Nobody wants to be lonely
2
And I can’t
stand the pain
And I can’t make it go away
No I can’t stand the pain
(Untitled, Simple Plan)
Nel giro di una settimana la notizia della rottura di Malfoy e della Parkinson era sulla bocca di tutti e sembrava che nessuno avesse nient’altro da fare che ficcare il naso in questa storia, seguendo Draco per i corridoi bisbigliando, o fantasticando sull’umore della ragazza.
Pansy, dal canto suo, trascorreva gran parte della giornata nella camera che condivideva con le altre ragazze Serpeverde del settimo anno; durante le lezioni, guardava costantemente le pagine dei libri, senza mai alzare lo sguardo, come se fosse persa in un mondo tutto suo; a colazione, pranzo e cena, mangiava il minimo indispensabile per poter stare in piedi; era pallida e spenta, come una fiamma affievolita da un vento leggero.
Era strano vederla così.
Fino a pochi giorni prima, una giovane donna sana, bella e potente, accanto ad uno dei ragazzi più popolari della scuola; poi, improvvisamente, una ragazza sofferente e addolorata.
Non aveva amiche che potessero tirarla su e che potessero, in qualche modo, aiutarla ma, alcune ragazze, specialmente di Tassorosso, che ne avevano pena, cominciarono a farle compagnia durante la pausa pranzo, o prima di cena. Non perché la trovassero simpatica, ma per compassione.
Non riusciva più a guardare in viso Malfoy. Non voleva nemmeno sentire il suo nome, alla vista di lui all’inizio di un corridoio cambiava direzione, sentendolo entrare nella Sala Comune del Dormitorio se ne andava da qualche altra parte.
Non era più lei.
Perfino i voti a scuola erano calati drasticamente, soprattutto in Trasfigurazione e in Astronomia.
L’unica materia dove ave
**
How could this happen
to me
I made my mistakes
I’ve got no where to run
The night goes on
As I’m fading away
I’m sick of this life
I just wanna scream
How could this happen to me
(Untitled, Simple
Plan)
- La odio! -
Hermione Granger era in preda ad un attacco isterico, e stava distruggendo uno dei tavoli della Sala Comune di Grifondoro a suon di librate.
Nessun problema in questo.
Il problema era che il libro in questione era quello di Antiche Rune, soprannominato “il mattone”.
- io… la… odio… non… voglio… più… vederla… le… strappo… i… capelli… a… quella… vecchia… megera!-
La ragazza pronunciava insulti a destra e a manca a ritmo di colpi.
Finché una buona anima, Ronald Weasley, prendendola per i fianchi non la allontanò dal tavolo.
Brividi al contatto
del suo esile corpo.
Ma Hermione non dava segni di resa, continuava a sbattere il suo fedele libro contro qualsiasi cosa avesse a tiro, mobili, teste di poveri Grifondoro di passaggio, le braccia di Ron, il quale si procurò circa cinque o sei lividi ma non mollava la presa.
Dopo pochi minuti, quando Hermione aveva finito di sfogarsi e sembrava fosse tornata calma, il ragazzo la fece sedere su una poltrona libera e, a sua volta, si sedette sul bracciolo destro, chiedendole spiegazioni:
- Devi avere almeno una motivazione valida per avermi obbligato ad alzarmi dal mio divano preferito per venirti in soccorso -
Hermione, rossa in viso dalla rabbia e dal nervosismo, non potè che rispondergli a tono:
- Guarda che sei stato tu, di tua volontà, a venire a prendermi!-
-
Beh, per forza stavi radendo al suolo
- Non è vero!-
- Invece sai benissimo che ho ragione!-
- Si…-
Ronald capì che l’amica non aveva voglia di discutere, il che significava solo una cosa: doveva esserci sotto qualcosa di molto serio.
