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Autore: AnImoR_7    26/11/2010    16 recensioni
E se Edward avesse conosciuto Bella il giorno stesso della sua nascita?
"Infine mi decisi a guardare dentro il lettino, presi un lungo respiro e abbassai il capo verso quella che secondo mia sorella sarebbe diventata la mia futura compagna, mentre per me era solo un'umana in fasce che mi apprestavo a scorgere esclusivamente per farle piacere...La scorsi e fu l'inizio della fine.
E poi quando una volta grande Bella incontrerà Edward...
"A quel punto, ebbi voglia di fare quello che per nessuna ragione al mondo avrei dovuto. Mai
Perchè ho un ragazzo
Perchè lo conosco da otto ore
Perchè romperà il già fragile equilibrio della mia vita
Perchè niente sarà più come prima
Perchè mi sta facendo ammattire
Perchè non gli ho chiesto cosa ci fa qui
Perchè sto sognando e tutto ciò non può essere reale
Perchè non ha senso, perchè...
Non trovai più motivazioni da aggiungere al mio elenco e di slancio lo baciai.
La pioggia il vento, lo scorrere del tempo, il sogno la realtà, la pazzia la coerenza, non volli sentire nè pensare ad altro se non al gelido e appassionato tocco delle sue labbra sulle mie, il resto del mondo sparì nell'esatto momento in cui mi avvinghiai a lui" Cap.7
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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Cap. 16 Prima volta Ciao, finalmente torno ma mi faccio perdonare perchè torno col botto, finalmente Bella riesce  ad avere con Ed un incontro molto ravvicinato, sono molto dolci, spero vi piacciano. Non aggiungo altro, buona lettura.
Ho risposto alle recensioni col nuovo metodo, si impiega poco tempo, è più facile per me.
GRAZIE A TUTTE

Cap. 16
                                                                                           Prima volta
                                                                 

pov Bella

"Sei in punizione fino a Dicembre signorina, poi valuterò un'eventuale riduzione della pena, se ti sarai comportata bene fino ad allora, comunque non t'illudere" mio padre diceva quelle frasi ed io non sapevo se ridere per le panzane che stava blaterando o piangere perchè forseforse panzane non erano e diceva sul serio. Voleva rinchiudermi in casa fino a Natale, era pazzo? Un pazzo furioso.
"Non puoi farlo papà, non puoi segregarmi in casa. Tu dovresti rispettarla la legge e non infrangerla, questa è limitazione della libertà personale"
"Che?" chiese inarcando un sopracciglio, forse ero sulla strada giusta
"Limiti la mia libertà personale, vuoi macchiarti di questo reato?"
"No, ma da quando è reato punire i figli?"
"Da quando genitori come te infliggono torture che vorrebbero far durare mesi interi"
"Sese...comunque intanto tu torni da scuola e ti rintani in casa per le tre settimane a venire poi ne riparliamo" uff menomale, lo stavo battento per ko tecnico, troppe parole e frasi di seguito lo sfinivano.
poco dopo..
"Bella posso venire da te?" Edward mi chiamò cinque minuti dopo che l'aguzzino uscì da casa
"Si, il mio aguzzino è appena tornato a lavoro, ti aspetto"  doveva riprendersi l'auto che avevo parcheggiato lontano da casa, infatti sapevo che mio padre sarebbe rientrato a casa alla mia uscita da scuola per continuare la ramanzina iniziata in segreteria. E poi avevo alcune domande importanti da porgli, prima fra tutte il motivo per il quale non mi aveva parlato della richiesta di Jessica.
Un leggero battere alla finestra della mia camera mi fece sobbalzare, era lui. Corsi ad aprire e quando fu in piedi davanti a me in tutto il suo splendore, la mia prima reazione fu quella di abbracciarlo. Ma non un abbraccio normale, sembravo un koala abbarbicata al suo albero di eucalipto, unica fonte di cibo e sopravvivenza.
E' mio, solo mio e di nessun'altra...
"Hey che c'è?" chiese notando il mio spasmodico movimento delle braccia su per la sua schiena
"Niente" mentii continuando ad aggrapparmi alla sua camicia spiegazzandola tutta
"Bella guardami, che c'è?" mi prese il mento fra le dita
"Avevo voglia di stringerti" mi giustificai
"Fa pure" rispose
"Allora come stai? Mi fai dare un'occhiata alla mano. Ti duole?" esaminò il dorso della mia mano, le nocche e le dita una per una. Integre, non mi feci neppure un graffio.
