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Autore: Saritac1987    02/12/2005    10 recensioni
Questa è la mia prima ff... all'inizio sembra una cosa romantica, ma, credetemi, non è solo quello... che posso dire? E' una draco/gin, in assoluto la mia coppia preferita... ma ci sono anche altre coppie minori, come blaise/hermione e ron/luna... io spero che vi piaccia, quindi, per favore, TANTE RECENSIONI!!!!!! io vi ringrazio in anticipo...
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un’altra mattinata nuvolosa a Hogwarts. Ormai Ginny era sveglia da un’ora. Aveva cercato una divisa che non le stesse larga, e alla fine aveva optato per una vecchia divisa di sua madre del secondo anno, che le andava ancora troppo larga (sua madre non era mai stata magrissima, era la sua costituzione), e ora si stava truccando, non era un trucco pesante, solo un po’ di fondotinta, mascara e un lucidalabbra rosa che le aveva regalato Luna Lovegood al suo compleanno. Si guardò allo specchio, chiedendosi se sarebbe riuscita a piacergli. Si rispose subito che era impossibile. Non l’avrebbe mai notata come ragazza, Lui la vedeva solamente come una Weasley. Ormai erano quasi tre mesi che le piaceva Lui. Lui, con i suoi capelli biondo platino, i suoi occhi color ghiaccio, quel suo sguardo freddo che la guardava solo per prenderla in giro e chiamarla stracciona. Guardò di nuovo la sua divisa troppo grande e si chiese perché. A lei era sempre andata bene la sua situazione familiare, sapeva che suo padre spendeva tutto il suo stipendio per far felici i suoi figli, e Ginny voleva bene a tutti, a suo padre, a sua madre, a Bill, Charlie, Fred, George, Ron, e anche a Percy, persino nel periodo in cui lui e suo padre non si parlavano. Ma ora non riusciva più ad accettarlo, avrebbe voluto permettersi tutto quello che le altre ragazze avevano, e invece doveva usare solo libri e vestiti di seconda mano…
“Ginny, sei pronta?! Ci sono giù Ron e Harry che aspettano da un quarto d’ora!!”
“Arrivo Hermione, mi stavo truccando”
“Ancora con questa fissa del trucco? Ginny, lo sai che sei bellissima anche se non ti metti tutta quella roba in faccia?”
“Primo, sono truccata pochissimo, non certo come Lavanda e Calì, eppure a loro non dici niente! E poi, mi sento più a mio agio così”
“Va beh, non ti scaldare, ti ho solo detto la mia opinione!! Comunque andiamo, non voglio fare tardi!!”
Scesero le scale a chiocciola e in fondo Ginny vide suo fratello Ron e Harry. Aveva deciso di stare con loro per due motivi, il primo era perché secondo lei le sue compagne del sesto anno erano peggiorate durante l’estate diventando, se possibile, ancora più stupide, il secondo era che stando con Harry, avrebbe avuto il doppio delle possibilità di incontrare Draco.
“Ginny, era ora!! Ci metti sempre di più a prepararti, ma che ti succede?”
“Niente Ron, sono fatti miei!!”
“E quel lucidalabbra? Chi te l’ha dato?”
Ginny sbuffò (‘ecco che ricomincia a fare il fratello apprensivo’) “Me l’ha regalato Luna al mio compleanno, comunque è meglio se andiamo, hai ragione, è meglio non fare tardi!!”
Harry e Ron si guardarono perplessi e poi seguirono le due ragazze attraverso il buco nel ritratto.
Arrivati in Sala Grande, videro che era quasi vuota, il gruppo più grande era composto da Malfoy e gli altri Serpeverde, ma ormai ci erano abituati, dall’inizio dell’anno infatti i Serpeverde li aspettavano alla mattina per fare qualche battuta di cattivo gusto su di loro. Ginny appena lo vide ebbe le rane nello stomaco, anche se ormai sapeva che lo avrebbe visto, ma sapeva anche che lui, come tutte le mattine avrebbe detto qualcosa su di lei e sui suoi vestiti.

