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Autore: Hele_Mary    29/11/2005    10 recensioni
Ipotetico VI libro. "Un nuovo piano perverso di Voldemort per ritornare al potere...le vite di adolescenti di due epoche diverse che s'intrecciano contro ogni logica temporale...tutti alle prese con qualcosa più grande di loro: l'inizio di una Guerra!" Questo e molto altro nella nostra prima ff su HP (siamo delle frane a fare i riassuntini)^^ Non sarà aggiornata spessissimo xkè abbiamo poco tempo...Pensiamo che più o meno riusciremo a pubblicare un cap al mese. P.S: Se avete l'album "Meteora", dei Linkin Park, vi consigliamo di leggere la ff con loro come colonna sonora ^-^
Genere: Dark, Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Harry Potter
&
Il Velo della Morte

C A P I T O L O 4
Vento di Novità.

Teneva la testa appoggiata pesantemente sul palmo aperto. Guardava il piatto svogliato, variando la sua espressione vuota con grossi sbadigli. Gli occhi erano rossi e gonfi da sotto gli occhiali rotondi. Non aveva dormito. Continuava a rigirare il cucchiaio nella tazza ricolma di latte fumante, vagando con la mente e con gli occhi lontano da quel posto. Fece un sospiro prolungato, arrendendosi davanti alla colazione. Buttò il cucchiaio a fianco della tazza, sporcando la tovaglia immacolata. Ron si girò a guardarlo, con un'espressione resa ancora più buffa dal rigonfiamento sulle guance lentigginose, provocato dal boccone che stava masticando.
-Che c'è?- chiese sputacchiando qua e là il suo bacon.
-... Niente...-
Hermione spostò l'attenzione dall'amico che le sembrava ogni giorno più strano, al soffitto magico: -Però è triste la colazione senza l'arrivo dei gufi... Sembra quasi di non essere neanche a Hogwarts!- esordì tristemente.
I Grifondoro lì intorno annuirono silenziosamente. Si sentiva che qualcosa era cambiato...
-Cosa abbiamo alla prima ora?- chiese "Harry" cercando di apparire disinvolto.
-Uhm... Difesa contro le Arti Oscure!- rispose una ragazza mulatta, dalle fattezze orientali.
-Chissà chi c'è quest'anno...- pensò ad alta voce un'altra, che stava sempre vicina alla prima.
-Bhe! Sicuramente peggio della Umbridge ormai non ne becchiamo più!- affermò Seamus, rabbrividendo al ricordo di quel rospo vestito da confetto.
-Io spero che sia uno come il Professor Lupin! Era il mio preferito tra tutti gli insegnanti che avevamo in terza... Lui sì che sapeva insegnare!- esordì Dean Thomas, il ragazzo che l'aveva aiutato sul treno, parlando animatamente.
-Pensare che l'hanno cacciato solo perché era un Lupo Mannaro... Eppure era una così brava persona!- ribadì la ragazza orientale. James conosceva a malapena i nomi dei ragazzi suoi coetanei, per il semplice fatto che erano anche suoi compagni di dormitorio, ma per le ragazze aveva ancora qualche difficoltà. Le parole di Dean Thomas e della ragazza avevano ridestato la sua attenzione: Lupin... Lupo Mannaro... Possibile che si riferissero allo stesso Lupin che conosceva lui?
-Io personalmente sono più tranquillo... Avrei avuto paura ad avere come insegnante un Lupo Mannaro!-
-Quanto sei scemo Seamus! Ce l'hai avuto per un anno, senza sapere che era un licantropo, e vivevi benissimo!- affermò Ron indignato.
-Sempre meglio di quell'impostore di Gilderoy Allock!- disse Neville, alzando la voce con un tono tendente all'isterico.
James era stupito... Quanti insegnanti avevano avuto nel giro di cinque anni?! In effetti quella cattedra non era molto fortunata neanche nella sua "dimensione"... Quell'anno avrebbe dovuto cambiare insegnante perché il precedente era morto in circostanze sospette.
-A me Moody faceva paurissima!- esclamarono in coro le due ragazzine che avevano aperto la discussione, per poi scoppiare a ridere avendo detto la stessa cosa nello stesso momento, con le stesse parole.
-Secondo me era un ottimo insegnante...- commentò Neville con aria convinta.
-Già... Anche se non condividevo i suoi metodi...- commentò Hermione pensierosa.
James si alzò in piedi di scatto. Diede un'ultima occhiata ai compagni per poi afferrare la sua borsa e caricarsela su una spalla sola, come era solito fare. Fece un cenno distratto con la mano per salutare e si allontanò dal tavolo.
Era stanco di sentire cose che non poteva capire... Di sentirsi continuamente dire che sembrava strano... Di sentirsi continuamente chiedere se stava bene...

