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Autore: giogy    22/11/2010    1 recensioni
Una Hermione diversa alle prese con il suo ultimo anno di scuola. I fantasmi del suo passato le impediscono di continuare a vivere e sarà l'ultima persona che si sarebbe immaginata ad aprire uno spiraglio di salvezza nella sua vita che inesorabilmente sta andando a pezzi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino dopo si presenta a lezione  con un paio di grandi occhiali da sole, le occhiaie sono troppo profonde per nasconderle. Si ripromette che la prossima volta non avrebbe neanche provato a dormire, un paio d'ore costellate da incubi sono più deleterie di una notte insonne.
Entra in classe in ritardo, con una sigaretta in bocca. La divisa non sapendo dove fosse finita l'ha sostituita con una maxi maglia nera ed un paio di leggins neri, ai piedi degli stivali al ginocchio, stranamente senza tacco. Sarà l'aria stanca o l'abbigliamento, ma per la prima volta tutti sembrano rendersi conto, o per lo meno ammettere ad alta voce, che la sua magrezza sta arrivando a livelli patologici. Un idiota fa partire una raffica di vento per vedere se sarebbe volata via.
Si dirige al suo banco scuotendo la testa infastidita, indifferente alla McGranitt che la fulmina.
-Alla buon ora signorina Granger-
-Meglio tardi che mai, no?- ribatte sprezzante.
-Forse una punizione potrebbe farle ricordare di guardare l'orologio-
-Certo, potrebbe. Dicono che la speranza sia l'ultima a morire-
La classe trattiene il respiro. La Granger sta apertamente sfidando "LA" professoressa.
-Forse un richiamo...- comincia irata, non considerando la reazione della ragazza che ancora in piedi si volta e le si avvicina lentamente arrestandosi a soli dieci centimetri dal suo viso. Le sputa il fumo in faccia e a bassa voce, per far sentire solo a lei, le chiede rabbiosa -a chi verrebbe mandato questo richiamo?-
Non piange, le lacrime le si sono cristallizzate. Si permette questo lusso solo quando è sola. 
La donna la guarda scossa, non sapendo come rispondere.
-Mi ha rotto, manderò qualcuno a chiedere il giorno e l'ora della "punizione"- 
Prosegue verso la porta e se la sbatte dietro nel silenzio più assoluto.

Si dirige sulla Torre d'Astronomia a fumarsi una canna. Seduta proprio sul parapetto guarda di sotto.
Sarebbe così semplice. Una spinta e tutto sarebbe finito. 
Basta così poco. Si convince da sola. Chi sentirebbe mai la mancanza di un mostro?
Ma non ci riesce. Passa il pomeriggio così...
in bilico. Ed un sorriso amaro le sfigura il viso.


A cena non sa che un paio di occhi la cercano impazienti, non sa che quella stessa persona che la sta aspettando, la difende anche dalle malelingue della scuola così da far desistere anche le più pettegole. Non sa che a quegli occhi, che da mesi non provano altro che rancore, rabbia ed un pò di timore ha donato un guizzo di curiosità e forse anche un paio di aspettative. Questo non sfugge a chi gli sta intorno che per un attimo prova speranza.

Strano come una singola ragazza possa sconvolgere la vita di così tante persone, strano come senza accorgersene persone che non ha mai considerato possano legarsi indissolubilmente a lei. Ma come già detto, lei non lo sa. 

A mezzanotte decide di fare una passeggiata in riva al lago. Il freddo le spezza il respiro, annebbiandole i sensi e facendola sbandare. Si siede sotto il suo salice preferito e si accende una sigaretta. Nevica ancora, per un momento tira fuori la lingua aspettando paziente che un fiocca vi cada sopra.
Lo faceva sempre da piccola insieme a sua madre. Avevano i loro rituali con quei fiocchi ghiacciati: alla prima nevicata uscivano di casa facendo giravolte ed esprimendo un desiderio, alla seconda ne raccoglievano due bicchieri e ci mettevano dello sciroppo alla giliegia e alla terza si dedicavano ai pupazzi e agli angeli.
Scuote la testa a quei ricordi, sono tempi che non torneranno 
mai più. Ma vi era così persa da non rendersi conto di qualcuno che le si è seduto a fianco.
Draco Malfoy la fissa in silenzio e lei ricambia. Nessuno dei due sembra aver voglia di rovinare quell'atmosfera con delle sciocche parole.
Lui le porge una canna che accetta sempre immersa nel mutismo.
Non sa cosa pensare di questa situazione. Lui non può starle vicino. E' il figlio di un Mangiamorte...e in un lampo le viene un dubbio: si sarà già unito a loro?
Prima di poterci anche solo pensare lancia un incantesimo al suo braccio sinistro facendo cadere in pezzi la manica della camicia.
Draco appena capisce il perchè del suo gesto si alza di scatto.
-Vuoi controllare più da vicino?- le urla
Lei alza lentamente lo sguardo -Voglio solo sapere chi ho di fronte.A quando il lieto evento?- il suo tono è totalmente indifferente, come se stessero parlando del tempo.
-Non parlare di cose che non conosci, Mezzosangue- sputa velenoso.
-Ti ho già detto che non devi permetterti- e con la bacchetta che stringe ancora in mano lo schianta contro l'albero. Perde conoscienza per qualche secondo e aprendo gli occhi  ritrova il viso a pochi centrimentri dal suo. 
-Ringrazia la tua buona stella, se il tuo braccio non fosse ancora incontaminato a domani non ci saresti arrivato-
-Tu puoi ringraziare il mio buon cuore per non averti ancora reso i colpi- dice riferendosi anche a quello del giorno prima.
Rimane un attimo spiazzata perchè effettivamente lui non ha mai neanche fatto la mossa di difendersi o comunque non ha provato a vendicarsi.
-Ed ora io torno dentro, ti consiglio di fare lo stesso- 
Senza aspettare una risposta si volta e va via sorridendo, consapevole che la ragazza lo sta fissando.

Hermione quella notte riprova a dormire ma quando prende finalmente sonno, i soliti incubi le tornano a far visita.
Sua madre urlante, il viso del padre deformato dal dolore. Si risveglia urlando e con le lacrime agli occhi.
Non sarà mai in pace, e questo lo sa bene, può solo annebbiarsi con delle pozioni.
Aspetta sul davanzale che facciano effetto, ripetendosi di essere un mostro come sempre. 
Lei è un mostro. Lei deve stare sola. Chi la circonda soffre.



Lei è un mostro.
[Sono un mostro.
Sono un mostro.
Sono un mostro.
Sono un mostro.
Sono un mostro.]


Se lo ripete sempre. Sempre.




Angolo di UN IDIOTA A CASO
scusate gli eventuali errori ma non ho avuto il tempo neanche di rileggerlo, non oso proprio immaginare cosa posso aver scritto XD
grazie mille a chi ha recensito e a chi mi ha messo tra i preferiti/da ricordare/seguite! Siete troppo carini :)
Spero di aggiornare presto e con un capitolo migliore :)
Un bacio

  
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