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Autore: MusicAddicted    01/12/2010    9 recensioni
Matthew parla nel sonno. Vi basti solo sapere questo…
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera..buonanotte.. insomma, quello che è.
 
Sono in clamoroso ritardo e ho perso il conto delle ore che ho dedicato a questo capitolo… la verità è che siete tutte così entusiaste che… ora temo di non essere all’altezza delle vostre aspettative * si mangia le unghie *
 
Vabbè.. o la va o la spacca.
 
Intanto comincio a ringraziarvi:
 
Excel: ma tesowaaaaa, che bello trovarti anche qui, me tanto, tanto happy! ^^ Come al solito, troppo gentile!! Super-mega-stra-felice che ti sia piaciuto come ho reso Matt (ma quello vero è impossibile descriverlo!!) ! *salta di gioia *
 
BjGirl: ma grasssieee, cawa!! Eh sì.. i cuccioli non resteranno troppo cuccioli a lungo! ;P Waaaw, felicisissimissima che ti sia piaciuto il capitolo di Matt.. ma, lol, a dire il vero è proprio lui quello che sogna! ;)
 
Paola (posso chiamarti così?) : waaaw, grazie infinite anche a te. Macchè bimbamichia, tranquilla, io nelle recensioni sono molto peggio.. di solito sono un’onomatopea vivente tipo ‘aaaaaaaaaaaaw-oooooooooohhh-nnnnnnnggghhh-wwwwwwwwwooooooowwwww-ihihihih-eeheheeh ‘ e così via, ahaha! Sì, Matt è stato codardo, ma chissà mai che ora accada qualcosa…
 
MuseLover (o se vuoi ti chiamo Lady! ^^ ) : oddiooooo… tu sei troppo, troppo, troppo buona, sono contentissima che ti piaccia finora, spero di non deluderti. Lol, super-felice che ti abbia divertito quella parte sui pensieri non sexy di Matt!
 
Roby: sììì, una Mattier come me, lol! Tu ed io ci capiamo sempre, cawaaa! Graaaziee!Waaaaww.. felicissima per quello che hai detto su ‘questo ‘ Matt! E felicissima di averti divertita! ^^
 
Silvy: ma—ma..ma.. tu mi hai lasciata senza parole. Grazzzziee tesowa mia, infinitissime grazie… sai quanto conti la tua opinione per me… e quello che mi hai detto è… * piange di gioia!*
Wow, ma che bella sensazione esser benedetta dal BellDom! <3
E grazie anche per la citazione di ‘How ‘ quel mattino me lo ricordo eccome..ahaha! pazzoidi in giro per la Capitale, che bei momenti!
Beh, sì , non ne faccio mistero, Matt è sempre il mio preferito.. e se questa cosa traspare da quello che scrivo, beh.. non posso che esserne super-felice. Quello che hai detto poi su come l’ho reso è… * piange di nuovo * , chiariamo, come ho già detto  il Matt reale non si può descrivere, l’unico che può farcela è Dom… ma a parte questo.. graaaazzzieeeeeee !!!
Lol.. lo scorbutico aveva le sue ragioni per allontanare l’imbranato… ora lo spiegherà…
Quanto alla doccia.. uhmm, non farci troppo affidamento, ma, vabbè, si può sempre ‘sporcare ‘ dopo… oddio, l’ho scritto sul serio? *o*
 
Grazie mille anche a chi segue e preferisce, significa già molto per me.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
III.
 
 
 
Coglione, coglione, coglione, coglione, coglione!
Ecco che cosa sono.
 
Ma come diavolo mi è uscita quell’infelice battuta sulla doccia? Tanto valeva dirti ‘Matt, io ti amo e vorrei fare con te cose innominabili!’.
 
Già c’è mancato poco che ti accorgessi della mia reazione non proprio da amico quando mi sei letteralmente caduto addosso.
Ti ho spinto via e mi sono girato appena in tempo, cercando di calmarmi all’istante.
 
E non era certo facile con te che mi parlavi, con quel tono così soft poi.
Dio solo sa quanto amo la tua voce!
 