-Cosa abbiamo alla prima ora?- squittì Peter.
-Difesa contro le Arti Oscure!- gli rispose pronto Remus.
I quattro Malandrini stavano percorrendo a grandi falcate i corridoi della scuola. Si erano trattenuti più del dovuto nella Sala Grande, per gustarsi al meglio la loro prima mega-colazione di quell'anno.
-Chissà chi ci sarà quest'anno...- si domandò soprapensiero Sirius, spostando poi lo sguardo sul volto scavato e più cadaverico del solito di Lupin.
Harry trainava il gruppetto senza parlare. L'aula era al solito posto. Raggiunta la porta tirò un lungo respiro ed entrò per primo: era pronto a qualsiasi mostro travestito da insegnante gli si fosse presentato, ormai!
-Ehi ehi! Abbiamo qui quattro bei mangioni! In effetti quello là dietro che si nasconde è bello paffutello!-
La classe sogghignò. Un ragazzo molto giovane era in piedi davanti ai banchi, dove erano seduti Grifondoro e Serpeverde in file separate.
Harry era rimasto in piedi a fissarlo con gli occhi sgranati... Quel sorriso malizioso e quegli occhi...
Si! Quegli occhi lui li aveva già visti sul volto di Mark Evans!
-Volete accomodarvi, o vi piace stare lì in piedi a guardarmi?!- chiese sfoggiando un sorriso di finto incoraggiamento.
Nuove risa li seguirono mentre prendevano posto in fondo alla classe.
-Che schifo! Guarda le ragazzine tutte in prima fila a sbavare dietro al Prof...- commentò Sirius dopo una rapida occhiata alla classe: -Tutte a parte la tua Lily, a quanto pare!- concluse scoccandogli un'occhiata significativa.
Il ragazzo lo ascoltava a malapena, continuando a fissare il Professore.
-Dunque! Adesso che ci siamo tutti, posso presentarmi! Io sono...- si voltò per scrivere alla lavagna il proprio nome, accompagnando il suono di ogni singola lettera con la scrittura: -Mark Evans! Carino eh, come nome?!-
"James" spalancò la bocca in un urlo silenzioso, assumendo un'espressione piuttosto ebete.
-Ehi... E' lo stesso cognome di Lily...- sussurrò la voce di Lupin dietro di loro.
-Potter... Il mio nome l'ha sconvolto?!- chiese il ragazzo fingendo stupore.
Come faceva a conoscere il suo nome? E perché aveva evidenziato tanto la parola Potter?! Perché aveva lo stesso volto e lo stesso nome di quel ragazzino di undici anni?
-N... No signore...- si sforzò di rispondere, chiudendo la bocca e senza volerlo riassunse l'espressione scontrosa tipica del viso di suo padre.
-Bene. Ora che Triglia Potter ha smesso di fissarmi, possiamo continuare...-
Altre risolina seguirono quella affermazione, soprattutto provenienti dalla fila dei Serpeverde. Harry guardò in basso, cercando di non apparire imbarazzato. Il suo sguardo venne attirato dalle iscrizioni sul banco. Inciso a lettere cubitali c'era scritto "Marauders", parola che sconfinava anche nella parte di banco di Sirius. In un angolino invece, comparivano distinte una L e una J, unite da un cuoricino disegnato accuratamente. Si sorprese a sorridere impercettibilmente... Suo padre era sempre stato innamorato perso di sua madre! La cosa lo mise di buon umore, tanto da fargli dimenticare momentaneamente la presenza inquietante del Professore.

