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20. Ciò
che è giusto.
Era tutto buio e piatto, come
se il tempo fosse inesistente. Eppure all’improvviso vide qualcosa: era nella
foresta proibita, la mano di Draco stringeva la sua…
Areal
aprì gli occhi per la prima volta dopo giorni, e in pochi secondi tutto le tornò
alla memoria facendole ricordare quello che era realmente successo nella foresta
proibita. La testa le lanciò alcune fitte lancinanti, e tutto girò ancora vorticosamente
per diversi secondi. Quando tutto passò e ritornò padrona di sé stessa, si
ritrovò a guardare un alto tetto bianco che lei conosceva: quello
dell’infermeria di Hogwarts.
Cosa
ci facesse lì non lo sapeva, non sapeva molte cose, come ad esempio cosa ci
facesse la mano di Draco Malfoy realmente stretta alla sua.
Non
era un sogno né un ricordo, quella mano che lei conosceva bene era davvero
avvolta nella sua, sulla branda.
Areal
abbassò appena la testa per vedere la mano pallida che stringeva la sua
altrettanto pallida, seguì il braccio di Draco e scoprì che il ragazzo era
seduto su una sedia alla destra del suo letto. Il giovane Serpeverde aveva la
testa piegata indietro e gli occhi chiusi: si era appisolato.
Draco
era bello come non mai, con la luce forte del sole che entrava dalle vetrate e
gli accarezzava le linee marcate del viso, la divisa scura addosso, e quella sua
espressione tirata e distaccata che non lo abbandonava mai, neppure mentre
sonnecchiava con la testa all’indietro su di una sedia dell’infermeria.
Areal
sorrise: quella scena non l’avrebbe mai dimenticata.
Pochi
istanti dopo, Draco cambiò posizione e nel farlo aprì gli occhi. Per un istante
superò il volto di Areal senza farci caso, ma subito dopo fece riscattare gli
occhi su quelli aperti di Areal.
Draco
sentì il cuore morirgli in gola.
Dopo
una settimana quegli occhi di cobalto erano finalmente aperti, e il volto
perlaceo che era rimasto di pietra, finalmente sfoggiava un caldo sorriso.
“:Areal!:”
esultò il biondo con voce bassa “:Ti sei svegliata. Come ti senti?:”
Areal
si lasciò incurvare le labbra da un sorriso. Sentire il suo nome pronunciato da
Draco le aveva stranamente scaldato il cuore.
“:Bé:”
sussurrò, faticando a richiamare la voce che le uscì rauca. “:Mi sento come se
una mandria inferocita di centauri mi fosse passata addosso. Per il resto sto
bene!:”
Draco
sghignazzò. “:Vuoi che ti chiami qualcuno?:” e ancora non le aveva lasciato la
mano.
Areal
scosse il capo “:Aspetta. Sono ancora così confusa, cosa è successo?:”
Draco
sospirò “:La McGranitt e Piton
sono corsi al tuo segnale di pericolo, ma tu eri già a terra. Ti abbiamo
portato qui, e non riuscivano a capire cosa avevi…:”
“:Come
non lo capivano?:”
“:Non
lo capivano perché tutti gli incantesimi che ho scagliato in pochi secondi,
hanno mandato la bacchetta in tilt, che è esplosa colpendo te, mentre quei
farabutti dei centauri scappavano.:”
Areal
lo guardò ad occhi sbarrati, Draco continuò.
