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Autore: Payton_    01/12/2010    5 recensioni
In quella stanza non è mai cambiato nulla, tu ed Arthur siete invecchiati con lei, rimanendo tutti immutati nella vostra sostanza.
Anno dopo anno, il legno dei mobili mostrava una nuova crepa e voi mostravate una nuova ruga. C’è una parte di te tra queste mura ed in questa stanza, immersa in quel calore che cerca di scaldarti il cuore, puoi toglierti la maschera che hai indossato da quando colui-che-non-deve-essere-nominato è tornato.
Questa storia ha partecipato al contest 'We are in love with a Dandy' indetto da MaBra classificandosi terza e vincendo il premio 'Il tempo delle mele'.
Fa inoltre parte della raccolta 'Into the night' partecipante alla challenge 'Characters&Themes' di vogue.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arthur Weasley, Molly Weasley | Coppie: Arthur/Molly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Storia inclusa nella Challenge 'Characters&Themes' di vogue con il personaggio di Molly Weasley

Tema: Notte

 

 

 

Questa shot si è classificata terza a pari merito con quella di vogue (♥) al contest 'We are in love with a Dandy [Oscar Wilde]' indetto da MaBra ed ha vinto il premio 'Il tempo delle mele'.

Ringrazio di cuore MaBra per il giudizio, il punteggio e la posizione, sono davvero soddisfatta, anche considerato che questa storia è stata davvero difficile da scrivere.

Bisognava scegliere una frase del grande Wilde ed impostare la shot in base a quella frase. Io ho scelto Una maschera ci dice più che una faccia.

 

Nda: mi sono ispirata ad una parte del quinto libro della saga, quando Molly Weasley si imbatte in un Molliccio e vede tutta la sua famiglia morta. Da quello spezzone, ho pensato che Molly avesse indossato la maschera di ‘finta donna forte’ fino alla fine della guerra, visto che lei stessa dice che non vuole che Arthur la veda piangere per non essere un peso.

 

 

La donna che ama con il cuore, senza remore, e per questo soffre

 

Nella stanza in cui ti trovi tutto sembra stranamente immobile, cristallizzato. Non c’è un solo rumore oltre quello dei tuoi singhiozzi contenuti. L’orologio poggiato sul comodino sembra scandire il tempo troppo lentamente; è una sensazione insolita per te, perché sono giorni che hai l’impressione che ti sfugga di mano, che le giornate scivolino via dalle tue dita prima che tu riesca ad afferrarle.

È la familiarità della tua camera da letto che crea questa strana sensazione, che ti fa credere che tutto stia cercando di bloccarsi, di diventare immutabile. È la coperta che avete comprato quando è nato Charlie, poggiata sulla sedia vicino a te; sono quei mobili oramai vecchi e rovinati.

Sono le foto alle pareti, leggermente ingiallite, che sorridono con la stessa vitalità di più di vent’anni prima, ricordo del giorno in cui vi siete sposati. Indossavi un abito candido che faceva risaltare il colore intenso dei tuoi capelli… chissà se un giorno Ginny potrà mai provare le tue stesse emozioni?

È la foto della nascita di Bill, la prima volta che avete stretto tra le braccia un bambino nato dal vostro amore, e sono quelle di ognuno dei vostri figli, egualmente attesi ed amati.

In quella stanza non è mai cambiato nulla, tu ed Arthur siete invecchiati con lei, rimanendo tutti immutati nella vostra sostanza.

Anno dopo anno, il legno dei mobili mostrava una nuova crepa e voi mostravate una nuova ruga. C’è una parte di te tra queste mura ed in questa stanza, immersa in quel calore che cerca di scaldarti il cuore, puoi toglierti la maschera che hai indossato da quando colui-che-non-deve-essere-nominato è tornato. Lasci che le lacrime righino il tuo volto segnato dall’apprensione, mettendo da parte quella forza apparente che ti costringi ad ostentare quando il sole è altro nel cielo. In questo istante puoi mostrare il tuo vero volto, puoi versare tutte le lacrime che porti nel cuore a causa della guerra oramai giunta.

