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Autore: Kaimy_11    24/11/2010    1 recensioni
[Era la ragazza più antipatica, viziata, odiosa e saputella che avessi mai conosciuto. Mi batteva nei duelli, era più furba di me. Era migliore di me. Tuttavia, quando capiva di non aver speranza, di aver perso, usava l'arma più crudele, eppure più potente, che conosceva: Le sue lacrime. Anche adesso, io sono qui a dirle che me ne devo andare, che sono un assassino e che non posso stare con lei, ma lei piange. Ed io come faccio a dirle che la amo? Come faccio a dirle che non vorrei lasciarla ma che devo, per il suo bene... Mi basta un suo sorriso per capire che non sono altro che un satellite attratto dalla forza di gravita che esercita su di me il pianete che lei è...] Storia già pubblicata ma cancellata durante un momento di follia. Ovviamente revisionata, spero che vi piaccia rivivere i setti anni ad Hogwarts visti da una ragazza che seguirà la vita di…Draco! Se amate questo personaggio e volete vedere come sono stati i suoi anni a scuola e come ha vissuto la battaglia contro Voldemort…leggete!. (la storia segue i Film e i libri)
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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20

20. Ciò che è giusto.

 

 

 

 

Era tutto buio e piatto, come se il tempo fosse inesistente. Eppure all’improvviso vide qualcosa: era nella foresta proibita, la mano di Draco stringeva la sua…

Areal aprì gli occhi per la prima volta dopo giorni, e in pochi secondi tutto le tornò alla memoria facendole ricordare quello che era realmente successo nella foresta proibita. La testa le lanciò alcune fitte lancinanti, e tutto girò ancora vorticosamente per diversi secondi. Quando tutto passò e ritornò padrona di sé stessa, si ritrovò a guardare un alto tetto bianco che lei conosceva: quello dell’infermeria di Hogwarts.

Cosa ci facesse lì non lo sapeva, non sapeva molte cose, come ad esempio cosa ci facesse la mano di Draco Malfoy realmente stretta alla sua.

Non era un sogno né un ricordo, quella mano che lei conosceva bene era davvero avvolta nella sua, sulla branda.

Areal abbassò appena la testa per vedere la mano pallida che stringeva la sua altrettanto pallida, seguì il braccio di Draco e scoprì che il ragazzo era seduto su una sedia alla destra del suo letto. Il giovane Serpeverde aveva la testa piegata indietro e gli occhi chiusi: si era appisolato.

Draco era bello come non mai, con la luce forte del sole che entrava dalle vetrate e gli accarezzava le linee marcate del viso, la divisa scura addosso, e quella sua espressione tirata e distaccata che non lo abbandonava mai, neppure mentre sonnecchiava con la testa all’indietro su di una sedia dell’infermeria.

Areal sorrise: quella scena non l’avrebbe mai dimenticata.

Pochi istanti dopo, Draco cambiò posizione e nel farlo aprì gli occhi. Per un istante superò il volto di Areal senza farci caso, ma subito dopo fece riscattare gli occhi su quelli aperti di Areal.

Draco sentì il cuore morirgli in gola.

Dopo una settimana quegli occhi di cobalto erano finalmente aperti, e il volto perlaceo che era rimasto di pietra, finalmente sfoggiava un caldo sorriso.

“:Areal!:” esultò il biondo con voce bassa “:Ti sei svegliata. Come ti senti?:”

Areal si lasciò incurvare le labbra da un sorriso. Sentire il suo nome pronunciato da Draco le aveva stranamente scaldato il cuore.

“:Bé:” sussurrò, faticando a richiamare la voce che le uscì rauca. “:Mi sento come se una mandria inferocita di centauri mi fosse passata addosso. Per il resto sto bene!:”

Draco sghignazzò. “:Vuoi che ti chiami qualcuno?:” e ancora non le aveva lasciato la mano.

Areal scosse il capo “:Aspetta. Sono ancora così confusa, cosa è successo?:”

Draco sospirò “:La McGranitt e Piton sono corsi al tuo segnale di pericolo, ma tu eri già a terra. Ti abbiamo portato qui, e non riuscivano a capire cosa avevi…:”

“:Come non lo capivano?:”

“:Non lo capivano perché tutti gli incantesimi che ho scagliato in pochi secondi, hanno mandato la bacchetta in tilt, che è esplosa colpendo te, mentre quei farabutti dei centauri scappavano.:”

Areal lo guardò ad occhi sbarrati, Draco continuò.