Ho cercato di ignorarla e concentrarmi su tutt’altra cosa, immaginando un mondo dove non esiste la lacca per capelli e la gente è costretta a vivere senza una messa in piega; un mondo dove non esiste il formaggio francese, un mondo dove il colore rosa shocking non è di moda, un mondo dove proprio la moda non esiste!
E grazie alla mia buona stella, ha funzionato, sono riuscito ad alzarmi dal letto e tu non hai avuto il benché minimo sospetto.
 
E sono un coglione, perché ora, grazie alla mia dannata boccaccia, mi ritrovo con te, nella doccia della mia camera, vale a dire tu che ti stai spogliando, con solo una parete che ci separa, una parete molto sottile per altro, con una porta che basterebbe solo aprire un poco e…
 
No, così non mi sto aiutando!
 
Sarà meglio che io pensi a qualcos’altro, ad esempio a che vestiti prestarti. Comincio da calzini e boxer, neri andranno benissimo.
Dalla mia valigia estraggo un paio di jeans neri abbastanza stretti, in cui mi sono ripromesso di rientrare al più presto, ma nel frattempo sono certo che a te andranno benissimo, anzi, ti staranno pure un po’ larghi.
 
A volte ti odio per questo.
 
Ora pensiamo al sopra: camicia o maglietta? Opto per la seconda scelta e decido di prestarti una T-shirt rosa shocking, una delle mie preferite.
Lo vedi quanto ci tengo a te, Matthew?
 
E il solo pensiero che poi quella T-shirt saprà di te mi fa girare la testa.
 
Intanto, sento l’acqua scorrere, segno che sei entrato nella doccia.
 
Oh, mio Dio, significa che sei nudo! No, no, no, è meglio se non ci penso.
 
L’acqua comincia scorrere più forte, ma non è l’unica cosa che sento, perché, forse sentendoti protetto dallo scroscio che ti offusca la voce, hai cominciato a cantare e la tua voce melodiosa riempie la stanza.
Quello che mi stai concedendo è un grande privilegio
 
Sì, tu, Matthew James Bellamy, l’unico cantante che non vuole che nessuno sia presente quando si tratta di registrare solo la voce, senza una base musicale che ti supporti, ora stai cantando per me…
 
Ok, no, così è esagerato, stai cantando nella mia stanza . E casualmente sono presente anch’io. E ti sto sentendo, vagamente, ma è così.
 
Mi avvicino un po’ di più alla porta che ci divide e quella vicinanza mi permette di riuscire a identificare con più facilità lyrics e melodia, finché riesco a riconoscere addirittura di che canzone si tratta.
 
‘Ooo, you make me live
You're the best friend
that I ever had
I've been with you such a long time
You're my sunshine
And I want you to know
That my feelings are true
I really love you
You're my best friend.. ‘

 
 
I Queen. E poi non una canzone qualsiasi, no. *Quella canzone* Una delle mie preferite. Una delle nostre preferite.
 
Allora, Matthew, tu lo stai facendo apposta!
 
Mi siedo con la schiena appoggiata alla porta e l’orecchio teso ad ascoltare.
 
Oh, Matt, posso fingere che tu stia cantando per me?
 
‘Ooo, you make me live now honey
Ooo, you make me live
You're the first one
When things turn out bad
You know I'll never be lonely
You're my only one
And I love
I really love the things that you do
You're my best friend


Ooo, you make me live.
I'm happy, happy at home
You're my best friend.’

 
Continui a cantare tu, con tutti quei tuoi virtuosi gorgheggi, poi ti diverti pure a simulare la chitarra con la bocca.
Anche se non ti posso vedere, dal modo in cui canti, oserei dire che sembri allegro.
Da dove arriva tutto questo buon umore? Forse dal sogno che hai fatto?
 
Ah, no. Dimenticavo, tu quel sogno non lo ricordi.
 
Ecco, sono un coglione un’altra volta!
 
Se invece di farmi tutte quelle seghe mentali, ti avessi semplicemente svegliato subito, probabilmente ti saresti ricordato di quel sogno , ne avremmo parlato e io avrei scoperto se si è trattato solo di uno scherzo malsano del tuo subconscio… oppure c’è sotto dell’altro.
Così non lo saprò mai.
 