Sai cosa vuol dire perdere le persone che si amano, i tuoi fratelli sono stati tra le vittime della prima guerra, e non riesci a non provare paura per la tua famiglia; l’orologio della cucina è fisso su Pericolo mortale per ognuno di voi. Se dovessi perdere uno dei tuoi figli o Arthur…

« Molly…». Immersa nei tuoi pensieri non hai sentito i passi di tuoi marito. Ti guarda con un sorriso amaro sul volto, cercando di risultare rassicurante. Il senso di colpa ti pervade in un rapido istante; non vuoi mostrarti debole ai suoi occhi, non vuoi essere un peso per lui.

« Stai bene? » ti chiede avvicinandosi, sedendosi accanto a te sul vostro letto. È una domanda retorica la sua, ma non sa come spezzare il pesante silenzio che si è creato con il suo arrivo. Che dirai ora, Molly? Mentirai? In cuor tuo sai che non puoi nascondere nulla ad Arthur.

« Certo che sto bene » rispondi asciugando rapida le lacrime, prima di voltarti. Un pessimo tentativo, il tuo.

« Molly » sussurra, dicendo il tuo nome come se fosse un rimprovero. Sa che non va tutto bene, sa come ti senti, anche se tu continui a fingere. Hai provato a rimettere la maschera, ma con Arthur, in fondo, non hai bisogno di maschere. Lui ti ama, ti conosce, sa tutto di te, e non sarà mentendo come ad un qualunque sconosciuto che lo convincerai della tua serenità. Lui può capirti più di chiunque altro.

« Arthur, non preoccuparti per me, non c’é motivo » sussurri, cercando ancora di non essere un peso per l’uomo che ami. Credi davvero che fingendo di non soffrire, di non temere per le vostre vite, Arthur possa sentirsi meglio? Una maschera ci dice più che un faccia, e cercando di non essere un peso per tuo marito tu dimostri tutto il tuo amore per lui. Sai che come tutti anche lui soffre, è in pensiero, e per questo cerchi d’essere un pilastro stabile, un punto fermo e forte, ma lui vuole al suo fianco semplicemente Molly Prewett in Wealsey, sua moglie, o più semplicemente la donna che ama. Vuole quella dietro la maschera, quella che quando nessuno la può vedere piange tutte le sue paure. Vuole te, così come sei realmente. Ti ama per ciò che sei realmente.

Quando il suo braccio scivola attorno alle tue spalle, ti abbandoni contro il suo corpo, debole ed arresa a te stessa. Perderti nelle sue carezze è ciò che più ti dà forza, perché per un attimo, per un istante, puoi essere solo Molly. Chiudi gli occhi e lasci che il nodo che stringe il tuo cuore si allenti, slacciato dalle carezze dell’uomo che ami.

« Va meglio? » ti sussurra dopo qualche istante carico di silenzio, e tu ti limiti ad annuire, cercando di controllare le nuove lacrime che vorrebbero rigarti il volto. Sono loro che lavano via la maschera che cerchi di portare.

Quando, molti anni prima, Arthur ti ha abbracciata per la prima volta non immaginavi nemmeno che quella stretta sarebbe stata il tuo porto sicuro, il tuo rifugio per tutta la vita. Ora, tra quelle braccia che tanto ami, cerchi di ritrovare un po’ di serenità, anche se la sola cosa che riesci a provare è la vergogna. Non ti senti all’altezza di Arthur in questo momento; così fragile ed indifesa, ti senti quel peso che tanto cerchi di non essere.

« Andrà tutto bene, Molly » sussurra ancora Arthur, sollevandoti il volto per poterti mostrare quel suo sorriso sghembo ed infantile. Sorridi di rimando, e poi avvicini le tue labbra alla sue, in cerca di quel contatto che dovrebbe calmare le tue angosce. Le labbra di Arthur sono sempre dolci come vent’anni prima. Come le sfiori, la tua mente si svuota da ogni pensiero. Vuoi solo abbandonarti a lui, alle sensazioni che ancora riesce a regalarti dopo tutto questo tempo.

