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Autore: elyl    08/12/2010    19 recensioni
"Tu mi chiedi perché dovresti essere diversa, perché non sei una < schifosa Mezzosangue >.” Deglutì, alla ricerca delle giuste parole. “Tu sei diversa da qualsiasi maga abbia mai conosciuto, Mezzosangue o Puro Sangue. Non mi importano le tue origini, mi importi tu.” Sbatté un paio di volte le palpebre, incredulo per quanto aveva appena detto.“Sei diversa da tutte perché io ti amo.” "
Lily Evans e Severus Piton stanno finalmente insieme e subito dopo la fine del loro settimo anno vanno a vivere insieme. Dopo 9 mesi nasce loro figlio, Alistair. Sono felici, ma la loro felicità non è destinata a durare. Infatti Severus decide di unirsi ai Mangiamorte e Lily si sente costretta a lasciarlo. Così Severus si ritrova solo con suo figlio e a lavorare per il Signore Oscuro, Lord Voldemort. Una sera è al Testa di Porco e assiste all'enunciazione della Profezia di Sibilla Cooman. Subito riferisce a Lord Voldemort ciò che ha sentito e questi crede che il bambino sia Harry Potter ed è deciso ad uccidere chiunque si metta contro di lui. Severus allora si rivolge ad Albus Silente e lo prega di salvare la madre di suo figlio, l'unica donna che ama, l'unica donna che abbia mai amato. Silente accetta, ma i suoi sforzi non valgono a nulla, poichè quando Harry ha solo un anno Lord Voldemort ucciderà i suoi genitori. Questa è la storia di Harry Potter e il suo fratellastro, Alistair Piton.
Quinto anno per Harry, Hermione e Ron, settimo per Alistair Piton. Il Signore Oscuro è tornato, ma nessuno crede a Harry. Severus è alle prese con il suo doppiogioco e deve proteggere il proprio figlio e quello di Lily Evans e James Potter. Cosa farà quando il Signore Oscuro gli chiederà di Alistair? Come reagirà Alistair quando scoprirà la verità?
Ormai il destino del giovane Piton è segnato. Cosa succederà?
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Ok, è ufficiale: io e i capitoli di passaggio non andiamo d'accordo. E questo è un capitolo di passaggio. Breve, siete avvisate. Vi comunico che il prossimo capitolo lo avrete venerdì 17 Dicembre (evvai, venerdì 17 per un capitolo MOOOOOOOOOOOLTO importante).

Godetevi questi attimi di gioia u.u

Non dico altro.

Buona lettura :D

elyl


Chapter XXVII:

Meeting Eric Heartmann


Gli stronzi sono largamente rappresentati su questo pianeta”

-Pat Conroy-


Dalla villetta uscirono un ragazzo ed una ragazza. Si guardarono a lungo negli occhi, Alistair prese tra le mani il volto di Hermione e la baciò, poi si voltò, chiuse la porta e nascose le chiavi in un vaso sul davanzale di una delle finestre. La prese per mano ed insieme percorsero il vialetto raggiungendo la via principale. Si fermarono uno di fronte all'altra, le sistemò il cappello e la baciò dolcemente.

Questo è uno dei giorni più belli della mia vita.” Disse con un sospiro sognante.

E qual'è il più bello?” Chiese Hermione mettendo le braccia attorno al suo collo, guardandolo negli occhi.

Il giorno in cui sei diventata ufficialmente la mia ragazza.” Rispose tenendola per i fianchi.
“Questa risposta mi piace.” Si strinse a lui.

Meno male.”

L'attirò a sé ed iniziò a baciarla mentre la neve iniziava a cadere leggera e nella strada si accendevano i lampioni.

Ma che bel quadretto romantico.” Disse gelida una voce alle loro spalle.

Alistair sbuffò, si voltò e vide Eric appoggiato ad uno dei lampioni, un ghigno malefico stampato sulle labbra.

