Capitolo tre.
Un
distinto signore entrò finalmente nella stanza.
“Buonasera”
disse.
Denise
guardò fuori della finestra e vide che il sole era ancora
alto. “Buongiorno” disse educatamente.
Il
distinto signore non sentì le sue parole.
“Buonasera!”
disse un po' più forte sedendosi dietro la scrivania e
osservandola.
“B-buongiorno!”
disse la donna leggermente più forte.
L'uomo
vide che la nostra Super D muoveva le labbra, ma non riuscì
a
capire di nuovo le sue parole. Così fece segno di attendere
un
attimo e rovistò fra i cassetti, tirando finalmente fuori un
cornetto acustico, che posizionò accanto al suo orecchio.
“Buonasera” alitò di nuovo, ancora
più forte.
Denise
lo guardò perplessa, poi rispose a tono.
“Buongiorno!”
“Come?
È un bel giorno? Sìsì, lo vedo! -
disse allegro
il distinto signore – Con chi ho il piacere di
parlare?”
“Denise
Jonas”
“Come?
Lei è una cojona? E che ci posso fare io, mi
scusi?”
La
donna lo guardò perplessa. “Lei è il
dottor Milazzo?”
“Come?
Se mi incazzo? Nono, non si preoccupi. Oggi ho già preso gli
antidepressivi, sono a posto così”
Denise
alzò gli occhi al cielo. Poi tornò a guardare il
distinto signore. “Chi è lei distinto
signore?”
We,
io lo chiamo distinto signore, non tu!
“Come?
Chi è che parla?” chiese la donna guardandosi
attorno.
Santa
Teresa!
“Come?
Santa Teresa?”
Sì.
“Che
ci fa da queste parti onorevole e santa donna?” chiese
mettendosi
in ginocchio.
Ti
prendo per il culo.
“Cooosa?”
Sì,
ti prendo per il culo. Problemi?
“Ma
una santa non dovrebbe...?”
Non
sono Santa Teresa, scema!
“Come?
E chi?”
L'autrice,
ovvio.
“Ah.”
Denise si rialzò, con questa faccia: -.-”
Come
sarebbe a dire ah?
“Niente.
Che vuol dire ah? Ah, punto.”
Mi
prendi per il culo?
“Sì”
Lo
sapevo che sei una brava... Aspetta un attimo! Hai detto che mi
prendi per il culo?
“Sì”
Tu,
brutta...! Non ti permettere, sai?
“Perché?
Tu non lo fai?”
Io
sono l'autrice.
“Embè?”
Embè...
ehm, beh! Io ho il potere di veto!
“Sì,
nel Senato!” Faccia: -.-”
Brutta
vacca odiosa, io...!
“Senti,
brutta vacca c'è tua sorella!”
Come
come come? Hai osato offendere mia sorella?!
“Ne
hai una?”
No.
“E
allora?”
E
allora non lo fare più!
“Ma
neanche ce l'hai!”
Non
sono affari tuoi.
“Me
l'hai appena detto”
Non
sono affari tuoi.
“Allora?
Andiamo avanti con questa storia?”
Non
sono affari tuoi.
“Come?
Certo che sono affari miei! Devo recitare!”
Non
sono affari tuoi.
Denise
sbattè le palpebre. Faccia: '-'
Non
sono aff... Scusa, mi si era inceppato il disco.
“Ah,
bene”. Faccia: -.-”
Senti,
vedi di fare poco la spiritosa, sennò ti sbatto fuori!
“Fammi
vedere!”
Denise
volò via dalla finestra sotto gli occhi increduli del dottor
Milazzo.
“No
che non mi incazzo! Ma perché fate sempre tutti questa
domanda?” chiese il distinto signore.
È
arrivato l'altro. -.-”
“Chi
è l'altro? Io non vedo nessuno”
Dottore?
“Sììì?”
Prrrrr!
“Ma
porc.... haiufiuhdhfoisj!”
Ahahahah.
“Molto
divertente” disse indignato.
Giàààà!
Ah, dottore?
“Sììì?”
Prrrrr!
“Ihygjifsjclkdjfij!”
Uahahahah,
che fesso! Comunque dottore...
“Mi
dica”
Prrrrrrrr!
“Ma
porca spupazza trota gallineee!”
Eeeeh?
“Prrrr!”
Uahahahah,
che fessa!
“Cioè,
si prende in giro da sola?
Problemi?
“Nono,
per carità...” disse educatamente.
Senti,
per carità lo vai a dire a tua sorella!
“Ma
per carità non è un'offesa...”
Vedi
che ti sbatto fuori!
“Ma
io non ho fatto nient...”
Il
dottor Milazzo non fece in tempo a finire la frase che volò
via dalla finestra, seguendo il destino di Denise Jonas.
Uahahahahah!
L'autrice rise sguaiatamente per tutto il resto della giornata. -
Sguaiata
ci sei tuuu!
– -.-”
E i tre Jonas furono bookati – uuuh
che parolona! E dilla in italiano!
–
...furono accettati e iscritti – era
una scuola di danza?
–
...al Nosocomio Nasocomio Orfei. Fine.
Della
puntata, mica della storia, eh!
Non
è un film.
Embè?
Embè
fine del capitolo.
Sìsì,
giusto, giusto. Fine. Del capitolo.