Hermione si Materializzò davanti ad un ristorante cinese.
Frugò nella borsetta ed estrasse lo specchietto per controllare se c’erano rimaste tracce del pianto. Prese un grosso respiro e si avviò a passi pesanti versò l’ingresso del ristorante.
<< Buongiorno, signorina! Ha bisogno di qualcosa? >> le chiese allegramente un tipo dai tratti orientali da dietro il bancone.
<< Salve. Avrei bisogno di un tavolo e di mangiare qualcosa. >>
<< Perfetto, allora si può accomodare in quel tavolo laggiù. Una cameriera verrà per prender le ordinazioni. Mi scusi, sono un po’ occupato… buon appetito! >> disse incupendosi il tipo, allontanandosi verso quelle che Hermione immaginò le cucine.
Hermione si avvicinò sconsolata al tavolo che le era stato assegnato. Si sedette un po’ troppo pesantemente sulla sedia e iniziò a tamburellare con le dita sul tavolo, in attesa.
Hermione osservò i clienti del ristorante. Coppiette felici, coppiette felici e ancora coppiette felici. Dappertutto. Rinunciò ai clienti e si concentrò sui ricami della tovaglietta.
Dopo pochi minuti una ragazza bionda dall’aria simpatica si avvicinò.
<< Ciao! Dimmi pure. >>
<< Ehm… cosa c’è? Anzi, fai così, portami una cosa a caso sul menu. Grazie. >>
<< Ehm… d’accordo. Scusa, non per essere invadente, c’è qualcosa che non va? >> chiese sorridente la cameriera.
Hermione scrollò le spalle. << Ho appena piantato il mio ragazzo. Credo che stia con un’altra. >> disse con aria indifferente.
<< Oh, mi spiace. Ti… ti va di parlarne? >> chiese timidamente la bionda.
Hermione la guardò. Non sapeva cosa la indusse a farlo, ma annuì. Quella ragazza le ispirava una certa fiducia.
La cameriera si sedette di fronte a Hermione.
<< Cloe. >> disse la ragazza tendendo una mano davanti a sé.
<< Hermione. >> rispose afferrando la mano.
Cloe sorrise e la incitò. << Sfogati! >>
<< Beh, praticamente mi sono messa con questo ragazzo, un mio ex compagno di scuola. A dir la verità lì a scuola ci odiavamo, e mi aveva insultato più di una volta. Ma poi ecco, qualche settimana fa, che lo rincontro in un pub. Non ci potevo credere, ed ero anche un po’ curiosa di sapere come stava e cose così.
Cloe la ascoltava attentamente senza dire una parola.
<< Beh, lo ritrovo completamente cambiato, ora è carino e disponibile, dolce. Me ne sono innamorata e ci siamo messi insieme. Purtroppo ieri sera sono andata a casa di amici che non vedevo da tempo per una cena. E mi hanno detto che… beh, mi tradiva. Con un’altra. Ecco tutto. E ora sono distrutta…
Hermione guardò Cloe con occhi lucidi.
<< Mi dispiace molto. Anche io sono stata tradita dal mio ragazzo. Ti… ti capisco. >> mormorò Cloe.
Poi illuminandosi chiese:-  Come si chiama?
<< Lui? Draco. Malfoy. >>
<< Oh, mio Dio, anche io ho sentito che sta con un’altra! No, scusa! >> si affrettò a dire la cameriera notando l’espressione affranta di Hermione.
<< No, tranquilla. Senti… non è che per caso hai qualche informazione su di questa… ehm, poco di buono? >>
<< So solo che aveva un nome strano, particolare… Ham… Her… >> Cloe ci pensò su qualche istante e poi esclamò:- Ma certo, Hermione! Si chiamava Hermione. >>
Hermione si sentì sciogliere. In un attimo fu in piedi.
<< Aspetta, come hai detto che ti chiami? Oh, no! >>
Hermione era già scappata via.
Aveva capito tutto.