Ron era fermo sulla soglia della porta dell'aula di Difesa contro le Arti Oscure. Aveva la bocca spalancata e il volto deformato in una smorfia di terrore.
-Bill!- disse con voce più acuta del dovuto. Harry ed Hermione erano di fianco a lui.
Hermione lo spinse timidamente in avanti, ma il rossino non dava segno di voler dirigersi al suo banco.
Dalla cattedra, con gli stivali in pelle di drago comodamente appoggiati sul piano che solitamente si utilizzava per scrivere, stretto in un paio di pantaloni di pelle nera, gli sorrideva suo fratello maggiore, il primogenito... Bill Weasley!
Si alzò in piedi con uno scatto, rivelando la sua altezza e facendo ondeggiare i tre orecchini a pendente, poi indicò i banchi ai ragazzi appena arrivati: -Se volete accomodarvi!- affermò, con quel sorriso solare che lo caratterizzava, sempre stampato in faccia.
James, non capendo il motivo di tanto stupore e imbarazzo, spinse Ron fino all'ultimo banco. Lo faceva per abitudine, visto che quella era la sua posizione durante tutte le lezioni, seduto di fianco a Sirius. Senza saperlo fece un enorme favore a Ron, che avrebbe preferito essere risucchiato dal pavimento, piuttosto che assistere a quella lezione, e a tutte quelle che sarebbero seguite.
Entrarono ancora un paio di ragazzi di Serpeverde, prima che il ragazzo chiudesse la porta definitivamente.
-Mi presento: sono Bill Weasley! Quest'anno sarò il vostro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure!- a quelle parole seguì un brusio sommesso.
-Draco, non c'è bisogno che assuma quell'aria schifata, perché volente o nolente, sarò io a insegnarvi questa materia fino alla fine dell'anno scolastico... Sempre se sopravvivo ovviamente!- alcuni sorrisero, consapevoli della lugubre storia che si celava dietro a quella cattedra maledetta.
-Dunque... Alcuni sanno che io lavoro per la Gringott in Egitto... Cosa che tutto sommato non c'entrerebbe molto con la materia... Però vi assicuro che la so molto più lunga di molti dei vostri precedenti insegnanti! Ancora una volta, come penso ricorderete l'anno scorso, il Ministero ha designato un suo dipendente per insegnare a Hogwarts e avere "sotto controllo" Silente... Questo dipendente sono io! Hanno scelto uno spezza-incantesimi, perché tutti gli Auror sono ovviamente impegnati in faccende molto più importanti...-
Mentre parlava, con la sua voce suadente e bassa, sia i ragazzi che le ragazze erano affascinati dalla sua indiscutibile presenza. Aveva un look veramente stravagante per essere un professore. Ogni tanto scrollava la chioma di capelli scarlatti, legati in un coda alta, con un gesto brusco, o si riavviava alcune ciocche ribelli distrattamente.
Con gli occhi verdi puntati sulla classe, disse con voce decisa:-Avete domande?-
Subito la mano di Hermione scattò verso il soffitto, come se fosse caricata a molla.
-Prego Hermione...-
-Su che cosa verterà il programma di questo anno?-
-Ottima domanda... Teoricamente avrebbe dovuto stabilire il Ministero gli argomenti che avrei dovuto affrontare in quest'aula, ma essendo quest'ultimo affaccendato in ben altre occupazioni, mi è stato dato il libero arbitrio!- concluse con un sorriso.
-Bhe... Professor Weasley... Non ha risposto alla mia domanda!-
-Punto primo: io sono Bill per tutti voi! A differenza dei miei colleghi non trovo diseducativo chiamare una persona con il proprio nome di battesimo! E in quanto al discorso sul rispetto, so farmi valere anche senza questi stupidi convenevoli... Non è che voglio fare il ragazzino, ma vorrei avere l'illusione di parlare da adulto ad adulti! Perché a sedici anni e, con i tempi che corrono, non è più tempo di fare i bambini ed è ora di crescere! In secondo luogo: adoro le sorprese... Quindi il programma lo scoprirete frequentando le mie lezioni: vi assicuro che non vi annoierete!-
James notò come quel ragazzo riusciva a concentrare l'attenzione di tutti su ogni sua singola parola o movimento. Non aveva molto a che fare con il suo modo di vestire, o con il suo bell'aspetto... Ma con il suo modo di essere! Osservò Hermione sedersi con l'aria sconfitta e delusa, per poi puntare nuovamente lo sguardo sul profilo sbarazzino ed eccentrico del nuovo Professore.
-Solo Hermione ha domande?! Insomma... Siamo dotati tutti di un cervello suppongo...-
Seguì il silenzio più totale... Qualcuno si mosse irrequieto sulla sedia, senza sapere cosa dire.
-Pare di no...- concluse deluso il ragazzo: -Allora ve ne farò io qualcuna...-
Si prese una breve pausa per vedere le facce dei presenti e le loro reazioni... Non ricevendo nessun cenno continuò:
-Secondo voi, che utilità può avere questa materia e come andrebbe insegnata?-
-Bill... Vuole chiedere suggerimenti a noi sul modo di insegnare?- chiese Draco con aria di sfida, provocando le risate dei suoi compagni.
-WoW! Allora non vi hanno tagliato la lingua! Potreste usarla per dire cose intelligenti, invece che sprecare fiato a provocare insegnanti e ridere a delle battute infantili e fuori luogo... Probabilmente non siete poi così adulti... Draco, prova a rispondere alla mia domanda...-
-Semplice... Lo dice la parola stessa... Serve a difenderci... E andrebbe insegnata come qualsiasi altra materia: studiando sui libri e facendo qualche lezione di pratica.- disse, dopo una piccola esitazione iniziale, con la sua solita voce strascicata.
-Siete tutti d'accordo con lui bambini?!- qualcuno sembrò indispettito a quella parola, che era evidentemente rivolta esclusivamente alla fila dei Serpeverde.
Qualcuno annuì. Pansy Parkinson disse:
-Secondo me è compito delle famiglie di ognuno educare i propri figli a difendersi in modo pratico e appropriato... La scuola dovrebbe starne fuori in modo che ognuno sia libero di ricevere l'istruzione adeguata...-
-Uhm... Capisco... Quindi in pratica tu mi stai dicendo che le famiglie devono educare per proprio conto... Detta da una Serpeverde la cosa ha un suo senso... Così i ragazzi che vengono da famiglie di Babbani non sarebbero per niente istruiti, mentre quelli provenienti da famiglie... Come dire... Con una certa orientazione, potrebbero imparare QUALSIASI tipo di magia... Dico bene Pansy?- fissò gli occhi penetranti ed enigmatici nei suoi, la quale annuì con un gesto deciso, stampando un ghigno di compiacimento sulla sua faccia da carlino.
-Comunque l'esperienza ci insegna che usare un certo tipo di magia porta, prima o poi, in un solo posto...- fece una significativa pausa, per poi scandire con aria grave l'ultima parola: -Azkaban!-
Molti dei Serpeverde lo guardarono con occhi carichi di odio, serrando le dita sulle bacchette sotto il banco.
-Vorreste colpirmi vero?! Bhe... Difficile... Visto che considerata la vostra scarsa preparazione nella mia materia, non ci metterei molto a disarmarvi uno per uno... Accio bacchette!-
Una decina di bacchette volarono nella sua direzione, fermandosi a galleggiare nell'aria.
-Voglio trovare domani sulla mia cattedra un tema di un metro e mezzo con le vostre risposte alla mia domanda... Ovviamente sto parlando con tutta la classe. Visto che l'ora è quasi finita e in pochi hanno avuto il coraggio di parlare chiaramente, metterete per iscritto quello che avreste dovuto dire oggi... Dieci punti in più ai Serpeverde per essere stati gli unici a rispondere al mio semplice quesito! Draco, Pansy, il vostro tema dovrà essere di due metri e mezzo, perché dovrete chiarire la vostra posizione, ovviamente! Visto che siete stati gli unici a parlare, ne avrete di cose da dire! Arrivederci alla prossima lezione ragazzi...-
Gli alunni uscirono silenziosamente dall'aula. I Serpeverde esultarono debolmente per i dieci punti, mentre cercavano di recuperare le loro bacchette.
-Ops... Che sbadato! Scusate!- Bill fece cadere tutte le bacchette a terra.
Hermione passò davanti alla cattedra con aria offesa, senza salutarlo. Ron, con le guance più rosse dei capelli, passò quasi correndo, fiondandosi fuori dalla porta. Harry invece guardò intensamente Bill, poi disse: -Bella lezione!- per poi allontanarsi, inseguendo i due amici.