Siete da cartolina.” Continuò imitando il gesto di una persona che fa una fotografia.

Ciao Eric.” Lo salutò con un'occhiataccia mettendo un braccio attorno alle spalle di Hermione, attirandola a sé come se volesse proteggerla.

Che bella coppietta.” Commentò sarcastico. “Che fai, non ci presenti?” Si staccò dal palo e si avvicinò ai due. “Suvvia Al, non fare il timido.”

Vi conoscete già.” Strizzò gli occhi, cercando di capire cosa volesse.

Ma non ufficialmente. Allora, fai queste presentazioni o no?” Inarcò un sopracciglio.

Il giovane Piton sbuffò roteando gli occhi al cielo.

Eric, ti presento Hermione, la mia ragazza.” Lo fulminò con lo sguardo, prendendo per mano la Grifondoro. “Hermione, lui è Eric, il mio migliore amico.” Concluse.

La riccia sorrise e fece un passo verso il biondo, la mano tesa. La guardò schifato, storcendo il naso, poi spostò lo sguardo sul suo volto.

Abbassala.” Si passò la lingua sulle labbra. “Non ho intenzione di stringerla: sia mai che mi contagi con qualche strana malattia, Sangue Sporco.” Sbottò disgustato.

Non la chiamare così.” Ringhiò il moro digrignando i denti e serrando i pugni.

Ali, tranquillo, non importa.” Cercò di tranquillizzarlo Hermione, posandogli una mano sulla spalla.

Visto? E' lei che mi chiede di chiamarla così.” Sorrise malignamente. “Una Sangue Sporco che capisce che è feccia, wow: ora capisco perchè ci stai insieme.”

Non. La. Chiamare. Così.” Fece un passo verso di lui, una vena sulla sua tempia che pulsava pericolosamente.

Alistair, per favore.” La ragazza lo prese per mano e lo guardò negli occhi. “Per favore.” Ripeté.

Spostò lo sguardo sul suo migliore amico respirando affannosamente, poi sbuffò, annuì e strinse la sua mano.

Ma che carini.” Commentò sarcasticamente il biondo. “Che dolci. Sapete, se fossi malato di diabete sarei già entrato in coma glicemico.”

Piantala, Eric.” Intimò scocciato il Caposcuola.

Dai, sto solo dicendo la verità.” Si strinse nelle spalle con fare innocente.

Smettila.” Ordinò, iniziando a perdere veramente la pazienza.

Ok, ok.” Mostrò i palmi delle mani in segno di resa. “Sei nervoso, lo vedo, ma non essere così, vi sto solo facendo dei complimenti.”

Il giorno in cui tu farai dei complimenti a me, Voldemort si metterà a distribuire dolci ai babbani.” Intervenne Hermione.

Tu osi pronunciare il suo nome?” La guardò con odio, poi scosse il capo, riacquistando la sua solita espressione strafottente. “Allora, che state facendo?” Domandò incrociando le braccia al petto.

Niente.” Risposero in coro i due.

Ah sì?” Inarcò un sopracciglio. “Dalle vostre facce colpevoli, soddisfatte e felici direi che ci avete dato dentro come due ippogrifi in calore.”

Non sono fatti tuoi.” Sibilò Alistair mentre Hermione arrossì violentemente, desiderando sparire.

Colpiti e affondati.” Sussurrò il biondo. “Finalmente te l'ha data?” Aggiunse a voce più alta.

Chiudi quella fogna che ti ritrovi per bocca, Eric.” Intimò minacciosamente, lanciandogli un'occhiataccia. Sapeva che Hermione era diversa dalle ragazze che era abituato a frequentare. Lei era a conoscenza della sua scarsa attitudine a rapporti seri e duraturi, anche se non ne avevano mai parlato approfonditamente, ma aveva paura che potesse cambiare opinione su di lui. Per questo aveva chiesto ad Eric di evitare frecciatine acide davanti a lei, sicuro che si sarebbe trattenuto. Non era così bastardo. Non con lui, almeno.

