Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Circe    03/12/2010    12 recensioni
Rabastan è ossessionato dalla sua Bellatrix. Alecto è invidiosa dell'unica ragazza del gruppo, Bellatrix. Rodolphus è l'unico che può possedere Bellatrix, la sua anima gemella. Ma lei, Bellatrix, è innamorata dell'unico irraggiungibile, l'unico inarrivabile ... il suo maestro di arti oscure.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Mangiamorte, Rabastan Lestrange, Rodolphus Lestrange, Voldemort | Coppie: Rodolphus/Bellatrix
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Eclissi di sole: l'ascesa delle tenebre'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dal grimorio di Bellatrix: “VI HO RESO ORGOGLIOSO, MIO MAESTRO?”

Non scorderò mai quella notte.

Eravamo Alecto, Amycus, Mcnair, Mulciber ed io.

Si era ormai fatta notte, anche se non inoltrata. Gli Auror erano nelle loro case, al caldo dei loro camini, all’asciutto e in mezzo all‘affetto delle loro famiglie, almeno la maggior parte.

Noi stavamo fuori, nascosti nella notte, alla pioggia che scendeva lenta, non forte, o forse era semplicemente la troppa nebbia, troppo fitta, che ci bagnava leggermente i mantelli e i volti.

Solamente io non portavo la maschera, non mi sentivo legittimata a farlo.

“Sei pazza” mi aveva detto Mulciber “se non te la metti e ti riconoscono, che cosa farai?” aveva poi aggiunto irato, aggressivo, forse parecchio sconvolto da questo mio atteggiamento.

Credeva di avere a che fare con una ragazzina troppo fuori di testa, troppo degenerata e sconsiderata per poter riuscire a ragionare ed agire logicamente, o addirittura prudentemente.

In fondo nessuno di loro mi conosceva bene, o aveva avuto a che fare veramente con me.

Io, invece, sapevo di non essere ancora una Mangiamorte, di non far parte di quel gruppo di maghi così vicini al mio maestro. Per questo non potevo permettermi di utilizzare certi simboli, certi accessori speciali, che rispettavo troppo e che ancora non mi appartenevano di diritto.

Li desideravo ardentemente, ma mai avrei osato profanarli, cioè utilizzarli in maniera illegittima.

Io sono solo Bella, non una Mangiamorte. Rispetto il mio maestro con tutto il mio cuore e la passione di cui sono capace, voglio far parte del suo gruppo, dei suoi uomini più fedeli, voglio portare il loro nome e conoscere i loro usi e modi di fare.

Porterò la maschera certo, ma solo quando sarò Mangimorte.

Ho guardato Muciber con sguardo cupo di sfida “Non la indosserò, mettitelo bene in testa. Andrò davanti a loro col viso scoperto.

Non temere, non mi riconosceranno.

E se lo faranno, non sarà un problema, io sono qui per distruggerli. E voglio che vedano il mio sorriso sulle labbra, soddisfatto e felice, mentre vendico il loro tentativo di arrestare i fedeli servitori del mio maestro.

Mentre eseguo i dettami, anzi, i desideri del mio maestro.”

Il gelo è calato attorno al gruppo mentre dicevo, calma, queste parole.

Forse nessuno se l’aspettava. Forse ha iniziato, da quel momento, a serpeggiare fra i miei futuri compagni, la consapevolezza, o il timore, di chi io sia veramente, quale sia la mia vera essenza davanti a loro.

Nessuno ha più fiatato per un po’ e, silenziosamente, abbiamo atteso ancora, e ancora, prima di scatenare l’inferno sulla terra.

Ad una certa ora, quando gli Auror non ancora rientrati nelle loro case hanno iniziato il loro controllo notturno, a caccia di ritrovi di maghi oscuri, o di Mangiamorte, o di smerci di qualsiasi sostanza o manufatto proibito, noi cinque abbiamo iniziato l’attacco.

Consisteva nel lanciare incantesimi contro di loro all’improvviso.

Il mio maestro mi ha sempre spiegato che questo genere di agguati deve essere breve ma intenso, immediato e spietato, inatteso e fulmineo.

Gli attacchi devono essere numerosissimi ed improvvisi, così da stabilizzare l’ordine e i metodi dei nemici.

“Resta indietro” mi ha intimato quasi subito Mulciber.

Ma non ce l’ho fatta ad ubbidire. Ho provato a farlo, solo perché ho pensato potesse essere un ordine indiretto del mio maestro.