*

-Chi sei?- chiese incerto riducendo gli occhi a due fessure, nel tentativo di tagliare col suo sguardo la fitta oscurità che regnava sovrana nella stanzetta.
La figura non rispose, ma accese una candela, che lasciò fluttuare liberamente nell'aria fredda. La candela rischiarò quasi impercettibilmente quella specie di cella, rendendo visibili i contorni dei pochi mobili che la adornavano.
-Ti ho fatto una domanda!-
Neanche questa volta Sirius ottenne risposta. Avvertiva l'inquietante presenza della donna che l'aveva accompagnato lungo i corridoi di quel luogo sconosciuto, nascosta nel silenzio e nel buio della stanza. Sapeva che lo stava osservando... che lo stava scrutando alla ricerca di captare le sue emozioni. Preso da uno scatto d'ira le prese le spalle, sbattendola violentemente contro il muro. I loro visi erano talmente vicini che l'uno poteva sentire sulla propria pelle il respiro dell'altra. Sirius la guardò a lungo negli occhi dalle insolite sfumature viola, sorprendendosi a pensare di averli già visti: inspiegabilmente, senza un'apparente ragione, il suo cervello cercava affanatamente un'immagine di lei, tra i ricordi di quel passato ormai perduto.
La donna mosse lentamente il viso verso il suo e con baci appena accennati e poi sempre più appassionati gli percorse il collo. L'uomo si perse nell'amaro profumo dei suoi capelli d'ebano, come ipnotizzato dal tocco bruciante che quelle labbra avevano sulla sua pelle.
-Mi chiamo Bellatrix...- gli sussurrò suadente all'orecchio, per poi morderglielo provocante.
L'uomo rimase sorpreso da quell'atteggiamento e lasciò lievemente la presa in cui le serrava le spalle, quel tanto che le bastava per divincolarsi. Con le mani di ceramica appoggiate sull'ampio petto nudo segnato dalle cicatrici e dalla prigionia, lo spintonò a terra sulla fredda roccia.
-E' bello gingillarsi con te, cugino... lo è sempre stato!- mormorò con la sua voce sensuale.
-Aspetta! Dove vai?-
-A prepararmi... e sarà il caso che lo faccia anche tu. L'Oscuro Signore ha una missione per noi e non gli piace aspettare!-
Gli lanciò un'ultima fugace occhiata che sembrava celasse strane intenzioni e uscì dalla stanza con la sua camminata leggera e seducente. Sirius rimase seduto sulla fredda roccia con lo sguardo pensoso, ancora rivolto alla porta dietro la quale era appena scomparsa la chioma nera e mossa della donna. Dentro di sé continuava a chiedersi insistentemente perché non si fosse subito ribellato alle attenzioni di Bellatrix... nonostante trovasse ogni volta la risposta, cercava in tutti i modi di non vederla.

*

-Ehi! Dove stai andando così di corsa?!-
-In biblioteca!-
-E tu perderesti la pausa pranzo per andare in biblioteca?!?!?!- chiese uno sbigottito Sirius, guardando l'amico con tanto d'occhi.
-Devo cercare una cosa... e poi non ho tanta fame...- esclamò Harry, allungando il passo per poi scomparire dietro un angolo dell'interminabile corridoio.
-Non preoccuparti Sirius... James sa quello che fa!-
Remus pose una mano sulla spalla del ragazzo moro, come per rassicurarlo.
-Lo spero... dal nostro arrivo a Hogwarts non sembra più lo stesso...-

Harry giunse trafelato alla grande porta in noce che lo separava dalla montagna di libri e informazioni contenuti nella biblioteca. Con una leggera spinta la porta si aprì cigolando, rivelando intere scaffalate di libri. La biblioteca era identica a come se la ricordava, con le grandi vetrate e i lunghi tavoli occupati da silenziosi studenti intenti nella lettura di qualche libro. Uno studente in particolare attirò la sua attenzione: era seduto, solo, in disparte in un angolo buio, attorniato da numerosi alti volumi.
Aveva la testa china di unti capelli neri, su un libro che stava consultando attentamente. Gli occhi simili a due buchi neri fissi e immobili sulle pagine ingiallite dagli anni. Il profilo arcigno e incurvato del suo naso davano al viso di adolescente, una nota d'innaturale severità e durezza, simili alle caratteristiche di un volto adulto. La luce del sole sembrava essersi dimenticata d'illuminare quell'angolo della stanza, e la pelle lucida e cadaverica del ragazzo spiccava nell'oscurità. Indossava la divisa adorna dei colori di Serpeverde e sembrava che nulla avesse il potere di distogliere la sua attenzione.
Piton!
Harry si trovò davanti al coetaneo che sarebbe diventato il suo professore di Pozioni. Tra lui e suo padre non correva buon sangue, anzi Mocciosus, così lo chiamavano i Malandrini, era il bersaglio preferito del genitore quando desiderava testare la sua bravura di duellante sul prossimo. Proprio per questo motivo, Piton provava un naturale astio nei confronti di Harry e ogni occasione era buona per metterlo in ridicolo, davanti ai suoi compagni e non solo. La somiglianza tra padre e figlio era così impressionante, che punire Harry era un po' come prendersi una piccola rivincita su James. Di conseguenza, lo stesso Harry aveva imparato a odiare con tutto se stesso il professore.
Il ragazzo venne distolto dai suoi pensieri dalla giovane che si stava avvicinando con un pesante libro sotto braccio, al tavolo occupato da Piton. Lunghi capelli di un cangiante rosso, ondeggiavano ritmicamente al tempo del suo passo. Harry si sorprese a fissare la figura slanciata e femminile della ragazza che sarebbe diventata sua madre. Capì perché suo padre ne era innamorato...
Lily si fermò al tavolo di Piton e lì appoggiò il pesante volume. Il ragazzo sollevò lo sguardo su di lei e con un sorriso appena accennato le rivolse la parola. Harry strinse il pugno del braccio che poco prima giaceva inerme lungo il fianco, mentre sentiva il sangue ribollirgli nelle vene. A quella distanza non poteva sentire la voce strisciante del futuro professore, né tanto meno la risposta che gli aveva rivolto la ragazza sorridendo apertamente. Notò che la giovane salutava l'interlocutore con un lieve gesto della mano per poi dirigersi nella sua direzione.
-Che sorpresa Potter trovarti qui! Non pensavo che anche gli scimmioni senza cervello apprezzassero la biblioteca!-
-Già... anche per me è una sorpresa trovare un insolente Babbana in dolce compagnia di uno strisciante e untuoso Serpeverde!-
Harry non riuscì a controllare le parole che gli uscirono come una sorta di provocazione dalla bocca.
-Brutto... come ti permetti?! DARMI DELLA BABBANA?! E poi NON E' AFFAR TUO con chi decido di trascorrere il mio tempo!!! Sempre meglio uno strisciante Serpeverde che un'idiota spaccone e maleducato Grifondoro!!!-
-Signorina Evans! Le sembra questo il modo di comportarsi in una biblioteca?! Chiarisca le sue faccende di cuore fuori di qui!- la rimproverò Madama Pince, la bibliotecaria simile ad un avvoltoio denutrito.
Lily si diresse a grandi falcate fuori dalla stanza con le guance più rosse dei capelli, seguita dalle risatine sommesse dei presenti.
-Bella mossa Potter! Sei sicuramente il più galante dei primati.- sibilò Piton passandogli di fianco con il libro che gli era appena stato consegnato lungo il fianco.

