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Autore: Yu_Kanda    30/11/2010    4 recensioni
Lavi e Kanda si trovano loro malgrado ad essere compagni di letto, nonostante quel tipo di relazione, proibita e condannata dalla Chiesa, possa significare - se scoperti - prigione e tortura per entrambi. C'è davvero, come si sforzano di pretendere, solo desiderio fisico fra loro?
[Songfic, Angst, LaviYuu]
[Scritta per il Contest "Sing, Sing, Sins" indetto da Herit sul forum di EFP]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: non possiedo alcun diritto su D. Gray-man, PURTROPPO è tutto in mano a quella pazza della Hoshino... Perchè, se fosse stato altrimenti... Il manga non sarebbe diventato un'accozzaglia informe di assurdità, e Lavi sarebbe insieme a Kanda da un bel pezzo!

ATTENZIONE riferimenti YAOI - se non sapete cosa questa parola voglia dire, o se non gradite le relazioni uomo/uomo questa storia non fa per voi, siete avvisati! Come si dice, se non vi piace NON LEGGETE!






Sebbene il contest sia morto, mi piaceva lo stesso di fare il banner ^^"

 

Questa è la prima volta che mi cimento con una songfic, anche se multicapitolo. Quattro canzoni, quattro capitoli.

Perché una songfic? Bé, è quello che mi è capitato fra le mani per un contest.

Trattandosi di concorso, non ho scelto io le canzoni, o meglio mi è stata proposta una rosa di dieci da cui potevo sceglierne fino a cinque. Per quel che volevo fare ne andavano bene quattro, e così è stato.

La canzone di questo primo capitolo è "You Give Love a Bad Name" di Bon Jovi. Trovo che si addica davvero molto a Kanda...






DRIED FLOWERS


Capitolo 1: Shot Through the Heart

 


Quando l'incontrai la prima volta, ero certo che avrei finito con l'ucciderlo. Il suo modo di fare, di porsi verso di me, mi mandava il sangue agli occhi con una rapidità impressionante.

Non che io sia mai stato un tipo paziente, ma quella caricatura di Esorcista che osava persino chiamarmi per nome batteva tutti i record. E si faceva beffe di me senza nessuna paura, sfidando ogni volta la lama della mia fedele Innocence, Mugen.

Non avrei mai immaginato che sarebbe finta così. Se qualcuno mi avesse detto che quell'idiota con i suoi ridicoli capelli rossi mi avrebbe rubato il cuore, l'avrei pestato senza pietà.

Invece senza nemmeno accorgermene mi sono ritrovato a letto con lui. Mi ha circuito piano piano, imponendomi la sua presenza come fosse un gioco; e io ingenuo ci sono caduto, prestandomi senza riserve al suo tira e molla, inseguendolo a spada tratta per ogni inezia.

Finché, con mio grande orrore, ho realizzato che era diventato talmente importante per me da sostituire l'aria che respiravo.

E allora era già troppo tardi per tornare indietro.

Inutilmente mi sforzavo di convincermi di poter ignorare il sentimento che avevo scoperto in me, ripetendomi a ciclo continuo che era sbagliato, che Lavi non avrebbe mai ricambiato. Che per lui starmi intorno era soltanto un passatempo, l'ennesima finzione legata al suo essere Bookman.

Come mi sbagliavo. Quando quella sera in cui mi diede il primo bacio si avvicinò a me con l'espressione seria di chi ha una cosa importante da dire, avrei dovuto capirlo che qualcosa non andava.

"Perché mi sfuggi?" mi aveva detto in tono ferito, quasi io avessi commesso un crimine atroce contro di lui proteggendo me stesso. "Perché menti al tuo cuore?" aveva aggiunto prendendomi per le spalle e spingendomi contro il muro, mentre le sue labbra si univano alle mie lasciandomi sgomento.

Come se lui sapesse qualcosa riguardo cuore e sentimenti, CHE.

Avrei dovuto ribellarmi, ne ero consapevole e l'avrei davvero voluto, ma quello che cercavo così disperatamente di negare prese il sopravvento sul resto; le mie braccia si strinsero attorno alla schiena di Lavi e la mia bocca si dischiuse per meglio accettare quel contatto perverso.

Sapevo che era proibito, che Lavi probabilmente mi mentiva, ma non mi interessava più.

Mi concessi a lui senza protestare, accettai le sue parole d'amore, ma senza credere a nessuna di esse; era ovvio che sarebbe restato con me solo il tempo che la guerra in corso gli concedeva.

Eppure sognavo che non fosse così.

Quando la realizzazione di ciò che quel desiderio significava mi colpì, capii di essere perduto.