Aspettare il gruppo di Potter alla mattina per fare qualche battuta e rendere più allegra la giornata era stata un’idea sua, ma nessuno, nemmeno Blaise Zabini, il suo migliore amico, sapeva qual era veramente lo scopo di quella decisione… quando la vide entrare nella Sala Grande al seguito di Potter, si fermò a fissarla… vide i suoi occhi azzurri, che lo guardavano sempre con disprezzo, i suoi lunghi capelli rossi, che erano sempre stranamente luminosi e si scoprì a pensare che al mondo non esisteva una ragazza più bella di Ginny Weasley…
“A cosa stai pensando, Dracuccio?”
Pansy Parkinson gli scoccò un bacio.
“Mollami Pansy, non ti sei accorta di essere più appiccicosa del miele?”
“Ieri sera però non dicevi così, vero?”
“Pansy, sai benissimo che ieri sera era ieri sera…EHI WEASLEY, DOVE L’HAI TROVATA QUELLA DIVISA? NEL CASSETTONE DELL’IMMONDIZIA? PECCATO CHE SIA TROPPO GRANDE PER TE, VERO?”
Tutti i Serpeverde risero. A lui dispiaceva prenderla in giro, conosceva la situazione della sua famiglia, e tante volte avrebbe voluto spedirle un abito di nascosto, ma si era sempre fermato, con la paura che lei scoprisse tutto, che lei scoprisse di essere il punto debole della persona che l’aveva sempre presa in giro, e allora lei lo avrebbe guardato con ancora più disprezzo… stufo di questi pensieri, guardò l’orologio, erano le 8.45, avrebbe dovuto essere a Cura delle Creature Magiche dopo un quarto d’ora, e allora si alzò.
“Ragazzi, dobbiamo andare!”
Tutti i Serpeverde si alzarono e lo seguirono. Draco lanciò un ultimo sguardo al tavolo di Grifondoro e attraversò la porta della Sala Grande, pensando a quanto era bella Ginny quella mattina e a quanto le sarebbe piaciuto se quella mattina, l’11 novembre, Ginny gli avesse fatto gli auguri per i suoi 17 anni.

Quella mattina Ginny non riusciva a mangiare. L’aveva visto come tutte le mattine, e come tutte le mattine lui aveva commentato qualcosa di lei. Però quella mattina aveva visto per la prima volta Pansy Parkinson che lo baciava, e questo non riusciva a sopportarlo. Si alzò.
“Ciao ragazzi, io vado!”
“Ginny, ma non fai colazione?”
“No Ron, è tardi, tra poco inizia Storia della Magia e non posso saltare un’altra ora”
“Ma scusa, non puoi stare a stomaco vuoto fino all’ora di pranzo!”
“Beh, vorrà dire che durante la ricreazione farò un salto in cucina”
Rincuorato da questo, Ron acconsentì.
“Va beh, a dopo allora…ciao sorellina!”
“Ciao Ron!, ciao Harry, ciao Hermione!”
“Ciao Ginny!” le risposero all’unisono.
Ginny si avviò nell’aula di Storia della Magia e si sedette al suo solito banco, in fondo, nell’angolo di fianco alla finestra, da dove tutti i martedì vedeva la classe di Draco che faceva Cura delle Creature Magiche. Arrivò il professor Ruf, ma lei era già intenta a guardare il suo Draco. In quel momento stava ridendo di gusto, e lei si soffermò a pensare a quanto sarebbe stato bello ridere di gusto con lui, come faceva la troietta della Parkinson. Si voltò verso il suo libro di Storia della Magia, che prima era appartenuto a suo fratello Charlie, e iniziò a scrivere…

Pansy aveva appena fatto una battuta di cattivo gusto su Ginny, e Draco fingeva di ridere con suoi amici, se Tiger, Goyle, Pansy e Millicent Bulstrode si potevano definire amici. Era convinto che l’unico amico che aveva veramente era Blaise, ma non avrebbe detto neanche a lui i suoi sentimenti per Ginny, non avrebbe potuto.
Sentendola parlare sapeva che in quel momento lei aveva Storia della Magia e senza neanche avere la speranza di vederla si girò verso la finestra che sapeva essere dell’aula del professor Ruf, dove si accorse di una massa di lisci capelli rossi, così rossi che solo un Weasley poteva avere…
“Signor Malfoy, che cosa fa rivolto verso il castello? Gli unicorni sono di qua!”
I Grifondoro risero mentre Draco si girava verso i giovani unicorni che Hagrid aveva portato dalla foresta per fargli studiare come togliergli il corno per ricavarne un ingrediente per le pozioni.
‘Oddio!! Pozioni!!’ pensò il giovane Serpeverde ‘Non ho fatto i compiti! E’ la seconda volta in due settimane!! Piton mi ammazza! Mi ha detto di non fare troppo lo spavaldo solo perché sono un Serpeverde!!’
“Ehm… Pansy..?”
“Si, Dracuccio?”
“Ascolta… volevo chiederti… mi daresti i tuoi compiti di Pozioni? Tu li hai sempre fatti, Piton non ti direbbe niente…”
“Ok… ma lo faccio solo perché sei tu e ti amo!”
‘Ti amo… questa povera deficiente non sa neanche cosa vuol dire amore….’
Suonò la campana della ricreazione, e Draco era affamato perché non aveva fatto colazione… decise di fare una scappata nelle cucine, dove sarebbe finalmente riuscito a mettere qualcosa sotto i denti senza la Parkinson o gli altri idioti che lo seguivano…

   
 
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