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Autore: nana chan    26/11/2005    2 recensioni
Ciau a tutti! Questa storia parla della vita di una ragazza, Andrea, racconta dell'amore,dell'amicizia, insomma, del suo mondo! Questa è la mia prima fic, per cui siate buoni...Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La settimana passò tranquillamente, tra scuola, casa, uscite. Però una sera, il martedì dopo, le arrivò un messaggio inaspettato: in effetti lei sperò che il mittente fosse Stefano (la sua cotta non fece che acuirsi dopo la conversazione), ma fu delusa, era invece Emanuele, il ragazzo punk. Comunque Andrea non vedeva motivo per cui uno di cui sapeva solo che amava scroccare sigarette le dovesse scrivere. Ma lui le chiese semplicemente come andava…lei le raccontò del più e del meno, niente di importante, e la messaggiata finì con un ‘buona notte’ da parte sua. Ma non fu una messaggiata molto amichevole; lei gli rispondeva sempre con una punta di freddezza e diffidenza che caratterizzava il suo carattere con gli estranei.
Ma nonostante tutto, anche il giorno dopo Emanuele le scrisse, e ripresero a parlare. Anche lui stavolta si confidò con lei, e le raccontò una parte della sua vita quotidiana. Queste chiacchierate divennero sempre più frequenti e molto spesso duravano per tutta la sera, a volte fino alla mattina a scuola. Andrea conobbe sempre di più questo ragazzo, senza però mai incontrarlo di nuovo, e senza che lui le chiedesse mai qualcosa che tradisse un secondo fine. In lei cresceva la sensazione che stava entrando sempre più in confidenza con questo ragazzo, uscendo dai canoni dell’ ‘amico di sms’.
Le amiche che lo conoscevano lo descrivevano come un animale insensibile e rozzo, e lei, che all’inizio era totalmente d’accordo, cominciò ad avere dei dubbi. C’era un non so che in Ema (come amichevolmente lo chiamava), che le ispirava fiducia e conforto, e anche se spesso lui si lasciava andare a commentini poco puliti tipici della sua specie, non erano mai offensivi, ma semmai il contrario.
Col passare dei giorni, ormai tutte le sere c’era il rito dei messaggi, in cui discutevano della giornata, di amici, di ogni cosa. Andrea inizialmente pensava che, essendo un ragazzo, aveva degli scopi non solo di amicizia, ma la sua fiducia crebbe talmente che cominciò a parlargli anche di Lui, mentre Ema cominciò a parlarle delle sue Lei, che in effetti, come ci si può aspettare, non erano neanche poche.

Nei giorni seguenti alla profonda discussione avuta con Stefano, Andrea non fece nessuna altra azione impavida, ma un miglioramento rispetto a prima ci fu: ogni qualvolta lo vedeva per i corridoi della scuola, poteva infatti salutarlo. Questo le dava sempre molta felicità, e per il resto della mattinata poteva dirsi ‘contenta’.
“Secondo me dovresti fare qualcosa - le disse risoluta una mattina Ale. - non puoi andare avanti così in eterno, a salutarlo e basta. Devi agire, tira fuori gli artigli!”
“Ma sei scema?? Gli ho scritto un messaggio una volta, ricordi?? Penso che per ora sia abbastanza!”
“E’ stato settimane fa, ora devi fare un passo in avanti, se no non concludi niente! E tu tieni a Stefano vero?”
“Certo! Ok, e cosa propone la nostra psicologa?”
“Non so…Per cominciare potresti avvicinarti e attaccare bottone, per esempio”
“Si certo e poi lo invito direttamente a uscire!”
“Ecco brava, hai capito esattamente cosa intendevo dire!”
“Stavo scherzando, mongola…Ti sembra che posso andare là e dirgli ‘ciao forse neanche ti ricordi di me ma vorresti uscire sabato sera? Scusa ma vorrei provarci con te’ “
“Brava questa è un ottima idea! Ma non penso che tu lo faresti mai…” le disse Ale guardandola con aria di sfida. “Dai, scommettiamo che non lo fai! Se entro una settimana non gli avrai parlato ancora, vinco al scommessa, ok?”
“Non puoi scommettere su di me!”
“Vuoi vedere?”
Attraversata da un lampo probabilmente di follia , le rispose che accettava : “E va bene! Dai mi metto alla prova…”
“Brava And! Ce la puoi fare!”

