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Autore: LordMaris    26/11/2005    3 recensioni
L'idea iniziale era un romanzo, ma ho l'occasione di metterlo per una fic. A breve il secondo ed il terzo capitolo...
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo mescolava lentamente la paura con le passioni

Il ragazzo mescolava lentamente la paura con le passioni. Resta fermo, seduto e taciturno, le mani in mano senza nulla da fare. Deliri d’amore nella sua mente. Così flemmaticamente prende dal tavolo al suo fianco una scatolina di ferro. La poggia sulle ginocchia, la apre e ne estrae come d’abitudine una pallina di colore marrone, no troppo intenso, l’odore pungente si espande nell’aria. Dalla tasca tira fuori un pacchetto morbido e spiegazzato di sigarette, scegliendone una particolarmente stropicciata. Nella mano svuota il contenuto della sigaretta, un odore di tabacco rancido sfiora le se nari. Quindi con un accendino scalda il filtro della sigaretta e vi poggia l’odorosa pallina castana. Pian piano scalda anch’essa, riducendola in piccole parti e mettendosele in mano. Poggia la nauseabonda e conturbante mistura in una cartina e vi applica un filtrino di cartone, evidentemente preparato in precedenza. E’ solo sulla sedia. Esegue tutto metodicamente sena l’eccitazione che accompagnerebbe un comune diciassettenne.

Il ragazzo vive sin da quando è nato, diciassette anni orsono, in un paese sui monti Piemontesi. Il volto contorniato da lunghi capelli castani è dolce e delicato, un pizzetto ben curato spadroneggia su esso poggiandosi su grandi labbra carnose. L’insieme è completato da una naso pronunciato e da occhi scuri, che gelano al primo incrociarsi, ma stranamente capaci di scaldare chi gli è di fronte. Il paese è a circa due ore da Torino. Il cuore di Manuel è a circa due ore dal suo corpo.

Nella sala troneggiano note distorte e devastanti, lampi al suo auriglio; una fiamma, un rivolo di fumo, odore intenso di propaga nell’aria. Sta fumando, ma risulta annoiato. Così si alza ed inizia a camminare per la stanza.

A circa due ore da lì, un ragazza su un’auto posteggiata al fianco di una strada sta consumando un fugace amore. E’ sera, la stellata notte torinese circonda l’auto e le sue grida d’incommensurabile piacere. Ella risulta affascinante d’aspetto e di persona. Seni prorompenti nel suo corpo e vita stretta, gambe che di certo non passano inosservate, che si mostrano con classe. Ed il volto pare un quadro di perfezione, occhi seducenti, labbra succose. E’ di forma allungata, il viso, e sembra coronato da capelli castani di media lunghezza, con riflessi biondo rame.

Ora, nuda, sembra emblema di meraviglia. Lancia urletti spontanei, acuti e pregni d’erotismo. Se passasse qualcuno per la strada capirebbe immediatamente che là, in quella vettura, una sta incoronando un amore con un villano. Lui sta volgarmente “scopandola”, sa di non amarla ma non glie lo confesserà mai. Ha troppa fame di sesso. A chiunque abbia scelto di vivere da uomo, e non da bestia, egli farebbe schifo. Lei, mentre si lascia penetrare in quella fredda automobile, pensa all’amore ce prova, puro, e gli accarezza le natiche sode. Narciso bastardo, la usa.

Nel frattempo, lei non lo sa, ma il cuore del lontano paesano fluttua sopra di loro. Quello spinello è riempito di sangue, ora, e bagnato di lacrime. Non capisce come, ma sa ch’ella sta copulando. Così d’istinto, alza la cornetta del telefono e compone il numero di lei. Non si fermano, pur la suoneria di quel cellulare si espande nell’aria. Ella lo cattura come ragno nella tela, spingendolo al suo interno e cingendolo con le gambe. Prende il telefono e visto il numero, chiude la chiamato e spegne il moderno attrezzo.

Allora, il paesano cade a terra producendo un tonfo sordo. Sembra svenuto. Il respiro è lento e regolare. Il petto si alza  e si abbassa. In quell’istante, e proprio in quell’istante, l bastardo nella macchina ha trovato il coraggio di sussurrarle alle orecchie:”Devimi”. Sangue giunge agli occhi di lei, che con colpo secco, lo spedisce fuori di sé, come se volesse obbedirgli, toglie il guanto a lui scagliandoglielo sul volto, apre poi lo sportello e con spinta possente fa cadere l’uomo dalla macchina. Ventata gelida penetra nell’abitacolo. Il motore si accende rapidamente ed ella, ancora nuda e sudata, si allontana rapidamente alla guida dell’auto. Egli nudo, seduto sul ciglio della strada, per la prima volta sta piangendo per lei.

  
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