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Autore: barbyg90    23/11/2010    3 recensioni
Bella è stata adottata fin dalla nascita dalla famiglia Cullen, ma quando raggiunge l'età di sei anni, i suoi sogni iniziano a diventare qualcosa di più. Edward scompare all'improvviso senza lasciare nessuna traccia di se, ma Bella non resterà sola nell'attesa del suo ritorno. Quasi inconsciamente si avvicinerà a...
Tratto dal capitolo 10: " Come hai potuto? ".
Inarcò un sopracciglio. Chissà perché, ma avevo come la sensazione che mi avrebbe detto che non lo avevo allontanato subito.
" Non mi sembrava ti dispiacesse, all’inizio ", ecco.
" Non dovevi farlo. Co…come ti è venuto in mente? Non hai pensato che sono fidanzata e che ho appena tradito Jacob? ".
Non capii il suo sguardo cosa volesse dire. Sembrava sul punto di scoppiare a ridere, o a piangere.
Ma erano poco plausibili entrambe le cose… bhè forse la prima no.
" Credimi Bella, non hai tradito ".
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Eccoci! Le recensioni, gli spoiler velati e gli scleri vari sono in fondo XD i ringraziamenti sono qui:

grazie a chi ha commentato, a chi mi ha spronata a continuare e a chi si è limitato a leggere!!!

 

Capitolo I

 

<< Salverai la tua famiglia da morte certa. Sarai in grado di dormire pur essendo vampira, ma solo quando queste visioni popoleranno la tua mente. Il tuo potere sarà unico e raro e genererà contrasti, lotte ed invidie... >>.

Quella voce…

Non l’avevo mai sentita, eppure mi sembrava di conoscerla.

Era calda, lenta, posata. Quasi come la voce che attribuiscono a Zeus nei cartoni animati.

In sottofondo, come se fossi stata uno spettatore, delle immagini in bianco e nero scorrevano al rallentatore.

Una donna, che non avevo mai visto, urlava mentre un dottore… papà? E c’era anche Edward!

Perché rimaneva immobile? Perché non aiutava papà? La signora stava soffrendo…

Un ultimo urlo, e contemporaneamente il pianto di un bambino, sembrarono fermare il tempo.

Edward era sempre immobile nella sua posizione iniziale mentre papà diceva ad altri medici cosa bisognava fare per salvare almeno il bambino.

Ad un tratto, un fantasma si avvicinò ad Edward, gli sussurrò qualcosa e scomparve.

Nello stesso istante mi sentii soffocare, come se una fune invisibile mi stringesse il collo. Mi rendevo conto di essere vuota, triste e senza forze.

Voltando lo sguardo dalla parte opposta vidi che la signora che aveva fatto nascere il bambino non si muoveva più…

Noooooo…

<< Bella… Bella, tesoro, svegliati! Era solo un sogno, ora ci sono io con te… >>.

Nel buio mi resi conto che ciò che mi circondava erano le pareti della mia camera.

Oh, Edward…

Scoppiai a piangere, quasi senza motivo.

Mi sentivo così triste…

<< Tesoro, ti va di raccontarmi cosa hai sognato? >>.

Come potevo dire di no ad Edward?

Gli parlai della signora, di lui e di papà, e quando arrivai quasi alla fine del mio sogno mi accorsi che Edward aveva una faccia strana…

Rimasi in silenzio per un po’, volevo cercare di capire cosa avesse…

<< Che altro hai visto? >>. Mi disse infine.

Non gli risposi, avevo una domanda più urgente da fargli, dovevo essere sicura di quello che avevo visto.

<< Eddy, ma la signora del sogno è… morta? >>.

Avevo già sentito parlare di questa cosa…

<< Si, Bella. Ricordi quando ti ho parlato della mamma di Angela? È successa la stessa cosa alla signora del tuo sogno >>.

<< La signora Weber, come quella donna, sono andate in un luogo migliore, lontano da noi >>.

Angela non era più la stessa da quando era successo…

<< Ma ritorneranno? >>.

<< No, tesoro. Il compito più difficile è accettare che non torneranno… ma se le abbiamo amate, le persone care rimarranno per sempre nei nostri cuori >>.

<< Quindi, ovunque andiamo e ovunque siamo sono sempre con noi? >>.

<< Si, tesoro, proprio così >>.

Edward era davvero bravo con me. Nel cuore della notte si era alzato per capire cosa mi fosse successo.

<< Ma adesso torna a dormire – continuò – domani c’è scuola e devi alzarti presto >>.

Mi sorrise dolcemente e mi rimboccò le coperte dandomi un leggero bacio sulla fronte.

<< Buonanotte Eddy, a domani >>.

 

 

La mattina dopo, mi risvegliai con l’odore di cioccolato.