"Sto bene io...l'oca un pò meno"
"Le hai davvero rotto il naso?" ribadì mentre a stento tratteneva un sorriso
"Si e non me ne pento, lo rifarei"
"Ma che ha detto di tanto grave da farti arrabbiare così?" non gli risposi, però ebbi voglia di spiegargli a fatti ciò che mi aveva fatto perdere le staffe, ciò che mi aveva fatto perdere per un attimo la ragione e ciò che mi aveva fatto rischiare di botto l'anno scolastico.
Lo guardai in silenzio, decidendo la tattica di avvicinamento, l'ultima volta quella attuata non aveva funzionato granchè.
"Bella comincio a preoccuparmi, perchè mi guardi cosi? Intendi rispondermi o no?"
"Si, ti rispondo" gli afferrai la mano e lo tirai verso la sponda del letto
"Ma che fai?"
"Quello che solo io posso fare"
"Non capisco..."
"Adesso capirai" gli dissi "ascolta bene le mie parole Edward Cullen..tu sei mio solo mio...non ti azzardare a farti toccare da nessun'altra, non m'importa di ricatti liti e discussioni e non m'importa neppure di mio padre e della sua ipotetica vergogna. M'importa solo di te"
Lo afferrai per il bavero della camicia, accecata ormai dalla smania di possessione che mi invase ripensando alla parole di Jessica e lo scaraventai sul materasso
"Jessica ti ha parlato della sua richiesta vero?"
"Quella se ti vuole portare a letto deve prima uccidermi e poi ridurmi in cenere, perchè credo che riuscirei a tornare pure dall'oltretomba per spaccarle la faccia, se osa solo metterti un dito addosso...la disintegro"
"Non l'avrei mai accontentata...in ogni caso" rispose serio, cercando di reggersi sui gomiti
"Accontenta me...adesso"
"Angelo, io" sussurrò con un filo di voce, scuotendo la testa, era teso e si era appena trasformato in cucciolo Ed
"Ssh..." gli misi il dito indice sulla bocca
"Credo di aver capito le tue intenzioni, ma non voglio deluderti io non ho mai...non so da dove cominciare" parlava fra la pelle del mio dito, solleticandolo. Sapevo a cosa si riferiva e se fosse stato possibile in quel momento, mentre faceva l'ennesima confessione, lo amai ancora di più.
"Sta tranquillo amore mio, neanch'io. Ma andrà come deve andare" gli risposi avvicinandomi al suo viso spaventato.
Si calmò abbandonandosi tra i cuscini del mio lettino, un pò corto per il suo metro e ottanta ed oltre, ma di certo per quel momento era il posto più giusto e comodo del mondo.

Mi sistemai su di lui a cavalcioni e lentamente presi a sbottonargli la camicia guardandolo nel modo più rassicurante possibile. Con mano ferma e decisa cominciai ad aprire asola dopo asola, scorgendo lembo per lembo la sua pelle bianca e fredda come il marmo.
Il suo torace al mio tocco si sollevava e si contorceva appena, colto da brividi mentre lo accarezzavo lenta. Lo torturavo, ma vederlo così sotto le mie mani mi faceva impazzire. Quando cominciai a lasciargli piccoli e umidi baci sul ventre all'altezza dell'ombelico, lo vidi chiudere gli occhi e mordersi le labbra rosse.
"Bella...ti prego" supplicò
Risalii velocemente e mi impadronii della sua bocca, allora mi prese per la vita e mi avvicinò di più a lui baciandomi con foga. Quandò capii che avevo bisogno d'aria per non morire, mi scansai e ripresi fiato.
"Ed...ti amo" gli dissi
"Io muoio d'amore per te, muoio" un soffio rauco e sommesso, sentirlo mi fece male al cuore. Adagiai la mia fronte sulla sua, quando diceva queste cose così forti non sentivo più le gambe, le forze mi abbandonavano. Se in quel momento fossi stata in piedi sarei caduta per terra come una pera cotta.
"Dimmi cosa devo fare" sussurrò "dimmi come ti posso dare piacere, dimmelo e lo farò" io annuii
Ripresi la posizione originaria e mi tolsi la maglia restando in reggiseno, a quel punto forse lui ricordò la mia richiesta nel magazzino della scuola e senza che gli dicessi nulla avvicinò le sue dita ai miei seni. Erano fredde, tremai e lui se ne accorse.
"Mi spiace" disse dolente l'amore mio "riuscirò solo a congelarti"
"Continua" lo rassicurai carezzandogli il viso "ti prego continua stavolta"
Annuì e delicatamente mosse i polpastrelli su entrambi i seni, poi incoraggiato dalla mia espressione rincretinita si mise seduto appoggiando la schiena alla testiera del letto, mi avvicinò a sè e diresse le mani sulla chiusura dell'indumento. Quindi sfilò le spalline e lo tolse definitavamente.