Sai, mi hai stupito, mio caro Alistair.” Sulle labbra di Eric apparve un ghigno perfido.

Non osare Eric, non osare.” Strinse la mano di Hermione che stava assistendo in silenzio, pregando che si fermasse.

Come hai fatto a resistere?”

Sta zitto.” Fece un respiro profondo.

Il biondo spostò lo sguardo sulla ragazza, un ghigno inquietante che gli andava da un orecchio all'altro.

Fino a poco tempo fa te ne scopavi una al giorno.” Concluse.

Va' a quel paese, Eric.” Respirava lentamente, le narici dilatate.

Dai, è vero. Non ricordi quando ci siamo scopati quella Tassorosso del quinto anno? E' successo a giugno, non puoi essertelo dimenticato.” Incalzò il biondo guardando l'amico, per poi tornare con lo sguardo su Hermione che era rimasta in silenzio. “Sei senza parole? Non sapevi che il tuo fidanzatino tenerino amorino cucciolino era uno stronzo puttaniere?”

Alistair fece un passo verso di lui, ma Hermione lo afferrò per un polso, trattenendolo.

Ali, torniamo al castello?” Chiese facendo scivolare le mani nella sua.

Il ragazzo respirava affannosamente, gli occhi puntati sul volto dell'amico. Aveva un unico desiderio: fargli sparire quel sorriso strafottente che si ritrovava sulle labbra.

Si, Ali, non tornate al castelluccio tenendovi per manuccia?” La prese in giro ridacchiando.

La riccia lo guardò male, poi mise una mano sulla guancia del suo fidanzato e lo costrinse a guardarla negli occhi.

Torniamo al castello.” Disse con fermezza.

Il moro annuì impercettibilmente, fece un respiro profondo e lanciò un'occhiataccia al suo migliore amico, poi gli diede le spalle.

Ciao Alino” Lo salutò ridendo sguaiatamente.

Si fermò, strinse i pugni e fece un respiro profondo.

Alistair, ti prego.” Lo supplicò la Grifondoro.

Che succede Alistairuccino?” Il biondo piegò la testa di lato, fingendosi preoccupato.

Libera la mente, libera la mente.” Sussurrò tra sé e sé il giovane Piton. Chiuse gli occhi ed immaginò di essere davanti al padre che di lì a pochi attimi avrebbe cercato di penetrare la sua mente.

Ali, è tutto a posto?” Sussurrò preoccupata.

Si.” Annuì, poi riaprì gli occhi e si voltò verso l'amico con un sorriso radioso. “Mio caro Eric.”

Il biondo lo guardò stranito, non sapendo cosa aspettarsi.

Mio carissimo e fidato amico, fin da quando sei arrivato hai iniziato a spargere il seme della discordia, ma non ha attecchito. I tuoi tentativi sono risultati vani.”

Sia Hermione che Eric lo guardarono increduli.

Con ciò, ti vorrei dire che, se mai dovesse esserci un organo che pompa sangue nel tuo petto, comunemente chiamato cuore, è peloso, come quello dello Stregone delle Fiabe di Beda il Bardo. Se non sei soddisfatto della tua stupida ed inutile vita che passi ad infilare il tuo < mastodontico E. > in ogni buco, non devi prendertela con me.” Lo guardò con compassione. “Ed ora ti saluto. Accompagno la mia ragazza al castello e spero vivamente di non avere contrattempi.” Il sorriso sparì dal suo volto, sostituito da un'espressione dura. “Ci vediamo in Sala Comune.” Concluse come se fosse una minaccia.

Eric impallidì e la sua spina dorsale fu percorsa da un brivido: iniziava a pentirsi di aver detto quelle cose. Non aveva mai visto Alistair in quel modo, non aveva mai parlato così. Il suo cervello sembrava riuscisse a pensare ad un'unica cosa: era nei guai. Guai molto grossi.