Ma poi la battaglia mi ha presa anima e corpo. Lanciare incantesimi, misurare la mia forza sulla difficoltà di chi mi sta contro, scagliarsi sul nemico con tutta la forza e l’energia che avevo dentro, mi piaceva più di ogni altra cosa mai provata prima … o quasi.

Mi sentivo più forte ad ogni formula urlata, più potente ad ogni colpo inferto e ad ogni incantesimo andato a segno.

Piano piano, anche dalla parte opposta alla nostra, notavo che si stavano accorgendo da chi provenivano i colpi più destabilizzanti, e chi scagliava gli incantesimi più pericolosi e distruttivi. Hanno dunque iniziato a concentrarsi su di me.

Mi sentivo rinvigorita, piena di entusiasmo ed importanza.

Anche questo mi ha fatto un immenso piacere. Un piacere che sentivo chiaro nell’euforia del momento, un piacere fisico che mi riempiva la pelle e la carne.

Sulle prime riuscivo perfettamente a tenere testa alla situazione. Questo è durato per svariato tempo, ma poi le cose sono andate peggio.

Iniziavo a risentire della stanchezza, l’energia di ogni colpo tendeva a diminuire e lo sapevo. Lo vedevo chiaro davanti a me negli occhi e nelle mosse degli Auror che riprendevano entusiasmo.

Non ero più veloce come prima e qualche volta Alecto mi copriva le spalle.

“Ti avevo detto di stare indietro sciocca ragazzina” mi ha apostrofato Mulciber ad un certo punto “Ora non ci servi più a nulla e quei maledetti, di certo, hanno comunicato magicamente per avere i rinforzi.”

Mi guardava con molto disprezzo mentre mi diceva ciò, mantenendo lo scudo alto sugli incantesimi e frenando l’avanzata della parte avversa.

Mi sono fermata un attimo.

Palesemente era necessario fare qualcosa prima che tutto mi sfuggisse dalle mani, non era il momento di mettersi a piangere come quando gli elfi domestici avevano ricevuto l’ordine di non accontentare i miei desideri, e non era il caso di arretrare, di lasciar fare agli altri, come avevo pensato di fare più volte quando mi trovavo in difficoltà serie.

Qui si trattava di una questione più importante, del mio maestro.

Di farlo felice e renderlo orgoglioso di me.

Di compiere un compito che mi aveva assegnato, sul quale non avrebbe ammesso fallimenti.

Non so esattamente cosa significasse questo pensiero “non ammette fallimenti”. Credo dipenda semplicemente dalla sua forte personalità, dalla sua immensa volontà.

Se lui vuole, deve ottenere.

Se lui desidera, deve avere.

Non può andare diversamente. E io tengo tanto in conto l’opinione che ha di me, darei tutto e farei tutto piuttosto che scontentarlo, mi farei annientare se così fosse.

E lui mi annienterebbe, in qualche modo, è sicuro.

Dovevo combattere, ancora e sempre, non dovevo arrendermi, dovevo imparare a resistere fino alla fine.

Così pensando, ho guardato in alto il cielo scuro, ma quasi del tutto rischiarato dalla fitta nebbia. Ho pensato all’acqua e ho avuto un’idea.

Non ero certa di farcela. Non era un incantesimo oscuro semplice, nessun incantesimo oscuro è semplice. E non ero certa nemmeno che le condizioni fossero giuste per provarlo.

Ma ho preferito tentare.

Prendere l’iniziativa.

“Coprimi meglio dagli incantesimi ostili, e ti faccio vedere come eliminare questi quattro stupidi ometti babbanofili!“ ho detto a Mulciber ostentando una sicurezza e una forza, che ero ben lontana dal provare, aggiungendo poi “Se mi prendono di mira, è solo perché valgo più di tutti voi. Sai bene che l‘ho dimostrato solo poco fa. Ora te lo dimostrerò di nuovo.”

Ho detto queste parole con rabbia e rancore. Odiavo sentirmi inferiore, odiavo il fatto che mi facessero sentire tale.

“Fai quello che devi fare, se credi, ma sbrigati, e non metterci ulteriormente nei guai.” mi ha risposto con un tono misto di disprezzo e fiducia. Fra angoscia ed aspettativa.

In un lampo mi sono domandata se mai il mio maestro avesse parlato di me coi suoi fratelli, coi veri Mangiamorte. E cosa avesse detto loro di me.

Sapevo comunque di non poter perdere tempo a pensare, o fantasticare. Mi sono quindi leggermente allontanata e, in un momento di calma apparente creata dai miei compagni, ho stretto la bacchetta forte nella mano destra, all’altezza del mio volto, pronunciando la formula di rito.