“:Ovviamente
a tutto questo c’è arrivato Silente. Hanno voluto la mia bacchetta, sai? Per
scoprire quali erano stati gli ultimi incantesimi scagliati:”
“:E
tu…:” fece Areal. “:Gli hai dato il permesso?:”
Draco
esitò, per interminabili secondi squadrò la ragazza con un’occhiata seria e
penetrante. “:Sì.:”
Areal
rimase in silenzio, si sentiva ipnotizzata da quegli occhi grigi e seri. Provò
a cambiare argomento. “:Quali incantesimi mi avevano colpita?:”
“:Impedimenta, che
unito al Petrificus Totalus ti ha
praticamente trasformato in una sorte di statua. E poi c’era Exulcero, una
fattura che crea ustioni sulla pelle. Quella ti ha preso di striscio, solo sul
braccio destro. Ovviamente nemmeno Madama Chips
riusciva a capirci qualcosa vedendoti nello stato in cui eri, ma quando hanno
capito che incantesimi erano, sono riusciti subito a dividerli e a curarti:”
Areal
si guardò le mani. “:Ci hanno espulsi?:”
Draco
guardò il tetto. “:Per un motivo che ancora ignoro, non lo hanno fatto. Per un
motivo ancora più oscuro, a quanto pare, Silente ha detto a Piton
di essere clemente con me. Parole uscite dalla bocca dello stesso Piton:”
Areal
spalancò gli occhi senza capire: perché il preside era stato così magnanimo? La
ragazza pensò e ripensò, poi chiese. “:A chi è che hai consegnato la tua
bacchetta per scoprire gli incantesimi lanciati?:”
“:A
Silente. È stato lui a chiederlo. Ha detto che dovevo essere io a scegliere,
che se non volevo potevo anche non farlo. Tutti gli altri professori lo hanno
guardato malissimo. Poi è rimasto da solo con me. E’ tutto strano quel vecchio
folle. Quando gli ho dato la bacchetta se la rideva…:”
Areal
abbassò il capo, adesso aveva capito. Non riuscì a fare a meno di ridacchiare
per l’assurdità della faccenda.
Silente
non aveva punito Draco perché si era dimostrato per la prima volta alla pari di
un Grifondoro: sacrificava sé stesso, dando prova di
coraggio, per salvare un’altra persona.
Ma
ovviamente, questo a Draco non poteva dirlo…
“:Cosa
c’è?:” le chiese il biondo, e lei scosse il capo.
“:Cosa
hanno detto di me? e poi, che cosa gli hai raccontato?:”
“:Semplice:
ho detto che per fare lo sbruffone sono andato nella foresta proibita, e che tu
per farmi ragionare, mi hai inseguito.:”
“:Draco
sei pazzo?:” chiese sgomenta “:Ti potevano espellere! Perché non gli hai detto
che ti ho seguito di mia spontanea volontà? Ci saremo divisi le colpe!:”
Il
biondo scrollò le spalle. “:E a cosa sarebbe servito? In quel modo ci avrebbero
espulsi tutti e due, tanto valeva sacrificarne uno! E poi Areal, lo sappiamo
che l’idea è stata mia. Ma basta parlarne: non ci hanno buttati fuori!:”.
Areal
non sapeva se la cosa migliore da fare era realmente lasciar cadere
l’argomento, ma con un cenno chiese “:Ma cosa hanno fatto in alternativa?:”
Draco
parve pensarci. “:Vediamo… Ho un mese di punizione ogni sera con Piton, che tra parentesi mi vorrebbe linciare. Poi 600
punti in meno ai Serpeverde, che non hanno preso bene la notizia. E, come
ciliegina sulla torta: una lettera spedita a mio padre, che mi ha ripagato con
una Strilettera e la promessa di una punizione quando
torno a casa per Natale!:”
Areal
fece un’espressione triste e dolce al tempo stesso. “:Scusa…:” sussurrò.
Draco
la guardò ad occhi sbarrati. “:Io ti ho spedito in infermeria quasi in fin di
vita, e tu mi chiedi scusa? Sei rimasta addormentata per una settimana, e non
so quando ti dimetteranno. È stata colpa mia, non dovevo portarti nella foresta
e non dovevo perdere la testa davanti ai centauri:”.
Areal
sorrise, un sorriso caldo che fece scaldare il cuore a Draco.
Aveva
scure occhiaie sotto gli occhi e sicuramente era ancora debole, nonostante
tutto aveva la forza per chiedere scusa di colpe che non aveva e per
preoccuparsi per lui quando avrebbe dovuto odiarlo.
“:Non
ho finito:” disse Draco “:c’è qualcosa anche per te: per la tua mancanza di giudizio, ha bofonchiato Vitious,
200 punti in meno per Corvonero, e hanno avvertito anche la tua famiglia:”.
Areal
fece roteare gli occhi: se zia Matilde sapeva che era rimasta per qualche
giorno priva di coscienza, che aveva avuto un incontro molto ravvicinato con i
centauri, e che tutto questo era per colpa di un Serpeverde… come minimo la
ritirava dalla scuola.