Alistair lo fulminò con lo sguardo, fece un cenno a Hermione, la prese per mano ed insieme si incamminarono per la via principale. Quando ebbero oltrepassato I Tre Manici di Scopa ed Eric non fu più in vista, le lasciò la mano ed iniziò a camminare rapidamente per sbollire la rabbia.

Per potergli star dietro, Hermione fu costretta a correre. Quando furono nelle vicinanze del castello e lui non aveva ancora detto una parola dopo la sfuriata ad Eric, decise che era il momento di dire qualcosa.

Dai, Ali, guardiamo il lato positivo: con tutte le ragazze che hai avuto non avremo problemi, avremo un'ottima vita sessuale.” Scherzò.

Il ragazzo serrò la mascella, strinse i pugni ed accelerò l'andatura. La riccia roteò gli occhi al cielo, fece una piccola corsa e lo afferrò per un polso, costringendolo a fermarsi.

Alistair, fermati.”

Sono fermo.” Ringhiò.

Sai, se evitassi di guardarmi con l'espressione di una leonessa che sta per sbranare la sua preda te ne sarei grata.” Gli fece notare.

Per tutta risposta ottenne un'occhiataccia.

Ok, mettiamo in chiaro le cose, Alistair.” Fece un respiro profondo e si massaggiò le tempie, poi lo guardò. “Credi che non sapessi che eri un bastardo?”

Il Serpeverde la guardò incredula.

Tu lo sapevi?” Chiese sbattendo le palpebre, la bocca spalancata in una grossa “o”.

Annuì con un sorriso.

Tesoro, lo sanno tutti. Tu ed Eric siete i bastardi Serpeverde che fanno la toccata e fuga. Hai bisogno di sfogare i tuoi istinti primordiali? Vai da Eric Heartmann o Alistair Piton.” Si strinse nelle spalle.

Ma...” Provò a parlare, ma la ragazza posò due dita sulle sue labbra.

Credi davvero che mi importino le parole di uno stolto come Heartmann? Uno che non sa cosa voglia dire amare?” Scosse il capo. “A me non importa com'eri o cosa facevi fino ad ottobre. A me importa ciò che sei ora.” Sorrise teneramente accarezzandogli la guancia. “Io voglio Alistair Piton, ciò che sei. E se sei quello che sei è solo grazie alle tue esperienze e ai tuoi errori.”

Sul volto di Alistair comparve un sorriso radioso. Rapido, come se la sua vita dipendesse da quel gesto, mise le mani sulle sue guance e la baciò con passione.

Hermione Jean Granger io...io...io....” Non sapeva come continuare la frase, così decise di baciarla di nuovo, consapevole che era ad un soffio dal dirle le tre paroline che tanto desideravano essere pronunciate. “Io non...io...”

Sorrise, piegò il capo di lato e mise le braccia attorno al suo collo. Chiuse gli occhi, si alzò in punta di piedi e gli diede un piccolo bacio.

Non mi interessa ciò eri, Ali.” Sussurrò. “Mi interessa ciò che sei.” Gli scostò i capelli dal viso. “Ciò che siamo insieme.”

Ti...” Iniziò, bloccandosi subito, sentendo un peso nello stomaco, stupendosi di se stesso.

Tu cosa?” Chiese divertita.

Ti vorrei baciare. Con la lingua. Posso?”

Aspetta che ci penso un attimo.” Arricciò il naso, fingendo di pensarci. “Permesso concesso.”

Mise una mano dietro la sua nuca ed iniziò a baciarla, continuando imperterrito anche se i suoi polmoni chiedevano aria, stringendola forte a sé. Quando finalmente si separarono, le diede un morso sul naso e le sorrise, poi la prese per mano e ripresero a camminare.

