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Autore: Jane The Angel    09/12/2010    5 recensioni
Erano in tre contro sei Mangiamorte, e per di più erano disarmati: il suo sguardo si mosse verso Draco, che stringeva tra le dita affusolate le bacchette che aveva sottratto poco prima ai tre Grifondoro. Mordendosi il labbro incontrò le iridi grigie dell’ex compagno di scuola.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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IL CUORE DI SERPEVERDE

Capitolo due – Villa Conchiglia

 

-Dobbiamo Smaterializzarci.-

Ron aiutò Hermione a sollevarsi: la colse un giramento di testa, ma subito dopo le immagini divennero improvvisamente chiare. I confini lo diventarono, per lo meno, perché riguardo al significato di ciò che vedeva aveva diversi dubbi. Bellatrix a terra, Ron ed Harry liberi, Luna… da dov’era spuntata Luna? E Draco accanto a loro… con loro?

Doveva essere così, perché sentì una mano fredda afferrare la sua e voltandosi incrociò due occhi grigi, familiari e allo stesso tempo sconosciuti: non erano mai stati così... uno strappo violento la districò da quei pensieri e subito si trovò scaraventata nell’universo familiare e confuso della smaterializzazione. Tutto girava, troppo rapidamente, e si sentiva così debole… sentì l’impulso di chiudere gli occhi, lasciarsi trasportare, ma in un istante tutto fu finito. Era sempre atterrata con grazia dopo una materializzazione, ma le gambe non resistettero all’impatto e si trovò immersa in un mare d’erba.

-Hermione… come ti senti?- Ron, preoccupato, le fu subito accanto. La aiutò a mettersi a sedere, sostenendola, e la strinse a sé. Lei si lasciò abbracciare, confortata da quel contatto così familiare.

Era viva. Erano vivi, ed erano salvi… per il momento.

Da sopra la spalla di Ron, mentre il rosso le accarezzava i ricci castani, Hermione incontrò ancora quegli occhi grigi –Draco…- mormorò –Cosa… cos’è successo?-

-Oh, giusto.- sorrise Ron contro la sua spalla, sollevato che riuscisse a parlare, prima di separarsi dal suo abbraccio pur continuando a sostenerla –Ci ha liberati.- il suo tono era ancora sbalordito e si voltò verso il biondo –Non capisco perché… ma hai salvato la vita di Hermione, questo mi basta per ora.-

-E la tua, la mia e quella di Harry.- fece notare Luna con il suo tipico sorriso.

-Si… infatti, certo.- borbottò Ron mente le sue orecchie si facevano rosse.

-Ti rendi conto di quello che hai fatto?- domandò Harry d’improvviso, gli occhi fissi sullo storico rivale –Di quello che hai… che rischi, ora?-

Sul volto pallido di Draco si dipinse un sorriso amaro –No, Potter, non lo so. Vuoi spiegarmelo tu? Vuoi spiegarmi tu quello che succede hai traditori? Ne ho visti mille di traditori puniti, Potter. Io ci vivevo lì.-

Il vento sibilava tra gli alberi, il sole bruciava sulle loro teste. Erano sulla ria del mare, le onde sciabordavano sugli scogli e il silenzio divenne immediatamente troppo pesante. Fortunatamente potevano contare su Luna –Ma dov’è che siamo, è un bellissimo posto.- commentò guardandosi attorno, come se fossero lì per un pic-nic.

-Villa Conchiglia.- spiegò Ron, alzandosi in piedi e affrettandosi ad aiutare Hermione a fare lo stesso –Casa di Bill e Fleur… Hermione, forse dovrei portarti in braccio.- commentò, preoccupato, quando la riccia si lasciò sfuggire un gemito.

-No.- mormorò Hermione, chiudendo un attimo gli occhi per ritrovare l’equilibrio –No, sto bene, ho bisogno… di bere.-

-Andiamo.- annuì Ron con un sorriso, passandole un braccio attorno alla vita e tenendola in piedi. Gli altri tre li seguirono e in breve arrivarono davanti alla porta di Villa Conchiglia.

Assurdo. Suonare il campanello, aspettare. Cos’avrebbero fatto, dopo? Quando la porta si sarebbe aperta, cos’avrebbero detto? Avrebbero salutato? Come se tutto fosse normale, mentre niente lo era.

