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Autore: itsasiaJ    08/12/2010    1 recensioni
Dal matrimonio alla droga,dal Natale alle disavventure,ecco piccole one shot sui Jonas Brothers pronte a farvi piangere e sorridere :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice:
8 Dicembre.Lo spirito natalizio comincia a farsi sentire,o almeno dovrebbe.Voi credete nei miracoli di Natale?Io ci credo.Perchè il Natale è magico,ed ecco una piccola one shot per dimostrarvelo :)

Posso chiamarti papà?

-Amo la neve-

Chace premette forte la punta del naso contro i vetri opachi,rabbrividì percependo l’attrito tra la sua pelle calda e il gelo esterno ma nonostante tutto continuava ad osservare la strada innevata di fronte a lui come se fosse tutto quello per cui aveva sempre aspettato.
-Anche a me piaceva quando ero piccolo come te,sai?-
Chace voltò i suoi occhi accesi verso Joe,che aveva poggiato sul tavolo la tazza di cioccolato caldo ancora piena.
-E adesso non ti piace più?-
-Mi piacciono altre cose,anche se la neve continua ad avere il suo fascino-
-Non dirmi che ti piacciono le donne come mia madre?-
Il piccolo si passò la lingua tra le labbra piene e rosee con un’espressione buffa,a cui Paige rispose con una risata che lasciava emergere tutta la sua tenerezza.
-Cos’hai contro tua madre,campione?Se mi fai arrabbiare puoi scordarti Babbo Natale-
Continuò subito dopo passandogli una mano tra i capelli lisci e biondini,messi in risalto da un semplice taglio a caschetto. Joe osservò la scena divertito,poi bevve un altro sorso della sua cioccolata,più fredda ogni minuto che passava.
-E invece si,Chace. Adoro le donne come tua madre-
Chace rimase a fissarlo per alcuni secondi dietro uno sguardo perso e smorto,quasi avesse appena ricevuto la notizia che la neve fosse tutta una sua fantasia,poi arricciò il naso.
-Ma che schifo-
-Cambierai idea campione,vedrai-
-Ma le femmine sono odiose-
-Non è vero- Joe si strofinò le mani –Ok,magari non sempre-
-Joseph Adam Jonas spero per lei che questa affermazione sia colpa del freddo che ha congelato il suo cervello-
Grugnì Paige nascondendosi dietro una finta irritazione,con la fronte aggrottata e i movimenti aggraziati di una qualche figura fatata e surreale. Joseph scrollò le spalle.
-Vale come scusa?-
-Assolutamente no-
-Allora chiedo venia-
Paige ancora una volta rise,vibrazione dolci e melodiose attutite dagli interni in rosso di un piccolo Bar a pochi metri dalla pista di pattinaggio.
-Che significa venia,Joe?-
Chace riuscì finalmente a spostare il nasino da quella che era ormai una gelida lastra di ghiaccio,per avvicinarsi a Joe.
-Significa supplicare tua madre di lasciarmi vivere ancora-
Il bambino bevve un sorso di cioccolata da Joe “Tanto tu non riesci a finirla,ti ho capito” Disse poco prima di lasciare vuota la tazza bianca; E con il cucchiaino cercò di eliminare la panna sul fondo.
-Sei adorabile,lo sai?-
-E’ la stessa cosa che la mamma mi dice su di te-
Joseph si voltò verso Paige sorridendo soddisfatto,somigliava a un ragazzino del liceo a cui avevano appena detto di interessare alla capo cheerleader.
-Non guardarmi con quello sguardo da Rocco Siffredi,Joe- Paige sistemò il soprabito di Chace sulle ginocchia –Sei il mio fidanzato,cosa dovevo pensare?-
-Chi e’ Rocco,Joe?-
Joseph sorrise.
-Un signore. Che fa dei film-
-E’ famoso come te?-
Paige si morse il labbro,cercando di non ridere e insospettire Chace.
-Beh,- Joe roteò gli occhi,sembrava andare alla ricerca delle parole che gli sfuggivano –Dipende dai punti di vista,ecco-
Chace inclinò di poco la testa,ma nonostante si sforzasse di capire le sue idee tornavano puntualmente al segno di partenza.
-Per me tu e i tuoi fratelli siete forti,voglio essere come voi-
-Sia ringraziato il cielo- Squittì Paige scostando i lungi capelli dorati dietro le spalle e permettendo a qualche boccolo di scendere dolce lungo le scapole coperte da un morbido cardigan in lana dal colore scuro –Mio figlio ha uno scopo nella vita a soli sei anni,ma cavolo,lo ammiro-
-Io alla sua età volevo diventare spider man-
Continuò Joe portando il braccio attorno alle spalle di quello che ormai considerava in tutto e per tutto suo figlio,anche se Chace non aveva ancora il coraggio di chiamarlo papà,in fondo era il compagno di sua madre da solo due anni; Ma il desiderio era grande,e Joe ci sperava ancora,in quei piccoli miracoli di Natale.
-E poi sei diventato un pirla,ma ok,non possiamo voler tutto dalla vita-
-Lo prendo come un complimento-
-Ma non lo era-
-Non riesco a risponderti- Disse Joe con voce melensa –Mi sembrerebbe di farti un torto-
-Ma la smettete di litigare?Vi voglio bene-
Chace intervenne premendo una mano sul petto di Joe,che l’accarezzò.
-Non stiamo litigando campione,amo tua madre-
-Ma non dovete litigare,- Chace prese le mani di entrambi e le intrecciò,come per fare la pace –Giurate che non litigherete mai-
Joe e Paige si osservarono l’uno negli occhi scuri dell’altro per alcuni secondi,poi annuirono.
-Bene,se litigate io sono triste-
-Ehi campione- Joseph si alzò con agilità dall’unto sedile in velluto consumato e infilò il cappotto nero,il gelo lo percepiva fin nelle ossa –Perché non andiamo alla pista di pattinaggio?Ti insegno alcune cose-
Chace non se lo fece ripetere,non ne sentiva il bisogno,tanta era la felicità; Prese il soprabito dalle ginocchia della madre e la spinse con forza verso l’uscita principale,tenendone stretta la mano. E mentre camminavano lungo il marciapiede bianco sporco parlavano dei regali,dell’albero,della neve e di Babbo Natale,con le mani in tasca e il fiato gelato dal vento che aleggiava intorno all’isolato.
-Joe,devo dirti una cosa-
Chace lo fermò per una manica del cappotto,mentre Paige avanzava con la sicurezza di averli ancora a pochi passi da lei.
-Dimmi campione-
-Posso chiamarti papà?-
Joe si chinò fino a toccare a terra con il ginocchio,e per quanto si sforzasse gli sembrava quasi impossibile celare dietro un misero sorriso la sua immensa gioia.
-Tu … Vuoi chiamarmi Papà?-
Chace annuì senza titubanza.
-Tu sei mio papà. Mi vuoi bene,mi compri il gelato,mi accompagni a scuola e vieni a vedere le mie recite,ci sei ai miei compleanni e aiuti la mamma quando è triste o arrabbiata. E alcune volte dormi anche a casa mia e mi aiuti con i compiti. Io ti voglio bene come a un papà Joe. Sei mio papà perché fai sorridere la mamma-
Joseph gli accarezzò teneramente la guancia irritata dal gelo con i polpastrelli.
-Lo sai che non aspettavo altro,Chace?Ti voglio bene-
-Facciamo una sorpresa alla mamma?-
Lui annuì e si fece trascinare dalla grinta di quel bambino biondo,non ci credeva ancora di essere diventato papà.

  
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