- ‘Mione, dimmi tutto-
Per qualche istante la bella bruna rimase con le braccia conserte e con lo sguardo fisso nelle allegre fiamme che scoppiettavano nel camino, poi cominciò a raccontare:
-
Ti ricordi oggi pomeriggio alla fine dell’ora di
Trasfigurazione che
- Si -
- Pensavo che volesse farmi i complimenti per qualcosa, o darmi qualche incarico visto che sono una Caposcuola, o qualsiasi altra cosa. Invece mi ha fatto una proposta immorale! Ron, mi ha chiesto di aiutare Pansy Parkinson con Trasfigurazione! Mi ha chiesto di darle delle ripetizioni sull’ultimo capitolo, ti rendi conto della gravità della cosa? Dovrò stare delle ore con una Serpeverde malinconica che non ascolterà nulla di quello che dirò perché sarà troppo presa a farmi la cronaca della sua vita amorosa distrutta!-
Hermione si era alzò in piedi e, gesticolando, cominciava ad alzare il tono di voce; cominciò a camminare per la stanza, e sembrava che stesse parlando più con se stessa che con Weasley.
- uscirò da quella stanza in preda a crisi mentali per essere stata a mezzo metro da lei…-
- Hermione…-, provò a interromperla invano l’amico.
-
Insomma,
- Hermione…-
- …ore, poco tempo, ma sufficiente per innervosirmi a livelli mondiali mai esistiti. Ma se non dovessi farlo mi giocherei il massimo punteggio dei MAGO a fine anno, e la stima della McGranitt, per cui sono costretta a farlo, non ho vie di uscita…-
- Hermione?-
- Per non calcolare il fatto che Malfoy e la sua banda mi prenderebbero in giro a vita, come se non lo facessero già abbastanza. Oddio, adesso mi interessa anche il pensiero di Malfoy, sto proprio impazzendo!-
- Hai finito?-
Improvvisamente,
- Hai ascoltato almeno una parola di quello che ti ho detto?-
Colto sul fatto.
- Emh… certo, si, sicuro!-
- Ecco, nemmeno tu mi ascolti-
Ronald, spinto da una forza che nemmeno sapeva di avere, si alzò dal bracciolo e si mise, inginocchiato, di fronte all’amica, ormai caduta in preda allo sconforto.
-
‘Mione,
ti ho ascoltato. Te lo giuro. Ti ho sempre ascoltata,
ma forse non te ne sei mai accorta. Secondo me
-
Venerdi alle
- Bene, oggi è Lunedì. Hai un sacco di tempo per prepararti psicologicamente!-
Le labbra di Hermione si distesero in un sincero sorriso e, ringraziando Ron, lo abbracciò.
Quando si allontanarono l’uno dall’altro, le orecchie del ragazzo erano diventate color rosso intenso.
Ed Hermione se ne accorse.
**
Il mattino dopo, Hermione Granger si condusse nell’ufficio della VicePreside.
Mentre bussava, senti una fitta allo stomaco: non aveva ancora fatto colazione; chissà se Ginny si sarebbe ricordata di portarle qualcosa da mangiare prima delle lezioni.
- Avanti -
- Buongiorno Professoressa –
- Oh, buongiorno cara, si sieda-
Sulla scrivania della Professoressa, in un cofanetto molto fine e decorato, c’erano dei piccoli biscotti profumati alquanto invitanti.
Tentazione…
- Bene, deve dirmi qualcosa Signorina Granger? –
Hermione riportò lo sguardo sulla VicePreside, lasciando perdere i biscotti.
- Si Professoressa. Volevo dirle che accetto l’incarico che mi ha offerto ieri, darò ripetizioni a Pansy Parkinson –
- Ne ero sicura. Ovviamente ho pensato subito a lei per un incarico del genere, lei è la persona più adatta –
- Grazie Professoressa –
Il profumo dei biscotti la invase nuovamente, e la ragazza si maledisse per non aver fatto colazione prima.
- No, grazie a lei, signorina –
- Non c’è problema. Arrivederci Professoressa –
- Arrivederci –
Uscendo dall’Ufficio, Hermione pensava ai biscotti della McGranitt; con il sacrificio che avrebbe fatto, poteva almeno offrirgliene uno.
**
Bè, sarò ripetitiva ma…
Per favore, recensite!
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito il primo capitolo, grazie di cuore a:
Mirtilla, Juliet, e Herm 88!
Bacioni,
Giuly