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Autore: xcannibalglow    01/12/2010    5 recensioni
Aveva bisogno di sentirsi vivo;di stare al centro dell'attenzione.
Almeno per un ultima volta,prima di dire 'Addio' a tutti.
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Mikey Way
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era sempre stato un ragazzo solitario,lui.
Era sempre stato il più taciturno,il più maturo e il più sensibile fra tutti. Pochi capivano quante sofferenze avesse vissuto Mikey prima di diventare così.
Pensavano tutti, famiglia compresa,che avendo ottenuto il successo si fosse riscattato,ma si sbagliavano e di grosso.
Aveva sempre vissuto all'ombra anche nel gruppo, in cui spiccavano di più Frank e Gerard,il fratello.
Pensava di avere trovato il vero amore, con Alicia, ma anche qui si sbagliava. Era morta di Overdose,lei. 
Dopo quest'avvenimento,lui stesso smise di assumere sostanze stupefacenti e non riusciva a capire perché il fratello ne facesse ancora uso.
Era sempre stato il figlio poco perfetto, quello preso di mira dai bulli,con voti bassi e che viveva semplicemente per la musica. Viveva di lei e delle emozioni che provava semplicemente toccando le corde di quel tanto amato basso,che iniziò a suonare per entrare nel gruppo.
Poi,naturalmente,ebbe il successo. Ma quasi a confermare la sua teoria della non esistenza della felicità, la nonna Helena morì. Era stata il suo punto di riferimento, colei che lo sollecitava ad andare avanti, a trovare qualcosa per cui vivere e morire. Lei ballava,anche se lui non ebbe mai la possibilità di vederla esibirsi. Si asciugò una lacrima,pensando a quante cose non aveva visto in sua nonna o in Alicia e pensando a quante non ne vedrà,in futuro.
Camminava ormai da ore nella caotica New York,senza paura di essere riconosciuto,ormai. Se fosse successo, avrebbe cacciato via le ragazzine urlanti.
Ogni volta che incontrava questo gruppetto di ragazzine gli saliva la rabbia; gli urlavano "Sei un figo", "Ti amiamo","Sposami". Mai che avesse ricevuto complimenti per la musica che faceva,mai. Solo per il suo aspetto,che oltretutto poco gli piaceva. Certo,per rimediare si passava della matita nera sugli occhi, ma poco cambiava il suo essere alto o il suo essere molto magro. Portava sempre degli occhiali neri con delle righe bianche, anche se non ne aveva bisogno. Lo faceva solo perché gli davano sicurezza. Sì,potrà sembrare un pò stupido,ma molte volte un accessorio può conferire sicurezza a molta gente.
Aveva le cuffie dell'i-pod alle orecchie e queste passavano "Disenchanted",la canzone,secondo lui,meglio riuscita del gruppo.

You're just a Sad song; with nothing to say.