Ron guardava sconsolato il risultato. Era appena una settimana che era tornato a scuola, e già sentiva il peso di quel nuovo, impegnativo, anno. La sua lanterna aveva ancora due ali ben visibili e si scorgevano gli occhietti vivaci di Leo, dietro al vetro, dove avrebbe dovuto accendersi la luce. Sentiva le risatine dei compagni mentre lo strano oggetto prendeva il volo.
Ovviamente di fronte a Hermione, al posto del suo gufo, c'era un'impeccabile lanterna, con la luce accesa e i vetri splendenti. Ron si girò verso Harry cercando conforto, sperando che almeno l'amico avesse incontrato le sue stesse difficoltà, ma rimase stupito nel vedere Edvige perfettamente trasfigurata in una lanterna bianca. Il moretto gli fece un sorriso che voleva essere d'incoraggiamento, ma Ron si rigirò sospirando sconsolato.
-Weasley... Fermi quella sottospecie di bestia!- disse accigliata la McGranitt, senza scomporsi più di tanto.
Ron si alzò per andarlo a recuperare. Il gufetto, tutto eccitato perché era al centro dell'attenzione, iniziò a volteggiare su se stesso. Improvvisamente perse il senso dell'orientamento, andando a sbattere contro la porta, per poi cadere rovinosamente a terra. Ron si precipitò a recuperarlo, seguito dalle risate dei compagni. In quel momento la porta si spalancò, sfrecciando proprio davanti al lungo naso del rossino. Il ragazzo si ritrovò a fissare due gambe esageratamente slanciate. Arrossì e si rialzò lentamente, mentre udiva una voce femminile che si rivolgeva alla professoressa.
-Posso parlare un attimo con la sua classe?!-
Ron tornò velocemente al suo posto, con le guance infuocate.
Anche James stava osservando attentamente la nuova entrata. Aveva i capelli dorati, che ricadevano su due spalle sottili, arricciandosi in fondo. Due penetranti occhi scuri fissavano dritta negli occhi la McGranitt, tradendo una grande decisione e un carattere forte, smentito dal sorriso gentile e accondiscendente.
"Niente male!" pensò squadrandola.
Hermione gli tirò una gomitata stizzita, osservando che la giovane portava i colori di Serpeverde e che gli sguardi di molti suoi compagni, e dello stesso Harry, erano puntati sul petto prosperoso della giovane, sul quale era appunta la spilla di Caposcuola.
-Faccia pure.- acconsentì la donna, mostrando con un'impercettibile incurvatura delle labbra un leggero fastidio per l'interruzione.
Dopo aver ringraziato la professoressa, la ragazza si voltò verso la classe, agitando sinuosamente la chioma bionda.
-Piacere! Io sono Clarice Skeeter!- esclamò inclinando lievemente il capo.
All'udire quel cognome Hermione ebbe un incontrollato moto di stizza.
Fissò la bionda con occhi furenti, sperando in uno strano caso di omonimia.
-Tutti quelli che sono bravi a scrivere, o semplicemente sono interessati ai fatti attuali, o appassionati di fotografia, ricerca, oppure gli assidui frequentatori della biblioteca, o più semplicemente chi ha buone idee e voglia di lavorare, sono invitati stasera a una riunione che si terrà nella Sala Grande alle 21.00, per discutere di un nuovo, interessantissimo progetto, che mi vedrà come direttore organizzativo. Grazie a tutti dell'attenzione e presentatevi numerosi!-
-Aspetta! Non mi sembra che tu sia stata molto chiara! Non hai detto neanche di cosa si tratta!- osservò Hermione a voce alta, con una punta di critica.
-Bhe... Se vuoi scoprirlo vieni alla riunione di stasera! Ti aspetto!- concluse con un sorriso smagliante, mentre gli occhi fiammeggiavano in direzione di Hermione.
Hermione già sentiva di odiarla...

