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Autore: sugaredtea    27/11/2010    1 recensioni
Fu quel giorno che capii che la mia non era semplice attrazione, ma era qualcosa di più. Lo sentivo distante, ma anche incredibilmente vicino; c’era qualcosa in quel ragazzo di proibito, una cosa che si portava nel cuore e gli provocava rancore. E poi c’era il fatto che era incredibilmente particolare, bello come un Dio. Quanti ragazzi esistevano con tale raffinatezza, con lineamenti così perfetti e occhi come i suoi? Io ne conosceva uno. E quello mi bastava.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dunque.. primo capitolo della prima storia che pubblico! Spero vi piaccia :) non so cos'è questa fanfic, mi è uscita così, di getto, e penso che abbia anche errori di grammatica e sintassi. Beh, non si è molto lucidi all' 1.38! Questo primo capitolo è davvero corto, perciò forse il secondo lo farò mooolto più lungo del solito. Dunque.. aspetto commenti e consigli. Non mi resta che augurarvi buona lettura! :) Baci, giuls (sugaredtea)



“Hermione?”
Sobbalzai, accorgendomi solo in quel momento che mia madre aveva aperto la porta della mia stanza e si stava sedendo vicino a me. Sfilai le cuffie senza preoccuparmi di spegnere l'iPod. Le sorrisi debolmente, chiedendole cos'era successo.
“Oh, nulla. È arrivata una lettera dalla tua scuola, Hogwa-” strappai la pergamena dalle mani di mia madre. Cos'era successo? Perché c'era una lettera indirizzata a me? Mia madre boccheggiava, sbalordita. Improvvisamente, decise che forse era meglio lasciarmi sola. Mi sorrise e mi diede una pacca sulla spalla per incoraggiarmi. Uscì svelta dalla mia camera, e tornò a parlare con mio padre normalmente; il messaggio era chiaro: le avrei dovuto raccontare tutto più tardi. Presa dal panico, strinsi forte tra le dita il foglio ancora sigillato. Cosa avevo fatto? Forse i miei voti non erano così buoni? Il quarto anno era stato disastroso? Vogliono bocciarmi? Tremai al pensiero. Stavo per sentirmi male, e non avevo le forze necessarie per togliere il sigillo. Poi mi bloccai, e il mio cuore smise di battere; c'era un'ipotesi che non avevo preso in considerazione. Ed era la più stupida. Aprii la pergamena e sbarrai gli occhi; proprio come pensavo, stavo per vomitare dal panico solo per aver ricevuto una lettera che mi ricordava in cosa consisteva l'essere prefetti. Per un momento rimasi disgustata di me stessa, ma subito dopo portai una mano alla fronte e risi. Che stupida.


Mi diressi a passo svelto verso il binario nove e tre-quarti, felice come non mai. Un prefetto. Un prefetto! Se solo i miei genitori fossero maghi.. Sentii dei passi raggiungermi, e aumentai la velocità.
“Hermione, fermati un attimo. Ti vorrei parlare!” Afferrò il mio braccio con forza, e mi bloccai. Mi voltai, fulminando il rosso che mi guardava, ansimando.
“Ho di meglio da fare. Scusa” mi girai, riprendendo il mio passo svelto. Percepii il suo respiro affannato sul mio collo.
“Fermati. Ti prego, ho davvero tante cose da dirti. Quella sera non mi hai nemmeno lasciato spiegare cos'era successo. Non è come credi, davvero. Fleur per me è solo-”
“Non devi spiegarmi nulla, Ronald Weasley. Quel che dovevo vedere l'ho visto, no? Lasciami in pace.” La folla ci osservava curiosa, ma non ci feci caso. Ripresi a correre verso il treno diretto ad Hogwarts. I miei occhi si erano riempiti di piccole goccioline salate, che cadevano sul mio viso arrossandolo. Mi sentivo una totale stupida. Mi rinchiusi nel vagone dei prefetti e, controllando che non ci fosse nessuno nelle vicinanze, scoppiai a piangere talmente forte da farmi venire il singhiozzo. Non passò molto tempo che la porta scorrevole si aprì, ed ebbi un tuffo al cuore. Automaticamente nascosi il mio viso, per proteggermi. Sbirciai da dietro le ginocchia per capire di chi si trattasse. Un ragazzo biondo dai tratti spigolosi mi osservava, perforandomi il viso con i suoi occhi gelidi. Maledizione, Malfoy.
Gli urlai “Che vuoi?!” talmente acidamente che mi stupii di me stessa. Anche se la voce era ancora tremolante, l'urlo fece effetto. La sua voce, sarcastica e pungente, si rivelò scossa, ma il suo viso non tradì alcuna emozione.
“Si da il caso che tu non sia l'unico prefetto in tutta Hogwarts, Granger.” Sorrise amaramente, ed entrò. Salutò Tiger e Goyle, che sogghignavano dietro di lui, e mise la valigia a posto. Solo in quel momento ricordai che per la fretta avevo buttato la mia a terra, per poi accasciarmi sul sedile. Chiusi gli occhi, e sospirai. Feci per afferrare la maniglia della valigia, ma una mano liscia, svelta e gelida mi precedette. Fu come essere attraversati da un lampo quando la sua mano sfiorò la mia. Ritirai la mano scossa, e lasciai che fu lui a sistemare la mia valigia. Il suo sorriso era sparito, e si sedette in silenzio. Per un momento interminabile, rimasi con la mano molle, a fissarlo scioccata, ma quando i suoi occhi si posarono su di me, ebbi un fremito e distolsi lo sguardo. Fortunatamente dopo poco tempo arrivarono gli altri alunni delle rispettive casate a rompere quel silenzio imbarazzante. Harry, nominato anche lui prefetto, si sedette vicino a me eccitato. Gli sorrisi senza convinzione; i miei pensieri erano altrove. Ero disgustata, e confusa. Malfoy.. che fa un favore a me? Io, Hermione Jean Granger? Non fu solo quello a spaventarmi. Per tutto il tragitto, Draco Malfoy stette in silenzio a guardare fuori dal finestrino. Non ero l'unica ad essere turbata, dunque.
   
 
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