L'odore del figlio [ 73, Molly Weasley]
Da un mese a quella parte Molly Weasley se ne stava sdraiata su un letto non suo ad osservare la notte che calava.
In quel periodo, tra i sorrisi e l'ottimismo che riusciva a dare, aveva imparato ad amare la notte, a farla sua perchè infondo era l'unico momento in cui poteva chiudere tutta quella falsità nell'armadio di suo figlio, sdragliarsi su quel piccolo letto che in quei diciassette anni aveva preso la sua forma e pensare a lui.
Nella notte, così oscura e forte, poteva permettersi di smettere di essere semplicemente se stessa perchè anche lei era stanca.
Suo figlio, il suo Ron, non era lì con lei e non aveva la minima idea di dove fosse.
Lei non sapeva se stava bene, o semplicemente se fosse ancora vivo.
Come poteva ridere?
Come poteva essere positiva, cercare di fare più cose possibili ed augurare "buona giornata" ad Arthur?
..Ron era nella notte. Sapeva che era la stessa, che probabilmente in quel momento anche lui era fuori a guardarla.
Era quello l'essenziale motivo per cui amava starsene lì, tra quelle lenzuola che odoravano ancora di lui: era un modo per essere sicura di non dimenticarsi il profumo del figlio e così di non potersi dimenticare quel coraggio e quella forza che l'avevano spinto ad allontanarsi da casa.