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Autore: Vivien L    06/12/2010    35 recensioni
SEGUITO DE "I GIORNI DELL'ABBANDONO".
Edward e Bella hanno una vita perfetta: insieme sono ormai felici, il loro amore sembra intramontabile, ma...il passato tornerà a fargli visita, distruggendo tutte le loro certezze e sgretolando lentamente il loro rapporto, finchè un nuovo dolore si abbatterà sulle loro esistenze.
DALL'OTTAVO CAPITOLO:
Libidine, desiderio, lacerante parossismo che si insinua nel mio corpo, incendia le mie vene, sconvolge ogni equilibrio, ogni certezza, ogni convinzione.
-Sono tua...lo sono sempre stata. Sempre-
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I GIORNI DELL'ABBANDONO'
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PAROLE D'AMORE
               CAPITOLO 12
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La luce pensa di viaggiare più veloce di qualsiasi altra cosa, ma si sbaglia. Per quanto la luce viaggi veloce, quando arriverà, scoprirà che il buio è arrivato prima, ed è lì ad aspettarla

- Terry Pratchett
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-Sei diventata la mia eterna ossessione- un sussurro sensuale si dirada nell'aria, lacerando il silenzio ormai sceso sulle nostre anime.

Labbra dolci, calde, passionali, che si insinuano in ogni fibra del mio essere , piegando crudelmente la mia volontà al loro passaggio. Lambiscono il mio pallido volto, tracciando ardenti scie infuocate sulla mia pelle adamantina, corrodendo ogni spiraglio della mia razionalità.

-Sei l'unica che mi fa impazzire...- gemo, quando i suoi baci divengono più intensi; un fuoco immortale sembra impossessarsi del mio cuore quando le braccia forti e protettive di Edward si ancorano impetuosamente alla mia vita.

-Sei necessaria come l'aria che respiro...-accarezzo i suoi capelli, inclinando il capo all'indietro, e la sua bocca sfiora il mio collo, risalendo lentamente sul mio viso.

I suoi occhi si incendiano di libidine quando le mie mani si concentrano sulle asole della sua camicia, slacciandole con impeto, e un ansito eccitato abbandona le sue labbra nel momento in cui la mia bocca si accosta al suo torace, lambendo ogni centimetro della sua pelle adamantina.

-E forse anche di più- mi solleva delicatamente, accogliendomi fra le sue braccia calde e protettive, e i suoi occhi chiari e luminosi si scontrano violentemente con i miei; cielo e terra, fuoco e ghiaccio, luce e oscurità si mescolano e danzano impetuosamente nel vortice della passione di cui ormai entrambi siamo divenuti succubi.

Con un leggero strattone mi getta delicatamente sul letto della mia stanza, chinandosi su di me e intrecciando le nostre gambe nude; le sue mani esplorano il mio corpo, donandomi sensazioni nuove e familiari a un tempo, stordendo la mia mente e lacerando ogni fibra del mio essere.

-Sei sempre stata mia...nessun altro può averti,perchè nessun'altra donna potrà mai avere me. Tutto ciò che sono ti appartiene: presente, passato e futuro- slaccia con lentezza il mio reggiseno, e le mie gote avvampano quando il suo sguardo ardente si concentra sui luoghi più remoti del mio corpo. Tento di coprirmi il petto con le braccia,intimorita, ma lui me lo impedisce.

-Amo tutto di te, Isabella...ogni pregio, ogni difetto, luci e ombre, gioia e dolore...sei tutta la mia vita.Sono parte di te- ansimo, estasiata, quando un suo dito si insinua nella mia intimità.

Edward sorride ,e con uno scatto improvviso, le mie braccia si aggrappano alle sue spalle. Mi bacia i capelli, stringendomi con forza per la vita, e le sue labbra scendono sulle le mie guance, per poi sfiorare in una carezza delicata le mie labbra.

