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Autore: laFrantz    05/12/2010    1 recensioni
Una slash come tante. Ma la coppia è inusuale perché registra due opposti.
Forse Severus Sirius? Naaa... Allora Severus/Harry? Per carità! Severus/Fred Wesley? Ok, tu stai degenerando sorella.
Mi riferisco alla coppia Severus Piton/Gilderoy Allock.
La storia è ambientata dopo il settimo libro, ipotizzando che Piton non sia mai morto. Non è una storia comica; oddio, Allock, però, è un po' ridicolo.
A puntate. Non preoccupatevi per il numero elevato di capitoli: sono piccolini.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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 «Ho aperto il suo pacco.» confessò mellifluo, senza dare importanza a quel che affermava, pur con difficoltà.
 «La prego, si sieda! Le faccio portar qualcosa: un caffè? Un'aranciata? Con questo caldo un sorbetto, magari al limone?» Allock era rimasto estasiato da quella visita improvvisa: qualcosa aveva fatto un balzo dentro lui nel vedere Piton assieme a lui non più allettato o minacciante.
 «No, per carità. Ahm.. ok, va bene: facciamo del the freddo. D'altronde quando eravamo ad Hogwart non faceva altro che chiedermi se m'andasse del the. Ora sono qui e ne voglio.»
 «Davvero? Non lo ricordo.»
 «Già.» poi, sembrandogli un po', poco aggiunse: «Me ne dispiace.».
 «Oh, non si preoccupi. Lo sto accettando.» non che fosse realmente così, ma continuò enfatico: «Un uomo deve sapersi rimettere in piedi in fretta e non badare ai vecchi dolori.»
 «Eppure lei è qui da cinque anni.» notò sarcastico, e l'altro ovviò discorso chiedendogli se gli piacesse il regalo: «Unico nel suo genere, mai avutone di simili: ma mi domando il perché di una simile scelta.»
 «Lunga vita e prosperità!»
 «Si, va bene.. ma perché..»
 «”Lunga vita e prosperità!”. Mi ha salutato così lei la prima volta che sono andata a trovarla: ho pensato che fosse un fan e, dato che anch'io da ragazzo ho seguito appassionatamente quella serie tv, sono stato entusiasta che avessimo qualche passione in comune.» e ordinò del the freddo alla pesca al cameriere, non chiedendosi se il suo ospite ne preferisse d'altro tipo. Ne avrebbe ottenuto risposta, dato che Piton dall'altro lato del tavolino era ammutolito e arrossito: quel saluto lui gliel'aveva rivolto per prenderlo in giro, sicuro, erroneamente, che non avrebbe mai compreso. Ora il suo maledetto sarcasmo gli si era rivoltato contro e, lì per lì, temé che quello non fosse affatto un dono, bensì una risposta alla sua maleducazione, come per dire “Vedi? Mica sono cretino io. Ho capito che mi hai preso in giro!”. Ma alzò lo sguardo su l'altro, il quale al contempo lo guardava preoccupato.
 «La vedo un po' accaldato, professore: è rosso.» il suo sguardo sembrava solitamente lieto: forse il regalo era sincero.
 «Niente, niente.» disse di fretta. «La ringrazio per il regalo. Effettivamente ho guardato Star Trek negli anni '70, da ragazzo, ma avevo perso di vista la serie. Ora, grazie a lei, sono di nuovo informato. Ne sentivo il bisogno.» e tentò di dare calore a questa bugia.
 «Sa, a me piaceva molto Spock. Qual'era il suo favorito?»
 «Mha, mi sembra fosse... si, il dottor McCoy.»
 «Ahahah! Ma non lo trova buffo, professore?» e notando che l'altro non capiva che vi fosse di buffo, specificò: «Bhe, io che sono molto estroverso preferisco il personaggio più controllato, lei che è un uomo di scienze molto formale preferisce McCoy, il più umano e impulsivo del telefilm.»
 «Bhe, si, è un po' strano.» concesse.
 «Posso dirle una cosa: spero non si offenda.»
 «Non mi offenderò.» disse un po' rassegnato alle conseguenze.
 «Bhe..» e si sporse in avanti, come dovesse rivelare un segreto non da poco. «Lei mi ricorda un po' Spock.» e riprese a ridere.


 «Cioè, sa di teatro in maniera disumana: non c'è rappresentazione che non conosca, attore che non abbia visto sul palco, regia sulla quale non abbia un'opinione da professionista. Mi trovo in imbarazzante inferiorità. E se ne intende anche di letteratura: ma, in fin dei conti, per scrivere devi aver letto, no? E ha letto, anche in francese. Oddio, ha dei gustacci che meriterebbe d'esser punito, ma quel che legge lo sa esporre, raccontare. A volte è quasi brillante, quando, naturalmente, non parla di se come del salvatore della patria. Mi ha fatto un regalo.»
 Minerva McGraqnnit lo guardò annoiata, pensando che la troppa solitudine gioca brutti scherzi anche a gente come Severus Piton.
 «E, dimmi, entro quanto esci?»
 «Una settimana. Il chirurgo mi ha anche tolto i punti questa mattina e ridotto il bendaggio. Mi ci ha accompagnato Allock.»
 «Sono dispiaciuta che ti dia così fastidio. Parlane ai medici e fallo un po' allontanare.»
 «Non è che mi dia proprio fastidio...» azzardò. Poi, riascoltatosi, si riebbe: «Allora, questi mangiamorte fuggitivi sono davvero un pericolo?»

   
 
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