Ma
ad ogni modo sua zia era una persona ragionevole, eccessivamente apprensiva, ma
di sicuro avrebbe sempre fatto quello che Areal desiderava senza mai
costringerla.
“:Non
mi ha ancora scritto?:” chiese a Draco, che le indicò tre lettere sul comodino
alla sua sinistra.
“:Le
tue amiche sono venute parecchie volte.:” spiegò di punto in bianco il biondo,
ed Areal annuì.
“:Senti
Draco, ma tu… insomma: quanto tempo è che sei qui?:” senza accorgersene si
erano lasciati la mano.
Il
Serpeverde fece ancora spallucce, era snervante vederlo così spensierato “:Sono
venuto qui ogni volta che potevo, dovevo esserci quando ti svegliavi.:” vedendo
gli occhi di Areal si affrettò a dire: “:non chiedermi perché…:”
Tuttavia
la ragazza non riuscì a fare a meno di notare l’aria trascurata di Draco, e le
sue occhiaie.
“:Draco,
sei uno straccio! Ma come sei ridotto? Dormi abbastanza?:”
“:A
dire il vero le punizioni con Piton vanno avanti per
le lunghe, la sera. La mattina mi sveglio presto per venire qui, poi faccio
colazione, poi ci sono compiti e lezioni e di nuovo Piton.
No, non dormo abbastanza, ma credo sia già un miracolo che mi permettano di
dormirci ancora, qui….:”
Areal
abbassò gli occhi.
Draco
sbuffò. “:Adesso non sentirti in colpa!:”
Areal
sorrise, Draco le riprese la mano.
La
ragazza non sapeva cosa dire o che fare. Tanto per cominciare si sentiva stordita,
e anche Draco non era in piena forma.
Perché
Draco era così gentile? Come mai aveva fatto tanto per lei, e andava a trovarla
quando era stata priva di sensi con così tanta devozione? La ragazza avrebbe
voluto qualche chiarimento, ma l’unica volta in cui Draco era sembrato più
vigile, era stato proprio per dirgli di non fargli domande sul perché ci
tenesse a rivederla sveglia. Qualsiasi altra domanda intima sarebbe sicuramente stata ammonita dal biondo. Eppure ad
Areal tutto quello strano atteggiamento non era sfuggito, prima o dopo avrebbe
scoperto la verità. Tutta quella cavalleria, che poi non era neanche solo
cavalleria, in Draco Malfoy era più che sospetta.
“:Oh
cielo, finalmente ti sei svegliata!:” Esclamò madama Chips,
affrettando il suo zampettare verso Areal “:Ce ne hai messo di tempo, cara, ti
eri dimenticata di tutti noi!?:”
Draco
Lasciò subito la mano di Areal, si chinò velocemente per darle un bacio sulla
fronte e poi scappò via dall’infermeria.
Lasciando
la ragazza senza fiato.
Pancy Parkinson non aveva molti pregi, ne talenti nascosti e neppure
un grande intelletto su cui fare affidamento, però, cosa assai importante per
lei: era determinata.
Se
voleva una cosa Pancy Parkinson la otteneva, e non
importava se per ottenerla doveva fare carte false, giocare sporco, o
sacrificare sé stessa.
Voleva
solo determinate cose della vita e sarebbe riuscita ad ottenerle.
Pancy era una Purosangue di ottima famiglia, era ricca, e di certo
da grande avrebbe sposato un altro ricco Purosangue e ottenuto una degna
famiglia. Per quel periodo, doveva pensare a tenersi amiche le persone giuste.
Aveva
fatto la schiava di Draco per quattro anni, lo aveva accontentato in ogni cosa
e soddisfatto tutti, ma proprio tutti, i suoi desideri. Erano stati insieme,
finalmente dopo quattro anni, ed ora lui l’aveva scaricata.
E
questo non andava bene.
Negli
ultimi due giorni aveva fatto di tutto per mettersi in mostra, ma Draco non
l’aveva degnata di uno sguardo. Si era doppiamente comportata da zerbino, ma
non aveva ottenuto risultati.
E
tutto, per quella stupida, dannata Corvonero.
Oh,
Pancy lo sapeva, sapeva che Draco era caduto vittima
nella tela di quel ragno gigante di nome Areal. Poteva una sciocca Corvonero
portarsi via un Purosangue, intelligente, bello e importante come Malfoy?
