“Per
la barba di Merlino!
Quel figlio di puttana…”
James
guardò Sirius, irato.
“Keira,
dov’è?”chiese Remus.
“Con
Lily. Di sopra. È sotto
shock.”
“Ha
distrutto tutto? Ogni
cosa? Le sue canzoni, i vestiti…”
“Il
nostro anello,
Jamie.”concluse Sirius.
I
suoi migliori amici lo
guardarono dispiaciuti ed irati.
Ma
James più di tutti.
Teneva
moltissimo a Keira,
era come una sorella per lui.
Ed
ora un idiota babbano la
minacciava?
No,
non l’avrebbe passata
liscia!
“Che
vuoi fare? Ucciderlo?
Minacciarlo?”chiese Remus, passandosi una mano tra i capelli.
“Ragazzi,
non lo so. Non ne
ho idea. È un babbano, sono un mago, sarebbe facile
fargliela pagare. E poi, se
lo facessi, sarei arrestato per aggressione. E tralasciando il fatto
che sono
stato accusato di omicidio, tradimento e via
discorrendo…sono appena tornato in
vita e non vorrei finire in carcere per un figlio di puttana idiota.
Secondo
me, la stiamo facendo più grossa di quello che è.
Basterà minacciarlo. Fargli
vedere di cosa sono capace, senza mostrargli la magia.”
“Lo
vuoi prendere a pugni,
vero?”ridacchiò James, stupito e divertito insieme
dal discorso, fin troppo
maturo, del suo migliore amico.
Sirius
che si preoccupava dei
rischi? Del carcere? Della fedina penale sporca?
“Oh,
ci puoi scommettere
quello che vuoi, Ramoso! Io quello lo faccio a pezzi, se lo trovo. E
poi lo
riattacco con la magia.”
“Per
poi farlo a pezzi di
nuovo!”
James
batté il cinque a
Sirius, sotto lo sguardo divertito di Remus.
James
e Sirius…non sarebbero
mai cambiati.
Keira
si passò una mano tra i
capelli, trovandoseli in disordine.
“Sono
fin troppo fragile in
questo periodo, Lily. Mi viene da piangere per ogni cosa.”
Si
sentiva un idiota.
Non
era mai stato così.
Era
lei quella forte e
testarda.
“Ehi,
tesoro. Sono successe
troppe cose insieme. È normale che tu sia sconvolta, che ti
senta disorientata,
arrabbiata. Un idiota ti ha devastato la casa e…”
“Ha
distrutto il mio anello,
Lily.”
Si
mise a sedere sul letto e
guardò la sua migliore amica, Lily Evans Potter.
Notò
quanto fosse bella.
I
capelli rossi le ricadevano
sulla schiena in boccoli ed onde e gli occhi verdi brillavano, un
po’ per il
dispiacere che provava per lei.
Il
viso non sembrava
invecchiato affatto, nonostante la magia degli angeli.
Sarebbe
stata sempre Lily
Evans, la sua amica, innamorata follemente di quel pazzo di James.
“So
che è solo un oggetto…”
“Ma
significava qualcosa per
te, Keira. Lo so. Lo capisco. Era il vostro anello di matrimonio e
conserva un
ricordo bellissimo. Un ricordo che appartiene ad un tempo che non
c’è più,
prima che Voldemort ci uccidesse e rovinasse le nostre vite. Prima di
veder mio
figlio crescere da solo e te lontana da Sirius e Remus.”
La
sua voce era triste, ma la
guardò incoraggiante.
“Harry
è qui, Lily.”
“Lo
so. Lo so questo. Ma non
cambierà il passato. E solo noi possiamo cambiare e
migliorare quello che ci
aspetta, tesoro mio. Era l’ultimo legame che avevi con il
passato,
quell’anello.”
“Sì.”ammise
Keira. “Devo
lasciare andare anche quello.”
Lily
si chinò su di lui e le
carezzò i capelli scuri.
“Credo
sia la cosa migliore
da fare. Lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare.”
“Sirius
lo ucciderà,
vero?”chiese, riferendosi ad Ethan.
Lily
scoppiò a ridere.
Sirius
ed Ethan?
Non
la vedeva affatto bene!
“Credo
proprio di sì! Ahahah!
Ma dovresti essere contenta di avere un cavaliere così
galante! Dopotutto
Sirius ha sempre fatto così! Ricordi ad Hogwarts, quando ci
provavano con te o
facevano qualche dispetto nei tuoi confronti?”
