E siamo all'ultima flash che compone la raccolta.

Ringrazio tutti i lettori e la giudice del contest, vogue. Ho riportato il suo giudizio in fondo.

Fiore di Campo

Il vuoto che sentiva nel cuore mentre presenziava a quelle feste, mentre viveva la futile mondanità della sua vita, era sempre stato messo a tacere dal suo buonsenso. Ma ora che la guerra era tornata con prepotenza a chiamare suo marito, ora che anche Draco rischiava di restare coinvolto in modo irrimediabile, Narcissa aveva capito che la sua non era stata la giusta soluzione: La crepa attraverso cui s'insinuò la tristezza era quella attraverso cui aveva lasciato entrare il mondo dell'apparenza e della futilità, che fino a quel momento l’aveva protetta, le aveva permesso di avere nostalgia di sé, ma di non perdersi.

Impiegava le notti insonni a prendersi cura di quella Narcissa che nessuno conosceva, la parte che sognava una vita semplice, lontana da tutto quell’odio e quella diffidenza.

La parte che desiderava la fine della guerra e un futuro felice, semplice, nel quale lei avrebbe potuto smettere di essere una rosa, e cominciare finalmente ad essere un fiore di campo, una margherita circondata da altri fiori, spontanea, rivolta al sole. La parte che avrebbe desiderato correre da Andromeda e da Ted, quella che avrebbe davvero amato tutti i suoi nipoti, quella che avrebbe urlato al mondo che era impossibile che Sirius avesse tradito i Potter.

E successe.

La sua vita cambiò. Ogni cosa aveva preso finalmente il suo posto, Narcissa aveva smesso di mettere a tacere il suo cuore nel modo che conosceva.

Ora si stava impegnando a cancellare quelle spine, che con molta fatica aveva fatto crescere, pungendo chiunque si fosse avvicinato troppo a lei.

Aveva deciso di lasciarsi andare all’amore, si rendeva conto che questo non era un modo Black, ma dopo aver rischiato di perdere tutto, Draco per primo, aveva deciso di smettere di pungere.

Finalmente era riuscita a tornare la Narcissa che poteva vivere come una margherita, libera in un prato, senza preoccuparsi di essere unica e bella, senza temere il vento e la pioggia, libera di non essere perfetta.

Giudizio di Vogue:

-Grammatica: 9.8/10 
-Stile e Lessico: 10/10 
-Originalità: 14/15 
-IC: 15/15 
-Attinenza alla citazione: 10/10 
-Giudizio personale: 10/10 

Totale: 68.8/70 

Un minuscolo errore ti ha tolto il punteggio pieno in grammatica (‘presenziava quelle feste’, in cui manca la preposizione ‘a’) dato che per il resto non ho riscontrato il minimo errore. Il lessico è... delicato, oserei dire, crea un piacevole contrasto con il contenuto, che di per sé lascia un certo amaro in bocca. Ottimo lo stile, che rende la lettura decisamente fluida. 
Tolto un punto all’originalità in virtù del fatto che hai citato episodi (non episodi precisi, parlo proprio di situazioni) in cui tipicamente viene ritratta Narcissa, presa prima dai dubbi su Lucius, poi dal suo rapporto con lui che, tutto sommato, si è dimostrato migliore di quanto si aspettasse. Più originale è invece la parte finale, che mostra come una sorta di svolta, rappresentata (in modo davvero splendido) dalla metamorfosi da rosa a margherita. 
Una Narcissa perfetta insomma, che mostra sia quei lati spigolosi di sé che il reale motivo per cui è così, perché in effetti lei è una rosa, perché è chiusa in se stessa, perché le sue scelte l’hanno condotta su una strada dritta e priva di deviazioni, cosa che la rende quasi insofferente. 
Ottimo l’inserimento della citazione, che peraltro non era di facile interpretazione; l’hai utilizzata come un altro elemento che la descrivesse, come ciò che alla fine l’ha anche un po’ rovinata, lasciandole credere che il mondo che aveva conosciuto da ragazza, basato sulla futilità, fosse destinato a durare per sempre. 
Una raccolta che mi ha trasmesso delle emozioni sincere, tramite immagini sublimi (questo grazie alle tue descrizioni, perfette), e che sicuramente rende onore ad una Narcissa Malfoy che, finalmente, è riuscita ad emergere.