-Edward...-

-Godi, amore mio...godi per me. Soltanto per me- e la passione travolge ogni fibra del mio essere, trascinandomi nei luoghi più remoti del piacere più assoluto; i nostri ansimi si spandono nell'aria, suggellando la nostra tacita unione...corpo e anima che danzando in sincrono, si perdono negli anfratti lussuriosi dei nostri cuori, preludio di un sentimento che credevo ormai sopito in un passato lontano e irraggiungibile, ma che è tornato, più impetuoso e violento di prima, a travolgere le nostre esistenze.

E nulla, sarà mai più come prima.

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Il dolce baluginio di un caldo raggio di luce solare mi ferisce violentemente gli occhi, costringendomi ad abbassare lo sguardo. Sospiro, passandomi una mano fra i capelli e sollevando leggermente il capo; un calore sconosciuto sembra avvolgere il mio corpo in una morsa protettiva, e all'improvviso immagini sfocate e apparentemente irraggiungibili si impossessano della mia mente, lacerando la mia razionalità.

-Buongiorno- una voce dolce e cristallina mi riscuote dal vortice caotico dei miei pensieri; alzo lo sguardo, sorpresa, scontrandomi con due occhi chiari e luminosi, profondi come gli abissi più oscuri dell'oceano, che in quel momento sembrano storditi dalla felicità. Le braccia calde e delicate di Edward avvolgono le mie spalle, il mio volto è placidamente appoggiato sul suo petto, le nostre gambe dolcemente intrecciate...persino i nostri cuori sembrano danzare in sincrono, scandendo il lento intercedere dei loro ritmi cadenzati.

Un pudico rossore si impossessa delle mie gote quando il ricordo della notte scorsa travolge i miei pensieri, e un sospiro estasiato abbandona le labbra di Edward, piegate in un sorriso luminoso.

Mi accarezza una guancia, lambendo delicatamente la mia pelle adamantina, e io mi stringo con maggior vigore al suo petto, respirando con forza il suo profumo.

-Sei meravigliosa quando arrossisci...-alzo lo sguardo, sorpresa, e lui sorride, giocherellando con una ciocca dei miei capelli scuri - Mi è mancato tutto questo- ammette in un sussurro concitato, e io sospiro.

-Anche a me...- le sue braccia mi stringono con impeto, e la sua bocca si accosta alla mia fronte, sfiorandola in una carezza impercettibile.

-E questa notte è stato...non c'è neanche un modo per definire quello che ho provato, Isabella.Erano mesi che sognavo di poterti stringere ancora fra le braccia...-

- Puoi farlo quando vuoi- sussurro, alzando il capo e lambendo le sue labbra con le mie. Sorride, il viso stravolto dalla gioia, la voce tremante d'emozione.

-Giurami che non mi lascerai più- i miei occhi si riempono di lacrime; nonostante ciò che è successo questa notte, non sono ancora sicura che il nostro rapporto possa esser ricostruito così facilmente. E' stato facile abbandonarsi alla passione che avevo così a lungo represso, ma altre difficoltà incombono incessantemente sulle nostre vite, e non sono certa che il nostro amore sia sufficiente per porre rimedio agli errori che entrambi abbiamo commesso l'una verso l'altro...

-Hai fame, Edward?- cerco di sviare il suo discorso, ma lui si irrigidisce, stringendomi con più forza fra le braccia, incapace di lasciarmi andare.

-Bella...-

-Per favore, adesso non mi sembra il momento di parlare di queste cose...-

-Credi che fuggendo risolveremo qualcosa?- mi interrompe, irritato, e nel suo sguardo scorgo un' ombra oscura che mi causa un violento brivido d'inquietudine lungo la spina dorsale.

Avvicina il suo volto al mio, irato, intrecciando con maggior vigore le nostre gambe nude.

- Credi che ignorando il passato potrai sconfiggere il dolore, Bella?- prende fiato, scosso, afferrando il mio viso fra le mani e comprimendolo in una stretta quasi dolorosa - Ti voglio, amore mio...non soltanto per una notte, non soltanto con il corpo...rivoglio indietro la mia vita...e la mia vita sei tu-

-Edward, non è semplice come pensi...io non riesco a fingere che fra noi non sia successo nulla-

-E ai bambini non pensi?- ribatte infervorato - come credi che reagirebbero se sapessero che io te continuiamo a vederci, e al tempo stesso tu li costringi a vivere lontano dal loro papà? Bella, non riesco più a reggere questa situazione...ho bisogno di te-

- E io ho bisogno di tempo- mormoro, accarezzandogli il volto, ma lui si scosta, mentre i suoi occhi chiari e luminosi divengono lucidi dalla sofferenza.