"Shot through the heart and you're to blame

Darlin' you give love a bad name"



Guardarlo dormire accanto a me mi faceva uno strano effetto. Non ero abituato a condividere lo spazio in maniera così intima, non avevo mai accettato il contatto fisico con nessuno prima; provare l'impulso di passare le dita fra i suoi capelli rossi come fiamme ardenti, così, tutt'a un tratto, mi lasciava confuso.

Ma mi trattenevo, perché se l'avessi svegliato mi avrebbe tormentato per giorni sottolineando questa mia debolezza e associandola ai miei sentimenti per lui, che io continuavo a negare.

Ridicolo vero? Gli consentivo di possedermi eppure rifiutavo di ammettere quanto fosse importante per me, riducendo il tutto al crudo atto sessuale.

Lussuria. Peccato Mortale. Si addiceva molto a entrambi, ironicamente.

Speravo non si accorgesse mai che non era così, che di fatto invece possedeva anche il mio cuore. O forse lo sapeva benissimo, ma non gli interessava fintanto che poteva continuare ad avermi.

Un sospiro mi sfuggì dalle labbra nel vederlo sorridere a quel suo modo a metà fra innocente e malizioso che tanto mi faceva impazzire, sia di rabbia che per qualcos'altro cui preferivo non pensare.

Fortunatamente la mia capacità di guarigione mi permetteva di non mostrare alcun segno fisico di quella lussuria in cui indulgevo durante le mie notti con Lavi.

Il mio corpo nascondeva bene questo imbarazzante segreto; la relazione proibita che mi legava all'apprendista Bookman anima e corpo. Lui, tuttavia, sembrava non curarsi del fatto che se fossimo stati scoperti il suo vecchio l'avrebbe punito severamente e allontanato dall'Ordine Oscuro, mentre io sarei stato probabilmente processato dagli alti vertici come era accaduto a moyashi.

L'unica cosa positiva era stata il cessare dei sogni. Quando me ne resi conto pensai di essermi sbagliato, e attesi il successivo ricordo indesiderato riaffiorare, ma... non ce ne furono altri.

Niente più fiori, niente più visioni di morte, niente più lei. Mi interrogai a lungo sul perché, e alla fine decisi che l'unica risposta non poteva che essere Lavi.

Aver trovato la mia persona importante doveva aver spezzato la maledizione. Sì, era senz'altro così. Qualcosa di buono quell'idiota lo aveva fatto per me, oltre sconvolgermi la vita, facendomi innamorare di lui senza alcuna speranza di fuggire un sentimento così scomodo e imbarazzante.

"Sei sveglio, Yuu-chan?" disse all'improvviso Lavi, lasciando scivolare un braccio attorno ai miei fianchi e attirandomi più vicino a lui.

Mi sorrise, togliendomi il respiro quando il suo unico occhio verde si fissò nei miei, il volto illuminato di una gioia che sembrava così dannatamente sincera, ma che sapevo bene essere solo inganno.

Un Bookman non prova sentimenti. Cerca informazioni, e io in quanto secondo Esorcista ero un soggetto prezioso da studiare.

"CHE. Mi pare evidente." risposi in tono seccato.

Nonostante ciò, lasciai che mi abbracciasse, trascinandomi di nuovo fra le lenzuola per guidarmi in un bacio appassionato, toccandomi in un modo del quale non riuscivo a fare a meno.



"An angel's smile is what you sell

You promise me heaven then put me through hell

Chains of love got a hold on me

When passion's a prison you can't break free"



Chissà se qualcuno aveva notato il movimento che c'era nella mia stanza quando Lavi era al Quartier Generale contemporaneamente a me. Ignorando il rischio che correvamo, il mio alloggio era il luogo in cui ci davamo appuntamento ogni sera.

Non so come Lavi giustificasse quelle sue assenze con Bookman e, francamente, nemmeno mi interessava. Tutto ciò che volevo era averlo per me, i suoi baci, le carezze, i nostri corpi uniti.

Sì, ero consapevole di essere diventato completamente dipendente da lui, che gli atti cui mi abbandonavo potevano solo essere chiamati col nome di lussuria; mi sentivo anche terribilmente colpevole per come tutto ciò mi aveva ridotto, ma non riuscivo a tirarmene fuori.

No, era anche peggio, non volevo tirarmi fuori, che quel rapporto finisse.



"Oh! You're a loaded gun, yeah

Oh! There's nowhere to run

No one can save me

The damage is done"



Lavi si comportava sempre più come un amante affezionato, ogni suo gesto, ogni parola d'amore vibrava come se la passione espressa fosse viva. Sognavo talmente che potesse essere reale da annegare nella sensazione che sentirlo parlare mi procurava.

Ma ogni volta che quel "Ti amo, Yuu" gli usciva dalle labbra io mi costringevo a rispondere con uno dei miei "CHE", per non dargli la soddisfazione di avermi spezzato.