Keira
rise di cuore,
ripensando a quei tempi.
Era
vero.
Sirius
l’aveva sempre difesa
ed anche se questo era stato motivo di litigi poiché lei si
sentiva di potersi
difendere da sola…gli era sempre stata grata.
Ripensò
ai suoi occhi grigio
ghiaccio, ai capelli scuri, ora un po’ brizzolati e sorrise.
“Sai
che stai sorridendo come
un ebete, vero?”la prese in giro Lily.
Sedette
sul letto accanto a
lei, posando la schiena allo schienale.
Era
contenta per Keira.
L’aveva
vista soffrire,
lontana dal suo mondo, lontana dai suoi amici, da loro.
Ed
ora vederla sorridere così
spontaneamente, anche con un’espressione ebete sul
viso…le faceva bene.
Era
fiera di come stesse
affrontando tutta quella strana, pazzesca, folle situazione.
La
stavano affrontando bene,
nonostante quella novità di Ethan.
“Dimmi
la verità: amavi
veramente Ethan o sei solo sopravvissuta fino all’arrivo di
Sirius?”
Lo
sguardo che le rivolse fu
più significativo di qualunque altra spiegazione.
“Voi
cosa? No, ragazzi. Non…non
voglio che vi mettiate nei guai per aver aggredito un babbano!
So
badare a me stessa e non
voglio che mi facciate da cavalieri senza macchia e senza paura, per
quanto la
cosa mi lusinghi.”
Keira
guardò Sirius,
supplichevole.
L’unica
cosa che ci mancava
era che si mettesse nei guai per fare il cavaliere e trascinasse con
sé, come d’obbligo,
James e Remus.
“Naa…ce
la caveremo, come
sempre. Senti, vogliamo solo…”iniziò
James.
“Farlo
a pezzi.”concluse
Sirius per lui e tutti risero.
Era
ormai ora di cena ed
erano stati invitati a casa Weasley.
I
ragazzi s’erano appartati,
lasciando gli adulti da soli a chiacchierare.
Aleggiava
un’aria di
serenità, complicità.
Discorsi
sulla politica, sul
Quidditch, sulle novità del momento e sui progetti di
vendetta di Sirius, che
non sembravano esattamente da “adulti”.
“Niente
guai, niente ferite
etc…”intervenne Lily.
“Promesso,
raggio di Sole!”
James
fece la croce sul cuore
e si chinò su di lei per baciarla sulla guancia.
Lily
avvampò, assumendo la
stessa tonalità dei suoi capelli rosso cupo.
James
la faceva sempre
sentire così…come una ragazzina alla prima cotta,
prima e perenne cotta nei
suoi confronti, d’altronde!
“Ci
serve un piano…un’idea…non
so, ha paura di qualcosa? Traumi infantili? Ragni?
Zombie?”stava riflettendo
Sirius.
Keira
l’ammirò.
Aveva
l’aria così
concentrata, così assorta.
I
capelli sale e pepe gli
ricadevano gli occhi color del ghiaccio più puro e per un
attimo incrociarono i
suoi.
Quello
che fu capace di fare
il suo cuore in quel minimo attimo fu incredibile.
Se
lo sentì scoppiare, fare
giravolte e capriole ed abbozzò un sorriso imbarazzato.
Si
sentiva la ragazzina
timida colta di sorpresa ad osservare il ragazzo più carino
della scuola.
Beccata!
Sirius
le rivolse un sorriso
ampio, rivelando i denti luminosi e s’accostò a
lei.
Sentì
il calore del suo
abbraccio, quando lui l’avvolse nella sua stretta e
posò il mento tra i suoi
capelli, tornati finalmente del loro colore naturale, scuro…
“Su,
Kei. Ci serve
un’idea.”l’incitò
James, notando la tenerezza tra lei e Sirius, ma troppo preso
dall’architettare
un piano malefico per darci peso.
“Non
lo so, ragazzi. È uno
normale. È un cretino e mi ha minacciata.”
La
paura iniziale era
scemata.
In
quel clima di confidenza,
d’affetto e pace era impossibile ripensare a quel che era
successo ed anche se
il pensiero andava a toccare di sfuggita quel ricordo, ora non sembrava
più così
spaventoso.
