Eccoci! Le recensioni, gli spoiler velati e gli scleri vari sono in fondo
XD i ringraziamenti sono qui:
grazie a chi ha commentato, a chi mi ha spronata a continuare e a chi si è
limitato a leggere!!!
Capitolo I
<< Salverai la tua famiglia da morte
certa. Sarai in grado di dormire pur essendo vampira, ma solo quando queste
visioni popoleranno la tua mente. Il tuo potere sarà unico e raro e genererà
contrasti, lotte ed invidie... >>.
Quella voce…
Non l’avevo mai sentita, eppure mi
sembrava di conoscerla.
Era calda, lenta, posata. Quasi come la
voce che attribuiscono a Zeus nei cartoni animati.
In sottofondo, come se fossi stata uno
spettatore, delle immagini in bianco e nero scorrevano al rallentatore.
Una donna, che non avevo mai visto, urlava
mentre un dottore… papà? E c’era anche Edward!
Perché rimaneva immobile? Perché non
aiutava papà? La signora stava soffrendo…
Un ultimo urlo, e contemporaneamente il
pianto di un bambino, sembrarono fermare il tempo.
Edward era sempre immobile nella sua
posizione iniziale mentre papà diceva ad altri medici cosa bisognava fare per
salvare almeno il bambino.
Ad un tratto, un fantasma si avvicinò ad
Edward, gli sussurrò qualcosa e scomparve.
Nello stesso istante mi sentii soffocare,
come se una fune invisibile mi stringesse il collo. Mi rendevo conto di essere
vuota, triste e senza forze.
Voltando lo sguardo dalla parte opposta vidi
che la signora che aveva fatto nascere il bambino non si muoveva più…
Noooooo…
<<
Bella… Bella, tesoro, svegliati! Era solo un sogno, ora ci sono io con te…
>>.
Nel
buio mi resi conto che ciò che mi circondava erano le pareti della mia camera.
Oh,
Edward…
Scoppiai
a piangere, quasi senza motivo.
Mi
sentivo così triste…
<<
Tesoro, ti va di raccontarmi cosa hai sognato? >>.
Come
potevo dire di no ad Edward?
Gli
parlai della signora, di lui e di papà, e quando arrivai quasi alla fine del
mio sogno mi accorsi che Edward aveva una faccia strana…
Rimasi
in silenzio per un po’, volevo cercare di capire cosa avesse…
<<
Che altro hai visto? >>. Mi disse infine.
Non
gli risposi, avevo una domanda più urgente da fargli, dovevo essere sicura di
quello che avevo visto.
<<
Eddy, ma la signora del sogno è… morta?
>>.
Avevo
già sentito parlare di questa cosa…
<<
Si, Bella. Ricordi quando ti ho parlato della mamma di Angela? È successa la
stessa cosa alla signora del tuo sogno >>.
<<
La signora Weber, come quella donna, sono andate in un luogo migliore, lontano
da noi >>.
Angela
non era più la stessa da quando era successo…
<<
Ma ritorneranno? >>.
<<
No, tesoro. Il compito più difficile è accettare che non torneranno… ma se le
abbiamo amate, le persone care rimarranno per sempre nei nostri cuori >>.
<<
Quindi, ovunque andiamo e ovunque siamo sono sempre con noi? >>.
<<
Si, tesoro, proprio così >>.
Edward
era davvero bravo con me. Nel cuore della notte si era alzato per capire cosa
mi fosse successo.
<<
Ma adesso torna a dormire – continuò – domani c’è scuola e devi alzarti presto
>>.
Mi
sorrise dolcemente e mi rimboccò le coperte dandomi un leggero bacio sulla
fronte.
<<
Buonanotte Eddy, a domani >>.
La
mattina dopo, mi risvegliai con l’odore di cioccolato.
Mamma
aveva fatto i muffin, il mio dolce preferito!
Sapeva
che non andavo volentieri a scuola, ed ero certa che in quel modo voleva
addolcirmi la giornata… forse un po’ poteva riuscirci!
Io
amavo studiare. Avevo imparato a scrivere a tre anni e i miei disegni erano
fuori dal comune.
Odiavo
i cambiamenti, tutto qui.
Avrei
conosciuto nuovi compagni, nuove maestre… ero timida e riservata, non mi riuscivano bene
queste cose.
Meno
male che accanto a me avrei avuto Angela. La conoscevo dal primo anno delle
scuole materne, subito dopo il nostro trasferimento a Forks. Eravamo diventate
subito amiche e, da allora, non ci eravamo mai separate.