Sfiori la sua guancia dolcemente, con dita tremanti, quasi temessi che lui potesse dissolversi. Sorridi come i tuoi polpastrelli toccano la sua guancia calda; lui è qui, con te, fino a quando gli sarà possibile. È la tua piccola, grande, certezza. Apri la mano sul suo viso, accarezzandolo dolcemente, e lui ti bacia delicatamente il palmo, scostandosi leggermente. Lascia un piccola scia di baci fino al polso, dove si ferma con le labbra per sentire i tuoi battiti accelerati. Anche lui ha paura, anche lui teme per quelli che ama, ed il tuo cuore che ancora pulsa sotto un sottile strato di pelle è una grande certezza.

Chiudi gli occhi, memorizzando ogni bacio come se fosse l’ultimo. Vuoi imprimere nella memoria ogni sensazione che quei contatti ti trasmettono, così da non poterle dimenticare per il resto della vita. Lasci che il desiderio che ti sta invadendo prenda il sopravvento, per correre verso uno di quei momenti in cui nessuna maschera è mai stata indossata.

Baci Arthur con passione, avida delle sue labbra e della sua lingua, avida di lui, del suo odore, della sua pelle, delle sue mani sul tuo corpo.

Senza nemmeno rendertene contro, slacci lentamente la sua camicia, bottone dopo bottone, osservando ogni centimetro di pelle che si scopre dopo il tuo passaggio. Hai bisogno di lui, del suo amore, delle sue carezze.

Ogni bacio che lascia sul tuo collo è un passo verso l’annullamento dei tuoi pensieri. Potete fuggire insieme dalla guerra, stretti l’uno all’altra, ancora una volta insieme.

Non c’è nessuno in casa oltre voi. Tutti i vostri figli sono lontani, e questo non fa altro che accrescere la vostra paura. Fred e George sono a Diagon Alley, imbarcati in quella pazza avvenuta che è i ‘Tiri vispi Weasley’, ma almeno loro hanno ancora il coraggio di ridere, a differenza della maggior parte dei maghi, che si è arresa alla triste realtà. Bill e Charlie sono sempre in missione per l’Ordine, mettendo a dura prova i tuoi nervi, e Percy… Percy non ti considera nemmeno più sua madre, anche se questo non ti impedisce d’amarlo e ti temere per lui. Ginny è ad Hogwarts, ma ciò non ti rassicura come un tempo, perché non sei più certa che quello sia un luogo sicuro, mentre Ron… vorresti davvero sapere dove si trova. Lui è il più in pericolo dei tuoi figli, sta fuggendo con Harry Potter, e quando il tuo pensiero arriva a lui non puoi impedire che il dolore spezzi la maschera e che le lacrime inizino a bagnarti le guance.

Questa notte amerai Arthur come se da domani non ti fosse più possibile, con tutta te stessa, annegando le tue paure nel vostro amore.

Presa dalla passione nascente non ricordi nemmeno quando vi siete alzati, così da potervi liberare dei vestiti. Quando sfili la camicia di tuo marito, ai tuoi occhi spicca beffarda la cicatrice che segna la sua pelle là dove Nagini l’aveva morso. Sei certa d’avere una cicatrice identica a quella sopra il cuore. Passi le dita su quella linea maledetta, rabbrividendo al contatto con ciò che ti ha quasi portato via Arthur. Allunghi una mano e prendi la bacchetta, agitandola per chiudere le tende così da far sprofondare la stanza ancora più nel buio. Preferisci non vedere il segno di ciò che ti fa più male, la prova che le tue paure più grandi potrebbero realizzarsi da un momento all’altro.

Poggi le labbra sul suo petto, lì dove c’è la cicatrice, accarezzando la sua schiena con le mani mentre le sue iniziano a slacciare il tuo vestito. Il suo respiro caldo ti accarezza il collo mentre sali a cercare avida le sue labbra. In questo momento vorresti essere un Dissennatore: con un bacio, vorresti rubargli l’anima per sempre, tenerla per te, in modo da non dover rinunciare mai a lui. Mentre il tuo vestito scivola a terra e ti lascia scoperta agli occhi di tuo marito, fai in modo che le tue angosce lo seguano e vadano a depositarsi sul pavimento, lontane dalla tua mente.