-Dove sei stato, tutto questo tempo?! Ti abbiamo cercato dappertutto!-
-In biblioteca... dovevo fare delle ricerche...- rispose con aria vaga James, mentre cercava di tenere in equilibrio un'alta pila di libri.
Tre paia di occhi stupiti si scambiarono occhiate stranite. L'amico era veramente strano da quando era tornato ad Hogwarts quell'anno! James era da sempre allergico a qualsiasi posto contenente libri, infatti in genere era sua madre ad occuparsi di comprargli l'occorrente per la scuola. E adesso... cosa gli stava capitando?!
Sirius fece un'alzata di spalle, ormai rassegnato alle stranezze dell'amico: -Dà qua! Ti do una mano a portarli!- così dicendo afferrò buona parte dei libri dalle copertine in cuoio e le pagine sciupate dal tempo.
I Malandrini si avviarono lentamente lungo i corridoi.
-Allora stasera devi andare nel Platano?- esordì Peter con quella sua irritante vocetta acuta, rivolgendosi a un Lupin pallido come il marmo.
Sirius, nonostante il peso di tutta quella cultura, riuscì ad assestare un pestone al piede grassoccio del ragazzo:
-Quante volte ti devo dire di non parlarne ad alta voce, cervello di topo?!-
-Su! Non ti scaldare così tanto!- disse Remus debolmente, il solito rappacificatore.
-Prima o poi per colpa di questo qua, ci scoprono! Ve lo dico io!-
Harry sapeva benissimo di quello che stavano parlando, grazie ai racconti che, quello stesso ragazzo pallido un po' più avanti negli anni, gli aveva narrato quand'era ancora nel suo corpo... Nel suo mondo...
Lupin era un lupo mannaro e una settimana al mese, la settimana di luna piena, si assentava misteriosamente, nascondendosi tra le calde radici del Platano Picchiatore, con il quale, durante il secondo anno, Harry aveva avuto un incontro molto ravvicinato. Attraverso uno stretto passaggio, Remus avrebbe potuto raggiungere la Stamberga Strillante, dalla quale tutti si tenevano a debita distanza, credendo che fosse infestata dai fantasmi.
-Riusciremo ad andarlo a trovare tutte le volte? Insomma, potrebbero scoprirci... Ultimamente stanno adottando nuove misure di sicurezza a causa dell'ascesa di Vol... Dell'Oscuro Signore!-
-Di che ti preoccupi, James?! Abbiamo il tuo mantello dell'invisibilità!- rispose Sirius minimizzando il problema.
-Ha ragione! Non voglio che vi cacciate nei guai a causa mia!- esclamò Lupin risentito.
-Già già! Anch'io sono d'accordo con loro! Andiamo solo una sera!- intervenne immediatamente Peter.
-Tu stai zitto che sei solo un cagasotto!- affermò deciso Sirius: -Però se la maggioranza vuole così... Così faremo...- concluse per poi guardare con occhi torvi James.
Loro erano sempre stati d'accordo... E adesso si prendeva male solo perché un pazzo con le manie di protagonismo, minacciava il mondo? Non se lo sarebbe aspettato da lui. Ravvelocizzò la sua camminata.
-Aspetta Sirius!- Harry allungò il passo e raggiunse il padrino: -La ragione è un'altra...- aggiunse in un sussurro all'orecchio dell'amico.
-Io non so più trasformarmi!-
-COSA?!-
-Abbassa la voce!- Questa volta fu Harry ad assestare un pestone all'amico, quasi a voler vendicare Peter.
-Ma come è possibile?!- bisbigliò interdetto Sirius, dopo aver fatto una smorfia di dolore: -Sei stato il primo ad imparare l'incantesimo! E sei stato tu a parlarcene e a insegnarci come fare! Un incantesimo non si può dimenticare una volta appreso!! E' assurdo!!!-
-Io non sono esattamente chi pensi tu... ma se ti dicessi come stanno le cose non mi crederesti... o forse ancor peggio mi prenderesti per matto!-
Sirius guardò l'amico attonito, comprendendo inconsapevolmente le sue parole. Era quello che pensava dal loro viaggio sull'Espresso per Hogwarts... James aveva qualcosa che non andava. Si sorprese ad osservarlo più attentamente, mentre il ragazzo gli confidava la conferma dei suoi sospetti.
Sembrava più maturo e aveva sempre lo sguardo perso in chissà quali pensieri. Erano i suoi occhi ad essere cambiati... avevano perso quella loro naturale luminosità, sintomo della solare semplicità di James, e si erano oscurati, come se quel giovane così diverso dal ragazzo col quale aveva passato l'estate, avesse vissuto cose che un sedicenne non dovrebbe neanche vedere.
Senza chiedere nient'altro, disse con un sorriso: -Non preoccuparti... Ti aiuterò io a ricordare!-
Harry lo guardò sorpreso, mentre un sorriso di profonda gratitudine prorupeva sul suo viso.
Sirius si sorprese a pensare che quel sorriso assomigliava inspiegabilmente a quello di Lily Evans.
Quella notte, per la prima volta dopo tanto tempo, i Malandrini si divisero e Harry rimase nella sala di ritrovo di Grifondoro a riflettere e a fare ricerche sui libri della biblioteca, sino a tarda ora.

