Alla persona che sta qui con me in questo momento.
.Regola numero tre e (forse) lieto fine.
Remus alza gli occhi al cielo.
-La regola numero tre, James è.. Essere galanti.
-Ah sì! Questo è facile!
Remus mi guarda scettico.
-Seriamente, Lunastorta, sono un genio in cavalleria!
-Ti crederò, per questa volta..- concede lui –Allora, quando Lily vorrà passare attraverso il buco del ritratto, tu le terrai gentilmente la porta aperta, dopo di che le porterai i libri fino all’aula, va bene?
-Certo!- esclamo, gettando un’occhiata al mio riflesso nello specchio.
Mi dirigo svelto verso l’uscita della Sala Comune e mi fiondo a tenere aperto il ritratto per la Evans.
Lei mi ignora totalmente, forse perché ha ancora un livido sulla fronte e qualche rimasuglio di melma tra i capelli.
Ma io, svelto, le passo davanti e le sfilo i libri dalle mani.
-Prego, Evans, lascia che te li porti io.
Lei mi guarda male ma non dice nulla. È un buon segno, fidatevi.
Percorriamo tutto il corridoio in silenzio e, devo ammetterlo, il mio cuore batte davvero forte.
-Bene, sono arrivata- la Evans mi strappa i libri dalle mani e fa per entrare nell’aula.
-Ehi! Non mi merito un bacio?- tento io, speranzoso.
-Sì, quello di un Dissennatore- risponde lei, acida.
E io ci rimango male. Ma male. Insomma, a me la Evans piace parecchio.
-Oh, per Merlino, Lily!- mi sfioro le labbra, domandandomi come mai la mia voce suoni così simile a quella di Remus, quando mi accorgo che è stato proprio lui a parlare, dietro di me.
Lei lo guarda sorpresa.
-Insomma, sono anni che tenta di fare buona impressione su di te! Si sta sforzando davvero.. mi ha chiesto dei consigli!
Lei sorride impercettibilmente.
-Gli piaci in una maniera incredibile e.. snervante per noi che dobbiamo sopportarlo! Ti assicuro che non c’è nulla che lui preferirebbe a un appuntamento con te!
La Evans mi guarda di sottecchi.
-È vero, Potter?
Io annuisco piano.
Accidenti, perché devo diventare rosso proprio ora?!
Lei si mordicchia il labbro e poi punta gli occhi su di me.
-Domani, alle quattro, davanti al portone, non farmene pentire.
Entra nell’aula sorridendo, lasciandomi con la bocca talmente spalancata che quasi la mascella mi casca a terra.
Sposto lo sguardo su Remus, che mi fissa trionfante.
-Se mi devi saltare addosso, fallo piano, sono di costituzione debole- mi avverte, ridacchiando calmo.
Ma io non ho intenzione di gettarmi addosso a lui.
-Ti voglio bene- commento semplicemente.
Lui arrossisce e non risponde.
Ma mi sorride, un po’ impacciato, ed è il gesto d’affetto migliore che possa regalarmi.
Perché è quando Remus sorride, che il sole torna a splendere, alto nel cielo.
E poi la Evans mi ha chiesto di uscire, gente!
Bon, siamo giunti al termine di questa storia (che doveva essere una shot, poi!)..
Vi ringrazio tutti, davvero :)
E ne approfitto per farmi una piiiiiiiiccola pubblicità.. Ho vinto un contest a cui tenevo molto (il Contest Titolo Unico Seconda Edizione di remvsg) e mi farebbe piacere sapere la vostra opinione a riguardo.. la storia si intitola "Nella tua ombra".
Un bacio a tutti e alla prossima!
Lu :)