Capitolo 1

Londra non era mai stata cosi bella, avevo sempre desiderato andarci, ma purtroppo la mia situazione attuale non mi permetteva di viverla come in realtà volevo.

La nuova scuola si ergeva paurosa davanti a me, era incredibilmente alta e larga, mi faceva davvero paura e anche le persone mi mettevano una grande fifa.
Erano tutte uguali, stesse divise, stesso look, stessi modi, tutti snobbini che andavano a scuola.

E mi chiesi che cosa centravo io in tutto questo, non era la mia scuola, non erano i miei amici, non era la mia vita, erano solo le scelte di mia madre, a cui ero obbligata ad obbedire, solo per sua decisione.

Sospirai, avrei tanto voluto rimanere in Irlanda, con i miei amici e la mia scuola, ma i miei genitori avevano proprio deciso di cambiare la mia vita, e beh eccomi qua, davanti a una scuola che odiavo e fra persone che non sopportavo, ma ancora non avevo idea che sarebbe andata peggio.

Suonò l’ultima campanella e rassegnata entrai a scuola, non riuscii ad orientarmi per niente e quella scuola era troppo grande e non mi aiutava per niente.

Girai per dieci minuti buoni prima che riuscissi a trovare la mia classe, la guardai attentamente, c’era scritto sulla parete in una placca d’argento IV liceo.

La sola presenza di quella scritta mi fece inorridire, era troppo per me, me ne dovevo andare prima di essere risucchiata in quel mondo che non amavo, ma fu tardi anche per quello.

La porta si aprì e uscì l’insegnate che avrei dovuto avere in quell’ora e mi guardò.

Come se mi volesse sezionare, come se stesse cercando di esaminarmi, ma non il dentro ma il fuori, di sicuro stava pensando che io con questa scuola non centravo niente, e lo stesso pensavo io….

-Lei deve essere la Signorina Grenger suppongo?.-

-Si, sono proprio io.- risposi inghiottendo il groppo che si era formato in gola.

-Bene, entri pure, allora.-

Entrai, lentamente e mi ritrovai davanti alla mia classe, con cui sarei dovuta stare per ben due anno, e appena li guardai capii che non mi sarei dovuta fermare all’aspetto della scuola, che sarebbe veramente andata peggio, perché i miei compagni erano davvero un disastro.

I loro volti sembravano tutti uguali, tutti con aria totalmente assente o frivola, come se non gli importasse niente di niente e questo riguardava soprattutto le ragazze, sembrano delle oche.

E i ragazzi invece erano totalmente menefreghisti, si lanciavano carte, palline e deridevano le ragazze e poi anche loro avevano l’aspetto di essere davvero snob.

E più li guardavo e più mi sentivo guardata e più mi veniva voglia di sparire, anche perché c’era un ragazzo dagli occhi blu non smetteva di guardarmi…