Per la settimana seguente provò molte volte a parlargli, ma andare lì e semplicemente cominciare a parlare non era facile; non sapeva proprio come fare, contando anche che non era quasi mai da solo. Ma due giorni dopo le si presentò l’occasione perfetta.
Erano circa le sei di sera, ma lei era rimasta a scuola per finire una ricerca scolastica che avrebbe dovuto presentare l’indomani. Accese uno dei computer del grande salone, e mentre attendeva che si caricasse completamente faceva un riassunto mentale di ciò che avrebbe dovuto cercare su Internet.
‘Allora, Alessandro Magno, l’impero macedone, i suoi successori…’. Finalmente aprì il programma di navigazione ma esso, invece di chiederle la password personale, le disse che mancava la linea. All’inizio non diede importanza al problema e riavviò il computer, ma le si ripresentò nuovamente. Cominciò a preoccuparsi, quella ricerca le serviva assolutamente…ma in quel momento passò proprio Lui, sì, Stefano. Lei, dimenticandosi del suo solito timore, gli rivolse la parola e gli chiese se poteva aiutarla con il computer. Stefano si avvicinò, si sedette accanto a lei, e in quattro e quattr’otto le risolse il problema. Le spiegò che non era tanto grave, si trattava solo di cambiare un’impostazione…Lei non lo seguiva più di tanto, era infatti troppo presa a osservare il suo bel visetto vicino al suo, e alle sue labbra che si muovevano…Non capendo neanche come, gli disse un “Grazie” e lui se ne andò tranquillo, probabilmente diretto verso il suo allenamento di calcio. Dopo pochi minuti, quando Andrea si rese finalmente conto di ciò che era successo, tirò velocemente fuori il cellulare dalla tasca e scrisse a Ale “Vittoria!!”.

Tornò a casa mezz’ora più tardi, ancora per metà andata ripensando a poco prima. Girò le chiavi di casa e si accorse i suoi erano fuori: le piaceva stare in casa da sola. Prima di tutto accese al massimo lo stereo su “Reality Show” dei Gemelli Diversi. Era l’ultimo loro album ,le piaceva moltissimo. Si buttò sul letto e cominciò a cantare a squarciagola la sua canzone preferita, “Prima o Poi”.

“Dimmi t'innamori o fingi? Chi sei? Tu chi sei?
Dimmi si rimane bimbi? Un po' o no?
Dopo tanto errori a volte guardi su
si rimane soli prima o poi
e pensi mentre quasi non respiri più
l'aria tornerà" prima o poi. …”

Delle lacrime calde scesero dai suoi occhi, e le rigarono le guance… Si addormentò così, con lo stereo che cantava e con la mente felice…

Questo suo stato di semi-deficienza rimase tale per tutta la settimana, e ogni qualvolta che la sorella le chiedeva il motivo del suo sorrisino da ebete, lei rispondeva “Niente, la scuola!”.
Ogni tanto lo incrociava anche nei corridoi, e lei lo salutava con grande allegria, senza quella sua solita paura che la prendeva come una morsa allo stomaco. Sì certo, non le era per niente indifferente, ma si sentiva meglio di prima, libera dal perenne contrasto tra il cuore che le gridava “Conoscilo!” e la mente che le suggeriva l’opposto. Ora finalmente la ‘mission impossible’ era avvenuta, anche con un discreto successo, tutto sommato…
In quel periodo la sorellina aveva cambiato scuola e ora frequentava la stessa sua. Una sera a cena, mentre si discuteva del più e del meno, Marina disse:
“Sì queste mie compagne sono tutte molto simpatiche…A proposito, vi dispiace se venerdì pomeriggio ne invito qui una?”
“Non penso che ci siano problemi…” le rispose la madre “Come si chiama?”
“Si chiama Benedetta, è molto simpatica!”
“Ok, la dobbiamo andare a prendere noi?”
“No no viene qui con sua mamma e suo fratello…”
“Bene, così avremo occasione di conoscerli!”
Andrea non fece caso a questa conversazione, era troppo intenta a nutrirsi, visto che stava morendo di fame. Ancora non sapeva che il destino le avesse destinato un’ulteriore sorpresa.

Venerdì fu una mattinata impegnativa a scuola, con diverse interrogazioni e, come al solito quando si sforza troppo, la prese il suo solito mal di testa. Solo che durante la mattinata si acuì e quando finì anche l’ultima ora fu contenta di tornare a casa. Riprese il suo adorato motorino, ma il traffico era parecchio e ci mise un po’ ad arrivare. L’aria la fece stare ancora peggio e le era venuta un po’ di nausea…
Finalmente arrivò, aprì velocemente la porta e, senza salutare nessuno, andò subito in bagno a vomitare. Quando si sentì un po’ meglio, andò in salotto a comunicare a sua mamma che aveva appena vomitato, ma, appena terminata la frase, vide una persona che la fece arrossire di botto….che cavolo ci faceva Stefano a casa sua?!!? ‘Oddio’ pensò ‘che figura…lui viene a casa mia [perché è qui??] e la prima cosa che gli dico è che ho vomitato?? Cavolo ………. ImbarazzoImbarazzoImbarazzo’
Scese per parecchi secondi un silenzio di tomba, che lui si decise a rompere:
“Ciao Andrea, non ti senti bene?”
“Ah vedo che vi conoscete già, così non c’è bisogno di presentazioni!” sorrise imbarazzata la madre, che sarebbe dovuta essere l’ unica persona a sapere del suo ‘problemino’.
“Sì…Cioè no…No non sto molto bene”
“Lui è il fratello di Benedetta, l’amica di Marina” la informò la madre, vedendo lo spaesamento della figlia.
“Ah…” fu l’unica cosa che riuscì a dire Andrea.
“Ehm…Forse è ora che andiamo” intervenì la madre di Stefano, finora rimasta zitta. “E’ stata un piacere conoscerLa. Anche te, Andrea”
“Anche per me…” le disse Andy. Ormai rispondeva la prima cosa che le passava per mente, non era in grado di formare frasi più intelligibili al momento.
“Ciao Andrea, ci vediamo a scuola” le disse Stefano, e il suo stomaco fece un triplo balzo.
“A domani…”
Uscirono dalla porta, e una folata di vento gelido la colpì. Rimase lì, in piedi in salotto, ancora troppo scandalizzata dalla sua memorabile figura…