*

In un quartiere periferico e scarsamente illuminato della grande Londra, si aggiravano tre figure inquietanti. Portavano lunghi mantelli neri e il loro volto era coperto da un oscuro cappuccio. Al loro passaggio si sentiva un fruscio quasi irreale, provocato dalle lunghe vesti. Si fermarono di colpo, contemporaneamente. Si voltarono verso le case sul lato sinistro, focalizzando la loro attenzione sui numeri civici. Bellatrix controllò più volte la fila di case di quella piazzetta dimenticata. Non c'era... Neanche sull'altro lato della strada.
-E adesso?- chiese Avery, uno dei tre Mangiamorte.
-L'Oscuro Signore deve essersi dimenticato di dirci qualcosa...- affermò la donna, con una punta di sarcasmo nella voce.
-Abbiate fede...- affermò l'ultimo dei tre, che era rimasto in silenzio fino a quel momento. Fissò i penetranti occhi blu in un punto ben preciso fra l'11 e il 13 di Grimmauld Place. Un secondo dopo una porta affiorò dal nulla, logora e malconcia e in seguito il numero 12 si fece largo tra le due case, con i suoi muri consumati dal tempo e le finestre rotte.
-Ingegnoso...- commentò Bellatrix, dando una gomitata ad Avery, rimasto imbambolato davanti al singolare fenomeno.
I tre salirono i gradini di pietra. Sirius appoggiò la bacchetta sul batacchio a forma di serpente, sussurrando parole confuse a bassa voce. La porta consunta si spalancò davanti ai loro occhi. Bellatrix gli lanciò un'occhiata fugace e lo sorpassò scocciata. La luce della luna piena penetrò nell'oscura abitazione, creando uno spazio luminoso in corrispondenza della porta.
-Lumos!- Sirius illuminò l'ambiente con la sua bacchetta.
-Bene... Facciamo saltare tutto e andiamocene...- fece sbrigativo Avery, puntando la bacchetta verso il soffitto, pronto a lanciare un incantesimo.
Bellatrix appoggiò la mano ossuta sul suo braccio, costringendolo ad abbassarlo: -Lasciamo questo onore al novellino...- esclamò, con un guizzo malvagio negli occhi.
Con un'alzata di spalle Avery si fece da parte. Sirius fece qualche passo in avanti nel corridoio, portandosi al centro della sala: quel posto gli era familiare... intravide le scale che portavano al piano di sopra e sentì l'impulso di salirle. Era come se i muri e i quadri ad esso appesi lo chiamassero... lo osservassero nel buio totale che avvolgeva tutte le cose. A metà scala scorse la figura alta e dinoccolata di un uomo avvolto nell'ombra.
Chissà da quanto era lì ad osservarli?...
Non ebbe il tempo di farsi troppe domande. L'uomo si gettò come una furia su di lui, facendogli perdere l'equilibrio. In un attimo si trovò sulla moquette lisa e impolverata, sopraffatto dal suo assalitore. Istintivamente lo sbalzò in aria con una spinta di reni e si rialzò appena in tempo per vederlo alla fioca luce della luna: fini capelli di un biondo spento ormai argentato in alcuni punti, grandi occhi d'ambra e un viso pallido reso scarno dalla sofferenza. Infondo al cuore sapeva di conoscere quel volto, ma un'oscurità più nera e densa di quella che copriva come un manto la stanza, annebbiava i suoi ricordi.
Improvvisamente gli occhi dell'uomo divennero vuoti e subito dopo scarlatti. Voltò di scatto la testa verso la pallida luce lunare, come ipnotizzato dal suo chiarore, mentre il suo corpo mutava di aspetto. Le braccia gli si ingrossarono a dismisura, sotto il veloce scorrere delle sue vene ormai in evidenza. Inarcò la schiena all'indietro emettendo un urlo disumano, più simile all'ululare di un lupo, mentre la camicia gli si stracciava, non riuscendo più a contenere la massa del suo petto. Tutto il corpo si era coperto di pelo fulvo e il viso si era allungato a dismisura, rivelando le fauci letali ricoperte da lunghe e taglienti zanne d'avorio.
L'uomo era un lupo mannaro!
Sirius rimase come impietrito ad osservare l'inconsueta trasformazione.
Il tempo perso nel guardarlo gli fu fatale: la bestia, dopo un ultimo e profondo ululato gli fu addosso, pronto a ghermirlo.
-Impedimenta!- grazie alla prontezza di Bellatrix, il lupo mannaro cadde rovinosamente a terra ai piedi di Sirius.
Imbestialito più che mai, si rialzò e cominciò a correre in direzione della donna con le fauci pericolosamente aperte. Come ridestatosi da un sogno, Sirius si frappose fra i due con il suo stesso corpo. I due rotolarono nuovamente nell'ombra, lontani dagli occhi dei due Mangiamorte. Si udì un forte latrato, seguito da ripetuti colpi e da frequenti ringhi. Dopo alcuni minuti di lotta furiosa, vi fu un ultimo acuto grido, a metà tra l'umano e l'animale, poi fu silenzio. Le due figure incappucciate si guardarono a lungo senza parlare, pronte a captare qualsiasi suono.
-Cosa facciamo?! Secondo te l'ha ucciso?- chiese Avery, cercando di controllare la voce che gli era salita di un'ottava a causa della paura.
-Shhh! Ascolta...- sussurrò Bellatrix avanzando qualche passo verso il luogo dello scontro.
Avvertirono un rumore di zampe strascicate e un roco mugolio.
-Stup...- urlò Avery, per poi essere interrotto prima di terminare l'incantesimo.
-Expelliarmus!-
-Perché l'hai fatto Bella?!- chiese irato l'uomo.
-Guarda...-
Dall'ombra uscì un grosso cane dal pelo lucido e nero, molto simile a un Gramo, che si trascinava una delle zampe anteriori. Aveva il muso graffiato dai segni della recente lotta e occhi di un blu intenso che ricordavano quelli di un essere umano. Fece ancora qualche passo e si accasciò a terra senza forze, con un ultimo latrato sommesso.
-Bravo cucciolotto...- esclamò la donna accarezzandogli la testa.
-Non dirmi che è...-
-Sì, è Sirius... E' da quando andiamo alle superiori che ha questo potere. Occupati di lui, mentre io concludo il lavoro!-
In silenzio e nell'oscurità, Avery si allontanò con il cane nero tra le braccia, seguito subito dopo da Bellatrix.
Lo spazio deserto di Grimmauld Place era ora illuminato dalle fiamme che salivano alte verso il cielo.
Alle loro spalle, casa Black andava visibilmente in fiamme.

To be continued...

Per facilitarvi la lettura abbiamo deciso di seguire questo schema d'ora in avanti (speriamo che si vedano i diversi colori^^;) :

MINI LEGENDA

- James, Ron, Hermione nel presente.
- Harry, Sirius, Lupin, Peter nel passato.
- Presente fuori da Hogwarts.

