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Autore: shine_gr    03/12/2010    1 recensioni
…ad invocare il mio perdono,
questa è la mia vendetta,
il mio piatto prelibato
e non voglio rinunciare
al sapore del tuo dolore.
Per niente potrei rinunciare
Al piacere del tuo dolore…
-La vendetta- Alessandro Bianchi
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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Eccomi qui col capitolo ragazze... perdonatemi l'assenza, ma ho avuto qualche problemino col pc... però adesso sono nuovamente qui con voi. Allora in questo capitoletto comparirà un  altro personaggio. Chi sarà? Ma soprattutto cosa sarà? Incuriosite un po'?XD

@ Martogola: Che bello! Be' si alla fine credo che le storie tristi siano le più belle ^^ No, non ma che angoscia anzi spero che continuerai a recensirmi ^^

Abyss
Libro secondo

19° capitolo

 Il suo profumo mi inebriò i sensi e rimasi affascinata da quella adorabile creatura, metà umana e metà vampira. Quanti segreti racchiudevano ancora le mura di questo castello?

Guardare i suoi occhi mi fece pensare a Nessie, la mia adorabile Renèesme.

Emanava la stessa bontà, era come una calamita che ti attirava a lei.

Sembrava una creatura celeste con quei lunghi e lisci fili d’oro, con quei occhi verdi splendenti come lo smeraldo, con quella bocca rossa come la rosa e la pelle bianca e splendente come la neve al sole.

Con le folte ciglia, la forma degli occhi a cerbiatta, quel naso all’insù e un sorriso meraviglioso sembrava un angelo caduto dal cielo.

“ Ciao.” Il suono della sua voce era il suono delicato dello scorrere di un fiume o la melodia dolce delle onde del mare, o il canto degli uccelli in primavera.

“ Ciao.” Gli risposi. Subito scattò in me un affetto materno, mi vedevo mentre abbracciavo e consolavo questa ragazzina. Forse stavo solo trasmettendo la mancanza di mia figlia a questa fanciulla? “ Chi sei tu?”

“ Non lo sai? Ma d’altronde, io sono un essere invisibile in questo luogo.”

“ Non dire così. Io non so niente di questo posto, anzi a dirla tutta non so più niente.” Non so il perché ma mi veniva automatico confidarmi con lei.

“ Sei Bella vero?! Ho sentito tanto parlare di te da mio padre, se così si può chiamare.” Accarezzò dolcemente il mio nome mentre arrivata al suo padre la sua voce trasmetteva odio.

“ Si son Bella. Tu chi sei? E chi è tuo padre?” Chiesi avida. Volevo saperne di più di questa dolce creatura.

“ Chi sono io? Sono un mostro e mio padre è una bestia spregevole, potrei definirlo il diavolo in persona.”

Come può una creatura così dolce definirsi un mostro? “ Non credo che tu sia un mostro.”

“ E’ l’apparenza ha farti parlare. In realtà io non merito di esistere, già alla nascita ho ucciso l’unica persona che mi voleva bene, l’unica.”

Era una mezza vampira, sua madre sicuramente non ce l’ha fatta ed è morta dandola alla luce.

“ Non sei stata tu ad ucciderla, lei si è sacrificata per dare alla luce te, non un mostro ma una creatura dolcissima.”

“ Tu che ne puoi sapere?”

“ Perché lo so! Puoi dirmi il tuo nome?”

“ Maia…” Mi rispose timida.

“ Maia è un nome bellissimo. Te l’ha dato tua madre?”

“ No. Mio padre. Infatti odio questo nome.”

“ Perché odi talmente tanto tuo padre?” Sentivo nel mio cuore che Maia soffriva. Questo dolore chissà da quanto tempo lo tratteneva dentro di se. Volevo aiutarla.

“ Perché poteva salvarla, perché poteva renderla immortale, poteva lasciarmela accanto per sempre. Invece non l’ha fatto, - Non se lo meritava- mi disse. Lo odio quanto io odio me stessa.”

Con un istinto involontario mi avvicinai a lei e l’abbracciai. Mi mancava il contatto caldo con il corpo dei mezzi vampiri. Stare accanto a lei mi faceva sentire più vicino la mia piccola stella, la mia Nessie.