Una volta rimasta nuda per metà mi guardò regalandomi uno di quegli sguardi intrisi d'amore che riuscivano a togliermi il respiro
"Giuro che in vita mia non ho visto niente di più bello, la tua pelle...ha il colore della luna e poi...sei così liscia amore mio, sembri fatta di seta" timidamente avvicinò le labbra e cominciò a tracciare le mie areole di piccoli baci, facendomi trasalire. Affondai le dita nei suoi capelli per avvicinarlo ancora di più a me.
"Ed...o Ed" sussurrai martoriandomi le labbra ogni qual volta l'emozione si faceva troppo intensa. Continuò per un altro paio di minuti, poi gli feci segno di togliersi del tutto la camicia ed obbedii. Io invece andai oltre e tolsi i pantaloni della tuta rimanendo in mutandine. Tra l'altro quel giorno erano proprio minuscole, non avevo indossato le mie solite coulottes ma un perizioma turchese.
Quasi sentissi che mi sarebbero tornate utili.
"Io non so se...se dobbiamo andare avanti, forse è presto forse è..." lo azzitì baciandolo.
"Se mi dici di nuovo di no, spacco il naso anche a te" rise "posso riuscirci sai?"
"Già, qualcosa mi dice che saresti davvero in grado di farlo"
"Baciami" obbedì.
Diressi la mia mano verso il cavallo dei suoi pantaloni e sfiorai il rigonfiamento, ormai ben visibile. Poi come la volta precedente tirai giù la zip, attesi qualche istante per verificare se anche questa volta avrebbe bloccato la mia mano, non lo fece. Allora osai di nuovo, pregando la mia buona stella affinchè non gli facesse cambiare idea, non avrei sopportato un altro rifiuto, lo desideravo troppo.
Sfiorai più volte il tessuto dei suoi boxer e quandò mugolò impaziente decisi che era arrivato il momento di slacciare del tutto i pantaloni e sfilarglieli. Lo feci.
Il gioco lo avevo iniziato io ed io lo avrei portato a termine. Una volta abbandonati i pantaloni per terra insieme ai miei, mi accorsi che l'espressione preoccupata sul suo viso non l'aveva abbandonato nonostante il suo corpo urlasse a chiare lettere di volermi.
"Ed, che c'è? Se non vuoi mi fermo, non voglio farti fare qualcosa contro la tua volontà"
"Io lo voglio Bella, non sai quanto lo voglio...ma"
"Ma cosa? Cosa ti blocca?"
"Io non so quali conseguenze potrebbero esserci...io non so se potrei farti male, ferirti, io non se..."
"Qualsiasi cosa accadrà io sono pronta, e comunque sono sicura che non mi farai del male. Tu mi ami.."
"Più della mia stessa vita" a quella sua ultima affermazione scrollai le spalle, per fargli intendere che a quel punto le parole non servivano più. Funzionò, lo vidi liberarsi dell'ultimo indumento, io feci lo stesso.
"Ascolta il tuo corpo" gli dissi.
Per fare l'amore capii che non esistevano regole scritte nè percorsi obbligatori da rispettare. Bisognava ascoltare il richiamo dei corpi ed il mio lo desiderava tanto e viceversa il suo.
Si sistemò tra le mie gambe con movimenti lenti, leggeri, attento a non pesarmi troppo ed io continuai a baciargli le labbra dicendogli ad ogni tocco che l'amavo da morire. Quando lo sentii entrare in me, desiderai realmente di morire. Non perchè provai dolore per la sua ingombrante presenza, bensì perchè era l'unica condizione che mi avrebbe consentito di amarlo ed essere riamata a quel modo per sempre. Diventammo una cosa sola, corpo anima e cuore poichè il mio prese a battere per entrambi. Il mio destino si era compiuto era divenuta la sua compagna non di vita, ma di eternità. Gli circondai i fianchi con le gambe attirandolo a me il più possibile e lui si accoccolò col viso nell'incavo del mio collo. Quindi cercai di assecondare il più possibile i suoi movimenti e piansi in silenzio conficcando le unghia nella coperta fino a spezzarle, quando le sue spinte si fecero troppo intense. Non gli avrei mai detto di fermarsi, nonostante il dolore, mai.
"Ti faccio male?" si scostò appena ma bastò per accorgersi delle lacrime
"No" mentii "te l'ho detto, non potresti mai farmi male..."