“:Ovviamente a tutto questo c’è arrivato Silente. Hanno voluto la mia bacchetta, sai? Per scoprire quali erano stati gli ultimi incantesimi scagliati:”

“:E tu…:” fece Areal. “:Gli hai dato il permesso?:”

Draco esitò, per interminabili secondi squadrò la ragazza con un’occhiata seria e penetrante. “:Sì.:”

Areal rimase in silenzio, si sentiva ipnotizzata da quegli occhi grigi e seri. Provò a cambiare argomento. “:Quali incantesimi mi avevano colpita?:”

“:Impedimenta, che unito al Petrificus Totalus ti ha praticamente trasformato in una sorte di statua. E poi c’era Exulcero, una fattura che crea ustioni sulla pelle. Quella ti ha preso di striscio, solo sul braccio destro. Ovviamente nemmeno Madama Chips riusciva a capirci qualcosa vedendoti nello stato in cui eri, ma quando hanno capito che incantesimi erano, sono riusciti subito a dividerli e a curarti:”

Areal si guardò le mani. “:Ci hanno espulsi?:”

Draco guardò il tetto. “:Per un motivo che ancora ignoro, non lo hanno fatto. Per un motivo ancora più oscuro, a quanto pare, Silente ha detto a Piton di essere clemente con me. Parole uscite dalla bocca dello stesso Piton:”

Areal spalancò gli occhi senza capire: perché il preside era stato così magnanimo? La ragazza pensò e ripensò, poi chiese. “:A chi è che hai consegnato la tua bacchetta per scoprire gli incantesimi lanciati?:”

“:A Silente. È stato lui a chiederlo. Ha detto che dovevo essere io a scegliere, che se non volevo potevo anche non farlo. Tutti gli altri professori lo hanno guardato malissimo. Poi è rimasto da solo con me. E’ tutto strano quel vecchio folle. Quando gli ho dato la bacchetta se la rideva…:”  

Areal abbassò il capo, adesso aveva capito. Non riuscì a fare a meno di ridacchiare per l’assurdità della faccenda.

Silente non aveva punito Draco perché si era dimostrato per la prima volta alla pari di un Grifondoro: sacrificava sé stesso, dando prova di coraggio, per salvare un’altra persona.

Ma ovviamente, questo a Draco non poteva dirlo…

“:Cosa c’è?:” le chiese il biondo, e lei scosse il capo.

“:Cosa hanno detto di me? e poi, che cosa gli hai raccontato?:”

“:Semplice: ho detto che per fare lo sbruffone sono andato nella foresta proibita, e che tu per farmi ragionare, mi hai inseguito.:”

“:Draco sei pazzo?:” chiese sgomenta “:Ti potevano espellere! Perché non gli hai detto che ti ho seguito di mia spontanea volontà? Ci saremo divisi le colpe!:”

Il biondo scrollò le spalle. “:E a cosa sarebbe servito? In quel modo ci avrebbero espulsi tutti e due, tanto valeva sacrificarne uno! E poi Areal, lo sappiamo che l’idea è stata mia. Ma basta parlarne: non ci hanno buttati fuori!:”.

Areal non sapeva se la cosa migliore da fare era realmente lasciar cadere l’argomento, ma con un cenno chiese “:Ma cosa hanno fatto in alternativa?:”

Draco parve pensarci. “:Vediamo… Ho un mese di punizione ogni sera con Piton, che tra parentesi mi vorrebbe linciare. Poi 600 punti in meno ai Serpeverde, che non hanno preso bene la notizia. E, come ciliegina sulla torta: una lettera spedita a mio padre, che mi ha ripagato con una Strilettera e la promessa di una punizione quando torno a casa per Natale!:”

Areal fece un’espressione triste e dolce al tempo stesso. “:Scusa…:” sussurrò.

Draco la guardò ad occhi sbarrati. “:Io ti ho spedito in infermeria quasi in fin di vita, e tu mi chiedi scusa? Sei rimasta addormentata per una settimana, e non so quando ti dimetteranno. È stata colpa mia, non dovevo portarti nella foresta e non dovevo perdere la testa davanti ai centauri:”.

Areal sorrise, un sorriso caldo che fece scaldare il cuore a Draco.

Aveva scure occhiaie sotto gli occhi e sicuramente era ancora debole, nonostante tutto aveva la forza per chiedere scusa di colpe che non aveva e per preoccuparsi per lui quando avrebbe dovuto odiarlo. 