L’acqua ha smesso di scorrere, questo mi da il tempo di correre verso il letto e sedermici sopra, con aria casuale.
Pochi istanti dopo, la porta si apre e tu esci.
 
“Allora, Bells, hai visto che una docciarella non è poi questa cosa così terribile?” ti prendo in giro e tu mi fai segno di andare a quel paese.
 
Poi faccio l’errore di guardarti: avvolto in quell’accappatoio blu, che però, così allentato, lascia intravvedere più di quanto dovrebbe,con le goccioline d’acqua che dai capelli scendono, percorrendoti il petto e svanendo in posti che sono celati alla mia vista.
 
Che goccioline d’acqua fortunate!
 
E la tua espressione è qualcosa di unico: spossato, infreddolito, che ti frizioni il corpo, per poi asciugarti i capelli con la salvietta, con le ciocche dorate più asciutte che cominciano già a disporsi nel modo più disparato possibile, mentre quelle ancora bagnate si attaccano alla fronte, gocciolando nuovamente.
 
“Ecco! Ora sono più stanco di quando ho finito il concerto!” brontoli, continuando a frizionarti per ogni dove, mentre emani un buonissimo profumo di menta piperita.
Sei uno spettacolo.
 
Ringrazio la mia buona stella di indossare pantaloni abbastanza larghi, così che tu non ti possa accorgere di niente, quando ti passo accanto per accedere al bagno e farmi la doccia.
Non importa se hai usato tutta l’acqua calda, tanto a me servirà solo quella fredda, ghiacciata, se possibile!
 
 
 
Pensavo che vederti mezzo nudo e bagnato volesse dire mettere a dura prova il mio autocontrollo, ma quando esco dal bagno e ti vedo con addosso i miei vestiti, mi devo ricredere.
Soprattutto perché te ne stai pure sdraiato sul lato del letto dove ho dormito io, con un gomito appoggiato al materasso e la mano che ti regge una tempia, mentre punti le tue azzurrissime armi letali su di me.
Sei bello da far paura.
 
Per poco non inciampo nel tappeto, mentre fingo la più assoluta indifferenza e mi reco al mio armadio, aprendolo.
 
Quando capisco di essermi asciugato abbastanza, mi levo l’accappatoio, lasciandolo cadere a terra.
Al contrario di te, io ho pensato a mettermi subito i boxer sotto.
 
Tiro fuori un paio di blue jeans a metà fra il grigio chiaro e l’azzurro ghiaccio e mi appresto a scegliere la T-shirt.
 
Ho come la sensazione che i tuoi occhi siano su di me e quando guardo nello specchio posto nell’anta dell’armadio capisco che non è solo una sensazione: tu mi stai proprio fissando, con un’espressione piuttosto famelica, per giunta!
 
Peccato che ti accorgi di me che me ne sono accorto e giri subito lo sguardo altrove, come se nulla fosse.
Non visto da te, non posso fare a meno di sorridere: forse, forse c’è un fondo di verità nel sogno che hai fatto.
 
“Ma quanto tempo ti ci vuole a scegliere cosa metterti? Guarda che dobbiamo solo uscire a cena con Chris, mica ci ha invitato il Presidente!” mi prendi in giro tu.
 
“Ma, caro mio, siamo in Francia, il paese dell’eleganza per eccellenza, non puoi pretendere che mi metta la prima cosa che capita… quello semmai è il tuo stile!” ti rispondo per le rime e a entrambi scappa da ridere.
 
Alla fine trovo l’abbinamento perfetto, una T-shirt corallo con un leggero effetto maculato e dal tuo cenno di approvazione capisco che è la scelta giusta.
 
Torniamo in bagno, per asciugarci i capelli a vicenda e quando finalmente siamo pronti usciamo.
 
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Ridi. E anche di gusto. Chris deve aver appena detto qualcosa di davvero divertente e probabilmente ora riderei anch’io con voi, se solo lo avessi ascoltato, invece fingo soltanto, sperando di non darvi l’impressione di non aver capito di chi o cosa stiate parlando.
 
