindi? Che cosa devo dirti, Harry? Che era in gran forma? Che in quel mantello nero ci stava alla perfezione?... che cosa vuoi sentirti dire, con esattezza?”

 

“Sei sicuro che fosse lei? Non aveva la maschera?”

 

“Ovvia che avesse la maschera! Ma ho visto i suoi occhi…” Ron fece cadere dalla panchina la sua borsa e si sedette.

 

“E sei sicuro?”

 

“Li riconosco gli occhi di mia sorella…”

 

“Già…”

 

“Già…”

 

Ron appoggiò la testa contro la parete dietro di sé e chiuse gli occhi. I capelli bagnati gli ricadevano sul viso e alcune goccioline scivolarono sul suo volto fino ad arrivare al mento… “E’ così strano… voglio dire… lei non ci dovrebbe stare lì… e non lo dico perché è mia sorella… beh, anche per quello, ma soprattutto perché… lei non dovrebbe essere lì… non dovrebbe proprio…” Ron aprì di scatto gli occhi e si staccò dalla parete. Si voltò a guardare Harry come per avere una conferma dell’esattezza delle proprie parole. “Non è vero?”

 

“Sì… penso di sì… ma è stata lei a scegliere…”

 

“Ha scelto di merda!”

 

“Tanti scelgono di merda Ron…”

 

“Lei non è ‘tanti’… lei è Ginny, cazzo! E Ginny è mia sorella…”

 

“E la donna di Malfoy…”

 

Ron fece una smorfia… “Cuciti la bocca, ti prego… non andare oltre…”

 

Harry sorrise leggermente. “Non lo farò… ma sai che è la verità…”

 

Ron sospirò. “In questo momento è il problema minore… non me en frega più un cazzo ormai… non mi interessa… può scoparsi anche tutta Londra ma… cazzo… lei dovrebbe essere qui… qui, con la sua famiglia… e invece è là, porca puttana… là… in quel cazzo di palazzo… e io non posso riportarla a casa…”

 

“Nessuno può…”

 

“Io potrei!”

 

“No… ha scelto lei di andarsene… ha scelto lei… sapeva a cosa andava incontro e sapeva cosa lasciava… ha valutato… e ha scelto…”

 

“Ha scelto di merda… e tu mi dirai che non è l’unica…”

 

“Perché è così… perché anch’io, a volte, mi chiedo se non ho scelto di merda… e sì, so che detta da me sembra una stronzata, visto che non ho avuto scelta… ma ci penso… penso a se avessi potuto scegliere… insomma… se non avessi questa dannata cicatrice mi chiedo se sarei qui… se sarei diventato quello che sono…”

 

“Sì… perché ce l’hai nel sangue… ce l’hai nel sangue tu, come ce l’ho nel sangue io…”

 

 “Non lo so… ormai credo di non sapere più niente…” Harry scosse la testa.

 

“Amico, tutti… tutti noi, dal primo all’ultimo ci poniamo queste domande prima o poi… ma la risposta è sempre la stessa…”

 

“Non ne possiamo fare a meno”

 

Ron sorrise. “Esatto… il brivido del rischio… il combattimento… impugnare una bacchetta… non senti l’eccitazione quando fai tutto questo? Io sì… ed è la migliore sensazione al mondo…” fece una piccola pausa “…dopo il sesso, è ovvio…”

 

Harry scoppiò a ridere. “Quello non lo batte nessuno…”

 

“Direi proprio di no…” Ron chiuse gli occhi. “Si vede che siamo maschi… iniziamo col parlare di una cosa seria e importante e finiamo col parlare di sesso…”

 

Harry ridacchiò. “Se permetti, sono pure orgoglioso di esserlo…”

 

Ron aprì gli occhi e guardò l’amico, sorridendo. “Ehy! Non ho mai detto il contrario! mi ci vedi in versione femminile? Sarei un disastro… ancora peggio che quella maschile…”

 

“Puoi ben dirlo… meglio maschi!”

 

Ron annuì vigorosamente. “E c’è di buono il fatto che posso portarmi a letto l’intera Londra ed essere considerato un figo per questo!”