-Ti prego Edward...cerca di capire- lo imploro, ma lui volta il capo di scatto, il volto sfigurato dal dolore. Mi afferra per le spalle, costringendo il mio corpo ad accostarsi al suo in una morsa possessiva.

-Cosa dovrei capire, Bella? Dovrei fingere che questa notte fra noi non sia successo nulla? Che tu non ti sia donata a me, nel corpo e nell'anima?- prende fiato, e nel suo sguardo scorgo lacrime represse che lottano per esalare la sua sofferenza -Perchè continui a fuggire dal nostro amore?-

-Io...- abbasso il capo, intimorita, ma le sue mani calde e delicate mi costringono ad incrociare i suoi occhi chiari e luminosi.

-Ti prego, parlami- sussurra, tormentato, e io prendo fiato, scossa, stringendomi con più forza al suo corpo nudo e familiare.

-Edward...i nostri problemi non si risolveranno grazie ad una notte di passione, lo capisci?- tento di accarezzargli una guancia, posando una mia mano sulla sua pelle adamantina, e lui chiude gli occhi, sopraffatto dal dolore.

-Potremmo risolverli insieme- mormora con voce soffocata, e io sorrido amaramente.

-Non è così semplice, Edward...ho sacrificato troppo a lungo la mia vita per questo matrimonio, e soltanto in questi mesi sono riuscita a capire quanto ho sbagliato a soffocare tutte le mie aspirazioni, i sogni, i desideri...tutto ciò che mi rendeva la donna di cui ti sei innamorato-

-Non eri...- prende fiato, gli occhi lucidi, per poi continuare - Non eri felice con me, Isabella? Non ti bastava il mio amore, la mia totale dedizione?-

Sospiro, mordendomi con forza il labbro inferiore, esitando per qualche istante...come avrei potuto spiegare a mio marito che a volte l'amore non basta a superare tutte le difficoltà che il destino ci riserva?

-Io...non si può vivere di solo amore, Edward-sussurro infine, timorosa, ma lui mi interrompe, con voce angosciata.

-Ti sbagli, Isabella...dal giorno in cui ho capito di amarti tu sei stata il fulcro dei miei pensieri, la mia unica ragione per continuare ad esistere...nulla aveva più senso, senza di te. Ma evidentemente tu non la pensi allo stesso modo- si scosta dal mio corpo, amareggiato, e i miei occhi si spalancano quando la mia mente elabora il reale significato delle sue parole...

...perchè lui mi sta abbandonando ancora.

-Edward...-

-Non c'è più nulla da dire, Bella!- mi interrompe con livore - Mi hai chiesto di amarti ancora una volta...e io l'ho fatto. Ma non posso dimenticare ciò che è successo questa notte. Sarebbe come rinnegare me stesso, e tutto ciò per cui ho lottato in questi lunghi mesi lontani da te- il suo sguardo diviene vitreo, e il mio cuore accelera il suo lento intercedere quando una lacrima solitaria lambisce una sua guancia.

-Ma non posso farlo...non ne ho la forza. Non più-

E in quel momento l'istinto prende il sopravvento sulla mia razionalità; anima e corpo si ribellano al vuoto che incombe minacciosamente nel mio petto quando vedo la sua figura allontanarsi da me.

La passione di una notte ha lasciato spazio a un desiderio più sconvolgente della mia stessa volontà; sentirmi ancora una volta amata e protetta da lui ha riacceso quel fuoco immortale che sopiva nel mio cuore, in febbrile attesa della fiamma che gli avrebbe di nuovo permesso di risplendere.

