Acqua Marina
Capitolo VI : Messo Sotto Processo
Da quando era rientrato in camera sua non aveva messo il naso fuori dalla coperta.
Tremava come un gattino infreddolito, impaurito dallo stesso ambiente in cui era abituato a vivere.
Cosa era quella luce?
Cosa facevano quegli uomini la dentro?
Domande che non avrebbero mai avuto risposte.
Il Draco bambino, tra pensieri che lo tormentavano e angosce che lo soffocavano si addormentò in un incubo eterno.
Draco quella mattina non fece colazione con la madre, nè con il padre.
L'uomo alle 7.00 era andato in camera sua, lo aveva svegliato e lo aveva interrogato su quello che aveva visto la passata notte.
Perchè Draco aveva visto troppo ed era stato visto a sua volta.
Il bambino piangendo aveva girato che non avrebbe detto niente, aveva supplicato il padre di non picchiarlo.
Ma Lucius era abituato alle suppliche delle propie vittime.
Aveva riempito Draco di ceffoni, minacciandolo di avergliele date il doppio se solo si fosse azzardato a riscendere nei sotterranei.
Il bambino, una volta rimasto solo con se stesso e con il volto dolorante, aveva smesso di piengere, giurando che prima o poi si sarebbe vendicato.
Quel pensiero all'iniziò non crebbe, ma rimase costante.
In fondo un bambino non usava il peso di certe parole, non sapeva bene cosa era la vendetta.
Ma, lo stesso bambino crebbe, e crebbe nell'odio.
E imparò a sue spese il peso delle parole odio e vendetta.
*
Lacrime salate scendevano lungo il volto del ragazzo.
Il giornale in mano era tutto accartocciato per lo sfogo di Draco.
L'angoscia gli penetrava l'anima, gli morsicava il cuore, gli sfiorava il cervello.
L'odio lo prese in pieno. Odiava suo padre almeno quanto lui odiava Harry Potter.
Era fuggito...Non che non se lo aspettasse, ma da solo non ce l'avrebbe mai fatta.
Chi lo aveva aiutato? Chi era l'incoscente arrivato a tal punto da stringere un patto con il Diavolo?
Draco guardò all'orrizzonte.
Come prima giornata non c'èra male...Avevano inizato con il piede sbagliato, decisamente.
Dov'era Luna? Dov'era adesso che aveva bisogno di lei, della sua presenza, della sua minuta figura che lo coccolasse?
Se ne era andata propio mentre lui aveva bisogno di lei, e non lo aveva neanche ascoltato! Ascoltato la sua versione dei fatti.
Non gli dispiaceva il fatto che avesse rotto il naso alla Weasley, ma comunque rimaneva il fatto che si era comportata male.
Draco si domandò se lui avrebbe fatto la stessa cosa.
No, lui non si sarebbe limitato al naso....
Si fermò ad ascoltare il rumore del mare e gli strilli isterici dei ragazzi all'interno della casa.
Per quello che aveva capito era in vantaggio la squadra Blaise-Potter-Panrkinson-Granger rispetto a quella dei Weasley...
Sopirò. Voleva Luna, la voleva adesso, immediatamente, subito, all'istante.
Ma lei non c'èra. Sperava solo che stesse bene.
Era inutile tentare di andarla a cercare, la conosceva bene, lei non si sarebbe fatta trovare.
E tutti lo sapevano.
Rientrò all'interno della casa, nella vana speranza che i litigi fossero finiti, ma non si aspettava minimamente di essere messo LUI sotto processo.
Appena varcò la soglia della porta tutti si voltarono a fissarlo, come se stesse per confessare tutto.
-E' inutile che mi guardate in quel modo, io non so niente, e non voglio sapere niente-. Disse mentre entrava.
Ron rise. -Ah ma davvero? Sei suo figlio! Non credo che tu non sappia niente!-.
-Se non ci credi non sono affari mia! Io la notte dormo lo stesso...-. Sarcasmo. Usava quello...prima di rompergli qualche osso.
Baise si fece avanti. -Io ti credo Dray, sul serio. So che per te è difficile senza che noi ti diamo contro, senza che ti sputiamo addosso tutte le nostre tensioni...-.
-Grazie Blaise, sei un amico-. Sussurò il biondo.
-Bhè pure io ti credo Dra!-. Pansy. Era una ragazza speciale, riusciva a risolverti tutti i problemi. Draco annuì alla ragazza, facendole capire che era felice di avere il suo appoggio.
-Tu Hermione? Da che parte stai?-.
-Io Ron? Da quella di Luna...-. Disse la ragazza guardando Ginny e poi Draco, mentre saliva su per le scale. -Appena avete finito di scannarvi fatemi un fischio ok?-. Ma i ragazzi non la udirono, era già entrata in camera.
-Harry?-. Disse Ron guardando l'amico.
-Ron ti comporti come un bambino...Io non stò dalla parte di nessuno perchè questo non è un processo ok? Draco non ha fatto niente, non fino a prova contraria, Luna ha sbagliato ha picchiare tua sorella, ma si sa, le donne sono passionali... e tu...Tu sei un imbecille!-. Urlò.
Zabini gli poggiò una mano sulla spalla. Osservandolo attentamente, con un lampo di malizia negli occhi.
Harry ricambiò lo sguardo, sospirandò leggermente.
-Se avete finito-. Iniziò Draco.
-No che non abbiamo finito! Per nulla!-.
-Andiamo Weasley sei ridicolo... ma non lo vedi che sei l'unico a pensare che io sia alleato con mio padre, ma fammi il favore! Se fosse così adesso me ne starei a torturarti, dammi retta!-.
Ron indignato, (e senza fegato per controbattere! =.=), portò sua sorella in camera, senza dire una parola.
Draco si mise a sedere sul divano. (Che aveva disegnato sopra dei....Pesci!)
-Ragazzi grazie mille, ma non vi dovete mettere nei guai per me, non ce ne è bisogno-.
-Ma figurati! Nessun disturbo...Ora vi lascio, vado da Hermione...A dopo-. Disse Pansy con aria divertita.
-E pensare che aveva pure cucinato per voi...- Mugolò Harry triste.
-Non c'è problema, io ho fame...e quello che avansa lo riserviamo per il pranzo...Non si butta via niente!-. Blaise afferrò per mano Harry e in sieme a lui scomparì in cucina.
Draco rimase solo.
Ancora una volta.
Spiazzato dagli eventi.
Quella non sarebbe stata una vacanza, ma un incubo, come dire....indimenticabile!-.
*
Luna si stava facendo un'analisi di coscenza.
Dare quel cazzotto a Ginny era stato liberatorio, ma non di certo giusto.
Il fatto è che la rossa avava tentato già una volta di portarle via Draco, e Luna aveva paura, paura di perdere il suo amore.
E per lo più era in pensiero per Draco, lo aveva lasciato solo propio quando aveva bisogno di lei, ma forse era meglio così.
Staccare ogni tanto le faceva bene, e lo avrebbe fatto anche a lui, sperava.
Erano le 10.15 e ancora non aveva fatto colazione, e lo stomaco reclamava del cibo.
Non aveva soldi con se perciò l'unica situazione era di tornarsene alla casetta.
E affrontare Draco.
Sarebbe stata la fine della loro storia? O l'inizio di qualcos'altro?
Non poteva affermare niente con sicurezza, poteva solo sperare in bene.
E, con questi pensieri per la testa, si avviò verso il suo angelo dannato.