La verità è che per tutta la durata della cena, che è giunta al termine da un pezzo, sono rimasto quasi zitto tutto il tempo, perso nei miei pensieri, precisamente uno, fisso, da cui non riesco a distogliermi: tu, Matthew, mi hai sognato. * Quel genere * di sogni, intendo!
E poi non riesco a togliermi dalla mente il modo in cui mi divoravi con gli occhi, in camera mia, mentre mi cambiavo.
 
E’ come se stessi componendo un puzzle, ma ci fosse qualche tassello che ancora mi manca. Li devo trovare.
 
“Ragazzi, io me ne torno in camera. E’ stata una giornata intensa, sono distrutto!” ci annuncia Chris.
 
Questo l’ho sentito bene.
 
“Ti capisco, amico, è solo che noi… “ rispondo io, ma Chris mi interrompe.
 
“Sì, lo so, Matthew mi ha raccontato della vostra pennichella!”
 
“Uh? Davvero te l’ha detto?” domando.
 
“Sì, mentre tu eri perso in una delle duecentoquarantacinque fasi di trance che hai avuto stasera!” mi sbeffeggia Chris.
 
“Ha ragione, di sicuro non ti sei aggiudicato il premio come Miglior Logorroico del gruppo!” gli dai manforte tu.
 
Io preferisco non dire niente.
 
“Meno male che ormai vi conosco, quindi non mi sono preoccupato più di tanto, nemmeno se siete spariti per metà pomeriggio!” ci fa presente Chris, mentre si alza dal tavolo. “Certo che, cari i miei egoisti, qualche volta potreste anche coinvolgermi nelle vostre rocambolesche fughe da innamorati!” aggiunge, ridendo prima di andarsene.
 
Lo so che l’ha detto per scherzo, lo so che non c’era nessunissima dannata insinuazione, fatto sta che mi sento arrossire in volto all’istante.
Il punto è… come mai sei arrossito anche tu, Matt?
 
Ecco un altro tassello che mi manca.
 
“Questo vino da alla testa, mi sa che ne ho bevuto troppo… e queste luci scaldano troppo l’ambiente, non trovi? “ ti giustifichi prontamente tu.
 
Il vino, le luci… certo, Matt, certo.
 
Fingo di annuire. La verità è che sono piacevolmente sorpreso da tutte queste rivelazioni. Potrebbe essere un gioco d’equivoci colossale, potrei star vedendo cose che in realtà non ci sono, l’immaginazione mi potrebbe star giocando il più crudele degli scherzi; ma non importa, stavolta voglio andare fino in fondo a questa faccenda.
 
Per il momento devo solo aspettare, non che la cosa mi costi. Adoro passare le serate io e te soltanto, è quasi come se fosse una specie di appuntamento. Sì, certo, stiamo a distanza di sicurezza, non accade nulla di romantico, a volte mi devo pure sorbire te che mi parli di ragazze o, addirittura peggio, devo fingere di farlo io, per non destare sospetti, ma è pur sempre un momento solo fra me e te.
 
Mi sono ricordato di una cosa fondamentale: non importa quanto di rado capiti che tu parli nel sonno, l’unica cosa che so è che ogni volta che succede non è mai un caso isolato, ma si ripete, a breve distanza. E’ quasi certo che possa succedere la prossima volta che ti addormenti. Non so se sognerai ancora di me, ma se lo farai, io ci sarò.
 
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Torniamo all’albergo verso l’una di notte e ognuno va nella sua stanza.
Io attendo un po’ , tanto con tutta l’adrenalina che ho in corpo mi è praticamente impossibile dormire.
Verso le due e mezza passate decido che ho aspettato a sufficienza. Ormai dovresti essere in fase rem.
 
Esco dalla mia stanza e quatto, quatto mi incammino verso la tua. Entrare non è certo un problema, da sempre tu, Chris ed io ci scambiamo il duplicato delle chiavi, oltre che una precauzione in qualsiasi caso d’emergenza, è prima di tutto una dimostrazione di fiducia reciproca.
 