Tra
le braccia di Sirius,
circondata da Lily e James, si sentiva al sicuro, protetta.
A
casa.
“Ha
paura dei fantasmi. Si è
spaventato con Casper, perfino!”
“Chi?”
James
e Sirius la guardarono
come se avesse parlato cinese.
Chi
diamine era Casper?
“Fantasmino?
Ci hanno fatto
dei film? Dei cartoni? È… Ok, lasciate perdere.
È babbano. Non lo potete
conoscere. Ma Lily, dovresti istruire tuo marito alle conoscenze
moderne!”
“Scusa,
tesoro. Ero un po’ impegnata
per fargli guardare la tv. Eravamo…un po’
altrove!”ridacchiò lei.
Keira
sussultò.
Se
n’era completamente
dimenticata!
Oddio!
Ora si sentiva un
mostro!
Era
così naturale averla di
nuovo con sé, da soppiantare gli anni trascorsi
senza…
“Scusami…”ma
Lily stava
ridendo.
Capiva
la sua confusione.
Era
strano per tutti.
“Fantasmi!
Ma certo!”esclamò
James d’un tratto dopo un attimo di sovrappensiero e facendo
sussultare Lily
che era appoggiata a lui.
Guardò
Sirius come cercando
di trasmettergli l’idea con lo sguardo.
“Non
starai mica pensando…”
“Mantello
dell’Invisibilità! Ovvio
che sì! Dovremmo sfruttarlo di nuovo, no? E quale migliore
occasione!”
James
si voltò, cercando
Remus con lo sguardo.
Lo
trovò lontano da loro,
intento a coccolare Ninfadora.
Non
osò interromperli,
rendendosi conto di come aleggiasse l’amore in aria quella
sera.
Che
strana cosa!
S’alzò
in piedi e corse in
casa, tornando dopo un attimo trasportando il suo ex-mantello.
Argentato,
liscio al tocco e
di una consistenza stranissima, quasi d’acqua.
Fu
un emozione riaverlo con sé,
compagno di tante malandrinate.
Era
ora di rimetterlo in
capo.
Era
ora che tornasse agli
originali Malandrini.
C’era
solo un piccolo
problema…
“Come
mi sta?”l’indossò ed
osservò le facce di Lily, Keira e Sirius.
“Bene!
Devo ammettere che le
tue scarpe sono molto spaventose! Fuggirà a gambe
levate!”lo prese in giro
Sirius e tutti risero.
James
si guardò i piedi,
sbuffando.
Il
mantello non riusciva a
coprirli.
“Prima
di tutto…le ho
comprate perché mi hai consigliato tu. E secondo punto, hai
un’idea migliore,
genio? Ci stringiamo!”
“Jamie,
va stretto ad Harry!”
Ma
James era inamovibile.
“Basterà
agitare la bacchetta
per far sì che le cose volino per la stanza e parlare in
maniera minacciosa…”
“Intimandolo
di lasciare
Keira in pace.”concluse Sirius.
In
fondo, piedi a parte, non
era un’idea balzana.
“OK,
ci sto.”
Lily
e Keira li guardarono
come se fossero impazziti.
James
avvolse sé stesso e
Sirius nel mantello, due paia di piedi che camminavano sul prato e
scomparvero.
“Sono
decisamente…”
“Fuori
di testa.”concluse
Keira per Lily.
Ma
bastò uno sguardo
reciproco per scoppiare a ridere come sceme!
Erano
sempre i soliti, ma non
li avrebbero cambiati per nulla al mondo.
La
casa dell’ex di Keira, il
tipo borioso e minaccioso, Ethan, era una villetta appariscente alla
periferia
di Londra.
Scale,
stanze enormi, oggetti
grondanti di cattivo gusto ovunque, sparsi per la casa.
James
si guardò intorno.
Quadri,
statue, dipinti
ovunque.
“Scommetto
che manco uno di
questi è vero. Lily mi portò una volta in quegli
edifici babbani…com’è che si
chiamano…jusei? Nasei? Calei? Mah, non ricordo! Pieni di
queste cose, opere d’arte
e…”
“Ssh!
James! Non è il momento
di fare il critico. Dov’è Ethan?”
Sirius
si liberò infastidito
del mantello, decisamente troppo piccolo per lui ed infinitamente
minuscolo per
poter contenere i loro corpi, ormai quasi quarantenni.