 

Harry non riuscì a non scoppiare nuovamente a ridere, seguito da Ron. Qualche istante dopo però tornò improvvisamente serio e si mise a guardare l’amico seduto accanto…

 

Ron fece una smorfia. “Che hai adesso?”

 

Harry finse di pensare. “No… niente… consideravo il fatto che… ancora una volta siamo tornati a parlare di sesso…” Gli occhi verdi di Harry incontrarono quelli azzurri di Ron.

 

Si sforzarono… sì, ma proprio no riuscirono a trattenersi… e scoppiarono nuovamente a ridere. Lo spogliatoio non era mai stato così rumoroso… così vivo… così pieno… e tra una risata e l’altra, Harry potè giurare di sentire Ron pronunciare l’inno di battaglia per quel giorno…

 

“Beh… siamo maschi!”

 

******

 

I capelli erano sciolti sulle spalle. Ad ogni suo passo si muovevano aritmicamente, creando uno strano effetto… sembravano ancora più morbidi… ancora più belli da accarezzare. Avrebbe voluto accarezzarli… sollevarle il mento con una mano e baciarla… ma non gli pareva il caso.

 

Non in quel momento.

 

E così si limitava a fissarla mentre si allontanava da lui in quel corridoio… doveva parlarle. Doveva. Doveva chiamarla. Ma la sua voce non voleva saperne di uscire. E lei si allontanava. Si allontanava. Ed ogni passo che la ragazza faceva era come un passo indietro del loro rapporto.

 

Lo sapeva. Sapeva che se l’avrebbe chiamata, lei si sarebbe girata, i suoi capelli avrebbero ondeggiato un attimo nell’aria per poi ricadere sulla sua schiena… e poi l’avrebbe guardato… con quegli occhi che riuscivano a scrutarlo nel profondo. E lui si sarebbe sentito, ancora una volta, inferiore.

 

Ma doveva chiamarla. Doveva parlarle. Ed era difficile… aveva un nodo alla gola che non riusciva a scomparire… e ogni volta che la vedeva, il nodo aumentava… sapeva che tutto stava per finire… ma non aveva il coraggio di essere lui a scrivere la parola fine.

 

Fine.

 

No. Non poteva… lui l’amava… lui amava Hermione. L’amava.

 

Non poteva far finire la loro storia… non lui. No. Non ci riusciva… il suo cuore si rifiutava. La sua mente urlava, implorava di farla finita con quel tormento… ma il cuore no. Non cedeva. Il cuore imperterrito batteva per lei. E lui non riusciva a fermarlo. Come poteva farlo smettere di battere… come?

 

Non posso… non posso…

 

David chiuse gli occhi. Un attimo. Un flash nella sua mente. Il suo cuore perse un battito. Nella sua mente… il sorriso della sua Hermione… il sorriso della sua Hermione per Ron… la mano di Ron sulla sua spalla… il suo sorriso… e il suo cuore che iniziava inesorabilmente a sanguinare. Goccia dopo goccia il suo sangue scompariva…

 

Il suo sorriso… per Ron.

 

Non poteva… non poteva… ma doveva… per far cessare tutto quello. Per medicare il suo cuore.

 

Doveva…

 

Devo…

 

“Hermione!”

 

La ragazza si fermò e si girò. In lontananza scorse la figura di David appoggiata al muro. Gli sorrise leggermente e si avvicinò.

 

“Ciao, Dave…”

 

David non ricambiò il sorriso. Non poteva sorriderle. Non poteva… “Ciao…”

 

Hermione distolse lo sguardo. Il suo sorriso si trasformò in un’espressione di disagio… prese a mordicchiare nervosamente il labbro inferiore… e David dovette trattenersi dall’impulso di tirarla a sé e baciarla per toglierle quell’espressione dal volto.

 

“Senti…” lo sguardo di Hermione era puntato su di lui… “io penso che dovremmo parlare…”

 

Hermione non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo. “Sì… lo penso anch’io…”

 

David annuì. “Ma non qui… non mi sembra il luogo più adatto…” …per troncare…

 

“No”

 

“Ti va di… una cena? In un ristorante?”

 

Hermione abbassò lo sguardo. “I ristoranti sono freddi e informali… non credo sia il luogo più adatto…”

 

David girò il viso verso la fine del corridoio. Perché doveva essere così difficile? Perché?