Silenzioso come un ladro apro la tua porta, entro e la richiudo alle mie spalle. Hai lasciato la finestra aperta e la luce lunare rischiara la stanza. Riesco a vederti molto nitidamente.
Il caldo estivo ti ha fatto scegliere di non metterti sotto la coperta, ma addormentarti sopra.
Ti sei tolto i jeans e sei rimasto solo con addosso i miei boxer e la mia maglietta.
Eppure sei tornato in camera tua, ti saresti potuto cambiare facilmente!
Invece te ne stai lì, con un’espressione serena, rigirato su un lato, stringendo forte un lembo della maglietta in un pugno, all’altezza del cuore, mentre l’altro braccio è disteso lungo i boxer.
 
Non c’è che dire, Matthew, tu provochi anche mentre dormi!
 
Ad ogni modo, non mi sembra che tu stia sognando, quindi è un po’ inutile rimanere qui, oltre che rischioso.
Cercando di non fare il minimo rumore mi riavvicino alla porta.
 
“Dom, sei tu?” esclami, facendomi sussultare.
 
Mi giro, cercando di inventarmi al volo una scusa plausibile per giustificare la mia presenza qui, poi scopro che hai cambiato posizione e ora giaci supino, ma hai ancora gli occhi chiusi.
 
Stai sognando. E pare proprio che tu stia sognando di nuovo me.
 
“Lo sapevo che saresti tornato per avere di più… “ continui a mormorare nel sonno, mentre mi riavvicino al letto.
 
“E anch’io voglio di più!” aggiungi, sorridendo.
 
Il mio piano prevede che io ti svegli all’istante, di modo che tu riesca a ricordarti questo sogno e ne possiamo discutere insieme, però preferisco aspettare che il sogno si faccia più interessante e non ci trovo nulla di male se mentre attendo mi siedo dall’altra parte del letto, per monitorare meglio il tutto.
 
Non posso fare a meno di sorridere, a quanto pare anche il Dominic nei tuoi sogni sembra totalmente incapace di starti lontano. E’ uguale a me, in tutto e per tutto.
 
“Vieni più vicino… “ comandi e, fingendo che tu stia parlando a me, scivolo più vicino a te.
 
Senza nemmeno accorgermene, la mia mano si avvicina al tuo volto, cominciando ad accarezzarlo, scendendo sul collo e le spalle, mentre l’altra mano sprofonda nella morbidezza dei tuoi capelli.
 
Che diavolo sto facendo? Sono pazzo, così rischio di svegliarti.
 
“Mm… belllooo… “ sorridi, emettendo un mormorio molto simile alle fusa di un gatto.
 
Comincio a pensare che non ti sveglierai facilmente, che sia io che il Dom nei tuoi sogni stiamo agendo in sincronia e che forse farei bene a coglierne tutti i possibili vantaggi.
 
Al diavolo il motivo per cui ero venuto qui!
 
“Toccami, Dominic, voglio sentirti!” implori tu.
 
Delicatamente, le mie mani si fanno strada sotto la tua maglietta.. no, un momento. E’ pur sempre la mia maglietta!
 
Smetto all’istante di discutere con me stesso non appena vengo a contatto con la pelle liscia del tuo petto, stuzzicandoti i capezzoli che si fanno turgidi al mio tocco.
“Di piùùùù.. “ gemi tu, inarcandoti.
 
Obbedisco all’istante, sfiorando l’elastico dei boxer, per poi oltrepassarlo e approdare sulla tua virilità, ancora intrappolata nel tessuto. Comincio ad accarezzarla, felice di sentirla irrigidirsi sempre di più, ad ogni carezza.
 
Oh, Matthew, mi stai facendo sognare i tuoi sogni, è meraviglioso!
 
“Dioooooo ! Dominic, ti vogl.. “
 
Non ti lascio nemmeno finir di parlare, ti chiudo la bocca con un bacio a cui rispondi all’istante, mentre mi metto a cavalcioni su di te, con le nostre rigidità che si incontrano.
 
Cazzo! Ho perso il controllo, così è troppo! Forse faccio in tempo a smettere e..
 
Troppo tardi.
 