Appena
scesi dal letto sentii bussare alla porta.
<<
Entrate >>, dissi quasi spazientita.
Ero
sicura che fossero le mie due sorelle: Alice e Rosalie.
<<
Come facevi a sapere che eravamo noi? Guardi il futuro? >>.
Alice
rise della sua battuta per poi avvicinarsi al mio armadio e cominciare a
estrarre gli abiti che avrei dovuto indossare.
<<
Ma perché ci tieni tanto? Neanche si vedranno, ho il grembiule, ricordi?
>>.
Mi
guardò come se avessi detto un’eresia e senza smettere di fare quello che stava
facendo mi rispose che una ragazza non deve mai essere fuori posto, neanche se
c’è un grembiule a camuffarla.
Non
le avrei detto nient’altro, sapevo che era tempo sprecato.
Dopo
una doccia finalmente scesi in cucina.
La
tavola, come ogni mattina, era apparecchiata abbondantemente.
Papà
era seduto a capotavola e leggeva il giornale mentre sorseggiava il caffè.
Mamma stava ultimando la mia colazione e Jasper, Emmett e Edward, i miei
fratelloni, discutevano in maniera abbastanza accesa su chi, secondo loro,
avrebbe vinto la prossima partita di baseball.
Appena
mi videro mi diedero il buongiorno e mamma venne a darmi un bacio.
Mi
avvicinai al mio solito posto, accanto ad Edward mentre Alice e Rosalie
prendevano i loro rispettivi posti, pronti per fare colazione.
Erano
dieci minuti, ormai, che rimanevo immobile davanti alla porta di casa.
A
scuola proprio non volevo andarci, i muffin non mi avevano addolcita
abbastanza.
Era
rimasto solo Edward, insieme ai mie genitori, a cercare di convincermi. Gli
altri miei fratelli erano già in macchina, pronti per andare a scuola.
<<
Bella, avanti. Papà ti accompagnerà a scuola per poi andare a lavoro, se non ti
sbrighi farà tardi… >>. Il tono di mamma non era più tanto calmo come
dieci minuti fa…
Mi dispiaceva, ma non mi sarei mossa di un
centimetro.
<<
Dai, tesoro, vedrai che ti divertirai >>. Papà era sempre molto dolce e
comprensivo con me, ma stavolta proprio non riuscivo a dargli ascolto.
Guardai
Edward con il mio sguardo più convincente, chiudendo e riaprendo velocemente
gli occhi. Speravo di “convincerlo a convincere” mamma e papà.
Si
avvicinò lentamente a me e si abbassò alla mia altezza per parlarmi.
<<
Bella, ascolta, a scuola devi andarci, ci vanno tutti i bambini… >>.
<<
Ma posso studiare anche a casa! >>.
<<
E Angela? Non hai pensato che potrebbe sentire la tua mancanza? Chi si siederà
accanto a lei? >>.
Aveva
ragione, non avevo pensato a lei…
<<
E poi durerà poco… e ti prometto che verrò a prenderti io all’uscita >>.
Sorrisi,
mio malgrado, ad Edward. Però rimaneva il fatto che non volevo proprio andarci!
Vedendo
la mia titubanza continuò:<< Facciamo un patto. Tu ora, senza fare
storie, vai con papà e entri in classe tranquillamente, io ti presto il mio
cellulare così possiamo tenerci in contatto se ti succede qualcosa ok?
>>.
<<
Non ti succederà nulla, ma se dovessi sentire la nostra mancanza ti basterà
inviare un sms a uno di noi >>, aggiunse mamma per tranquillizzarmi
ulteriormente.
Mi
avevano convinta, non avevo più scuse per non andare a scuola. Presi il
telefonino che mi offriva Edward e indossai il mio cappotto.
Papà
mi porse la mano e io l’afferrai. Diedi un bacio a mamma e ad Edward e seguii
papà verso l’auto.
Il
viaggio verso la mia prigione momentanea durò troppo poco per i miei gusti.
L’unica cosa positiva fu la vista di Angela davanti l’entrata, intenta ad
aspettarmi.
Appena
mi vide, le spuntò un dolce sorriso che le illuminò il viso.
Scesi
come un fulmine dall’auto salutando a stento papà che disse qualcosa di
incomprensibile sul comportamento delle ragazze di oggi.
Senza
inciampare camminai velocemente verso Angela e le diedi un bacio sulla guancia.
Notai
che papà aspettava che entrassi in classe così mi avviai per non fargli fare
tardi a lavoro… gli avevo già fatto perdere parecchio tempo stamattina.