"Allora perchè piangi?" chiese ed ebbi l'impressione che fosse sul punto di piangere anche lui
"Perchè sono felice..sono lacrime di gioia, Ed sta tranquillo, va tutto bene amore mio" sospirò si chinò verso il mio viso e raccolse le lacrime una ad una con le labbra, poi mi baciò.
Dopo poco gemette gridando il mio nome, lo sentii liberarsi del suo seme ed invece di spingerlo fuori, lo attirai ancora di più verso il mio ventre, perchè era così che doveva andare.
Ne ero certa, ero nata apposta.
 

Pov Edward
 
La ami sopra ogni cosa e non le farai del male...
Me lo ripetei più volte e volli convincermi anche perchè era talmente stupenda che stavolta non avrei potuto resisterle.
Quello scricciolo di umana mi guardava e mi era chiaro che i suoi occhi ardevano di desiderio, le sue labbra fremevano per baciarmi e le sue mani bramavano per stringermi. No decisamente non avrei potuto resisterle, i miei dubbi a poco a poco scomparvero sotto i tocchi delle sue piccole dita e le mie perplessità di dissolsero dopo ogni suo ti amo. Quando la vidi nuda, ebbi timore, non volevo quasi sfiorarla, mi parve troppo fragile e delicata, le mie dita dure e rigide avrebbero potuto lacerarla, così m'imposi di lambire il suo corpo come se fosse avvolto dalle fiamme e potessi scottarmi ad ogni tocco.
Infine nel momento in cui mi rifugiai fra le sue gambe presi a muovermi a rallentatore come se stessi annegando in un mare di cristallo. Avrei potuto mandarla in frantumi in un attimo.
Una volta dentro di lei cessai di esistere un'altra volta e rinacqui in un altro mondo, in un altro universo.
Non potevo essere lì, non potevo trovarmi davvero immerso assorbito fuso in lei, non riuscivo a crederlo davvero fino a quando non sentii avviluppare le sue gambe sui mie fianchi e spingere il mio bacino ancora di più verso il suo ventre.
Aveva ragione il mio angelo, imparai ad amarla d'istinto ascoltando il mio corpo. Almeno provai a farlo, perchè subito dopo mi resi conto che mancai un passaggio, fallii in qualcosa.
Avevo pensato solo a me stesso, e lei?
I miei timori dunque furono inutili per metà, certo non le feci male,  questa era la cosa che più temevo. Non mi avventai su di lei come un animale in preda ad un istinto incontrollato, non la morsi ne le lasciai segni però, non le diedi piacere.
"Angelo stai bene?"
"Si" l'avevo presa per le spalle e avvolta nel caldo pile della coperta quindi l'abbracciai.
"Credo di aver sbagliato qualcosa"
"In cosa? E' stato tutto perfetto..."
"No, non è vero. Ho mancato e tu sai a cosa mi riferisco"
"Smettila Eeed"
"Non ho saputo aspettarti o forse non c'ho neppure pensato...che egoista"
"Non sei egoista e poi ci saranno altre occasioni, non credi?"
"Se pensi che sarò meno schiappa di ades.." non mi fece finire, chiuse la mia bocca con le sue labbra
"Sei la mia schiappa preferita, adoro la tua insicurezza e adoro la tua inesperienza, adoro ogni aspetto di te"
"Beh menomale questo mi consola un pochino, comunque volevo sapere...emh non è che ci possa essere qualche rischio...almeno non credo ma, no anzi è sicuramente impossibile"
"Non prendo la pillola se è questo che intendi. Eeed ero vergine fino a dieci minuti fa, per cosa o chi avrei dovuto proteggermi?"
"Si scusa, ho detto una stupidaggine"
"Ma tu pensi davvero che potrei restare incinta?"
"No! Ti ripeto, in effetti non lo so, non mi ricordo di casi analoghi al nostro..cioè uno come me ed un'umana"
"Io lo terrei"
"Cosa?"
"Se dovesse accadere...io vorrei averlo il bambino"
"Bella ma che dici? Non voglio neppure pensare ad una simile eventualità, sarebbe la volta buona che tuo padre mi uccide prima di chiedermi: dimmi, sei tu il ragazzo di mia figlia?"
"Non scherzo, lo vorrei davvero un bambino"
"Mi pare che stai correndo un pò troppo, ti ricordo che hai solo diciassette anni che devi ancora diplomarti e che hai un vampiro per fidanzato..." non mi fece finire di parlare neppure stavolta
"Se è per l'età mi pare che tu sei grande abbastanza per fare il bisnonno, quanti anni hai detto che hai ? Centoventi?"