 

“Se non mi accusi di giocare in casa… che ne dici di una cena da me?”

 

Hermione sorrise leggermente. “Meglio… decisamente…”

 

“Ok… ehm… per domani va bene?”

 

Hermione annuì. “Sì… perfetto…”

 

“Perfetto…”

 

I due si guardarono. E se quell’istante per David sembrò durare in eterno, per lei durò solo qualche secondo…

 

Hermione distolse lo sguardo e si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Io adesso devo andare…”

 

“Sì… scusami… vai pure…”

 

“Ciao…”

 

“Ciao…”

 

La ragazza si voltò e riprese a camminare, consapevole di avere gli occhi di David addosso. Sapeva che quella cena poteva significare solo due cose… riprendere da dove avevano interrotto… o finirla per sempre… e aveva quell’orribile sensazione di vuoto che la faceva sentire piccola e inutile… perché era quasi certa che solo la seconda ipotesi si sarebbe verificata…

 

David la guardò allontanarsi nuovamente da lui… faceva così male…

 

Il ragazzo chiuse nuovamente gli occhi… e di nuovo il sorriso di Hermione gli riempì la mente…

 

Addio…

 

******

 

Murdoch si svegliò con la sensazione che qualcuno gli accarezzasse i capelli. Ci mise qualche secondo a rendersi conto di essere a letto… di essere nudo… ci mise qualche altro secondo a ricordare tutto…

 

Tutto.

 

Con uno scattò girò la testa, ritrovandosi davanti gli occhi di Bellatrix.

 

La donna sorrise. “Ti sei svegliato…”

 

Murdoch non disse niente. Si limitò a guardarla e a spostare la mano dai propri capelli.

 

Bellatrix non cercò minimamente di nascondere una smorfia. “Prima non facevi tante storie…”

 

Il ragazzo scosse la testa e richiuse gli occhi, abbandonandosi sul cuscino. Sentì che la donna si era avvicinata ulteriormente a lui… il suo respiro sul collo… le sue mani che lo accarezzavano…

 

“Ti ho visto prima…”

 

Murdoch non rispose.

 

“Sei un loro amico…” incredibile come una parola così bella nella sua bocca risultasse odiosa… “… vero?” aggiunse poco dopo. Una domanda che non presagiva risposta…

 

Sei un loro amico…

 

Ti ho visto prima…

 

“Cazzo!”

 

Murdoch non sapeva se l’aveva solo pensato o anche detto ad alta voce. Non gli importava. In un secondo scese dal letto e si rivestì il più velocemente possibile…

 

“Cazzo… cazzo… cazzo!”

 

“Che paroloni… come mai così agitato…”

 

Murdoch si fermò a guardarla. Era ancora distesa nel letto. Le lenzuola era completamente in disordine… e lei sembrava ancora più bella…

 

“Che cosa volevi da me, veramente? Che cazzo volevi eh! Non te ne frega un cazzo di me… ti servivo per arrivare a loro… pensavi che non me ne accorgessi?”

 

Bellatrix sorrise. “Quanto sei ingenuo ragazzino… quanto sei ingenuo…”

 

Murdoch scosse la testa. La odiava. La odiava ancora più di prima… la odiava perchè aveva ceduto come un idiota…

 

“Ti sei divertito, intanto… quindi vedi di non rompere…”

 

“Tuo marito lo sa che fai anche la puttana?”

 

Gliel’avrebbe fatta pagare. Sarebbe andato da Rodolphus e gli avrebbe detto tutto…

 

Il sorriso della donna non diminuì… anzi, se possibile, si allargò ancora di più… “Vuoi andare a dirglielo, vero? E allora vai… corri da Rodolphus… ma sappi che non tornerai indietro… vedremo se ucciderà prima te o prima me… sei così ansioso di scoprirlo… non ti trattengo di certo…”

 

Murdoch capì che aveva ragione. Non poteva andare da suo marito… non poteva andare da lui e dirgli con tranquillità che si era scopato la moglie… l’avrebbe ucciso. Non ci avrebbe nemmeno pensato… avrebbe alzato la bacchetta e pronunciato la formula…

 

Bellatrix si alzò dal letto, prese una vestaglia e si avvicinò a lui. “Non mischiarti con loro… non mischiarti con lei… mio nipote… lui è succube di quella ragazzina… non farti mettere sotto anche tu… tu sei questo… sei quello che non ci pensa due volte a portarsi a letto la moglie di un altro… tu sei quello che dovrebbe scoparsi Ginny Weasley e poi buttarla via, come un giocattolo… proprio come dovrebbe fare mio nipote!”