I suoi occhi, il suo calore, la sua voce...tutto, di lui mi è necessario come la stessa aria che respiro, e ogni fibra del mio essere lo reclama con un parossismo che mi destabilizza, distruggendo ogni dubbio, ogni timore, ogni incomprensione che ha lentamente logorato il nostro rapporto.

-Aspetta!- lo abbraccio da dietro, seppellendo il capo nel suo collo, e un sospiro impercettibile abbandona le sue labbra, mentre pallide lacrime di sofferenza imperlano i miei occhi.

-Bella...-

-Non andartene Edward, ti prego!- trattiene il fiato, sconvolto, voltandosi nella mia direzione, e nel suo sguardo chiaro e cristallino scorgo una gioia sconosciuta, totalizzante. Trattenendo un singhiozzo disperato continuo, con voce tormentata - Io...so che in questi mesi ti ho causato tanto, troppo dolore...so che non avrei dovuto fuggire da te, ma adesso non posso più negare che tutto ciò per cui ho lottato è servito soltanto per rafforzare il sentimento che lega la mia anima alla tua- abbasso lo sguardo, stringendo con più forza le sue mani fra le mie.

-Ti amo, Edward...ti prego, non lasciarmi.- sorride; un sorriso luminoso, intriso di felicità.

-Non ti lascio, amore mio...sei tutta la mia vita-

E quando afferra il mio volto fra le mani, imprigionandomi nelle sue braccia calde e protettive, sento che quello è l'unico posto in cui avrei potuto essere me stessa...accanto al mio uomo tutto il resto del mondo si annullava: c'eravamo soltanto io e lui...

...io, lui e il nostro amore.

Per sempre.

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20 luglio 2009, h.22.45...un anno prima

Il suono dolce e sensuale di una chitarra acustica si diradò nell'aria, carica di tensione e aspettativa. Intorno a lei, una nutrita folla d' uomini e donne si ammassavano di fronte all'imponente bancone del "Washington Start Center", uno dei locali più in voga della città. Isabella sospirò, tentando di impedire alle lacrime di traboccare dai suoi occhi scuri, mentre il profumo dolce e fruttato del suo Strie whiskey le penetrava violentemente le narici.

Annegare nell'alcol le sue delusioni le sembrava la soluzione migliore, in una vita in cui il buio aveva prevalso su ogni altra cosa. Gioie, dolori, sofferenze e strazianti solitudini si addensavano impetuosamente nel suo animo corrotto, lottando per subissare il suo corpo e la sua mente, trascinandola nella più assoluta oscurità.

Il vortice caotico dei suoi pensieri tormentati si concentrava su un paio di carismatici occhi verdi...

...occhi chiari, cristallini, che in un passato ormai lontano e irraggiungibile avevano guardato il suo pallido volto con un amore sconfinato, e in cui ultimamente predominava un vortice di emozioni sconosciute, destabilizzanti, che corrodevano il suo cuore come il peggiore dei tormenti.

Non ti riconosco più, Isabella! Sei sempre così schiva, sfuggente...

Rivoglio mia moglie, dannazione! Rivoglio con me la donna che ho sposato tanti anni fa, la donna per cui avrei sacrificato la mia stessa esistenza!

Sei soltanto gelosa, Bella. Vedi cose che esistono solo nella tua testa...io amo te, soltanto te!

Ma forse sei tu che hai smesso d'amarmi...

Un singhiozzo soffocato abbandonò le sue labbra quando le parole di suo marito, del suo Edward, travolsero violentemente lo scorrere impetuoso dei suoi ricordi...l'uomo per cui aveva sacrificato tutta la sua vita era ormai divenuto la pallida ombra di ciò che era stato un tempo...

Perchè Edward Cullen non era più lo stesso. Il loro amore sembrava esser sfumato nel vento, labile ed etereo come una calda giornata di sole, lasciando spazio all'incessante vuoto dei litigi, delle incomprensioni, del silenzio che stava lentamente distruggendo il loro matrimonio. Giorno dopo giorno lo sentiva sempre più lontano, nell'anima e nel corpo, finchè non si era arresa alla straziante consapevolezza che si, il sentimento che li legava era ormai stato adombrato da pressioni esterne che incombevano sulla loro vita come il peggiore dei persecutori.