Mamma aveva fatto i muffin, il mio dolce preferito!

Sapeva che non andavo volentieri a scuola, ed ero certa che in quel modo voleva addolcirmi la giornata… forse un po’ poteva riuscirci!

Io amavo studiare. Avevo imparato a scrivere a tre anni e i miei disegni erano fuori dal comune.

Odiavo i cambiamenti, tutto qui.

Avrei conosciuto nuovi compagni, nuove maestre… ero timida e riservata, non mi riuscivano bene queste cose.

Meno male che accanto a me avrei avuto Angela. La conoscevo dal primo anno delle scuole materne, subito dopo il nostro trasferimento a Forks. Eravamo diventate subito amiche e, da allora, non ci eravamo mai separate.

Appena scesi dal letto sentii bussare alla porta.

<< Entrate >>, dissi quasi spazientita.

Ero sicura che fossero le mie due sorelle: Alice e Rosalie.

<< Come facevi a sapere che eravamo noi? Guardi il futuro? >>.

Alice rise della sua battuta per poi avvicinarsi al mio armadio e cominciare a estrarre gli abiti che avrei dovuto indossare.

<< Ma perché ci tieni tanto? Neanche si vedranno, ho il grembiule, ricordi? >>.

Mi guardò come se avessi detto un’eresia e senza smettere di fare quello che stava facendo mi rispose che una ragazza non deve mai essere fuori posto, neanche se c’è un grembiule a camuffarla.

Non le avrei detto nient’altro, sapevo che era tempo sprecato.

Dopo una doccia finalmente scesi in cucina.

La tavola, come ogni mattina, era apparecchiata abbondantemente.

Papà era seduto a capotavola e leggeva il giornale mentre sorseggiava il caffè. Mamma stava ultimando la mia colazione e Jasper, Emmett e Edward, i miei fratelloni, discutevano in maniera abbastanza accesa su chi, secondo loro, avrebbe vinto la prossima partita di baseball.

Appena mi videro mi diedero il buongiorno e mamma venne a darmi un bacio.

Mi avvicinai al mio solito posto, accanto ad Edward mentre Alice e Rosalie prendevano i loro rispettivi posti, pronti per fare colazione.

 

Erano dieci minuti, ormai, che rimanevo immobile davanti alla porta di casa.

A scuola proprio non volevo andarci, i muffin non mi avevano addolcita abbastanza.

Era rimasto solo Edward, insieme ai mie genitori, a cercare di convincermi. Gli altri miei fratelli erano già in macchina, pronti per andare a scuola.

<< Bella, avanti. Papà ti accompagnerà a scuola per poi andare a lavoro, se non ti sbrighi farà tardi… >>. Il tono di mamma non era più tanto calmo come dieci minuti fa…

 Mi dispiaceva, ma non mi sarei mossa di un centimetro.

<< Dai, tesoro, vedrai che ti divertirai >>. Papà era sempre molto dolce e comprensivo con me, ma stavolta proprio non riuscivo a dargli ascolto.

Guardai Edward con il mio sguardo più convincente, chiudendo e riaprendo velocemente gli occhi. Speravo di “convincerlo a convincere” mamma e papà.

Si avvicinò lentamente a me e si abbassò alla mia altezza per parlarmi.

<< Bella, ascolta, a scuola devi andarci, ci vanno tutti i bambini… >>.

<< Ma posso studiare anche a casa! >>.

<< E Angela? Non hai pensato che potrebbe sentire la tua mancanza? Chi si siederà accanto a lei? >>.

Aveva ragione, non avevo pensato a lei…

<< E poi durerà poco… e ti prometto che verrò a prenderti io all’uscita >>.

Sorrisi, mio malgrado, ad Edward. Però rimaneva il fatto che non volevo proprio andarci!

Vedendo la mia titubanza continuò:<< Facciamo un patto. Tu ora, senza fare storie, vai con papà e entri in classe tranquillamente, io ti presto il mio cellulare così possiamo tenerci in contatto se ti succede qualcosa ok? >>.

<< Non ti succederà nulla, ma se dovessi sentire la nostra mancanza ti basterà inviare un sms a uno di noi >>, aggiunse mamma per tranquillizzarmi ulteriormente.

Mi avevano convinta, non avevo più scuse per non andare a scuola. Presi il telefonino che mi offriva Edward e indossai il mio cappotto.

Papà mi porse la mano e io l’afferrai. Diedi un bacio a mamma e ad Edward e seguii papà verso l’auto.

 

Il viaggio verso la mia prigione momentanea durò troppo poco per i miei gusti. L’unica cosa positiva fu la vista di Angela davanti l’entrata, intenta ad aspettarmi.

Appena mi vide, le spuntò un dolce sorriso che le illuminò il viso.