 

“Io sono suo amico…”

 

Bellatrix scoppiò in una risata acuta. “Amico? Tu sei pazzo…”

 

“Detto da te è un complimento…”

 

Il volto della donna diventò improvvisamente serio. “Non osare… non osare prenderti gioco di me, ragazzino… io so come sei… so come puoi diventare se solo ti lasciassi alle spalle quello stupido sentimento… io lo so… e lo capirai anche tu…”

 

Murdoch non rispose. Si limitò a fissarla. Senza dire una parola si avvicinò alla porta e uscì dalla stanza.

 

Stronzate Bella… io non li tradisco gli amici… mai…

 

******

 

Dopo lunghe fatiche eccomi di nuovo qui… e dopo aver fatto un capitolo sull’amore, ecco qui uno sull’amicizia… spero che vi sia piaciuto!

Prometto che il trailer lo avrete con il prossimo capitolo… intanto volevo segnalarvi un filmato dedicato a Ron e Hermione… si trova a questo indirizzo http://mio.discoremoto.virgilio.it/ilfavolosomondodiharry7 e mi piacerebbe avere un vostro parere… che ne dite?

Il prossimo capitolo concluderà il ciclo della presentazione delle ombre, e ci sarà Devil… e per gli amanti della nostra coppia preferita vi informo che molto, molto presto ci sarà un notevole passo avanti… basta sapere che dopo Devil arriverà un capitolo chiamato “Crisis”… potete ben immaginare!

 

Passiamo ora alla parte che preferisco: i ringraziamenti!!! Ragazzi voi siete unici!!! Io vi adoro!!!! Sul serio!!! 18 recensioni per lo scorso capitolo!!!!! Grazie!!!!!!!!!!!!!

 

Aledra_xan: problema di molti, credo! Non preoccuparti!

Hermia: è un ragionamento che fila… non posso dire se giusto o sbagliato, ma non fa una piega… Bacio!

Desdeus: e vedrai il prossimo! Penso che le certezze che avete costruito adesso su Hysteria possano frantumarsi di nuovo!

Samy: non ho mai detto che è vestita come loro. Ho detto che è un’Eletta… è diverso… cavolo e io che credevo che si capisse bene questo capitolo… forse non è così^^

Hermione_91: ti ringrazio sul serio! Anche per l’altra storia! ^__-

Blacky: non preoccuparti… il trailer arriverà presto, promesso! Di sicuro con il prossimo capitolo! Mi piace com’è venuto! ^__-

Gea_Kristh: il trailer arriverà con il prossimo capitolo, promesso! Eh sì, manca ancora molto alla fine della storia… non devi preoccuparti… e poi non credo che Gli Eletti spariranno così facilmente dai teleschermi! Ihihhihi…

Terry: sembra opinione comune che siano Ginny e Draco… eppure chissà perché ho la sensazione che con il prossimo capitolo alcuni cambieranno ancora idea… ma non posso dire nulla… ^_-

Ellie: creare un telefilm o un film sarebbe un onore… ma non penso che potrò riuscirci! Quindi ci accontentiamo di trailer (penso che ne farò più di uno nei mesi futuri…) e qualche collage di immagine… Dave/Ron/Herm… ah, l’amour! Eh sì, nello scorso capitolo c’erano molti indizi… vedremo nel prossimo! Bacio!