Poteva soffiarglielo via così?
Pancy Parkinson doveva rimediare, e al più presto.
Affrontando
la Corvonero non avrebbe riscosso grandi successi, anche perché non sapeva come
prenderla, ma forse sapeva come ripulire il cervello di Draco. Quella mattina
era davanti alla porta dell’infermeria, appoggiata ad una colonna, e attendeva.
I capelli scuri erano sciolti e lisci, e se li accarezzava con una mano.
All’improvviso
uscì Draco, con le sue immancabili occhiaie e un sorriso lontano ancora fra le
labbra sottili.
“:Draco!:”
soffiò Pancy, scostandosi dalla colonna.
Quando
Draco la vide, mentre si sistemava il colletto della camicia, cambiò
espressione, tornò quello scocciato e arrogante di sempre.
“:Che
vuoi? Non hai qualcosa da fare, tipo riordinare le mie cose?:”
“:Andiamo
Draco, non ci stai mai con me! anzi, non stai più con nessuno di noi…:”
“:Che
vuoi dire?:”
“:Bé,
tutti in Sala comune notano la tua assenza. Non ci sei alle feste, non ci sei
quando combiniamo guai per la scuola. Qualcuno dice che hai altro per la
testa…:”
“:Che
vadano al diavolo! Quei buoni a nulla non sono niente senza di me!:” ringhiò
Draco.
“:Esatto
Draco: per loro sei un capo. Ma se questo capo fa cose strane, tutti faranno
cose strane…:”
“:Vedi
di arrivare al dunque prima di farmi salire i nervi:” la ammonì torvo.
“:Insomma
Draco!:” Sbottò lei “:Ma non lo capisci? Sei cambiato, stai cambiando vita! Fai
cose strane, e tutto da quando passi troppo tempo con Lei!:” E con la testa indicò la porta dell’infermeria.
Draco
digrignò i denti “:Sono pensieri tuoi questi, o sono voci che girano?:”
“:Voci,
Draco! Non parlano d’altro! Che cosa ne è stato di Draco Malfoy? Che ci fai con
quella Corvonero, vuoi aiutarla nella protezione dei Babbani?
Vuoi tifare Potter insieme a lei? Vuoi proteggere i più deboli come lei? È questo
che sei diventato, un sentimentalista stile Grifondoro?
Avanti Draco svegliati, torna fra di noi! Torna in te!:”
Draco
guardò la sua compagna di casa in silenzio, gli occhi sbarrati per la rabbia “:Non
mi paragonare ai Grifondoro:”
“:Lo
so che non sei come loro, anche se in questo periodo sembri un po’ di tutto,
tranne che il Draco di un tempo. Ma che ti prende? Tuo padre lo sa con chi eri
nella Foresta Proibita? Lo sa che passi la maggior parte del tuo tempo con lei?:”
“:Uno:
non tirare in ballo mio padre. Due: da quando è iniziato l’anno, sono stato
solo con te!:” disse ringhiando.
“:A
sì, quest’anno! Ma non hai resisto molto, vedo. Non vedevi l’ora di correre da
lei, giusto? Sei stato tra di noi per un po’, ma alla fine torni sempre da lei.
È così Draco? Non riesci a resistere senza di lei?:”
“:Io
non sono un debole fino a questo punto! So chi sono, Pancy,
non venirmelo a ricordare! Non ho bisogno né di quella né di nessuno!:” Disse Draco, con voce rauca per sopprimere
la rabbia.
“:E
allora torna in te! Dimostra a tutti chi è il loro capo! Torna con me!:”
I
due Serpeverde si guardarono per qualche secondo senza parlarsi. Pancy era triste ma seria, e Draco cercava di calmarsi.
“:Domani
andiamo quasi tutti nella serra numero uno. Mentre la Sprite sarà distratta,
vedremo di far andare a monte gli esperimenti di qualcuno. Ci sarai?:” chiese Pancy.
Draco
la fissò in silenzio. Poi fece un cenno.
Nascosta
nel buio sotto le scale, Canni Longus scosse il capo.
Continua…
Grazie a chi legge.
Un abbraccio a chi ha la pazienza e la gentilezza di recensire:
JuliaSnape, BumBj e IoSonoLegenda. Mi fate immensamente felice ^^.