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Autore: iLARose    07/12/2010    5 recensioni
La mia vita è stata fatta a pezzi dalla droga. Si è portata via tutto ciò che avevo, tutto ciò per cui vivevo. Ora sono una specie di gotica - punk che vive per strada, da sola. Un giorno però un uomo che avevo visto solo sulle pagine patinate dei giornali mi salva e tutto cambia.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Dj Ashba
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Death And Love.
Capitolo 22: My black bass guitar.

 


Quando mi sveglio, il letto di fianco a me è vuoto e sento l’acqua scorrere in bagno, probabilmente Axl sta facendo la doccia.
Decido di alzarmi e di andare a fare colazione, ma Amanda mi ha preceduta ed è già in cucina a prepararsi il caffè. Ci scambiamo un sorriso tirato e poi continuiamo a fare quello che stavamo facendo come se l’altra non ci fosse. Non riesco davvero più a rivolgerle la parola dopo quella storia di Daren. Non so neanche perché provo così tanto rancore nei suoi confronti. Dopotutto, avrei dovuto immaginarmelo che lui sarebbe andato a cercare una ragazza più grande di me e anche più bella, ma come mi ha trattata lei.. Non riesco proprio ad accettarlo.
Arriva anche Axl. Amanda lo saluta allegramente, dandogli due bacetti sulle guancie, mentre lui tiene un po’ le distanze. Credo che abbia dato fastidio anche a lui il suo comportamento.
Quando finalmente lei se ne va, mi chiede – Sei ancora arrabbiata con loro? -
Ci penso su un po’, prima di rispondergli, mandando giù intanto un sorso bollente di latte al cacao.
- Mmmh, abbastanza.. -
Lui annuisce apprensivo.
- Soprattutto con lei – aggiungo a bassa voce.
- Dai, lascia passare.. Si lasceranno prima o poi, no? Nothin’ lasts forever even cold November rain, ricordi? -
Gli sorrido e lui fa lo stesso.
- E poi, lasciatelo dire, è un po’ troppo grande per te Daren.. -
- Lo so.. – sbuffo. Nessuno me l’aveva ancora detto, anche se me ne rendevo conto, e sentirselo dire è come un coltello che si rigira nella ferita ancora non bene cicatrizzata.
- Dai vieni qui piccola – mi dice dolcemente, spalancando le braccia.
Io mi butto addosso a lui, lasciandomi abbracciare stretto. – Ah Axl.. – gli dico.
- Dimmi -
- Volevo chiederti una cosa.. -
- Dimmi tutto! -
- Mi iscrivi a un corso di basso? – gli chiedo, facendo gli occhioni dolci da cerbiatto.
Lui si mette a ridere. – Pensavo fosse qualcosa di grave cazzo, mi hai fatto prendere un colpo scema! -. Rido anch’io.
- Allora? – gli chiedo, impaziente.
- Mah, ci penserò.. – mi risponde, misterioso.
- Daaaaii! -
- E va bene! – mi dice, facendomi una carezza sui capelli.
- Grazie, grazie, grazie! – gli urlo, praticamente nell’orecchio, abbracciandolo, anzi, stritolandolo.
- E così, mi diventerai una musicista anche tu? -
- Ora, non esageriamo.. -
- Da dove ti è venuto lo spunto del basso? -
- Uh.. Ehm.. – e adesso cosa gli invento? Non posso certo dirgli che è stato Duff a dirmi che sono brava! – boh, mi è venuto lo schizzo una mattina! -
- Ce lo vedo benissimo in un’intervista! “Quando hai deciso che volevi suonare il basso?” “Mah, sai, una mattina mi è preso lo schizzo!” – scoppiamo a ridere insieme.