Rosalie Hale, la tanto detestata ex-moglie di Edward, era soltanto una delle cause dell'irreversibile sgretolamento del loro rapporto: la dura verità era che i loro cuori non si appartenevano più, perchè l'amore a volte non basta a sanare tutte le difficoltà che comporta una relazione stabile e duratura.

E Isabella, quella sera ne era dolorosamente consapevole.

Spesso la notte, sdraiata accanto al corpo caldo del marito, sognava di lasciarlo, di abbandonarlo come lui aveva fatto con lei, di arrendersi all'ineluttabile realtà che incombeva insistentemente nel suo cuore e nella sua mente: non lo amava più come un tempo, e lui non amava lei.Meditava di rifarsi una vita: fuggire lontano, diventare una persona diversa- forse migliore-, fare nuove esperienze, evadere dalle asfissianti preoccupazioni giornaliere che la opprimevano costantemente,eppure...

...eppure non aveva mai davvero trovato il coraggio di farlo. I suoi bambini avevano bisogno di lei; Mark era ancora troppo piccolo per comprendere il limbo in cui Isabella si sentiva intrappolata, ed Amy l'avrebbe detestata per averla abbandonata nel momento in cui ne aveva più bisogno.

Isabella sospirò, irritata, portandosi alle labbra il suo liquore, saggiando il sapore dolce e penetrante che fluiva con destrezza nel suo palato, incendiandole i sensi.

-E' occupato?- una voce sensuale la costrinse a voltare il capo di scatto, e in quel momento successe.

Il suo sguardo si scontrò con un paio d'occhi neri, profondi come l'oceano, luminosi come una calda giornata di sole, che contornavano un volto dalla bellezza eterea, irraggiungibile, le labbra rosee e carnose piegate in un sorriso accattivante.

-C..certo- mormorò Isabella, e l'uomo ridacchiò, avvicinandosi a lei con passi lenti e cadenzati, e accomodandosi sullo sgabello al suo fianco.

-Una tequila per me...-esitò, rivolgendo uno sguardo deciso al barista - E un vodka liscio per la signorina- sorrise ancora, penetrandole l'anima con i suoi occhi scuri e affascinanti.

-Veramente io...-

-Non si preoccupi, amo offrire da bere alle belle donne!- il suo sguardo percorse con lasciva malizia l'esile figura di Isabella, e la ragazza avvampò, abbassando lo sguardo, per poi afferrare con lentezza il bicchierino di Vodka che giaceva abbandonato sul bancone.Ne bevve un sorso, e un sapore forte e pungente le raschiò la gola, trainato da un violento capogiro che la destabilizzò.

-Comunque, io sono James, piacere di conoscerla- ridacchiò, e Bella si unì alla sua risata, stringendo la grande e calda mano che l'uomo le porgeva.

-Isabella...Isabella Swan-

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I suoi occhi erano caldi, rassicuranti.

Una luce ardente albergava in quello sguardo cristallino, le iridi scurite dalla passione. Isabella sentì il fuoco divampare nel suo corpo, irreversibile come il peggiore dei tormenti, e un intenso brivido d'eccitazione le sconvolse il cuore, lacerando la sua razionalità.

Le labbra rosee e carnose dell'uomo si piegarono in un sorriso esaltato, mani tremanti che si accostavano con devozione alla pudica scollatura della sua camicetta. La stese sul letto, accarezzandole il volto, l'eccitazione sembrava saturare l'aria, propagarsi con acredine nelle fibre più nascoste del suo essere,dilaniando la sua anima.

-Sei bellissima- un sospiro smorzato fuoriuscì dalle labbra di James, che sfioravano, lambivano, vezzeggiavano il suo collo, tracciando scie di fuoco sulla sua pelle adamantina.

Le mani della donna si posarono sui suoi capelli scuri, e gli occhi neri di lui si spalancano, travolti dalla passione.

Libidine, desiderio, lacerante parossismo che si insinua nel suo corpo, incendia le sue vene, sconvolge ogni equilibrio, ogni certezza, ogni convinzione.

