Ed
eccomi qui, dopo tanto tempo. Di ritorno fra le pagine di questa raccolta. Come
ho già spiegato nel primo capitolo, dopo la visione di Harry Potter e i doni
della Morte (Pt. 1), una leggera fitta di malinconia nei confronti di Harry e
del suo mondo si è impadronita del mio cuoricino. Per questo mi è venuta voglia
di tornare a dedicarmi, per lo meno di tanto in tanto, a questa raccolta che
tanto mi ha divertito in passato.
Per
chi ha già letto i primi otto capitoli in periodo di pubblicazione, consiglio
di dare nuovamente un’occhiata ai primi sei. Sto tentando in effetti di sistemarli per lo
meno un po’, avendo notato che peccavano di parecchi errori di battitura e
ortografia, nonchè di alcune noiose ripetizioni (cosa che mi era già stata
fatta notare in passato).
Questo nuovo capitoletto è molto
breve e ho pensato di scriverlo in onore dell’imminente atmosfera natalizia.
Colgo l’occasione per ringraziare
le nove meravigliose persone che hanno recensito il precedente racconto (chissà
se vi ricorderete ancora di questa raccolta?
xD).
Dunque vi lascio al capitolo e vi
auguro buona lettura!
Un abbraccio
Nonno Babbo.
Era la mattina di
Natale e la Tana risuonava di un allegro vociare concitato
proveniente da ogni camera.
“Mamma, mamma, hai
visto che cosa mi ha comprato lo zio Ron?”
“Anche a me lo zio Ron ha comprato una cosa bella, mamma!”
“Bambini!Tutti in
salotto!è arrivato Babbo Natale!”
Cinque paia di piedini
scalzi si precipitarono al piano di sotto guidati dalle risate entusiaste dei
rispettivi proprietari.
James,Albus, Rose, Lily e Hugo si precipitarono sotto l’albero dove la zia Hermione accolse
sorridente i loro occhioni luccicanti di gioia.
“Dov’è zia, dov’è?”
esclamò Lily altellando entusiasta, il nuovo peluche a forma di unicorno stretto sotto un
braccio.
“Babbo Natale è qui per
tutti e cinque. Lo volete il vostro regalo o no?” domandò Hermione prendendo in braccio Rose
che sfogliava tranquilla il nuovo volume di favole regalatole da mamma e papà.
“Shi!” Hugo esclamò entusiasta, subito imitato da fratelli e cugini.
Lo sguardo di Babbo
Natale si addolcì immediatamente.
“E allora fate i bravi
bimbetti.” Li ammonì Harry permettendo ad Albus di arrampicarsi sulle sue ginocchia.
Lily, James e Hugo annuirono ritmicamente all’unisono con espressione angelica, mentre Babbo
Natale si chinava con difficoltà frugando nel sacco dei doni.
“Allora,vediamo
che
cosa abbiamo qui…” mormorò fra sé lasciandosi non notando il sorrisetto
furbo che aveva fatto capolino sul volto di Lily ed un cenno di intesa
che i tre bambini si erano scambiati
“TADAM!” La bambina si
avvicinò con fare circospetto a Babbo Natale e gli tirò la barba con tutte le
energie che possedeva.
“AHY!” un urlo lacerò l’aria.
Harry, Hermione, Albus e Rose sussultarono, mentre tre bambini dall’aria birichina si coprivano la boccuccia
per nascondere risolini divertiti ed un povero signore dal prosperoso pancione si
accarezzava il mento improvvisamente privo di barba color neve.
“Lily Luna Potter.” Harry mormorò con espressione a metà tra l’esasperato e il divertito mentre
la bimba colpevole si avvicinava al Babbo Natale “sbarbato” con espressione
d’un tratto sorpresa.
“Ma… Papà!” esordì James
arrampicandosi sulle ginocchia di Babbo Natale che fece per levarsi il
cappello.
Lily strillò sorpresa
al riconoscere uno strato di radi capelli rosso fuoco fuoriuscito ai riccioli color neve
del Babbo.
“Ma Babbo Natale…”
sussurrò raggiungendo James sulle ginocchia dell’uomo e tastandogli il
faccione liscio.
L’uomo annuì con
espressione rassegnata.
Harry depositò Albus a terra e raggiunse i tre bambini che ancora pasticciavano il volto
di Babbo Natale che tanto Babbo Natale poi non sembrava più.
“Ragazzi, lasciate che vi
spieghi.”
“Babbo Natale è nonno Arthur!” esclamarono improvvisamente i tre piccoli in una sol voce sotto lo
sguardo stupito dei tre adulti.
“Papà, perché non ci
dicevi mai che nonno è Babbo Natale?” domandò Lily arrampicandosi sulle braccia
del papà con agilità.
“Ma nonnino, come sei
tanto cambiato!” sussurrò Hugo con espressione disorientata sfiorandoglii
il faccione tondo.
Arthur Weasley scoppiò a ridere accarezzando con dolcezza la zazzera rosso fuoco del suo nipotino.
“Nonnino, d’ora in poi
lo sai come ti chiameremo?” domandò improvvisamente James balzando sulle
ginocchia del nonno.
I tre bambini si
scambiarono un’occhiatina furbetta.
Dopodiché, con gli
occhioni luccicanti di entusiasmo, sollevarono i pugnetti per aria ed esclamarono: