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Autore: Silver_Hex    07/12/2010    2 recensioni
Dal secondo capitolo.
«Donne, Sirius. Parliamo di donne...» disse Harry tra l'esasperato e il divertito. «Sai un piccolo Black e magari un piccolo Potter, in giro per Hogwarts non sarebbe male?»
«Ma sentitelo il poppante che vuol parlare di donne...» disse ridendo Sirius.
«Di che parlano gli scapoli d'oro della società magica.» disse James raggiungendo i due. «Ehi non c'è bisogno di guardarmi così lo siete.»
«Chiedevo a Sirius se aveva intenzione di fare un piccolo Black.»
«Ah, non è una cosa facile. Prima bisogna trovare qualcuna disposta a sopportare quel vecchio borbottone...» spiegò al figlio. «Poi dovremo aiutarlo a capire che è la sua occasione migliore... in pratica una missione impossibile.»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 13

Quei tre giorni Hermione li passò praticamente a far nulla dato che Sirius le aveva impedito di aprire libri, era in vacanza e doveva godersi un po’ di riposo.

«Per Natale siamo dai tuoi, giusto?» chiese cercando di fare il vago.

«Sì mia madre non vede l’ora di festeggiare.» disse un po’ abbattuta.

«Qual è il problema?» chiese un po’ allarmato.

«Non è per te, o meglio non solo. Mio padre non la prenderà bene. Poi…» disse con esitazione.

«Poi?» incalzò lui.

«C’è una cosa che non sai… oltre la casa a Londra c’è la casa di mio nonno in campagna. È qualcosa che puoi capire, dato che odio quel posto almeno quanto tu odi Grimmauld Place.»

«Tua madre non è minimamente paragonabile alla mia» disse ridacchiando.

«Sì, beh io comunque odio quella casa, da piccolina ero obbligata a stare ferma. Non si poteva far nulla, sempre in silenzio e niente giochi. E ora i miei ci si vogliono trasferire a vivere definitivamente.»

«Come mai?»

«Hanno deciso di prendere in mano la vecchia proprietà del nonno e gestire il bosco e i campi. Forse credono di essere tornati all’epoca vittoriana, credo che quell’incantesimo di memoria li abbia rovinati definitivamente.» disse sconsolata.

«Ah ah chi sa perché ce li vedo bene. E di me che diranno? T’imporranno un marito e ti obbligheranno a non vedermi?» chiese cercando di soffocare le risate.

«Potrebbero chiederti a quanto ammonta il tuo patrimonio» disse lei stando allo scherzo.

«Ah beh siamo fortunati» disse infine.

«No, è una cosa seria, ho odiato le vacanze e i mesi passati in quella casa.» disse con tono triste e sconsolato.

«Ma sta volta ci sono io, vedrai avrai qualcosa di bello da ricordare.» disse abbracciandola. «Dimmi qualcosa in più dei tuoi, come credi che la prenderanno.» chiese poi serio.

«Mio padre male, ma sarebbe stato così per chiunque» disse cercando di dissimulare la sua ansia.

«Sicura? A me è sempre sembrato di notare una certa antipatia nei miei confronti.» disse sollevando un sopracciglio con fare scettico.

«Tu dici? Non mi è sembrato così ostile nei tuoi confronti, ma non ti preoccupare metterò subito in chiaro che a te non rinuncerò mai se dovesse essere necessario.»

«So difendermi da solo e far valere le mie ragioni.»

«Lo so… ma ti vorrei tutto intero. Mamma forse capirà, l’ha sempre fatto e sono certa che sarà felice. È sempre stato così.»

«Mi par di leggere tra le righe che tuo padre non ami particolarmente la magia?»

«Diciamo pure che è così. Ma a voler essere onesti è semplicemente la paura di qualcosa che non conosce.»

«Comprensibile, in ogni caso non credo di piacergli e quando saprà di noi due…»

«Non ti preoccupare, alla fine riesce sempre a stupirmi in un modo o nell’altro.»

«Ti vuole bene e questo mi rende assai fiducioso. Ma se…»

«Se tu non dovessi piacergli dici? Non ti lascerei mai, non potrei farlo in nessun modo, te l’ho già detto. Non ti libererai così facilmente di me.» disse poi ridacchiando.

Alla fine anche lui decise di mettere da parte tutte le sue preoccupazioni per godersi al meglio quei giorni di vacanza. Erano solo tre giorni e nessuno di loro due voleva sprecare un attimo.

Le loro giornate le passarono in giro per la Londra babbana, che Sirius non aveva mai visitato con una giuda come Hermione, e poi non mancarono le sorprese. Musei, biblioteche, la mattina e pub e discoteche la notte con Ginny e Harry.

Parlarono a lungo delle vacanze di Natale ormai prossime, ed anche la festa di capodanno che si sarebbe fatta a casa di Sirius. Invitati, cena seduti o buffet, abito da sera oppure no.

Tutte quelle chiacchiere avevano avuto il potere di far mettere da parte il problema delle aggressioni. Tutto sembrava tranquillo e sereno, ma a Sirius non sfuggiva mai lo sguardo di Hermione che si guardava sempre intorno alla ricerca di qualcosa di sospetto.

Vedere, poi, lei e Harry far le stesse cose, tramutava il tutto in uno spettacolo comico, e spesso, sia lui che Ginny, si ritrovavano a guardarli e sopprimere dei sorrisini. E in fatti una sera Sirius un po’ seccato da quei modi di fare disse. «Ragazzi dovreste smetterla, mettete ansia.» disse Sirius ridacchiando.

«Di cosa parli?» replicò Hermione.

«Del fatto che vi guardate un po’ troppo intorno. È evidente che vi aspettate di vedere qualcuno pronto ad attaccarci.»

«Sempre alle solite. Anche se non è successo più nulla non vuol dire che il pericolo sia cessato e fino a che non sappiamo chi c’è dietro non è il caso di abbassare la guardia.» disse Hermione.

«Giuro che non lo faccio apposta, ma non riesco a non farlo.» disse Harry ridacchiando. «Forza dell’abitudine, sai com’è.»

«Ginny chi se la passa meglio di noi due?» disse Sirius con un ghigno divertito.

«Nessuno direi. Non ci poteva andar meglio, due su tre del famoso trio. Non so tu ma io rischio di montarmi seriamente la testa.» rispose lei a tono facendo ridere tutti quanti.

«Spiritosi, domani sera ci sarà anche Ron, così avrete il trio a completa disposizione, contenti?» disse Hermione un po’ risentita.

«Un bel brindisi al trio, allora.» disse Sirius baciando Hermione che aveva messo su il broncio. «Ti adoro quando metti il broncio… farei di tutto quando mi guardi così.» disse sussurrando all’orecchio facendola arrossire.

«Ehi andateci piano voi due, siamo in pubblico.» disse Harry vagamente seccato da tutte quelle manifestazioni d’affetto.

«Taci poppante, da quando sei così pudico?» chiese abbracciando Hermione.

«Quando ti ho detto che non vedevo l’ora di vedere un piccolo Black non intendevo dirti che ti volevo vederti all’opera.»

«Harry!» disse Hermione scandalizzata, Ginny invece ormai rideva senza ritegno. «Che idee assurde, mi sa che è un pò presto.»

«Non sapevo che il vecchietto avesse puntato te altrimenti non gli avrei chiesto un piccolo Black.» disse lui sulla difensiva.

«Non mi hai chiesto solo un piccolo Black, ma vorresti anche un piccolo Potter se non ricordo male.» disse lui con un ghigno.

Ginny si strozzò quasi con la bevanda e Hermione guardava un po’ scettica l’amico.

«Ehi non parlavo di me, ma di mamma e papà per esempio, no?» disse lui cercando di far respirare Ginny.

«Hn Lily e James cosa ne pensano?» chiese Sirius curioso.

«Smettila di farne un caso nazionale, era per dire.»

«Forse meglio che non sappiano che vuoi un fratellino…» disse Sirius sovrappensiero.

«Non ci sarebbe nulla di male… in nessun caso, ma per noi è presto.» disse infine Ginny ripresasi dallo shock.

«Non guardate me, noi prima dobbiamo superare il Natale e il test Scott Granger.» disse poi Sirius sentendosi osservato.

«Meglio non pensarci per stasera. A che ora arriva Ron domani?» chiese Hermione cercando di sdrammatizzare la situazione.

Tornarono finalmente a casa, ma Hermione era troppo stanca per parlare di quello che era accaduto. Si era accorta di come Sirius aveva tentato di nascondere la sua indisposizione verso quello che era diventato l’argomento della serata, un figlio.

Lei era semplicemente terrorizzata all’idea, ma non perché non lo volesse. Non si sentiva pronta, e anche la loro storia era all’inizio. E poi quel problema dell’età pesava nel confronto con gli altri. No per lei, non per lui.

Ma per gli altri? Per i suoi genitori sarebbe stato un colpo. Per quanto lei potesse essere ottimista l’idea di dover affrontare i genitori la terrorizzava. E questo era solo uno dei tanti pesi che schiacciavano quella relazione.

Da buona Grifondoro non sarebbe scappata, ma avrebbe affrontato anche il mondo intero. Tutto ciò di cui aveva bisogno, lo aveva già al suo fianco, Sirius. Non aveva bisogno di altro per essere felice.

E come questo pesava per lei, sentiva la stessa inquietudine in Sirius. Almeno quei tre giorni erano stati perfetti. Le passeggiate, le sere o in giro per locali o in casa. E poi la notte fra le sue braccia, coccolata e amata.

Hermione stava facendo i bagagli perché quella sera sarebbe tornata al campus, Sirius invece terminava la colazione con la Gazzetta del Profeta.

«Beh sei sopravvissuta alla grande a tre giorni senza studio.»

«Non lo credevi possibile?»

«No, ma fa piacere sapere che riesci a sopportarmi così tanto a lungo.»

«Ne dubitavi?»

«James crede che tu sia una santa a sopportarmi.» disse con uno sbuffo.

«Ah ah e allora Lily cosa sarebbe? Siete tremendi, sai avvolte un po’ mi dispiace di non aver frequentato Hogwarts con voi, ma in momenti come questi mi rendo conto di quanto sono stata fortunata.» disse con una risata, Sirius abbassò il giornale per osservarla attentamente.

«Questa poi… ti saresti divertita un sacco con noi.»

«Con il grande vantaggio che avremmo la stessa età?»

«Beh non possiamo certo negare la differenza di età fra di noi, credo. Fino a che punto sia un vantaggio o meno non saprei.»

«Ci ho pensato a lungo e non vorrei essere nata prima. Sono consapevole delle difficoltà e dei problemi, ma non vorrei nulla di diverso.»

«So che se lo dici ci credi, ma non sarebbe meglio se avessimo la stessa età?»

«No. I nostri percorsi di vita ci hanno portato a questo. Percorrendo strade diverse, forse non ci saremmo mai trovati. E per quanto ti possa sembrare strano quando sto con te, ho come la certezza che non vorrei niente di diverso da ciò che ho.» disse carezzandogli il viso.

«Ah sei la mia rovina, dopo una dichiarazione simile come minimo dovrei donarti il mondo intero.»

«Mi basta sapere di averti al mio fianco, sempre.»

«Ci sarò, ci sono, come sempre.»

«Bene ora so con certezza che niente mi farà paura.»

✎ Info & Co.

Finalmente sono uscita dal un lieve blocco e son riuscita ad impostare i prossimi tre capitoli che sono quasi terminati e quindi aggiornerò nuovamente tra un due tre giorni, come sempre!

Questo capitolo “introduce” l’argomento famiglia e le prime paure e tutti i “pesi” che gravano sui nostri due beniamini . I problemi ci sono ed ignorarli non serve a gran che. Le buone intenzioni ci sono tutte, ma dietro l’angolo ci sono prove assai ardue pronti ad attenderli.

Aspetto numerosi commenti!
Jalilah♔ .

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

Storia modificata nel 2014. Tutti i capitoli sono oggetto di sostanziose modifiche, tagli e correzioni.

   
 
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