Forse compresi chi era suo padre, solo un essere meschino come lui poteva dire certe cose.

“ Chi è tuo padre?”

“ Penso che tu hai capito, è la stessa persona che ti sta facendo soffrire. Sai anche se son un fantasma in questo posto so molte più cose di quelle che dovrei sapere.” Disse abbassando lo sguardo e guardandomi con compassione.

“ E’ Aro vero?” Chiesi con la rabbia che ribolliva nelle mie vene.

“ Si.” Si lasciò andare e si sedette sul pavimento.

“ Ma, com’è possibile? Quando?” Mi uscirono tutte queste domande senza pensare che potessero far rivivere a Maia brutti ricordi.

Lei mi guardò, mi sorrise ed iniziò a parlare.

“ Quello che ti racconto sono i pensieri della mia dolce mamma e quel poco che capivo dalle discussioni di Aro.”

“ Mio padre mi concepì con un’umana, Gianna si chiamava mia madre.”

GIANNA? La segretaria umana dei Volturi?

“ Gianna?” Esclamai stupita.

“ LA conoscevi?”

“ L’ho vista solo in un’occasione e un po’ di tempo fa, non pensavo che, ma doveva aspettarselo stando qua… anzi ha vissuto molto a lungo con loro… o scusami non volevo.”

“ Oh non preoccuparti capisco quello che vuoi dire. Ti sarai sempre chiesta perché lei stava qui, perché voleva diventare un vampiro, uno di voi.”

In effetti in quel momento, vedendola felice dietro quella scrivania, circondata da vampiri succhiasangue, rimasi interdetta.

“ Sai mia madre rimase sola tanto tempo fa. Lei era orfana di madre giovanissima e il padre si ammalò dopo poco tempo. Lei cercò di curarlo fino alla fine ma arrivata alla maggior’età suo padre cedette. Rimase sola, senza più nessuno al mondo, la sua vita era scandita dal lavoro, 12 ore al giorno, ad una vita solitaria nelle quattro mura di casa sua. Un giorno venne licenziata dal suo datore di lavoro e per vivere cerco altro lavoro. Incontrò Aro, di cui se ne innamorò subito anche se non so com’è stato possibile, ed accettò di venire a lavorare qui. Mi disse che il periodo che trascorse qui  fu il più bello della sua vita, che finalmente si sentiva accolta, si sentiva in una piccola famiglia che non voleva abbandonare. Voleva vivere per sempre con loro, per sempre accanto ad Aro servendolo e dandogli il suo amore.”

A questo non ci avevo mai pensato. Povera Gianna, ha sofferto tanto nella sua vita e se qui è riuscita ad avere un po’ di felicità non posso condannarla.

“ Quando Aro gli chiese di mettermi alla luce, lei accettò senza pensare alle conseguenze.

Mi disse che per lei è stato meraviglioso sentire così vicino Aro, che è stato meraviglioso sentirmi crescere dentro di lei. MA non ce l’ha fatta, Aro non l’ha salvata, non meritava l’immortalità secondo lui, ma si è sbagliato.”

I suoi occhi divennero lucidi e brillanti, mentre lentamente le lacrime scendevano nel suo volto.

“ Non volevo, non volevo, ma l’istinto di sopravvivenza si fece troppo forte quando non riuscì più a stare dentro di lei. Piangevo e strappavo la sua carne a morsi. Mi odio con tutta me stessa e mi odio sempre di più rivivendo quel giorno. Uscita e vedendo il corpo insanguinato di mia madre mi etichettai come una figura infernale, un demone. Chiamò mio padre delicatamente ma lui non c’era, doveva organizzare la “missione”; mi guardò a me e disse: - Che sei bella figlia mia, la mamma ti vuole tanto bene e te ne vorrà per sempre.- . E chiuse gli occhi per non riaprirli più.”

 Si prese la testa con le mani ed inizio a piangere. Io rimasi interdetta, non sapevo cosa dire, cosa fare. Per tutti questi anni lei si era tenuto tutto dentro senza parlarne con nessuno, maledicendo se stessa, suo padre.

