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Autore: Strega_Mogana    23/11/2010    2 recensioni
Serie di flash fic (max 750 parole) incentrate su Severus Piton.
Storie partecipanti al concorso "Lotta all'ultimo inchiostro" del Magie Sinister Forum
Dall'ultima one shot postata: [...] Il mondo traballa, quando lo si guarda attraverso un bicchiere di whisky.
E’ avvolto da un velo ambrato; è freddo come il ghiaccio che si sta dolcemente sciogliendo, infuocato come il liquido che ti brucia la gola, annebbiandoti la mente.
[...] personaggio: Tobias Piton
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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V storia inviata per la sfida indetta dal Magie Sinister Forum QUI potrete leggere il bando della lotta.


Tema: cravatta
Giudice: Eli d'E

Inadatto

Inadatto.
Era questa la parola che aveva in mente ogni volta che vedeva il suo riflesso.
Inadatto.
Era una sensazione che lo accompagnava ogni giorno da quando era nato.
Ma da quando era vicino a lei, la sensazione si era amplificata, raggiungendo livelli a volte insopportabili.
Tutte l’amavano, tutti le volevano bene e lui, un ragazzino vestito di nero e con l’aria imbronciata, era inadatto per starle vicino.
Sospirò rassegnato, appoggiato alla parete di pietra nei sotterranei; i suoi compagni gli passavano accanto felici, indossando gli abiti eleganti per il Ballo di Capodanno.
Nessuno si accorgeva della sua presenza e di questo se ne rallegrava.
Restava appoggiato a quella parete con addosso un vestito di secondo mano che sua madre aveva comprato, di nascosto dal marito, a Diagon Alley, credendo di fargli un favore.
Invece quell’abito nero, con i gomiti scoloriti e gli orli consumati, lo faceva sentire ancora più a disagio.
Anzi… inadatto.
Mentre indossava l’abito si era domandato più e più volte cosa l’avesse spinto a partecipare a quella festa.
Gli anni precedenti aveva passato quella serata nel suo letto a scarabocchiare incantesimi sul libro di pozioni; cercando di immaginare l’odiato nemico mentre veniva umiliato e deriso.
Poi ricordava il suo sguardo e si malediva per la sua debolezza.
Strinse i pugni e per poco non cedette alla tentazione di tornare in Sala Comune e fingersi malato. Possibilmente in fin di vita.
- Severus !
Sussultò staccandosi dal muro e nascondendo una mano dietro la schiena.
Lily avanzava verso di lui.
Indossava un vestito rosa pastello, le fiamme delle torce appese alle pareti facevano brillare i riflessi ramati dei capelli, al polso portava il braccialetto di perle che le avevano regalato i suoi genitori.
Deglutì abbeverandosi della sua innocente bellezza.
- Sei in ritardo! – lo rimproverò lei, fingendosi arrabbiata – E mi hai promesso un ballo!
Inadatto.
Abbassò il capo, i lunghi capelli neri a coprirgli il volto pallido.
- Rideranno di te... - sussurrò – ti prenderanno in giro. Non … non voglio che si prendano gioco di te per causa mia. Sono… inadatto.
La sentì sospirare.
Il suo orgoglio ringhiò furioso in petto; non voleva esser trattato come un bambino. Lui voleva solo proteggerla. E lei non lo capiva.
Scansò con un gesto più brusco del voluto il suo delicato tocco sulla spalla.
- Ne abbiamo già parlato. – disse lei pazientemente.
- Tu non vuoi ascoltare…
- E tu non vuoi capire che non mi interessa il giudizio degli altri!
Sollevò il capo incontrando i suoi occhi verdi, smeraldi luminosi in quel corridoio oscuro. Fari di speranza nel suo animo in burrasca.
- Va bene. – mormorò sconfitto per l’ennesima volta da quegli occhi – Verrò.
Lily sorrise. Severus si vide sorridere, riflesso in quei pozzi verdi.
- Però manca qualcosa, Sev. – fece la strega indicandogli il collo – Dov’é il tuo papillon?
- Oh… - mormorò il giovane mostrandole la mano che nascondeva dietro la schiena – Io… - nel pugno chiuso teneva il lembo di stoffa stropicciata – non so allacciarlo.
Lily gli prese la mano, il mago sentì la sua pelle formicolare.
- Lascia fare a me, Sev. – gli disse dolcemente, prendendo il cravattino sfatto.
Con delicatezza, senza che i suoi occhi si soffermassero sui punti lisi del vestito, gli sollevò il collo della camicia e con abili movimenti iniziò ad allacciargli il cravattino al collo.
- Mia madre lo fa sempre quando deve uscire con papà. – spiegò mentre faceva il nodo.
Aveva smesso di respirare. A volte la punta delle dita gli sfiorava la pelle e tutto iniziava a vorticare, mentre il cuore batteva furioso nel petto.
Chiuse gli occhi quando le emozioni furono troppo forti da poterle gestire tutte insieme.
- Ecco fatto! – disse infine Lily abbassandogli il collo della camicia – Ora sei perfetto, Sev! Andiamo, siamo in ritardo!

***


- Andiamo, siamo in ritardo!
Lucius Malfoy è alla porta. Indossa un vestito elegante fatto su misura, Narcissa è al suo fianco.
- Arrivo. – risponde laconico il professore mentre si sistema il cravattino riflettendosi nello specchio.
I tempi sono cambiati.
Non indossa più il vestito liso di un tempo e non sta andando al ballo di Capodanno.
Severus adulto, il professore, la spia, il Magiamorte, l’amico e l’assassino, si guarda allo specchio.
- Non sono poi così diverso da allora. – pensa mentre le dita stringono il nodo del papillon rivivendo i gesti della sua amica d’infanzia.
Si guarda un’ultima volta allo specchio, prima che la porta si chiuda alle sue spalle la mente ha un solo unico pensiero: inadatto.

- FINE -


   
 
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