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La parola all'autrice^^...
Holaaaaaaaaaaaaaa^^
*Una pioggia di pietre si dirige pericolosamente contro Mary, che riesce a ripararsi per un soffio dietro uno scudo di energia.*
Su Su... Non fate così!!! Se non altro questa volta non ho fatto trascorrere 5 mesi! ^_^ Temo che la mia sister mi abbia definitivamente abbandonato... Puzzola di una! -.- Quindi se d'ora in poi i capitoli faranno schifo dovete prendervela esclusivamente con me!! ^_^
Eccomi finalmente con l'ultimo capitolo che avevo messo online, ovviamente rivisto e corretto!^^ Volevo aggiungere una scena di Harry e Sirius nel passato, ma non ho potuto perché sennò avrei dovuto sconvolgere gran parte del quinto capitolo, e visti i miei tempi di aggiornamento piuttosto lunghi non mi sembrava proprio il caso...^^;;;;
Domenica scorsa sono andata a vedere Harry Potter e il Calice di Fuoco al cinema... *.* Mi hanno tagliato la partita di Quidditch tra Irlanda e Bulgaria e per questo non li perdonerò tanto facilmente!!! >.< E mi hanno fatto un casino assurdo anche con il labirinto! Niente Sfinge... niente Schiopodi Sparacoda... niente di niente! ç_ç Praticamente erano solo dei cespugli che continuavano a cambiare...-- Se non altro hanno fatto fare una fine un po' più meritevole a Cedric, rispetto a quella che gli ha fatto fare la Rowling... un paio di battute è riuscito a dirle prima di essere colpito... sigh sigh!!! POVERO CEDRICCCCCCC!!!! ç_ç *un momento di raccoglimento per lui* Quando Harry è tornato piangendo sul suo cadavere stavo per avere un attacco di lacrime paiuroso... ç_ç
Comunque... tutto questo per dire che mi è tornata l'ispirazione per scrivere e ho ripreso in mano questa ficci, grazie al film, che tirando le somme ho gradito parecchio! ^.^  (Anche se mi hanno tagliato tutta la parte finale con Sirius e la scena bellissima con mamma Weasley... SGRUNT! >.< Per non parlare di tutti i personaggi che hanno bellamente eliminato!!! Winky, Dobby, Ludo Bagman, BILLY [Come hanno potuto?!] e Charlie Weasley!!!!)
Tornando a noi... il capitolo è pressoché lo stesso che avete già letto. Non disperate però! Perché ho intenzione di riguardare e terminare il quinto, che sarà online a breve.^^
Che ne dite della scena tra Sirius e Bellatrix? A tal proposito vi anticipo che ci saranno dei risvolti interessanti! ^_- Il mistero intorno a Mark Evans s'infittisce sempre più... che sia una strana creatura che può essere in due epoche diverse contemporaneamente? Ed ecco che entra in scena un nuovo personaggio: Clarice Skeeter. Che sia imparentata con una nostra precedente conoscenza? E infine la triste novità... Abbiamo perso l'ultimo Marauders!!! BWUUUUUUUAAAAAAAAAAAAH!!! ç_ç (Tu non sei apposto...-- Ti ricordo che hai scritto tu questo capolavoro! ndRemus) Ucciso dal suo compagno Malandrino tornato dal mondo dei morti, per giunta! (Come hai potuto farmi fare questo? ç_ç ndSirius-che-scoppia-in-un-pianto-disperato) Ehi ehi... Calma... cosa sono quelle facce spiritate??? AIUTOOOOOOOOOOOOO!!!
*Mary corre via inseguita da Sirius, Remus e un'orda di lettori armati e inferociti.*

Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
Mary

Ed ecco le risposte ai vostri commenti^^...
X TUTTI: Sono consapevole della mia lentezza esasperante nell'aggiornare, ma dovete portare pazienza! Ce la metto davvero tutta per rispettare il mese di pubblicazione, ma tra impegni, mancanza d'ispirazione e di tempo, scuola e il mio pc (internet compreso) che ne ha sempre una, è davvero difficile! Cercherò di compensare i miei ritardi con la lunghezza e il livello dei capitoli, promesso! (Sta a voi segnalarmi se sto rispettando questa promessa! )^^

Risposte ai commenti fatti alla prima edizione della fanfic (riferiti al quarto capitolo):

Grazie mille Vale3 per il tuo sostegno! Sono contenta che la nostra fic ti piaccia tanto!!! Spero di non tradire le tue aspettative, visto che d'ora in poi dovrò cavarmela da sola! ^_- Fammi sapere che ne pensi anche di questo capitolo! Alla prossima^^

Grazie Calel! Davvero?! O.o Non ho mai letto ff spagnole su Harry Potter! Mark Evans l'abbiamo preso tale e quale dal quinto libro e la descrizione fisica, munita di somiglianze varie con i personaggi citati, ha un suo perché... se vuoi scoprirlo continua a seguirmi! =P

Tante grazie Marty Potter! Spero che tu abbia letto la nostra ff e l'abbia gradita... Aspetto un tuo nuovo commento per farmi sapere che ne pensi!

Grazie Ila! Faccio il possibile! E come vi ho detto sopra il quinto è quasi pronto, quindi continua a seguirmi e ad aver fede! ^_^

Risposte ai commenti fatti alla edizione attuale della fanfic (riferiti al terzo capitolo):

Grazie mille Marcycas - the Lady of Darkness! Ti è proprio piaciuto questo capitolo, eh? ;P Sono onoratissima che tu mi recensisca ancora!!! *.* CERTO che seguo ancora le tue fic!!! /me è una tua fedele fans e aspetto con ansia il nuovo capitolo! Beh... Sirius l'ha inconsapevolmente combinata bella grossa!^^; E ti dirò di più... James avrà un incontro ravvicinato con il suo amico di sempre! Continua a seguirmi, come io continuo a seguire te! *.* Complimenti e ancora grazie!!! Sei sempre più brava^^

Grazie harry potter 90! WOW! Mi hai recensito addirittura 2 volte^^ Eccoti accontentato... ora fammi sapere che ne pensi! ^_-

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Ho notato che spesso non si nota il fatto che una ff venga aggiornata o meno, perché ormai le ff su HP sono davvero tante e aggiornate costantemente ( Non come la mia^^;;; ). Così ho pensato a un modo per tenervi aggiornati sul proseguimento della ff: chi di voi è interessato può lasciare il suo indirizzo mail a alexiel_sky@yahoo.it , in modo che quando aggiorno il quinto capitolo io lo possa avvisare.

*****

Continuate a recensirci, soprattutto ora che dovrò mandare avanti la baracca da sola... Ho proprio bisogno dei vostri consigli e delle vostre critiche!^^ Grazie fin da ora per essere arrivati a leggere fin qua! ;*

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