Mi avvicinai a lei e cercai di confortarla accarezzandole i capelli.

“ Ma perché?” Pensai a voce alta.

“ Perché cosa? Perché volle procreare una mezza vampira? Perché non salvò mia madre? Perché io sono ancora viva? Perché la mia vita è fatta da insulsi perché e da odio?”

La guardai negli occhi con tutta quel poco amore che mi restava in corpo.

I suoi occhi si illuminarono e ridivenne la dea Venere.

“ Mi volle procreare per studiarmi sai, dato che non era riuscito ad avere tua figlia, scelse di farsela lui. Ma non notò niente di particolare, lui è troppo sicuro dei suoi poteri e si lascia facilmente ingannare.”

Rimasi ancora più sconvolta. Certo che odiava Aro. Provavo compassione per questa povera fanciulla costretta a vivere così. Lei aveva bisogno d’amore, d’affetto, aveva bisogno di una vera famiglia.

“ Cosa vuoi dire?”

“ Vedi Aro si aspettava da me, chissà quale potere, ma io l’ho lasciato a bocca asciutta.” Un ghigno malefico spuntò dalle sue labbra che mi fece sorridere.

“ Ma è impossibile. Col dono che ha Aro tu avrai qualche potere.” Pensai nuovamente ad alta voce.

“ O si ce l’ho, ma lui non lo sa.”

Questa situazione cominciava a piacermi.

 “Che potere hai?” Chiesi curiosa.

“ Tanto a te posso dirtelo, con lo scudo che hai anzi poi devo chiederti una cosa.”

“ Bene tu mi parli del tuo potere e poi ti rispondo.” Mi stava davvero simpatica questa ragazza.

“ Be’ riesco a bloccare i miei pensieri, sono una tomba; dalla mia mamma ho preso un altro potere.”

“ Gianna aveva un potere?”

“ Si ma come ti ho detto Aro non se n’è accorto.”

“ Quale potere hai?”

“ Ho il controllo delle onde sonore.”

“Strabiliante e sei riuscita a tenere all’oscuro Aro per tutto questo tempo?”

“ Si… L’unica cosa di cui ne vado fiera. Mi crede un’insignificante mezza vampira, non so ancora perché mi tiene in vita dato che non ha nessun rispetto per la vita altrui proprio come me.”

“ No, ma assolutamente. Maia tu non sei paragonabile ad Aro, sei buona, sei diversa da lui.”

“ Sono un mostro.”

“ I mostri non si colpevolizzano dei loro peccati. Il tuo è stato un gesto innato, avresti fatto qualunque cosa per salvare tua madre no?”

“ Certo.”

“ Allora non sei un mostro.”

“ Aro ha ragione sei fantastica. Ma lui vede solo la tua apparenza, non vede la bontà unica racchiusa dentro di te.”

“ Bontà? Io? No… non son niente, almeno adesso.”

“ Stai male vero?”

“ Si, mi basterebbe rivederli un ultima volta, saperli felici. Della mia vita non mi importa più.”

“ Ti prometto che farò di tutto pur che il tuo sogno si avveri.”

“ Grazie Maia, sei davvero un tesoro.”

Guardò la luna alta in cielo. Poi esclamò: “ Si è fatto tardi, devo andare a dormire. Ci vediamo domani stesso luogo stessa ora?”

Ridemmo entrambe. “ Contaci.”

 

Così passarono i giorni, e i mesi. Senza che io sapessi nulla di Edward e della mia famiglia.

L’unico piccolo conforto in questa mia nuova vita era Maia, la dolcissima Maia. Iniziai a vederla come una figlia, da accudire e da proteggere.

Ogni notte, nella stessa torre passavamo ore a rimpiangere i nostri cari, a rivivere il passato, a scherzare sul futuro, a migliorare i nostri poteri.

Lei era una mezza vampira superba, i suoi poteri erano eccezionali.

Ma oltre a questi bei momenti c’erano momenti d’inferno.

Volterra iniziava a diventare un luogo d’orrore. Ogni notte inspiegabilmente un soldato della guardia periva. Senza rumori, senza niente. L’indomani ritrovavamo solo le sue ceneri.

