L’ARMADIO...
Un armadio, una larga veduta sul mare, una
miriade di cigolii d’uccelli danzanti... Una finestra sola sul mondo esterno,
un mondo ricco d’insidie,
turbamenti e d’infinito sgomento. Sto dentro l’armadio da più di tre ore,
osservo con minuzia ogni suo cantuccio, ogni sua forma e dimensione
geometricamente parallela a se stessa.
Un
armadio color frassino, due pomelli soli per poterlo aprire ed osservare ogni
suo particolare.
Giunge
innanzi a me un arcobaleno di fantasmi del passato, tante nitide e colorate
visioni giungono innanzi a me...
Un fiume in piena, un erba aromatica, una barca all’orizzonte ondeggiante,
provocando in SUI) diametro migliaia di cerchi concentrici.
Una geometria quasi perfetta per essere vera.
Rarefatta è l’aria ch’avvolge il mio corpo, nuvole corrono, si rincorrono,
giocano tra loro sprigionando un’essenza familiare: è la mia terra...
Terra di sorrisi, paradisi, uomini festosi e gioiosi, caldi ed affettuosi...
una terra nella quale ogni mia memoria è fertile. Memorie di separazioni,
memoria d’incontri, memoria d’una famiglia... Ora il vento e cambiato, non
sento più l’aria sottile, ma. solo un’aria cupa e inquieta. Un altro fantasma
s’innalza nella mia mente: un ricordo vago, sbiadito, inferme.
Un cubo multiforme, variopinto. No, non è un cubo... è solo la sagoma d’uomo.
Uomo instabile, un personaggio strano, un uomo tetro, quasi magico ma errante
per oscure mete.
Sottili nembi nel suo percorso, tante gocce ora bagnano il suo volto...
Piove, lacrima il cielo, piange...
Occhi immensi versano lacrime, fiumi di lacrime sorde, amare, crudeli...
Un cielo così non si era mai veduto. . . quell’uomo
piange, geme, s’affanna... Si, è proprio lui.., mio padre...
Cavalca un’onda insicura, è avvolto da un flusso d’uragani interiori... si, è
mio padre...
Si desta, s’eleva ad una vita
tormentata.. .
singhiozza.. . piange.. . emana
respiri soffusi
Gorgheggi emessi sotto voce,
infondono a quest’uomo energia e consolazione. Consolazione d’eterna pace, pace
soave, la speranza di risorgere alla vita...
I
miei sentieri di fragili pensieri s’affollano, s’accavallano l’un contro
l’altro... Scivolano leggiadri come mari aperti, sussurri profondi, sussurri
d’una vita che mormora... Ed ecco.. . di
getto, un’altra immagine affiora in una delle ante del mio armadio... Scorgo
massi, scogliere nere, strane abitazioni.. .una roccia, dapprima incandescente,
ora glaciale... Si, è lei. . . un’isola..
.l’isola che a volte visita i miei
Sogni, sorvolando il mio universo virtuale... Un’isola calda, quasi temperata..
.una macchia familiare in un inondo d’azzurro... No, non mi sbaglio, è proprio
lei. .
. lei con il suo ardore e con un cuore in
piena ebollizione. Un palpito s’erge dalla roccia lavica, un respiro s’affaccia
dal mare, un sole ne riempie il paesaggio d’essenza inspiegabile.
UN CUORE CIHE BATTE,
UN’AQUILA CHE
NE SORVOLA
Un fluttuare d’emozioni sprigiona una luce d’avvento...
Un oscillare di puma marina
bagna lentamente i roventi
scogli, tutti gremiti d’un nianto di rugiada
mattutina.
Ora, m’appresto a cambiare
posizione. Mi corico supina e scruto il tetto dell’armadio, alto poco piii di
Contemplo,
annuso gli odori del legno, adagio il capo contro un cuscino, ch’appare a me un
morbido bocciolo di rosa elegante.
Tch, tch, tch.
. . uno specchio s’adag-ia al tetto della mia dimora.
MI MOSTRA DOLCEMENTF
PIAN PIANO UN’ALTRA FIGURA, FIGURA DI CRISTALLO...
Giacciono adesso ali sconfinate, un manto candido, un velo d’acqua, uno spruzzo delicato e soffice..
Non comprendo all’istante
quale visione si mostra delicata al mio sguardo... ma... ora... intravedo un
timido raggio di sole.
LIEVE, SCTTILE,
BIRICI1INO S’APPRESTA A T’AR CAPOLINO...
Mi osserva, mi fissa, gira in
torno a me.. non s’ode rumore.. .bisbiglia appena... Mormora, si dondola su
un’altalena di seta, ondeggia... Infonde un leggero calore, un lieve sussurro
d’infanzia... ma tutt’ora non è chiaro... Confusa la
sua ombra, assente ti suo sguardo, impenetrabile la sua anima.
L’andatura
elegante emerge limitrofa al mio cospetto... Non reagisce... ancora, non apre
bocca, non emana suoni...
Sembra che stia per cader giù
dalla sua “casa”.
Sorride,
li occhi suoi diffondono chiarore. Un chiarore opaco, semi trasparente, ma
ancora non nitido...
Ed ora.., all’improvviso. . .forse... si fa vedere...
No, non mostra ancora la sua
sagoma...
Oscilla la sua mano... pare
voler sfiorare la parete dello specchio clic ci divide.
Si... ecco... mostra con cura i suoi occhi.
Ora. .
. le sue mani di fata...
Poi... tutto il volto. . . .ma. . . sono io...
Come
posso essere io.. .
ad ondeggiare dentro lo specchio?
Si sono io... o no... forse è
un sogno...
No,
sono io...
Si, è la mia anima. . . un’anima che mostra il suo volto alla creatura che le
funge da casa...
Si,
è lei... così trasparente.. .la riconosco...
Vacilla tra campi maestosi,
si conca tra girasoli, sorride svolazza. . .cavalca
il mio paesaggio...
Sussurra.
. . emana gemiti dolci e soavi ola.. . si ferma...
Ed ora... che fa!?... non c’è
più...
Dov’è. . . no, è qui...
Con
me.. .nell’armadio vivendo in simbiosi, vivendo, vagando, ondeggiando. . .tra fiumi di
ricordi...
Si, è tornata dentro di me. . . mi ha accompagnata per tutto il
mio vagabondare… ora è nella sua tana...
tra i
miei ricordi…
dentro di me...
Ora scruta anch’ella l’armadio. . . con me. . . no, non si sentirà più sola...
Lei è in me…
Lei vive dentro di me. . come un candido ricordo che in me riaffiora
ogni istante al primo raggio di sole...