Rimase silenziosa per tutta la serata e, nonostante i suoi le chiedessero insistentemente della scuola, lei rispondeva a monosillabi. Era completamente immersa nei suoi pensieri. ‘Ok, ammesso che oggi abbia fatto una figura di Merda di quelle belle, ma comunque non cambierà la situazione no? O sì? Non so se potrò ancora parlargli dopo quello…che figura, ma cosa mi è saltato in mente di stare male proprio oggi! Mm…no mi sa che non gli rivolgerò mai più la parola! Che scema…mi mangerei le mani…aaaaagh!! I suoi occhi stupendi, come ho potuto permettere che osservassero quella scena disgustosa! E perché i miei non mi hanno avvertito che ci sarebbe stato Lui?? Passi se fosse stato un qualsiasi Tizio Caio, ma Lui…il sole in persona…a casa mia…un’occasione perfettissima per conoscerci, e io cosa vado a fare?? Rovino tutto, come al solito! Grazie alla mia delicatezza di un elefante…Ma perché proprio a me? Ma perché doveva venire proprio oggi? Che cosa vuole il destino da me…Uccidermi forse…e domani devo anche andare a scuola! Cercherò di evitarlo il più possibile, non voglio vederlo! Sì è la cosa migliore…mi nasconderò per qualche annetto, e poi forse, un giorno, quando mi sarò laureata, potremo incontrarci casualmente in una città qualunque! Sì è l’idea perfetta!...No che idiozie vado dicendo! Ma in fondo poteva succedere a chiunque, non è così grave! Anzi no, poteva succedere solo a me, alla sue duecentomila ammiratrici, tutte sempre perfettine e truccate non sarebbe mai successo! … Cos’è che pensavo stamattina? Che ora mi sentivo più tranquilla con lui? Ecco, prontamente cancellato! Non poteva durare più di due ore, sarebbe stato decisamente troppo…’ Annegando in questi pensieri tragici, non sentì neanche lo squillo del telefono, se ne accorse solo quando sua mamma le passò la cornetta dicendo che era Ema.
“Ciao Andy, ci sei?” esordì lui.
“Sì ciao Ema…”
“Cos’è quella vocina? Che ti è successo?”
“Niente, solo una figura di merda cosmica…”
“Dai, che hai combinato?”
“Per Stefano…oggi è venuto a casa mia, perché a quanto pare è il fratello di un’amica di mia sorella... ma non mi sentivo molto bene, così vado in salotto a dire a mia madre che avevo vomitato…e lui era lì nel MIO salotto! Che sentiva tutto!”
In quel momento, Ema scoppiò a ridere fragorosamente. “Ahahahahahahahahah Andy questa è bellissima!! Ihihhihih…”
“Bell’amico che sei…è così che mi aiuti…Sono messa bene!” gli rispose con tono fintamente arrabbiato.
“No scusa…ma è troppo forte! No no seriamente…ahahah…Boh non so cosa dirti, complimenti!” “Ok grazie di tutto, è stato un piacere conoscerti addio!”
“Naaa fermati un momento! Dai ho una notizia che ti tirerà su di morale…Ho una cosa per te! Se ti dico che ho due biglietti per il concerto dei Green Day ad Assago cosa mi rispondi?”
“Che stai scherzando dato che quei biglietti sono introvabili da mesi”
“E invece no…ce li ho veramente! E da bravo amico ho pensato di invitarti…che ne dici?”
“Aaaaaahhh davvero?? TiAdoroTiAdoroTiAdoro !!!”
“Eh sì sì, dicono tutti così per interesse…”
“Sì sono tua amica solo per interesse, è inutile che cerchi di nasconderlo ormai”
“Lo sai, per me vale lo stesso! Allora ci sentiamo poi per metterci d’accordo ok?”
“Va bene, a presto!”
“Ciao compagna!”
  
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