Passavamo ore a combattere, ore a cercare questo misterioso giustiziere agli occhi miei e di Maia ma era come cercare di prendere l’aria con le mani. Non c’erano indizi, non c’erano tracce.

La guardia reale divenne sempre più ostile e tutti si incolpavano a vicenda.

A me tutto questo non mi importava, anzi più Volturi morivano meglio era per me.

L’unica cosa che non volevo era che il giustiziere mirasse a Maia, tanto che iniziavo anche a vederla di giorno.

Ritornai ad avere uno scopo, proteggere Maia e capire i misteri di Volterra.

 

Passeggiavo per i corridoi. Avevo finito gli allenamenti con Renata e adesso stavo per incontrarmi con Maia. Era notte fonda e la torre era silenziosa e a dire il vero un po’ minacciosa.

Mi aspettavo da un momento all’altro un fantasma che saltandomi addosso mi inceneriva all’istante.

Gli avrei detto grazie. Ero sempre più convinta che non sarei riuscita ad allontanarmi da Volterra, e perdendo le speranze perdo tutto quello che ho.

Stavo aprendo la porta della torre quando il suono di un fruscio di mantelli percepì.

Andai subito a vedere ma come sempre non vidi niente. Solo un ammasso di cenere.

Diedi subito l’allarme e in un secondo tutti i Volturi vennero da me.

“ Bella cosa è successo?” Chiese Aro.

“ Passeggiavo per i corridoi quando ho sentito un fruscio di mantelli, son venuta subito e ho trovato questo.” E feci segno alle ceneri.

Arrivò Alec. “ Mio signore Santiago non si trova e con lui Fabian.”

Rabbia e paura colpirono Aro mentre disse : “ Cercate il responsabile deve essere vicino. Dobbiamo vigilare sempre di più.”

 

Mi misi alla ricerca allontanandomi dal castello. Poco dopo mi raggiunse Maia.

“ Bella.” Mi salutò con un abbraccio.

“ Maia tutto a posto?”

“ Certo, quando ho sentito l’allarme ho temuto il peggio. Per fortuna che stai bene. Ho una sorpresa per te.” Mi disse elettrizzata.

“ E che cos’è?”

Dalle tasche uscì un cellulare. “ Fregato alla vipera. Sotto il suo naso. Che spasso.”

Vipera = Jane.

Ecco perché adoravo Maia. Riusciva sempre a farmi spuntare il sorriso. Quanti dispetti che faceva alla povera Jane ed io in mezzo.

“ Questa te la farà pagare, lo sai Maia?”

“ Ma a difendermi ho super Bella. Niente e nessuno potrà farmi male.”

“ Ancora con questa storia. Maia te l’ho detto ancora non riesco a controllarlo bene.” E da quando le dissi che una settimana fa riuscì a bloccare il colpo di Felix con il mio scudo che mi crede l’incredibile Hulkessa. Non so come abbia fatto, pensavo ad Edward, a quello che stava passando, al nostro dolore, a quel gesto ignobile. Non mi resi conto del manrovescio che Felix mi stava dando quando una forza immensa sentì provenire dal mio scudo e alzando lo sguardo vidi Felix scagliato contro il muro.

Come ho fatto non lo so, ma è da quel giorno che mi alleno con Renata e Maia senza successo.

Secondo Maia il mio scudo si modella alle mie esigenze ma io non credevo che fosse possibile.

“ Comunque a che mi serve un cellulare?”

“ Puoi telefonare alla tua famiglia.” Mi disse con un sorriso luminoso mentre io profondai nel dolore.

Potevo risentire… Potevo risentirli…

“ Puoi dirgli tutto, tanto nessuno sentirà la conversazione grazie a me, ed Aro non lo saprà mai grazie ai nostri poteri.”

“ Non so che dire… Non posso, non ce la faccio…”

“ Bella, qui non c’è niente da pensare. Digita il numero di Edward e chiamalo.”

Le mani mi tremavamo mentre sentivo il mio cuore morto battere all’impazzata.

Edward… Edward… La mia mente era invasa dal suo dolce profumo, dal suo caldo abbraccio, dalla sua amorevole voce, dalla sua meravigliosa persona.