"Comincio a pensare che tu dica sul serio e questo mi fa paura" scossi la testa e le dissi "vorra dire che non lo faremo più"
"Non lo faremo più? Non ci penso proprio, non dopo che...so cosa si prova" non glielo dissi, ma la stessa cosa valeva per me
"Allora prenderemo precauzioni"
"NO"
"La smetti di fare i capricci?"
"NO"
"Prenderemo precauzioni?"
"NO"
"Basta, con te è inutile...l'hai sempre vinta tu" mi sorrise soddisfatta.
Era cocciuta come un mulo e capricciosa come una bambina, ma in fondo l'amavo anche per questo. S'impuntava e sbraitava da sempre, fin da piccola, era maestra a far capitolare chi discuteva con lei ed io l'avevo sempre adorata in quelle occasioni, anche se non era di certo un pregio. Ma lei era fatta così ed io l'amavo così. Lasciai cadere l'argomento era un momento troppo particolare per perderci in chiacchere, però ebbi l'impressione che la mia piccola avesse ordito una specie di piano, un disegno già predefinito ad arte che presto avrei scoperto.
Rimanemmo in silenzio per pò, entrambi impegnati a pensare e ripensare a ciò che era accaduto in quel letto ad una piazza ed una spanna poco prima, poi il mio cellulare vibrò.
Mi mossi e l'adagiai sui cuscini
"Che fai Ed?"
"Vibra il mio cellulare, dove hai messo i miei pantaloni?" diedi un'occhiata al pavimento
"Per terra vicino al letto credo, ma io non sento nulla..sei sicuro che vibra"
"Ho un udito più fine del tuo, si vibra" risposi alzandomi e raccattando i pantaloni buttati in un angolo della stanza. Presi il telefono dalla tasca, era Alice.
"Ciao Alice, che c'è?"
"Dove sei?"
"L'istinto mi dice che tu sappia benissimo dove sono"
"Inefetti si Eddy, emh potresti venire a casa se hai..si se avete già terminato di...insomma mi hai capito"
"Merda Alice, hai visto tutto?"
"Tranquillo fratellino sai che so rispettare la tua privacy..anche se forse era meglio che ci parlavi con Emmett"
"ALICE! Se parli di questo con qualcuno stavolta non te la cavi, lo giuro" la strega se la rideva
"Uff ho capito sta tranquillo, è strano però che quando si tratta di te vedo praticamente delle vere e proprie immagini proiettate nel mio cervello...comunque te l'avevo detto che era un vulcano la tua bambina"
Trasalii e Bella lo notò
"E' bene che tu sappia che ti odio con tutte le mie forze"
"Ed che c'è? Che ha visto Alice?"
"Poi ti spiego Bella, in quanto a te strega è davvero importante, non puoi aspettare fino a stasera"
"Ancora non so se è importante, però vorrei parlarti di una cosa al più presto"
"Okay arrivo" attaccai "devo andare a casa, torno stasera va bene?"
"Si, ti aspetto sveglia"
"Spero di essere qui verso le nove"
"Perfetto, salutami Alice...emh ci ha visti vero?"
"Si" risposi rassegnato "ci ha visti"
"Non sono in imbarazzo con lei, sai? La sento molto vicina e questo non mi dispiace"
"Beh meglio così, però a me questa cosa mi fa saltare i nervi comunque..cioè ogni volta che noi...non è proprio il massimo, io ho già i miei problemi"
"Dai non fare così.." adesso rideva anche lei
"Vado è meglio.. e comunque sono curioso di sapere cosa ha da dirmi quella strega"
Mi sporsi sul suo viso per darle un bacio e le sentii dire
Eeed, stringimi... lo feci, la strinsi ma Bella non aveva parlato, non aveva aperto bocca, la baciai e rimasi in ascolto, non sentii più nulla. Poi quasi sul davanzale della finestra di nuovo
Torna presto, ti voglio accanto a me... ma anche stavolta
"Bella hai detto qualcosa?"
"No, perchè?"
"Nulla a dopo" eppure ero sicuro di aver sentito, che stessi riacquistando il mio potere?
"A dopo" rispose e saltai giù. Andai a recuperare la Volvo parcheggiata ad un isolato di distanza quindi feci strada verso casa.
Magari è questo che ha visto Alice, il mio potere... Ma non era un problema di cui discutere con urgenza anzi...no doveva esserci dell'altro, la mia sensazione era che mia sorella avesse visto qualcosa di molto, molto importante e non volle allarmarmi per telefono.
Alice che avrai visto stavolta? Buone notizie o cattive notizie...
Chissà perchè propendevo sempre per la seconda opzione.
   
 
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