Oltrepassarono i cancelli, varcarono la soglia del Portone d'Ingresso e si ritrovarono all'interno del castello, popolato dai primi studenti che si dirigevano a cena. Subito le guance di Hermione divennero bordeaux per la differenza di calore e sentì le dita bruciare e far male grazie al sangue che riprendeva a circolare.

Amore, ti spiace se non ti accompagno fino al ritratto della Signora Grassa?” Le domandò scortandola fino alla scalinata in marmo bianco. “Ho una cosa da fare.”

Che hai intenzione di fare, Alistair Piton?” Inarcò un sopracciglio, curiosa.

Io?” Sfoggiò l'espressione più angelica che gli riuscì. “Niente.”

Hermione scoppiò a ridere, scosse il capo divertita e lo baciò.

Non ti preoccupare, va' pure a compiere la tua missione vendicativa.”

Io? Che mi vendico?” Si finse offeso. “Quando mai?” Sorrise a trentadue denti.

Vedi di farlo anche per me.” Gli fece l'occhiolino.

Attenta, questo è un comportamento da Serpe.” Le fece notare.

Noi Babbani abbiamo un motto: ad andare con lo zoppo, impari a zoppicare. Forse mi stai contagiando” Si strinse nelle spalle.

No amore, non lo ritengo possibile.” Le accarezzò la mano e la baciò nuovamente. “Ci vediamo in Sala Grande?”

Sì.” Sorrise. “A dopo.”

Lo salutò con un cenno della mano, salì le scale e subito sparì, diretta alla Torre di Grifondoro.

La osservò allontanarsi, poi strofinò le mani una contro l'altra e si avviò verso i sotterranei.

Ehy, Alistair!” Lo chiamò Draco, intercettandolo mentre attraversava la Sala Comune il più in fretta possibile.

Si bloccò, fece un respiro ed andò dal biondo.

Draco.”

Alistair?” Lo guardò avvicinarsi, fino a fermarsi a pochi centimetri dal suo viso.

Tu non mi hai mai visto, ok?” Disse con un sorriso inquietante.

Ma se tu...”

Tu. Non. Mi. Hai. Mai. Visto.” Ripetè guardandolo negli occhi. “Soprattutto se te lo chiede Eric. Chiaro?”

L'erede della famiglia Malfoy annuì terrorizzato. Alistair sorrise, gli scompigliò i capelli e fischiettando si diresse nel proprio dormitorio. Si privò di giacca e sciarpa ed abbandonò il tutto sul letto, poi si tolse gli scarponi e li lasciò in mezzo alla stanza. Arricciò il naso, annuì con un sorriso, spense la luce e si appoggiò al muro cosicché, una volta che la porta sarebbe stata aperta, nessuno l'avrebbe visto. Attese paziente senza muovere neanche un muscolo e, finalmente, la sua ostinazione fu premiata. La porta si aprì, nascondendolo.

Alistair?” Lo chiamò con voce titubante Eric. “Alistair?”

Quando non ottenne alcuna risposta, accese la luce e vide i vestiti abbandonati. Si strinse nelle spalle, chiamò nuovamente l'amico, invano, e si avvicinò al suo letto. Prima ancora che se ne rendesse conto si ritrovò a terra, gambe e mani legate.

Ciao Eric.” Lo salutò gelidamente Alistair chiudendo la porta, la bacchetta in mano.

Sapevo che eri qui!” Esclamò esultante il biondo, cercando di girarsi a pancia in su, senza riuscirci.

No, no, no. Hai capito male.” Scosse il capo picchiettando la bacchetta sul palmo della mano aperta. “Tu rimani così, sai?” Posò un piede sulla sua schiena.

Fai il duro?” Lo sfidò.

Non ti conviene sfidarmi, Eric.” Si inginocchiò accanto a lui. “Fino a prova contraria, quello che è in vantaggio sono io.”

Sì, che coraggio colpire l'avversario alla schiena.” Scoppiò a ridere. “Molto coraggioso.”