Non era il suo Edward, ma in quel momento, per un solo istante, Isabella immaginò che l'uomo che stringeva fra le braccia fosse suo marito...colui che aveva sempre amato, e che sempre amerà...e gli occhi neri si trasformarono in lucenti gemme smeraldine; i capelli scuri divennero ramati, striati da giochi di luce castane, il naso meno pronunciato, la mascella regolare...

...Edward

-Sono tua...lo sono sempre stata. Sempre- James sorrise, gli occhi dilaniati dalla felicità. Le sfiorò il collo, tracciando scie infuocate sul suo corpo, e la sua mano si accostò sui suoi piccoli seni , lambendoli delicatamente.

-Lo sarai per sempre,Bella. Sarai mia, soltanto mia...per sempre-

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Spalanco gli occhi, scioccata, e un urlo soffocato abbandona le mie labbra quando le immagini di quella notte lontana e irraggiungibile si insinuano con violenza nel vortice caotico dei miei pensieri. Una straziante consapevolezza si impossessa di me, e nello stesso istante sento le braccia calde e protettive del mio Edward imprigionarmi inconsapevolmente nella sua morsa possessiva. E' notte fonda, e il silenzio sembra echeggiare nella mia mente, irreversibile come il peggiore dei tormenti, lacerato dai miei ansiti sommessi, memori di una realtà che fino a quel momento avevo tentato di seppellire nei meandri più oscuri della mia mente, ma che è tornata a perseguitare il mio cuore e la mia anima...

James...

E in quel momento, mentre il ricordo delle sue mani sul mio corpo, delle sue labbra sulle mie, dei suoi sussurri concitati travolgono ogni fibra del mio essere, realizzo che no, ciò che ho rivissuto questa notte non era un sogno partorito dalla mia fervida immaginazione, ma l'ineluttabile realtà...una realtà che avevo tentato in ogni modo di rimuovere dalla mia vita, ma che adesso era tornata, improvvisa e totalizzante, a tormentare i miei pensieri...

Poi, fu il buio.
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Ecco svelato il mistero che aleggiava intorno al sogno che perseguitava Isabella...Ebbene si, lei ha davvero tradito Edward con un altro uomo, ma...chi è James? E perchè lei non ricordava nulla? Mancano un paio di capitoli circa e tutti i misteri verranno risolti! Nel frattempo, ho pronto un altro missing moment, questa volta su Rosalie, per cui ricordatevi di lasciarmi i vostri indirizzi mail, così ve lo posso inviare.Ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso capitolo: risponderò ai commenti in settimana! Un bacio,E.

 
 

-Sei diventata la mia eterna ossessione- un sussurro sensuale si dirada nell'aria, lacerando il silenzio ormai sceso sulle nostre anime.

Labbra dolci, calde, passionali, che si insinuano in ogni fibra del mio essere , piegando crudelmente la mia volontà al loro passaggio. Lambiscono il mio pallido volto, tracciando ardenti scie infuocate sulla mia pelle adamantina, corrodendo ogni spiraglio della mia razionalità.

-Sei l'unica che mi fa impazzire...- gemo, quando i suoi baci divengono più intensi; un fuoco immortale sembra impossessarsi del mio cuore quando le braccia forti e protettive di Edward si ancorano impetuosamente alla mia vita.

-Sei necessaria come l'aria che respiro...-accarezzo i suoi capelli, inclinando il capo all'indietro, e la sua bocca sfiora il mio collo, risalendo lentamente sul mio viso.

I suoi occhi si incendiano di libidine quando le mie mani si concentrano sulle asole della sua camicia, slacciandole con impeto, e un ansito eccitato abbandona le sue labbra nel momento in cui la mia bocca si accosta al suo torace, lambendo ogni centimetro della sua pelle adamantina.

-E forse anche di più- mi solleva delicatamente, accogliendomi fra le sue braccia calde e protettive, e i suoi occhi chiari e luminosi si scontrano violentemente con i miei; cielo e terra, fuoco e ghiaccio, luce e oscurità si mescolano e danzano impetuosamente nel vortice della passione di cui ormai entrambi siamo divenuti succubi.