Doveva fare qualcosa, pensò. Qualcosa che per una sola volta lo facesse sentire al centro dell'attenzione,qualcosa di non sensato e di cui si sarebbe parlato a lungo. Non era da Mikey essere impulsivo o irragionevole: era tutto il contrario,lui.
Aveva bisogno di sentirsi vivo; di stare al centro dell'attenzione, di dare per bene il suo ultimo saluto a tutti.
Voleva che il suo 'Addio' venisse ricordato,nel corso della storia.
Certo, non aveva pensato al fratello o agli amici,ma non ci fu neanche una volta in cui loro pensarono a Mikey.
Correva,quasi,lungo la Fifth Avenue di New York,deciso a salire su uno dei più alti grattacieli della Grande Mela,quando gli squillò il telefono.
'Gee' comparse sul piccolo display del suo Nokia vecchissimo. Un pò controvoglia,decise di rispondere,almeno per un'ultima volta voleva sentire la voce del fratello,la stessa che da più di due ore gli risuonava nelle orecchie,accompagnata dal suo basso e dalle chitarre.
-Hey,Gee. Dimmi- disse, cercando di sembrare il più naturale possibile.
Un pregio di Mikey era che non mentiva mai, o quando lo faceva risultava poco credibile.
-Torna a casa. Non farlo- gli urlò la voce del cantante dall'altre parte del telefono. Mikey sudava freddo. Come aveva fatto a scoprire che lui voleva fare qualcosa?
-Fare cosa,Gee?- gli chiese, facendo sembrare la sua voce tremante naturale.
Tutta la sicurezza che l'aveva accompagnato durante il tragitto da casa sua a lì sembrava svanita, un ricordo,ormai. Era stupefacente vedere come Gerard fosse in grado di smontare Mikey semplicemente con due parole.
-Abbandonarmi. Sai che non reggerei il tutto. Smetterò,promesso- sussurava,ormai,in preda ai singhiozzi.
Mikey sbuffò. Era davvero ridicolo il fatto che Gerard credesse che avrebbe chiuso per sempre con tutti perché faceva ancora uso di quelle sostanze. Era la sua vita,il suo corpo,era libero di fare quel che voleva, gli aveva detto quando lo scoprì chino su una striscia di eroina il giorno del funerale di Helena. Aveva cominciato perché non reggeva il colpo,Gerard. Poi Mikey lo seguì,senza capire a cosa andasse incontro. Contemporaneamente conobbe Alicia, con cui si unì in matrimonio dopo soli 6 mesi. Il loro rapporto si basava sul "Sex,Drugs & Rock'n'Roll" ,insomma. Dopo neanche 4 mesi,morì. L'aveva lasciato anche lei e per sempre.
-Non è per te,lo sai.- si decise a non continuare a negare,ormai era inutile farlo. Tra lui e il fratello c'è sempre stata una sorta di 'lettura del pensiero': si capivano troppo facilmente,troppo velocemente.
-Dove sei?-
-Fifth Avenue.-
-Se devi fare qualcosa,falla con me. Insieme per sempre,ricordi la promessa?- Mikey strabuzzò gli occhi. Gerard voleva veramente rinunciare alla sua vita,alla moglie,ai figli, al gruppo per seguirlo nell'aldilà? No,non l'avrebbe fatto,si disse. Voleva solo riportarlo a casa,certo. E se l'avesse voluto fare,beh, il gesto di Mikey sarebbe passato in secondo piano,cosa che non voleva assolutamente.
Lui stava facendo tutto questo per essere semplicemente notato,per essere minimamente considerato quando Gerard. E se questi avesse deciso di chiuderla per sempre con la vita, l'avrebbe eclissato,di nuovo.
Non poteva permetterlo.
Per sè,per Lyn-z,per Frank.
Si era buttato su una panchina,quando 10 minuti dopo vide arrivare il fratello su quella BMW nera comprata due settimane fa.
-Mikey..- iniziò il fratello.
-No,taci Gee. Per una volta,taci. Parlo io,ora.- disse deciso il biondo.-Guardami. Guarda che vita ho,che sfortuna ho,guardami.-
Gerard non sapeva che fare. I suoi occhi verde smeraldo erano fissi sui nocciola del fratello,che si stava torturando i capelli in cerca di qualcos'altro da aggiungere. Non sapendo che dire,il rosso cantò.

Can I be the only hope for you? Because the only hope for me is you.
 
Mikey alzò lo sguardo sul fratello. Si fissarono in quelli che parvero ore,ma che in realtà erano pochi minuti.
-Gee,devo farlo.- disse infine,abbracciando il fratello. Il rosso non sapeva che fare,come reagire. Come bloccare l'istinto suicida del fratello?
-Tu.non.farai.niente-scandì per bene prima di tirare uno schiaffo al fratello. Era la seconda volta in cinque anni che lo faceva: la prima fu quando lo vide sniffare quella striscia d'eroina. Non voleva che lo seguisse da quel punto di vista; infatti Mikey ne uscì, lui no.
Mikey si massaggiava lentamente la guancia,imbarazzato. Abbassò il capo ma questo non gli permise di nascondere a Gerard il fatto che piangesse. Il rosso tirò a sè il fratello stringendolo in un lungo abbraccio.
-Come pensi che farei senza te, Mikes? Sei mio fratello.-
-I'm not Okay, ricordi?- disse il biondo asciugandosi le lacrime,senza comunque sciogliere quell'abbraccio che lo fece stare meglio.
-I promise.- gli sorrise il fratello.
Ritornarono a casa, apparentemente 'felici.'
Ma l'aveva più volte detto,Mikey,che la felicità non esisteva,così come il per sempre: per far sì che una cosa lo diventi veramente, bisogna varcare l'ultimo ostacolo, la morte. Allora sì che sarà per sempre.
Riguardo la felicità,aveva chiare idee: era un'utopia comune,che nessuno conosceva ma che chiunque predicava. L'avrebbero capito tutti,un giorno,ma non sarebbe stato Mikey ad illuminarli.
Già,perché la sera stessa il biondo disse addio a tutti,sentendosi al centro dell'attenzione.
Non provava paura,no,solo pura eccitazione: avrebbe rivisto Helena e Alicia.
Avrebbe rivisto le due donne che più amava nella sua vita,finalmente.
E con un ultimo urlo,che diceva 'I'm not Okay,I promise', Mikey Way si tolse la vita.







   
 
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