<<
Le treccine ti stanno benissimo >>, commentai notando la mia stessa acconciatura, mentre ci
dirigevamo verso l’ingresso.
Cercavo
di non pensare troppo a quello che mi sarebbe successo di lì a poco. Non volevo
pensare che forse avrei dovuto parlare in pubblico davanti a tutta la classe
per presentarmi… sapevo che sarebbe andata così, anche alle scuole materne mi
era successo.
<<
Grazie, anche tu stai bene! Ma ora cerca di tranquillizzarti, Bells >>.
La
guardai sorpresa.
Non
sapevo come facesse a capirmi così bene… forse perché mi conosceva, ipotizzai.
Le
sorrisi debolmente e mi concentrai sulle mie scarpe continuando a camminare.
La
scuola elementare di Forks non era un grande edificio, comprendeva solo cinque
classi, proprio perché c’erano pochi alunni che la frequentavano.
Tra
questi c’erano loro: tre bambine pestifere che tormentavano me ed Angela da
quando le conoscevamo.
Forse
era anche questo uno dei motivi per cui la scuola proprio non mi piaceva!
Mi
ero accorta che erano proprio dietro di noi perché si sentivano delle risatine.
Io
ed Angela, solitamente, le ignoravamo sperando che un giorno sarebbero
cresciute e avessero smesso di prenderci in giro.
Ma anche questa volta, nonostante non le
considerassimo, cominciarono a deriderci.
<<
Ma guarda un po’ Bella ed Angela… >>, disse Lauren, la bambina bionda
rivolgendosi alle sue due amiche.
<<
Chi vi ha pettinate? Pollyanna? >>, continuò Jessica, il “capo” delle tre
arpie.
<<
Non lo sapete che le treccine non
sono più di moda alle elementari? >>, terminò Leah, l’ultima del gruppo.
Io
ed Angela, continuammo ad ignorarle, ma notai che la mia amica era nervosa. Io,
ormai, avevo smesso di rimanerci male, più che altro mi facevano pena.
La
guardai con uno sguardo interrogativo. Lei era sempre calma, dolce e
riflessiva, non era da lei.
Ad
un tratto sentimmo urlare una di loro, e per curiosità ci voltammo.
Quello
che vidi mi fece ridere talmente forte che tutta la scuola si girò a guardarmi
e mi imitò: Jessica, Lauren e Leah erano
ricoperte da una strana sostanza viscida di un colore tendente al marroncino. E
non si spiegavano come era possibile che fossero state colpite, in testa, contemporaneamente.
Guardai
Angela con sguardo interrogativo, sembrava decisamente soddisfatta e non mi
spiegavo il perché.
E
come era potuto succedere che fossero state colpite nello stesso istante?
Nonostante
le domande a cui non avrei saputo rispondere, ipotizzai che per un po’ non ci
avrebbero dato fastidio!
Entrai
un tantino più tranquilla in classe. Ero serena perché, nella tasca del mio
cappotto, avevo il telefonino di Edward. E poi aveva promesso che sarebbe
venuto a prendermi all’uscita, e lui manteneva sempre le sue promesse!
N.B. nulla è casuale… XD dico solo questo!
IL TITOLO: domani lo cambierò e inserirò quello
suggerito da yara995: la
settima anima…
Che ne pensate? Si accettano suggerimenti e nuovi
titoli perché non so ancora… ne sto cambiando uno a capitolo XD potrebbe andare
no? Huhu
Poi… ho risposto a tutte le vostre recensioni con la
nuova opzione di Efp XD stupenda XD
Passiamo alle cose serie:
Per scrivere questa nuova ficci ho riletto l’ultimo
capitolo di Sette Anime… e devo dire che mi sono emozionata! È stata una storia
breve ma sentita. Diciamo che è la mia preferita tra quelle che ho scritto…
Tornando a noi… ho fatto anche delle ricerche su come
spiegare ai bambini il concetto della morte… ho presupposto che il nostro
Eddino, avendo letto molti libri, abbia anche nozioni di psicologia… anche
perché lui ci tiene alla crescita di Bella no?
Per quanto riguarda il comportamento di quest’ultima…
non vorrei che apparisse una ragazzina viziata e troppo coccolata… i Cullen
sapevano che per lei non era una cosa facile, conoscendola… poi vedrete in
seguito :D
Spero vi sia piaciuta… lasciate un
commentino, sono curiosa di sapere cosa ne pensate! :P