E
quando lo disse a James,
lui sbottò infastidito:
“Non
ho 40 anni. Ne ho 38,
ricorda! Sono un giovincello!”
Fu
in quel momento che
apparve Ethan.
Erano
ai piedi di una rampa
di scale e lui sbucò in cima ad essa.
Ma
la sala era nell’oscurità
e non li vide, dirigendosi verso una porta a sinistra.
Ma
non prima che James e
Sirius notassero uno strano colorito sulla faccia…
“Ma
che ha in…”
James
non finì la frase
perché Sirius l’aveva preceduto a salire le scale,
lentamente.
Sentiva
nelle vene un’euforia.
Aveva
in mente l’espressione
ferita di Keira, quello che quel cretino le aveva fatto e distrutto,
come aveva
osato minacciarla e si sentiva ribollire il sangue nelle vene.
Sguainò
la bacchetta sulla
soglia della stanza ed un vaso partì a razzo schiantandosi
con un tonfo sulla
parete opposta della stanza.
James
lo raggiunse alla
soglia e sgranò gli occhi quando vide una figura in camicia
da notte verde
acido scattare a sedere sul letto.
Il
viso era coperto di una
crema pastosa e color caramello e screziata di bianco.
Il
tutto completato da dei
bigodini nei capelli.
“Ma
che diavolo ha in testa?”si
lasciò sfuggire James ed Ethan cacciò un urlo,
scattando in piedi al lato del
letto.
Assonnato
e terrorizzato
prese la prima cosa che gli capitò nelle mani, il barattolo
di crema Nivea
nutriente per il viso e lo tirò al nulla, mancando Sirius di
poco.
James
l’afferrò e lo trasse
al buio, al lato della stanza.
Poi
mosse ancora la
bacchetta.
Iniziarono
a volare oggetti,
penne, fogli, matite, occhiali da sole, soldi, libri, quadri, vestiti
ed un
paio di mutandoni della nonna per concludere, iniziando una danza
oscena
attorno ad Ethan, stringendosi a lui, fino a che gli oggetti non lo
colpirono.
“NO!
DIO, PIETA’! DEMONIO,
VAI VIA! AAAAH! AAAHA”
“Io
sono il fantasma del
Natale passato, dell’estate corrente e dell’eterno
futuro!”iniziò Sirius, con
voce cavernosa.
“AAAH!”
Ancora
urla disperate da
parte di Ethan.
Era
cereo, sotto la maschera.
“CHI
SEI? VAI VIA! VIAAAA! O…”
“Tu
hai osato ferire una mia
protetta, la dolce Keira Sanderson! E la pagherai!”
James
soffocò le risate
contro la schiena di Sirius ed il palmo della mano.
Stava
morendo dal ridere.
Ethan
era palesemente
terrorizzato e Sirius stava vendicando Keira.
Sirius
lanciò uno sguardo all’amico,
come per dire:
“Tocca
a te!”
James
si schiarì la voce.
“Io
sono il fantasma dell’antica
notte dei tempi, del presente assolato e del futuro nebbioso! Siamo
venuti qui
per punirti! Mai più oserai sfiorare Keira Sanderson, mai
più avvicinarla, mai
più anche solo pensarla! Perché noi sappiamo ogni
cosa…!”
“MAI,
MAI, LO PROMETTO, PIETA’!
VI PREGOOOOO!”
Gli
oggetti cessarono di
muoversi e crollarono sul pavimento.
Ethan
continuò ad urlare e
fuggì via, per poco non investendo James e Sirius, appostati
affianco alla
porta e scappò nella notte, le babbucce ancora ai piedi e la
camicia da notte
ancora sventolante.
“Aahahahaha!
“Io sono il
fantasma del Natale passato, dell’estate corrente e
dell’eterno futuro!”
Ma
che cavolo era?”
James
era piegato in due
dalle risate, il mantello ormai ai suoi piedi.
S’appoggiò
al muro per non
scivolare a terra.
“E
tu? Io sono il fantasma
dell’antica notte dei tempi, del presente assolato e del
futuro nebbioso! Ahahahaha!”
Sirius
aveva le lacrime agli
occhi.
Rimasero
a ridere per dieci
minuti buoni prima di smaterializzarsi a casa propria.
Ma
bastava incrociare lo
sguardo l’uno dell’altro perché la loro
risata risuonasse nella notte, con
stupore di tutti ed allegria generale.