Scesi come un fulmine dall’auto salutando a stento papà che disse qualcosa di incomprensibile sul comportamento delle ragazze di oggi.

Senza inciampare camminai velocemente verso Angela e le diedi un bacio sulla guancia.

Notai che papà aspettava che entrassi in classe così mi avviai per non fargli fare tardi a lavoro… gli avevo già fatto perdere parecchio tempo stamattina.

<< Le treccine ti stanno benissimo >>, commentai  notando la mia stessa acconciatura, mentre ci dirigevamo verso l’ingresso.

Cercavo di non pensare troppo a quello che mi sarebbe successo di lì a poco. Non volevo pensare che forse avrei dovuto parlare in pubblico davanti a tutta la classe per presentarmi… sapevo che sarebbe andata così, anche alle scuole materne mi era successo.

<< Grazie, anche tu stai bene! Ma ora cerca di tranquillizzarti, Bells >>.

La guardai sorpresa.

Non sapevo come facesse a capirmi così bene… forse perché mi conosceva, ipotizzai.

Le sorrisi debolmente e mi concentrai sulle mie scarpe continuando a camminare.

 

La scuola elementare di Forks non era un grande edificio, comprendeva solo cinque classi, proprio perché c’erano pochi alunni che la frequentavano.

Tra questi c’erano loro: tre bambine pestifere che tormentavano me ed Angela da quando le conoscevamo.

Forse era anche questo uno dei motivi per cui la scuola proprio non mi piaceva!

Mi ero accorta che erano proprio dietro di noi perché si sentivano delle risatine.

Io ed Angela, solitamente, le ignoravamo sperando che un giorno sarebbero cresciute e avessero smesso di prenderci in giro.

 Ma anche questa volta, nonostante non le considerassimo, cominciarono a deriderci.

<< Ma guarda un po’ Bella ed Angela… >>, disse Lauren, la bambina bionda rivolgendosi alle sue due amiche.

<< Chi vi ha pettinate? Pollyanna? >>, continuò Jessica, il “capo” delle tre arpie.

<< Non lo sapete che le treccine non sono più di moda alle elementari? >>, terminò Leah, l’ultima del gruppo.

Io ed Angela, continuammo ad ignorarle, ma notai che la mia amica era nervosa. Io, ormai, avevo smesso di rimanerci male, più che altro mi facevano pena.

La guardai con uno sguardo interrogativo. Lei era sempre calma, dolce e riflessiva, non era da lei.

Ad un tratto sentimmo urlare una di loro, e per curiosità ci voltammo.

Quello che vidi mi fece ridere talmente forte che tutta la scuola si girò a guardarmi e mi imitò: Jessica, Lauren e Leah  erano ricoperte da una strana sostanza viscida di un colore tendente al marroncino. E non si spiegavano come era possibile che fossero state colpite,  in testa, contemporaneamente.

Guardai Angela con sguardo interrogativo, sembrava decisamente soddisfatta e non mi spiegavo il perché.

E come era potuto succedere che fossero state colpite nello stesso istante?

Nonostante le domande a cui non avrei saputo rispondere, ipotizzai che per un po’ non ci avrebbero dato fastidio!

Entrai un tantino più tranquilla in classe. Ero serena perché, nella tasca del mio cappotto, avevo il telefonino di Edward. E poi aveva promesso che sarebbe venuto a prendermi all’uscita, e lui manteneva sempre le sue promesse!

 

 

 

N.B. nulla è casuale… XD dico solo questo!

IL TITOLO: domani lo cambierò e inserirò quello suggerito da yara995: la settima anima…

Che ne pensate? Si accettano suggerimenti e nuovi titoli perché non so ancora… ne sto cambiando uno a capitolo XD potrebbe andare no? Huhu

Poi… ho risposto a tutte le vostre recensioni con la nuova opzione di Efp XD stupenda XD

Passiamo alle cose serie:

Per scrivere questa nuova ficci ho riletto l’ultimo capitolo di Sette Anime… e devo dire che mi sono emozionata! È stata una storia breve ma sentita. Diciamo che è la mia preferita tra quelle che ho scritto…

 

Tornando a noi… ho fatto anche delle ricerche su come spiegare ai bambini il concetto della morte… ho presupposto che il nostro Eddino, avendo letto molti libri, abbia anche nozioni di psicologia… anche perché lui ci tiene alla crescita di Bella no?

Per quanto riguarda il comportamento di quest’ultima… non vorrei che apparisse una ragazzina viziata e troppo coccolata… i Cullen sapevano che per lei non era una cosa facile, conoscendola… poi vedrete in seguito :D

Spero vi sia piaciuta… lasciate un commentino, sono curiosa di sapere cosa ne pensate! :P

 

   
 
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