Non c'è bisogno di coraggio per sconfiggerti. Basta un po' d'astuzia.” Si strinse nelle spalle. “E se devo giocare sporco per vincere sono pronto a farlo.”

Ora sì che ti riconosco, amico mio.” I suoi occhi si illuminarono. “Non ti sentivo parlare così da mesi!”

Sai, oggi hai fatto un enorme sbaglio.” Continuò come se non avesse parlato, guardandolo attentamente.

Ho solo detto la verità, sto cercando di salvarti.” Roteò gli occhi al cielo, esasperato.

Sì, un enorme sbaglio.” Ghignò. “Ti avevo detto di non dire nulla, ma tu non hai seguito il mio consiglio ed ora ne paghi le conseguenze.”

Ok, dai Al, ora basta giocare.” Lo riprese. “Sono spaventato, tremo di paura: puoi anche smetterla.”

Ma io non ho alcuna intenzione di smetterla.” Sorrise e con un gesto di bacchetta fece sparire tutti i suoi vestiti.

Ehy, fa freddo.” Si lamentò il biondo, rabbrividendo.

Il giovane Piton sorrise e si passò la lingua sulle labbra, poi, posando un piede sul fianco di Eric, lo fece girare a pancia in su.

Vediamo cosa potrei fare.” Si fece pensieroso, percorrendo il suo corpo con la bacchetta, soffermandosi nelle sue parti intime. “In effetti...”

Non ci provare, Alistair. Non lo fare.” Guardò il suo < Grande E. > terrorizzato, il respiro affannoso.

Sarebbe la punizione migliore, sai?” Fissò il suo sguardo nei suoi occhi. “Ma non sono così bastardo. Mi accontento con poco.” Ghignò, agitò leggermente la bacchetta e lo rasò a zero, poi ne diede un altro e si ritrovò senza alcun pelo: era completamente glabro.

ALISTAIR!” Urlò scioccato.

Chiedimi scusa.” Gli ordinò.

Te lo puoi scordare.” Ringhiò guardandolo con rabbia.

Risposta sbagliata.” Si alzò ed andò ad aprire la porta del bagno.

Che cosa vuoi fare?” Domandò cercando di seguirlo con lo sguardo senza riuscirci.

Lo scoprirai presto.” Rispose dandogli una pacca sul petto. “Che schifo, sei liscio come un bambino.”

Eric lo fulminò e all'improvviso si ritrovò sollevato a mezz'aria. Alistair lo condusse in bagno e lo posizionò sotto la doccia.

Alistair Piton, sei un bastardo.” Disse con un sorriso orgoglioso. “Sono fiero di te. Finalmente ti riconosco.”

Non avresti dovuto dimenticarlo, sai?” Lo lasciò cadere in piedi.

Ora mi lasci andare?” Domandò.

Chiedimi scusa.” Ordinò.

Scordatelo, non succederà mai. E' una schifosa Sangue Sporco, l'ho trattata come merita.” Ribattè mostrando fiero il petto.

Non mi lasci altra scelta.” Lo guardò di sbieco. “Ciao ciao, Ericuccio.” Fece un passo indietro.

Non oserai lasciarmi qui tutta notte così?” Lo minacciò, trattenendo il respiro.

Certo che no.” Il suo sorriso si allargò, puntò la bacchetta contro il suo petto e lo pietrifcò, immortalando la sua espressione di stupore e orrore. “Ti lascio sotto l'acqua gelida tutta notte.” Aggiunse aprendo il rubinetto dell'acqua fredda che iniziò a scorrere, scivolando sul suo corpo scultoreo. “A domattina, amico.” Gli diede una pacca sulla spalla, tirò le tende della doccia, gli diede le spalle ed abbandonò il bagno.

Chiuse la porta, strofinò soddisfatto le mani ed uscì dalla stanza fischiettando.

La vendetta era un piatto che andava servito freddo.

< E gelido è anche meglio > disse tra sé e sé.

   
 
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