Con un leggero strattone mi getta delicatamente sul letto della mia stanza, chinandosi su di me e intrecciando le nostre gambe nude; le sue mani esplorano il mio corpo, donandomi sensazioni nuove e familiari a un tempo, stordendo la mia mente e lacerando ogni fibra del mio essere.

-Sei sempre stata mia...nessun altro può averti,perchè nessun'altra donna potrà mai avere me. Tutto ciò che sono ti appartiene: presente, passato e futuro- slaccia con lentezza il mio reggiseno, e le mie gote avvampano quando il suo sguardo ardente si concentra sui luoghi più remoti del mio corpo. Tento di coprirmi il petto con le braccia,intimorita, ma lui me lo impedisce.

-Amo tutto di te, Isabella...ogni pregio, ogni difetto, luci e ombre, gioia e dolore...sei tutta la mia vita.Sono parte di te- ansimo, estasiata, quando un suo dito si insinua nella mia intimità.

Edward sorride ,e con uno scatto improvviso, le mie braccia si aggrappano alle sue spalle. Mi bacia i capelli, stringendomi con forza per la vita, e le sue labbra scendono sulle le mie guance, per poi sfiorare in una carezza delicata le mie labbra.

-Edward...-

-Godi, amore mio...godi per me. Soltanto per me- e la passione travolge ogni fibra del mio essere, trascinandomi nei luoghi più remoti del piacere più assoluto; i nostri ansimi si spandono nell'aria, suggellando la nostra tacita unione...corpo e anima che danzando in sincrono, si perdono negli anfratti lussuriosi dei nostri cuori, preludio di un sentimento che credevo ormai sopito in un passato lontano e irraggiungibile, ma che è tornato, più impetuoso e violento di prima, a travolgere le nostre esistenze.

E nulla, sarà mai più come prima.

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Il dolce baluginio di un caldo raggio di luce solare mi ferisce violentemente gli occhi, costringendomi ad abbassare lo sguardo. Sospiro, passandomi una mano fra i capelli e sollevando leggermente il capo; un calore sconosciuto sembra avvolgere il mio corpo in una morsa protettiva, e all'improvviso immagini sfocate e apparentemente irraggiungibili si impossessano della mia mente, lacerando la mia razionalità.

-Buongiorno- una voce dolce e cristallina mi riscuote dal vortice caotico dei miei pensieri; alzo lo sguardo, sorpresa, scontrandomi con due occhi chiari e luminosi, profondi come gli abissi più oscuri dell'oceano, che in quel momento sembrano storditi dalla felicità. Le braccia calde e delicate di Edward avvolgono le mie spalle, il mio volto è placidamente appoggiato sul suo petto, le nostre gambe dolcemente intrecciate...persino i nostri cuori sembrano danzare in sincrono, scandendo il lento intercedere dei loro ritmi cadenzati.

Un pudico rossore si impossessa delle mie gote quando il ricordo della notte scorsa travolge i miei pensieri, e un sospiro estasiato abbandona le labbra di Edward, piegate in un sorriso luminoso.

Mi accarezza una guancia, lambendo delicatamente la mia pelle adamantina, e io mi stringo con maggior vigore al suo petto, respirando con forza il suo profumo.

-Sei meravigliosa quando arrossisci...-alzo lo sguardo, sorpresa, e lui sorride, giocherellando con una ciocca dei miei capelli scuri - Mi è mancato tutto questo- ammette in un sussurro concitato, e io sospiro.

-Anche a me...- le sue braccia mi stringono con impeto, e la sua bocca si accosta alla mia fronte, sfiorandola in una carezza impercettibile.

-E questa notte è stato...non c'è neanche un modo per definire quello che ho provato, Isabella.Erano mesi che sognavo di poterti stringere ancora fra le braccia...-

- Puoi farlo quando vuoi- sussurro, alzando il capo e lambendo le sue labbra con le mie. Sorride, il viso stravolto dalla gioia, la voce tremante d'emozione.

 

   
 
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