“:Non ho finito:” disse Draco “:c’è qualcosa anche per te: per la tua mancanza di giudizio, ha bofonchiato Vitious, 200 punti in meno per Corvonero, e hanno avvertito anche la tua famiglia:”.

Areal fece roteare gli occhi: se zia Matilde sapeva che era rimasta per qualche giorno priva di coscienza, che aveva avuto un incontro molto ravvicinato con i centauri, e che tutto questo era per colpa di un Serpeverde… come minimo la ritirava dalla scuola.

Ma ad ogni modo sua zia era una persona ragionevole, eccessivamente apprensiva, ma di sicuro avrebbe sempre fatto quello che Areal desiderava senza mai costringerla.

“:Non mi ha ancora scritto?:” chiese a Draco, che le indicò tre lettere sul comodino alla sua sinistra.

“:Le tue amiche sono venute parecchie volte.:” spiegò di punto in bianco il biondo, ed Areal annuì.

“:Senti Draco, ma tu… insomma: quanto tempo è che sei qui?:” senza accorgersene si erano lasciati la mano.

Il Serpeverde fece ancora spallucce, era snervante vederlo così spensierato “:Sono venuto qui ogni volta che potevo, dovevo esserci quando ti svegliavi.:” vedendo gli occhi di Areal si affrettò a dire: “:non chiedermi perché…:”

Tuttavia la ragazza non riuscì a fare a meno di notare l’aria trascurata di Draco, e le sue occhiaie.

“:Draco, sei uno straccio! Ma come sei ridotto? Dormi abbastanza?:”

“:A dire il vero le punizioni con Piton vanno avanti per le lunghe, la sera. La mattina mi sveglio presto per venire qui, poi faccio colazione, poi ci sono compiti e lezioni e di nuovo Piton. No, non dormo abbastanza, ma credo sia già un miracolo che mi permettano di dormirci ancora, qui….:”

Areal abbassò gli occhi.

Draco sbuffò. “:Adesso non sentirti in colpa!:”

Areal sorrise, Draco le riprese la mano.

La ragazza non sapeva cosa dire o che fare. Tanto per cominciare si sentiva stordita, e anche Draco non era in piena forma.

Perché Draco era così gentile? Come mai aveva fatto tanto per lei, e andava a trovarla quando era stata priva di sensi con così tanta devozione? La ragazza avrebbe voluto qualche chiarimento, ma l’unica volta in cui Draco era sembrato più vigile, era stato proprio per dirgli di non fargli domande sul perché ci tenesse a rivederla sveglia. Qualsiasi altra domanda intima sarebbe sicuramente stata ammonita dal biondo. Eppure ad Areal tutto quello strano atteggiamento non era sfuggito, prima o dopo avrebbe scoperto la verità. Tutta quella cavalleria, che poi non era neanche solo cavalleria, in Draco Malfoy era più che sospetta.

“:Oh cielo, finalmente ti sei svegliata!:” Esclamò madama Chips, affrettando il suo zampettare verso Areal “:Ce ne hai messo di tempo, cara, ti eri dimenticata di tutti noi!?:”

Draco Lasciò subito la mano di Areal, si chinò velocemente per darle un bacio sulla fronte e poi scappò via dall’infermeria.

Lasciando la ragazza senza fiato.

 

Pancy Parkinson non aveva molti pregi, ne talenti nascosti e neppure un grande intelletto su cui fare affidamento, però, cosa assai importante per lei: era determinata.

Se voleva una cosa Pancy Parkinson la otteneva, e non importava se per ottenerla doveva fare carte false, giocare sporco, o sacrificare sé stessa.

Voleva solo determinate cose della vita e sarebbe riuscita ad ottenerle.

Pancy era una Purosangue di ottima famiglia, era ricca, e di certo da grande avrebbe sposato un altro ricco Purosangue e ottenuto una degna famiglia. Per quel periodo, doveva pensare a tenersi amiche le persone giuste.

Aveva fatto la schiava di Draco per quattro anni, lo aveva accontentato in ogni cosa e soddisfatto tutti, ma proprio tutti, i suoi desideri. Erano stati insieme, finalmente dopo quattro anni, ed ora lui l’aveva scaricata.

E questo non andava bene.

Negli ultimi due giorni aveva fatto di tutto per mettersi in mostra, ma Draco non l’aveva degnata di uno sguardo. Si era doppiamente comportata da zerbino, ma non aveva ottenuto risultati.