Subito le sue mani scivolano a slacciare il tuo reggiseno, per poi stringersi attorno ai tuoi seni scoperti. Anche lui, come te, ha bisogno di imprimere il suo possesso su ogni parte del tuo corpo, ha bisogno di focalizzare ogni centimetro di te nella sua mente. Mentre le tue labbra continuano a torturare le sue, le tue mani scivolano a slacciare i suoi pantaloni: hai bisogno di lui adesso come non mai. Hai bisogno di sentire che il vostro amore è ancora vivo, nonostante attorno alle vostre vite aleggi minacciosa la morte. Non indugi a liberarlo subito anche dagli slip, ed i tuoi raggiungono presto gli altri vestiti dimenticati sul pavimento. Ora sei completamente nuda davanti a tuo marito, nuda nel corpo e nell’anima. Niente vestiti, niente maschera, solo Molly, la donna che ama con il cuore, senza remore, e per questo soffre. La donna che ha bisogno di sentire il corpo caldo di suo marito stretto a sé, perché come tutte le donne anche tu cerchi protezione tra le braccia dell’amore. Non sei solo una madre ed una moglie, ed in questo istante più che mai.

Delicatamente, scivolate nuovamente sul letto, avvinghiati l’uno all’altra. Arthur ti sorride ed è l’immagine di lui che vuoi portare nella memoria per sempre.

Quando entra in te, ti senti completa. Siete un unico essere che respira all’unisono, che si muove all’unisono, dando vita ai sentimenti che portate nel cuore. Nelle spinte di tuo marito puoi percepire la disperazione, l’attaccamento al tuo corpo, al piacere, come se fosse l’ultima volta che vi è concesso. Si muove delicato, lento, gustando ogni sensazione sulla pelle. Finché i brividi scorrono frenetici sulla pelle ci si può sentire vivi, ed in questo momento la vita sta scivolando tra di voi, splendida ed eccitante. Ti desidera come se fosse la prima volta e si aggrappa al tuo corpo come se fosse l’ultima, come se questo bastasse ad unirvi per sempre. Lui si muove e tu accompagni i suoi movimenti con piacere crescente e con la stessa muta disperazione che avvolge anche il suo cuore. I vostri respiri aumentano d’intensità, e nel petto i cuori martellano il ritmo della danza degli amanti.

Solo con lui puoi trovare la tua pace. Solo con lui puoi sentirti ancora viva. Solo con lui la guerra e la morte sono lontane.

Stringi le gambe attorno ai suoi fianchi, avvicinandolo a te, impedendogli di allontanarsi. Vuoi che rimanga in te fino a quando il tuo cuore non smetterà di sanguinare, fino a quando il piacere non rilasserà ogni fibra del tuo corpo, permettendoti di non pensare a nulla se non a te ed Arthur che fate l’amore. Sei aggrappata a lui come se fosse un’ancora, ma in fondo lui è la tua ancora, pronto ad impedirti di perderti in un mare fatto unicamente di dolore.

Lo vuoi, lo stringi, lo brami, e più ti avvicini al culmine del piacere più sei avida di ogni sensazione che sa trasmetterti.

« Ti amo, Arthur » sussurri, senza riuscire a fermarti. La paura che quella potrebbe essere l’ultima volta che state insieme, che fate l’amore, ti attanaglia ancora il cuore, e quindi, in quel momento unicamente vostro, non puoi non ricordargli ancora una volta che lo ami.

« Anch’io ti amo, Molly » ti sussurra, fermandosi. Ancora sorridendo, affonda il viso nei tuoi capelli, lasciando poi dei piccoli baci sul tuo collo ed annusando l’odore inebriante della tua pelle. È un istante magico, dove ti sembra d’essere in un mondo solo vostro, dove ci siete solo tu e Arthur.