Sentiva ancora il dolore scuoterle le ossa. Erano sfuggiti ai Mangiamorte. Tornavano dopo mesi tra persone familiari. Rischiavano la vita ogni giorno e ora si presentavano così, suonando il campanello… si sentì scuotere dalle risate che cercava di trattenere, ma non dovette farlo per molto: si sentiva davvero troppo pesante e le ginocchia non la ressero un istante di più.

Draco scattò in avanti e la sostenne dal lato opposto a quello di Ron. Si fece passare il braccio di Hermione attorno alle spalle e lei alzò lo sguardo, incontrando i suoi occhi. Ancora.

-Mi dispiace per… questo, Granger.- commentò sottovoce, e in quel momento la porta si aprì.

-Che diavolo… Mangiamorte! Allontanati da lei, subito!- gridò Bill estraendo la bacchetta e puntandola verso Draco –Allontanati, ho detto!-

La mascella di Draco si serrò, ma non disse nulla e si allontanò da Hermione.

-Stai indietro, butta a terra la bacchetta e…-

-Lui mi ha salvata.- riuscì a mormorare la ragazza, poggiandosi a Ron per stare dritta.

-Lui è il figlio di Lucius Malfoy.- protestò Bill, confuso.

-Ci ha liberati e ha… salvato Hermione.- intervenne Ron in difesa di Draco.

Ron in difesa di Draco: se non fosse stato che Bill teneva ancora la bacchetta puntata verso il Serpeverde, Hermione sarebbe scoppiata a ridere per l’assurdità di quella situazione.

-Come potete essere certi che non sia una trappola?- domandò Bill, incerto.

Era ovvio che lo fosse. Lui non c’era, non aveva visto gli occhi di Draco mentre attaccava Bellatrix, mentre tradiva la sua famiglia e il Signore Oscuro… Hermione si, però: lei aveva visto la luce brillare in quelle iridi grigie per la prima volta dopo 7 anni. Lei sapeva che Draco era sincero.

-Non lo è.- riuscì a sussurrare, ma la sua gola era troppo secca e non uscì altro che un roco mugolio –Ho bisogno… acqua…- sospirò, e le palpebre si chiusero, troppo pesanti perché potesse resistere ancora. Un istante e tutto si fece buio.

-Potete incarcerarmi, se in questo posto avete una cella, ma non lo vedete che sta male?- esplose Draco, furente: cosa volevano fare, aspettare che la mezzosangue morisse prima di decidersi a farla stendere su un maledetto letto e darle un maledetto bicchiere d’acqua?

-Entrate.- cedette Bill alla vista dello sguardo del Serpeverde e di Ron: se non li avesse fatti passare, probabilmente i due avrebbero dimenticato la loro rivalità per Schiantarlo in contemporanea –Fleur! Una bacinella d’acqua calda e la boccetta della pozione curativa di tua madre! E manda un Patronus a mia madre, Ron e gli altri sono qui!- gridò, mentre i cinque ragazzi entravano nell’ingresso di Villa Conchiglia –Portala di sopra, Ron. Draco… tu resta qui. Finché sei qui voglio tenerti d’occhio.-

Draco stava per seguire di sopra Ron ed Hermione, ma uno sguardo alla giovane Grifondoro lo convinse a cedere: non voleva ritardare le cure di cui aveva bisogno, non poteva sopportare ancora quell’espressione di dolore sul suo viso privo di sensi. Non poteva sopportare di sapere che il suo dolore, in qualche modo, era colpa sua.

-Non mi muovo, Weasley.- sibilò, estraendo la bacchetta –Vuoi che ti consegni questa, suppongo.- aggiunse, porgendola a Bill mentre Fleur sfrecciava verso il piano di sopra. Il rosso, sbalordito, afferrò la bacchetta e se la mise in tasca –Bene, Malfoy.- commentò, e salì le scale rapidamente dopo aver raccomandato a Harry e Luna di controllarlo.

-Non ho intenzione di scappare, Potter.- sibilò Draco –Non avete esattamente dovuto trascinarmi qui, in caso non l’avessi notato.-

Harry gli rivolse un’occhiataccia, e senza dargli risposta lanciò un’occhiata alle scale.

Draco incrociò le braccia al petto e si poggiò alla parete, senza poter evitare di rivolgere lo sguardo alle scale oltre cui era scomparsa Hermione, preoccupato.

Preoccupato per Hermione Granger.

 

 

Nota di Jane:

Un capitolo un po’ di transizione, spero che non vi annoi troppo ma era necessario xD

Questo capitolo è dedicato a Dreamgirl91!!!

Un bacio a tutti,

Jane!!!

  
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