E tutto, per quella stupida, dannata Corvonero.

Oh, Pancy lo sapeva, sapeva che Draco era caduto vittima nella tela di quel ragno gigante di nome Areal. Poteva una sciocca Corvonero portarsi via un Purosangue, intelligente, bello e importante come Malfoy? Poteva soffiarglielo via così?

Pancy Parkinson doveva rimediare, e al più presto.

Affrontando la Corvonero non avrebbe riscosso grandi successi, anche perché non sapeva come prenderla, ma forse sapeva come ripulire il cervello di Draco. Quella mattina era davanti alla porta dell’infermeria, appoggiata ad una colonna, e attendeva. I capelli scuri erano sciolti e lisci, e se li accarezzava con una mano.

All’improvviso uscì Draco, con le sue immancabili occhiaie e un sorriso lontano ancora fra le labbra sottili.

“:Draco!:” soffiò Pancy, scostandosi dalla colonna.

Quando Draco la vide, mentre si sistemava il colletto della camicia, cambiò espressione, tornò quello scocciato e arrogante di sempre.

“:Che vuoi? Non hai qualcosa da fare, tipo riordinare le mie cose?:”

“:Andiamo Draco, non ci stai mai con me! anzi, non stai più con nessuno di noi…:”

“:Che vuoi dire?:”

“:Bé, tutti in Sala comune notano la tua assenza. Non ci sei alle feste, non ci sei quando combiniamo guai per la scuola. Qualcuno dice che hai altro per la testa…:”

“:Che vadano al diavolo! Quei buoni a nulla non sono niente senza di me!:” ringhiò Draco.

“:Esatto Draco: per loro sei un capo. Ma se questo capo fa cose strane, tutti faranno cose strane…:”

“:Vedi di arrivare al dunque prima di farmi salire i nervi:” la ammonì torvo.

“:Insomma Draco!:” Sbottò lei “:Ma non lo capisci? Sei cambiato, stai cambiando vita! Fai cose strane, e tutto da quando passi troppo tempo con Lei!:” E con la testa indicò la porta dell’infermeria.

Draco digrignò i denti “:Sono pensieri tuoi questi, o sono voci che girano?:”

“:Voci, Draco! Non parlano d’altro! Che cosa ne è stato di Draco Malfoy? Che ci fai con quella Corvonero, vuoi aiutarla nella protezione dei Babbani? Vuoi tifare Potter insieme a lei? Vuoi proteggere i più deboli come lei? È questo che sei diventato, un sentimentalista stile Grifondoro? Avanti Draco svegliati, torna fra di noi! Torna in te!:”

Draco guardò la sua compagna di casa in silenzio, gli occhi sbarrati per la rabbia “:Non mi paragonare ai Grifondoro:”

“:Lo so che non sei come loro, anche se in questo periodo sembri un po’ di tutto, tranne che il Draco di un tempo. Ma che ti prende? Tuo padre lo sa con chi eri nella Foresta Proibita? Lo sa che passi la maggior parte del tuo tempo con lei?:”

“:Uno: non tirare in ballo mio padre. Due: da quando è iniziato l’anno, sono stato solo con te!:” disse ringhiando.

“:A sì, quest’anno! Ma non hai resisto molto, vedo. Non vedevi l’ora di correre da lei, giusto? Sei stato tra di noi per un po’, ma alla fine torni sempre da lei. È così Draco? Non riesci a resistere senza di lei?:”

“:Io non sono un debole fino a questo punto! So chi sono, Pancy, non venirmelo a ricordare! Non ho bisogno né di quella né di nessuno!:” Disse Draco, con voce rauca per sopprimere la rabbia.

“:E allora torna in te! Dimostra a tutti chi è il loro capo! Torna con me!:”

I due Serpeverde si guardarono per qualche secondo senza parlarsi. Pancy era triste ma seria, e Draco cercava di calmarsi.

“:Domani andiamo quasi tutti nella serra numero uno. Mentre la Sprite sarà distratta, vedremo di far andare a monte gli esperimenti di qualcuno. Ci sarai?:” chiese Pancy.

Draco la fissò in silenzio. Poi fece un cenno.

Nascosta nel buio sotto le scale, Canni Longus scosse il capo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

Grazie a chi legge.

Un abbraccio a chi ha la pazienza e la gentilezza di recensire:

JuliaSnape, BumBj e IoSonoLegenda. Mi fate immensamente felice ^^.

 

   
 
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