Stiamo andando alla scuola di musica per iscrivermi al corso. Axl è quasi più euforico di me. Si è dovuto camuffare tutto per non farsi riconoscere e sembra davvero uno spaventapasseri. Appena è sceso da camera sua, stavo per scoppiargli a ridere in faccia.
- Buongiorno signorina, vorrei iscrivere mia.. Ehm.. Questa ragazza a un corso di basso.. – dice Axl alla ragazza che sta dietro al bancone di ricevimento, ammirando la sua generosa scollatura. Stava per dire mia figlia? Oddio..
- Sì vediamo.. Ci sono delle lezioni individuali o in coppia.. Quale preferisci? – mi chiede.
- Individuale. – rispondo, decisa. Mi troverei a disagio con altre persone.
Mi da dei moduli da compilare e discute con Axl per gli orari e il prezzo.
- Guarda, l’insegnante è disponibile anche da subito.. – mi dice, gentile.
Io le annuisco.
- Se vuoi, te lo presento, così iniziate a conoscervi.. -
- Uhm, ok! -
Va a chiamare un ragazzo nel retro della stanza, che noi non possiamo vedere.
Arriva un ragazzo alto, magro, con i capelli lunghi fino alle spalle, biondi chiari e gli occhi di un verde intenso, che si presenta come Jack. Ne rimango incanta fin da subito. E’ molto, molto bello. Quando stringe la mano, posso notare che ha delle mani perfette: lunghe, affusolate, come piacciono a me. Anche il sorriso è molto bello, bianco, perfetto. Lo sguardo è caldo, profondo.
- E quindi ora sei la mia nuova allieva.. Bene, farò di te un fenomeno! – mi dice, sorridendo.
- Hai già lo strumento? Vuoi iniziare a suonare subito? Guarda, per me è uguale, tanto non ho niente da fare.. -
- Ehm, no, veramente non ce l’ho ancora lo strumento.. -
- Ah.. E beh, che aspetti a comprarlo? Ti accompagno io se vuoi! -
- Certo! – rispondo, esultando.
Cerco con lo sguardo il consenso di Axl, che annuisce. Ok, ho la via libera. – Grazie – gli dico col labiale. Lui sorride, salutandomi con la mano.
- Non è molto simile ad Axl Rose tuo padre? – mi chiede Jack, mentre ci avviamo al negozio di musica più vicino.
- Ehm.. – merda.  – no, ma va, è solo un’impressione! Non ci assomiglia per niente! -
- Boh, sarà.. -
- Che mi dici di te, Jack? – gli chiedo, per cambiare discorso.
- Mah, non c’è molto da dire.. Suono la chitarra da molto anni, anche se la mia vera passione è il basso. Ho anche una bella voce e mi è anche capitato di cantare in qualche gruppo.. Poi, vediamo.. Fino all’anno scorso studiavo lingue, ma mi sono rotto e ho lasciato tutto l’anno prima della maturità.. E.. Vediamo.. – si ferma un attimo a riflettere – non ho la ragazza! – finisce, malizioso.
Io gli sorrido.
- E tu che mi dici di te Hilary? -
- Mah.. La mia vita è sempre stata piatta e monotona.. Vivo in una tranquilla casetta con i miei genitori, a scuola non vado molto bene ma non mi interessa – sto mentendo spudoratamente, invitando una balla dopo l’altro – ho una passione sfrenata per il rock e spero di sfondare nel mondo della musica, un giorno. – ora non sto mentendo più. Davvero penso di prendere la strada della musica, prima o poi.
- Determinata! – esclama, sorridendo. – Beh, ti dico che non è facile sfondare, oggi come oggi, soprattutto nel rock. Adesso va solo quella merda di musica house e finta e se non fai quella non hai chances. Io ho già provato con vari gruppetti a farmi un nome, ma è stato inutile.. – sospira, combattuto.
- Già, immagino.. -
Arriviamo al negozio e ci fiondiamo dentro, attratti da tutto il ben di dio che hanno.
Lui si ferma a guardare qualche chitarra, sfiorandole delicatamente con la punta della dita, mentre io mi dirigo verso i bassi. Ce ne sono di tutti i colori e per tutti i gusti. E sono tutti bellissimi.
- Quale ti piace di più? – mi chiede, dolcemente.
Gliene indico uno tutto nero e uno bianco e rosso.
- Ottima scelta, sono stupendi! -
Io annuisco, toccando leggermente le corde, che emettono un suono debole. Mi dirigo verso la cassa.
- Ehm, per l’acquisto di uno strumento come funziona? – chiedo all’uomo pelato che c’è dietro al banco.
- Puoi prenotarli e venire a ritirarli quando vuoi, o comprarli subito se hai i contanti.. -
Mi guardo in tasca sconsolata: ci trovo solo un paio di dollari.
- Facciamo che li prenoto -
- Bene.. -
Gli lascio il mio nome e un piccolo acconto anticipato da Jack.
Quando usciamo mi sento felicissima e mi metto a saltellare sul marciapiede. Jack si mette a ridere e io lo seguo a ruota, abbracciandolo. E’ un gesto che mi viene istintivo e lui ricambia.
Entriamo in una caffetteria e prendiamo qualcosa da bere per spezzare il pomeriggio. Io ordino una cioccolata calda, tanto per cambiare, e lui un caffè.
Anche se si ostina a voler pagare lui, riesco a pagarmi la mia cioccolata senza dovergli ulteriori soldi.

- Aaaaaaaaaaaaaxl!! – urlo, entrando in casa.
Non mi risponde. – Axl, dove sei?? -
Arrivo in salotto e lo trovo che dorme sul divano davanti alla TV.
Gli tiro uno scossone per svegliarlo.
- Che cazz..?! -
- Axl svegliati! -
- Cos’è successo Hilary? – mi chiede, ancora mezzo addormentato.
- Il basso! L’ho prenotato e dobbiamo andare a prenderlo e pagarlo! -
- Cazzo, e tu mi svegli per questo?! -
Gli faccio un faccino offeso irresistibile.
- Uffa, e va bene, mi vesto e andiamo! -
Gli faccio un sorrisone enorme e lo abbraccio.
E così ho anche il mio basso, tutto nero, alla Duff McKagan style. Lo amo. Non Duff, il basso. Anche Duff, però.



Note:
Bene, mie amate Gunners, rieccomi!
Ripeto che è bellissimo ritornare ad aggiornare questa fic *-* mi eravate mancate troppo ç_ç Ok, la smetto, sono logorroica xD

Per quanto riguarda le recensioni, inizio anch'io a rispondere usando quel magico tastino che hanno inserito :D
Spero vi facciate sentire e che questo chappy vi piaccia *-*
Un bacio a tutte <3

  
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