Ti sento muoverti sotto di me e riapro gli occhi, senza nemmeno sapere quando li ho chiusi, e scopro che li hai già riaperti anche tu, le nostre bocche sono ancora attaccate, i nostri toraci si stanno sfiorando, io sono ancora a cavalcioni su di te.
Interrompo subito il bacio, sollevandomi e tu mi guardi confuso, forse non sei ancora del tutto cosciente.
 
“Dom! Ma tu… “ esclami.
 
Mi sbagliavo, sei cosciente, eccome.
 
“Non è come sembra!” ho la faccia tosta di dichiarare, negando pure l’evidenza.
 
Tu mi lanci uno sguardo a dir poco diffidente.
 
“Ah, no? Perché a me sembra che tu stia a cavalcioni su di me e che mi stessi baciando fino a qualche secondo fa!” mi fai notare, perentorio.
 
“Hai ragione, Matt, mi dispiace. Non so che diavolo mi sia preso. Ho fatto un errore colossale!” parlo tutto concitato, cercando di alzarmi da te, ma tu mi blocchi, fissandomi serio negli occhi.
 
“E’ vero, hai commesso un errore colossale, non perché mi hai baciato…” mi spieghi, trattenendomi.
Io ti guardo speranzoso, ancora di più quando vedo quella tua precedente serietà annullarsi in un dolcissimo sorriso. “…ma perché hai smesso!” concludi, accarezzandomi i capelli.
 
Non mi sembra vero quello che sta accadendo.
 
“Matthew, mi stai dicendo che… “ ti chiedo, fuori di me dalla gioia.
 
“Dannazione, Dominic! Tu non hai idea di quanto abbia atteso che arrivasse questo momento, non ero poi nemmeno così sicuro che arrivasse veramente. Aspettavo solo un segno e direi che questo è un segno coi fiocchi e controfiocchi! Finalmente posso dirti quel che provo per te… “ spieghi, senza smettere di sorridere.
 
Del resto, sto sorridendoti anch’io, così tanto che rischio che mi venga una paresi.
Tuttavia, non resisto alla tentazione di sfidarti.
 
“Perché? Cos’è che provi esattamente per me?” domando retorico, stringendo di più le mie gambe attorno ai tuoi fianchi.
 
“Questo!” rispondi, quasi in un ringhio, spingendomi via con uno scatto felino, con il solo scopo di rotolarci insieme e porti sopra di me, prima di darmi il bacio più appassionato che io abbia mai ricevuto.
 
TBC
 
 
Uhmm… qualche piccola nota:
 
- la canzone che canta Matt sotto la doccia è ‘You’re my best friend ‘ dei mitici Queen.
 
-per quanto sia difficile che accada, a volte è davvero possibile addormentarsi e riprendere lo stesso sogno, dandogli un seguito.
 
- il momento che più adoro: i vestiti!!
 
Questa è la famosa maglietta (la amo! E l’ho ho fatta indossare a Dom in altre occasioni!) che  Dom presta a Matt e che anche su Matt starebbe un amore (tanto sono + che certa che qualche volta l’abbia indossata!) : http://i52.tinypic.com/24dlmc9.jpg
 
Questo riguarda com’è vestito Dom (i capelli rossi immaginateglieli, lol) : http://i54.tinypic.com/72w2ed.jpg
 
 
Ormai manca solo la conclusione, dove i ragazzuoli si godranno il loro più che meritato divertimento… e il tutto dal punto di vista di Matt!
 
Spero vi sia piaciuta anche questa parte ma ditemi qualunque cosa vi passi per la testa.
 
Non sapete quanto mi renda felice avere i  vostri pareri (anche ‘bella, continua ‘ o ‘ è orrenda, smettila! ‘ sono pareri! )
 
Ah, qualche comunicazione di servizio: per chi ama I due puccini anche nella versione ‘bad boys‘ nella sezione multi Band c’è il seguito (a 4 mani) di ‘You feel so good… ‘ , si chiama ‘I can’t get it right ‘
 
E domani (che ormai è oggi… un pò più tardi, lol!), con ogni probabilità, sempre in quella sezione, per chi la segue, aggiornerò anche ‘Oh my.. . ‘
 
Notte notte.. perché, come volevasi dimostrare. È di nuovo tardino…
 
 
 
   
 
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