Lily: non posso dire nulla al riguardo, ma è opinione comune questa associazione… eppure prevedo nuove ondate di idee con il prossimo capitolo! Un bacio

Giuggia89: tesoro non fare così! Ti assicuro che NESSUNO l’ha capito (potrei sfidare chiunque… in questo momento sono sicura al 120% che vincerei IO)… non posso dirti nulla sulla tua teoria… i Mangiamorte come Eletti è un’idea piuttosto diffusa… soprattutto dopo lo scorso capitolo… ma se sia giusta o sbagliata… boh! Comunque non arrenderti… vedrai che le tue fatiche saranno ricompensate… prima o poi! Bacio mega!!!

Eva: non preoccuparti! So perfettamente cosa vuol dire essere impegnatissimi! Rispondo subito alla tua idea sugli eletti… no, non sono incorporei… il fatto che parlo di Ombre è una metafora. Sono corporei e perfettamente riconoscibili (basta vedere il capitolo di Death)… riguardo su chi siano… non posso dire nulla, ovviamente! Ma è una teoria interessante… Ron e Herm… piano piano ci arriviamo! ^___- Bacione!!!

Kaho_Chan: carissima!!! Non parlarmi di Simon vivo perché potrei sproloquiare per ore (è il mio personaggio preferito!!!)… mi piace la tua descrizione di Hysteria… molto bella sul serio! ^__- Per quanto riguarda Murdoch non ci sono problemi cara… hai visto come te l’ho presentato qui? In versione passionale… ^_- (e ti assicuro che Bellatrix è rimasta soddisfatta!)… e poi, se ci associamo il fatto che ha le sembianze di Hayden… non so se mi spiego! Fammi sapere anche l’Eletto preferito… io purtroppo non posso esprimere una preferenza… li amo tutti!! Bacio!!!

Annak: wow… che belle le parole che usi! Ti ringrazio sul serio! Sono felice che ti piaccia come scrivo… ^_____^ molto felice! eheheh non farmi troppi complimenti altrimenti il mio ego s’innalza verso l’infinito!! Bacio

Sunny: my love!!!! Sul serio hai il foglietto degli appunti? Ihihihi… fai pure i compitini a casa? Povera te! Dai, con il prossimo capitolo, che conclude la presentazione delle ombre, mi farai sapere qualche nome? Così mi faccio un’idea se hai indovinato qualcosa… (… -_- ma non potrò dire ovviamente COSA sarà giusto o meno… ovvio^^)… ti ringrazio sempre per tutti i complimenti che mi fai^^ tu sei sempre troppo gentile!!! Ti voglio bene love!!

July_Chan: tesoro!!!! Quando ho visto la tua recensione mi stava venendo da piangere… ma perché pensi sempre di annoiarmi?? Ti assicuro che le tue recensioni sono alcune che aspetto con più ansia… adoro leggerle perché fai sempre delle analisi molto belle! E anche questa volta non sei da meno! Uhm… l’unica cosa… dici che Hysteria è Bellatrix, ma poi Ginny… e così pure Devil… prima è Rodolpuhs e poi Draco… ^_- non posso dirti se è giusto o meno, ma tutta l’analisi del personaggio è fenomenale! Sul serio! E anche l’analisi della canzone… molto, molto bella! Bravissima! Per quanto riguarda leggere le risposte… io sono la prima che lo fa! Spesso mi leggo tutte le recensioni e tutte le risposte^^ Comunque so a che risposta ti riferisci… una data a Sunnyna cara… ma non ho mai detto che qualcuno dei due morirà! Se vai a vedere c’è scritto che è opinione comune pensarlo, ma che io non ho mai detto nulla! Se e chi morirà lo so solo io… e ti assicuro che alcune cose possono sembrare scontate, ma non sempre è così!

Marikotter: l’identità degli Eletti è ancora lontana… e c’è ancora tempo per fare molte congetture… ^______^ che io mi diverto a leggere!!!

Weasleyina: Wow, ti ringrazio tantissimo! Sono contenta che ti piaccia così tanto! Non deprimerti, non ne vale la pena! Ti assicuro che anche chi fa dei nomi… beh… il più delle volte (quasi sempre) sbaglia… nessuno sa chi sono… te lo assicuro! Bacio!

 

Ragazzi anche per oggi è arrivato il momento di lasciarvi… tornerò con il prossimo capitolo dedicato alle ombre… e incontreremo finalmente l’ultimo… Devil!

 

Alla prossima!!

 

 

   
 
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