“ Wow Bella sei felice finalmente.” Mi disse gioiosa.

Ero felice? Si ero felice perché potevo risentirlo, finalmente potevo.

Composi il numero ed aspettai. Ad ogni squillo mi agitavo sempre di più.

L’ansia mi invadeva come il profumo del sangue mentre il respiro divenne affannoso.

“ P..pro..pronto?” No… no… non è possibile, non può essere la sua voce. Non è la voce di Edward.

“ Edward?” Chiesi con voce flebile.

“ Si sono io, chi parla?” Non riconosceva nemmeno la mia voce?

Mi senti male, mi senti finire.

La sua voce non era dolce, non c’era più il mio Edward. Stava male, stava soffrendo e tutto per colpa mia.

Maia mi guadava senza capire cosa stava succedendo. Io non riuscì più a parlare mentre Edward richiedeva sempre chi ero.

Staccai il telefono perché non riuscì più a sopportare tale agonia.

“ Bella ma… che è successo?”

“ Sta male… sta male… sta soffrendo ed è tutta colpa mia.” E mi accasciai a terra.

“ Bella, mi dispiace.”

“ Non fa niente Maia, immaginavo tutto questo ma non lo accettavo.”

“ Chiama a qualcuno, dato che con lui non ci riesci. Fatti dire qualcosa.”

“ E cosa? Mi odieranno tutti, Edward, Nessie, Alice e tutti gli altri staranno soffrendo ed è colpa mia.”

“ Non è colpa tua. E’ di Aro e loro lo devono sapere Bella.”

“ Scoppierà la guerra.”

“ Dillo a chi può mantenere questo segreto.”

Chi può… Chi può… Chi può…

Un nome si insinuò nella mia mente: Leah.

Composi subito il suo numero ed attesi.

“ Pronto?”

“ Pronto Leah?”

“ Bella? Bella sei tu?” Disse urlando.

“ Si sono io.” La mia voce era un sussurro.

“ Bella, Bella ma che fine hai fatto? Cosa sta succedendo? Mi hanno raccontato…” Poi si fermò.

“ Cosa ti hanno raccontato?”

“ Quello che è successo a Volterra.” Disse arresa.

“ Ah.”

“ MA non ti credo Bella, non ti credo. Cosa sta succedendo?”

“ Edward?”

“ Edward è distrutto da quello che hai fatto. E’ un morto che cammina, è un orrore vederlo in quelle condizioni. Ma perché l’hai fatto Bella?”

“ Era l’unico modo.” La mia voce era sempre più bassa.

“ Perché era l’unico modo? Perché? Non ci stiamo capendo più niente, Bella fatti aiutare.”

“ Stava per morire, ma accecato da chissà quale pazzia non se n’era accorto. Ho dovuto farlo per il suo bene e non cercare di capire o di aiutarmi perché non puoi.”

“ Bella non ce la faccio a vedervi cosi, anzi a te a sentirti. Ti prego dimmi cosa posso fare.”

“ Abbraccia Edward da parte mia.”

“ Cosa?”

“ Fallo per favore?”

“ Va bene, lo farò. Ma perché non puoi dirmi niente?”

“ Secondo te?”

“ Ti tengono in pugno, sono loro vero?”

“ Si…”

“ Sono le continue tracce che sentiamo vero?”

“ Si…”

“ Bene!”

“ Non dovete fare niente, non potete fare niente. Non c’è il mio scudo a proteggervi e sono molto più forti.”

“ Capisco.”

“ Cercherò il modo di andarmene da qui. Ti prego Leah, fai capire a tutti quanto io li ami. Sto soffrendo senza di loro sto male e tutto quello che faccio lo faccio per loro e non per me.”

“ Certo Bella. Ci risentiremo?”

“ Lo spero. Ciao Leah e grazie di tutto.”

“ A presto Bella mi manchi.”

Riattaccai il telefono. Maia era lì accanto a me che piangeva.

“ Maia?”

Si tuffo nelle mie braccia e pianse. “ Bella, Bella… Mi dispiace.

Il prossimo sarà uno special, preparatevi ^^

Shine_gr

   
 
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