Poco dopo, riprende a muoversi in te, con un ritmo più frenetico. È bramoso del culmine del piacere, sia tuo che suo, e quando arriva, per entrambi, vi lasciate andare totalmente.

Senti un fuoco travolgerti completamente, e non puoi impedire ai tuoi ansiti di divenire gridolini carichi di piacere. Arthur annega tutta la sua disperazione in quelle ultime spinte, e tu riesci finalmente a dimenticare la paura degli ultimi tempi.

Accaldati e rilassati, vi stendete l’uno accanto all’altra, stretti al punto da scambiarvi l’anima. Il contatto del tuo corpo con la pelle accaldata di tuo marito è una delle sensazioni migliori che hai mai provato.

Nessuno ha voglia di parlare, perché in quel silenzio ci sono già troppe frasi non dette da stordire le vostre orecchie. Il respiro regolare si Arthur sul tuo collo è con una dolce ninna nanna che ti accompagna nella notte scura.

Hai già rimesso la tua maschera, sei ancora decisa a non essere un peso per tuo marito, a non essere un peso per nessuno, ma il rumore sordo dei vostri cuori che ancora battono ti dà un po’ di quella serenità che tanto cerchi. Sarà sempre peggio, lo sai, ma non è fingendo che supererai questa guerra. Quello che cerchi sempre di ricordare è che non sei sola, e che se dovesse accadere il peggio non dovrai affrontare da sola il dolore.

Una maschera di dice più di una faccia, se sappiamo osservarla, studiarla, spogliarla per capire cose c’è sotto, e Arthur sa cosa c’è dietro la tua. Quello che non sa è che non puoi essere te stessa in questo momento, non puoi ascoltare il tuo cuore come hai sempre fatto. Hai bisogno di fingere, almeno con te stessa, di poterti controllare, perché tu più di tutti sai cosa c’è dietro la maschera, ma indossarla ti lascia la possibilità di illuderti che potrete superare tutti indenni la guerra contro Voldemort.

 

*

 

Terzo classificato

 Payton Sawyer – La donna che ama con il cuore, senza remore, e per questo soffre.
ORIGINALITA': 10/10
ATTINENZA E COERENZA CON IL TEMA DEL CONTEST: 10/10
GRAMMATICA E LESSICO: 14/15
CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI: 9.5/10
GRADIMENTO PERSONALE: 10/10
TOTALE: 53.5/55

Il punteggio parla da solo.
Innanzitutto, credo che pochi con una citazione del genere decidano volontariamente di imbattersi in una storia di personaggi Weasley. I punti che ti ho dato per l’originalità non sono solo dovuti a questa tua scelta, ma anche al modo in cui hai deciso di impostare il racconto: crea suspance e attrae irrimediabilmente. E’ stato impossibile staccare gli occhi dallo schermo, per me. Inoltre, dopo l’infinità di storie che ho letto, mi sono resa conto che è molto complicato descrivere scene d’amore senza cadere nel volgare, però tu ci sei riuscita benissimo, cercando di ricalcare la tensione che quell’atto liberava. 
Tutto il racconto è permeato intorno alla maschera che Molly indossa e lascia cadere quando si stringe al marito. Ed è proprio questa maschera a descrivere ciò che realmente è: una donna che ama con il cuore, senza remore, e per questo soffre. I dieci punti dell’attinenza li meriti tutti. Mi dispiace averti tolto un punto alla grammatica, ma c’è qualche virgola in meno e un paio di errori di battitura. Imprecisione più che errori veri e propri.
Il mezzo punto che ti ho tolto alla caratterizzazione è, in realtà, per la figura di Arthur. Non ho avvertito del tutto il suo ruolo di pilastro accanto alla moglie, ma ciò non toglie il fatto che si senta la sua presenza all’interno del racconto, non è una figura assente.
Che mi sia piaciuta e che l’abbia gradita come lettura, penso si sia capito.
Complimenti per lo stile scorrevole e travolgente.
 
 

 

 
   
 
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