Per non lasciargli capire che io l'amavo davvero, senza speranza, completamente, anima e corpo.

Perché sapevo che se l'avesse scoperto, se ne avesse avuto la certezza, mi avrebbe abbandonato. Fintanto che il tutto restava nell'ambito del sesso fine a sé stesso avremmo potuto continuare a stare insieme, se uno dei due si fosse lasciato coinvolgere dall'altro, qualunque cosa fosse ciò che c'era fra noi sarebbe finita all'istante.

E io non volevo perderlo.

A dispetto del fatto che per i vertici dell'Ordine Oscuro la nostra relazione era Peccato Mortale quanto la sodomia che commettevamo e della consapevolezza che per Lavi ero solo un passatempo cui la sua attuale persona si era abbandonata, avrei fatto di tutto perché non finisse.

Il suo comportamento rompeva le regole del clan, da quel poco che sapevo riguardo i Bookman, eppure Lavi appariva intenzionato a continuare nel nostro piccolo gioco perverso.

Mi sorpresi a pensare cosa sarebbe accaduto se avesse lasciato il clan per me. Oh, se solo fosse stato possibile!



"Shot through the heart and you're to blame

You give love a bad name

(Bad name)

I play my part and you play your game

You give love a bad name

(Bad name)

Hey, you give love a bad name"



Osservarlo mentre parlava con Lenalee e moyashi, con gli scienziati o semplicemente con un Finder era terribilmente irritante, l'atteggiamento finto che teneva insopportabile; e la cosa che più mi faceva ribollire dentro era il suo mantenere quel sorriso idiota anche in situazioni gravi in cui sarebbe stata richiesta freddezza e serietà.

Ma lui mi sorrideva a quel modo disarmante anche dopo essersi fatto colpire in pieno da un Akuma, le dita sporche di sangue che mi sfioravano il viso ansioso, quasi stesse timidamente cercando di rassicurarmi sulle sue condizioni.

Sembrava uno scolaretto capriccioso, eppure proprio questo ragazzino era diventato il mio sogno proibito.

Fin dal primo bacio che mi aveva dato avevo saputo di essere perduto.



"Paint your smile on your lips

Blood red nails on your fingertips

A school boy's dream, you act so shy

Your very first kiss was your first kiss goodbye"



Ogni volta che mi si avvicinava, ogni volta che con il suo modo di fare scherzava con me, gettandomi un braccio al collo o cercando d'intrecciarmi i capelli, la mia risolutezza si indeboliva e le mie difese crollavano miseramente in pezzi ai suoi piedi.

Con reazioni sempre più lente mi sottraevo a quel contatto, per un attimo tentato di stringerlo a me davanti a tutti, di guidare le sue mani su di me dove desideravo che mi toccasse.

La mia voce perdeva di fermezza quando mi fissava con quel suo occhio verde smeraldo, che pareva in grado di scavare dentro di me così a fondo da leggere il mio terribile segreto, e assieme a esso dell'amore che sentivo per lui.

Le mie mani tremavano mentre brandivo Mugen contro di lui. In questo modo, prima o poi qualcuno avrebbe notato che qualcosa in me era cambiato, che tra me e Lavi c'era un rapporto diverso dal solito.

Il mio destino era segnato.



"Oh! You're a loaded gun,

Oh! There's nowhere to run

No one can save me

The damage is done"



Sarei stato al gioco, avrei continuato a dargli tutto ciò che voleva. Di giorno amici-nemici con i soliti battibecchi, le minacce e le risposte taglienti; di notte amanti appassionati nascosti nel buio di quelle quatto mura in cui ci venivamo a trovare, che si trattasse della camera d'albergo durante una missione o del familiare spazio della mia al Quartier Generale.

Lavi non protestava mai per la mia rudezza, anzi pareva comprendere a pieno ciò che provavo, troppo bene per i miei gusti. La paura che ci fossimo avviati su una strada senza ritorno iniziò a insinuarsi dentro di me sempre più insistentemente.

Spesso quel "Ti amo" che mi rifiutavo di pronunciare saliva alle mie labbra pressando per essere liberato; il mio sguardo incontrava quello di Lavi leggendovi ansia e aspettativa, e subito ricacciavo quelle parole in un angolo remoto della mente.

Perché i patti erano chiari, le regole non dette di quella partita non includevano il provare sentimenti. Il primo che le infrangeva condannava anche l'altro.

Questo amore fasullo era una lenta agonia, ma mi rifiutavo di rinunciarvi.

Perché era tutto ciò che avevo di Lavi.



"Shot through the heart and you're to blame

You give love a bad name

(Bad name)

I play my part and you play your game

You give love a bad name

(Bad name)

You give love, oh!

Bad name."

   
 
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