Poi ho aggiunto la stretta anche della mano sinistra, pronunciando la seconda parte della formula e alzando la bacchetta davanti a me, verso il cielo pregno di nebbia pesante.

Cominciava a crearsi il vortice d’acqua vaporizzata.

Mi sono concentrata di più, pensando unicamente alla forza devastante dell’elemento.

Lo volevo sotto il mio controllo.

L’acqua iniziava a raccogliersi potente e splendente, tanto che il cielo attorno a me era tornato quasi limpido.

Ho sorriso.

Funzionava.

Nel momento esatto in cui ho aperto le braccia, tenendo la bacchetta con la sola mano destra, un’ondata di acqua quasi gelata, seguiva i miei movimenti alla perfezione.

Avevo il potere dell’acqua, controllavo l’elemento davvero, e fino in fondo.

Ho guardato fiera verso gli Auror poco lontani da me. Ho atteso qualche attimo prima di scagliare l’ondata al di sopra dei miei compagni, verso i nemici. Volevo godermi l’ammirazione, lo stupore, il terrore generale.

Poi ho gridato “Acqua eructo” con una violenza particolare, dirigendo l’incantesimo dritto conto i poveri, piccoli, inutili babbanofili.

Dopo qualche passo, lento e misurato, ho raggiunto i Mangiamorte. Ci siamo guardati tutti, finalmente anche loro si rendevano conto di cosa avevo imparato.

Di come ero potente.

Sapevano cosa mi ha insegnato il mio maestro, di cosa è capace Bellatrix.

Ho quindi di nuovo sorriso, voltando lo sguardo verso gli Auror, ancora alle prese con l’onda magica generata dalla mia magia nera.

Utilizzavano incantesimi testa bolla per poter respirare immersi in acqua, sarebbero stati presto pronti a reagire dopo lo stupore e lo smarrimento iniziale. Io li guardavo e attendevo ordini da Mulciber, ormai li avevamo in pugno.

Li guardavo e li riguardavo.

E sentivo silenzio attorno a me.

Il loro annaspare, i loro tentativi scomposti di reagire alla magia nera mi facevano uno strano effetto. Non quello adrenalinico, euforico e onnipotente della battaglia … no, molto più ipnotico, maligno, diabolico.

Misterioso e silenzioso.

Improvvisamente, una voce fredda e tagliente mi ha invaso i pensieri.

“Uccidi” mi ha detto solamente.

Non so da dove provenisse, se da lui, o da me stessa.

Ma non ho avuto esitazione alcuna. Com’è stata fulminea quella voce nella testa “uccidi”, è stata fulminea la mia reazione “saetta emitto”

Un lampo di luce argentea scattante, si è liberato dalla mia bacchetta, andando a terminare sulla prima stilla d’acqua dell’onda che avvolgeva i malcapitati. Da lì si è propagata una scarica di energia elettrica così potente da liberarsi anche nell’aria, facendo scansare persino noi per evitare le scintille.

Ho guardato gli Auror davanti a me contorcersi fino alla morte, fino quando la scarica elettrica da me creata e propagata, è cessata spontaneamente.

A quel punto è calato il silenzio e la calma si è posata tutt’intorno.

Ho sorriso di nuovo percependo quella sensazione, la pace, la vittoria, il potere.

Poi, alzando felice gli occhi verso la notte, ho mormorato dolcemente in un sospiro “Vi ho reso orgoglioso di me, mio maestro?”

Aggiornerò

Bella

……………………………....................................................................................................................

Sono riuscita ad aggiornare in tempi decenti!!

Ho fatto un po’ fatica perché questa settimana è stata davvero pesante, ma eccomi qui.

Il capitolo stava venendo particolarmente lungo, per cui ho deciso di interromperlo ora, mentre la reazione del maestro alla vendetta attuata da Bella, la descriverò nel prossimo aggiornamento.

La voce che lei sente poco prima di uccidere tutti gli Auror, non è detto sia realmente quella del suo maestro (come forse può sembrare). Già ne “La strega più potente“, era successa una cosa simile, quando Bella voleva uccidere il povero Ted Tonks. Per cui potrebbe essere che quella voce sia soltanto parte di se stessa (la parte omicida di lei che pian piano viene fuori).

Scegliete voi.

Anche per questo capitolo è tutto.

Le risposte alle scorse recensioni le invio in questi giorni direttamente sulla nuova casella! Vi ringrazio però da subito per i vostri commenti!!

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Circe