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Autore: MadHatter27    09/12/2010    2 recensioni
.. Sento il sonno svanire e piano piano il torpore abbandonare il mio corpo che completamente inerme è abbandonato in un letto con lenzuola bianche. La consapevolezza di essere nuda mi colpì come uno schiaffo e mi portai meccanicamente la mano sinistra di fronte alla bocca. Qualcosa di metallico mi ha sfiorato le labbra. Tremante allontano la mano osservandola alienata. E quando vedo l'anellino d'oro intorno all'anulare sinistro, mi sento svenire.. Oh mio Dio sono sposata!
DAL 2 CAPITOLO..
Vedevo tutto offuscato e le orecchie mi fischiavano. Ero arrivata al sesto martini all'incirca e di certo non era stata una cosa positiva. Eravamo rimaste le uniche al pub e da quello che potevo vedere Sage si era addormentata sul tavolo. Io continuavo a vedere soffuso come se d'improvviso stessero spegnendo tutte le luci e io non potessi far altro che rimanere al buio. Un movimento alla mia sinistra mi segnalò che qualcuno si era appena messo accanto a me. Non capivo bene chi fosse sentivo solo che anche lui aveva bevuto. Lo percepivo. La distanza era così ridotta che potevo sentire il suo alito su di me. Sapeva di whiskey. Constatai in me che io in realtà non avevo mai potuto assaggiare quel tipo di alcolico. Anche se mi avevano detto che era abbastanza buono. Ti sapeva far perdere la testa. Aprii di più gli occhi quel tanto che mi bastava per poter distinguere i suoi tratti somatici..ed il colore grigio tempestoso dei suoi occhi. Mi sentii attirare dalla vita verso di lui. La mente del tutto offuscata. Mi ritrovai immischiata in un bacio selvaggio, provando emozioni così contrastanti da sentirmi come una bambina inesperta alle prime armi. Chi aveva baciato prima chi non lo sapevo. Forse era stato lui o forse ero stata io. Non ero più certa di niente. Solo di una cosa ero del tutto convinta.
Avevo sbagliato a privarmi del sapore del whiskey per così tanto tempo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Casey... Dio mio sei distrutta > sentii una voce di sottofondo al mio sonno che tanto faticosamente ero riuscita a conquistare. Dopo tanto quel pomeriggio finalmente ero riuscita a prendere sonno, anche se perennemente agitato da incubi. Riaprii lentamente gli occhi notando con stupore che intorno a me era tutto scuro, che fosse già sera? Possibile che avessi dormito tanto senza accorgermene?.. Mi alzai lievemente schioccando il callo rimasto per troppo tempo in quella posizione a dir poco scomoda. Di fronte a me trovai Sage a scudrarmi con un espressione preoccupata in volto. Certo non doveva essere un bello spettacolo vedermi in quelle condizioni però così era esagerato.

< Sage..Che ore sono?..>
< Quasi le nove.Quando sono tornata ti ho trovata dormiente sul divano..Per fortuna ci ha pensato William a metterti a letto.. >
Immediatamente sgranai gli occhi e mi girai in direzione della mia amica che mi guardava con un'espressione così innocente che se non la conoscessi praticamente da una vita le avrei potuto anche credere..
In quel momento mi resi davvero conto che non mi trovavo più sul divano ma tutta vestita, ovviamente, nel mio letto.
< Tu mi stai seriamente dicendo che quel troglodita è ritornato qui e ha osato varcare la soglia della mia camera da letto in modo improprio?! > wow detto così mi sentivo davvero potente, non era da tutti velare una minaccia di morte con belle parole e raffinate.

< Non sarebbe la prima volta che lo faccio Amore mio > mi girai di scatto verso la porta trovandolo beatamente appoggiato allo stipite mentre sorseggiava qualcosa rassomigliante a multivitaminico. Ci mancava solo che fosse uno di quei tizi con la perenne ossessione per lo sport super pompato e cose del genere.. C'era davvero da tentare il suicidio. Ma la domanda fondamentale da porsi in quel momento era un'altra : Cosa Diavolo ci Faceva LUI ancora a casa mia!!
Guardai Sage accusandola di tradimento semplicemente con lo sguardo.. Cosa stava partorendo quella sua mente malata e perversa..
< Non vorrei scombussolare i tuoi piani, ma mi potresti dire cosa cavolo ci fai qui?! Sage non te l'hanno mai detto che non si fanno entrare gli sconosciuti in casa propria? > Replicai con un  tono così velenoso che probabilmente se una vipera mi avesse morsa in quell'istante sarebbe morta avvelenata.
Sage sghignazzo  semplicemente per poi alzarsi.. < Penso sia meglio se tolga il disturbo.. Tra moglie e marito non mettere dito.. > e dopo un'altra sua breve risata e il mio tentativo di picchiarla con il cuscino, andato in fumo uscì per chiudersi in camera sua al computer.

Già era difficile gestire un EX marito..Di certo non mi serviva anche un'amica che parteggiava per la felicità e il romanticismo della coppia.. Non ne sarei mai uscita viva da tutta quella faccenda me lo sentivo. Mi alzai dal letto e senza curarmi del mio aspetto decisamente trafelato, mi diressi in cucina seguita ovviamente dalla presenza di quel beota, che si sedette al tavolo osservandomi mentre mi facevo una cioccolata calda.

< Ehm Ehm > un leggero tossichiare dalla sua parte mi fece irritare notevolmente, ma decisi comunque di mantenere la calma e sciogliere il mio Karma. Così onde evitare di saltargli al collo uccidendolo accidentalmente, mi girai guardandolo a braccia conserte mentre aspettavo che parlasse. Mi doveva decisamente qualche spiegazione..
< Quando tu molto elegantemente, hai fatto la tua tragicomica uscita di scena, Jermey ed io siamo rimasti a parlare. E lui mi ha mostrato alcune cose notevolmente interessanti. > Lo guardai incuriosita da quella premessa piuttosto ambigua. Lui si infilò una mano in tasca e poggiò sul tavolo un documento..
< Questa è una copia della tua carta d'identità, copia effettuata ieri sera. Questa tua carta però dimostra che tu, sei un'immigrata. > Lo guardai sempre più stranita. Impossibile, non potevo essermi dimenticata di un particolare così rilevante come la cittadinanza. Avevo mandato mia madre a ritirarmi la richiesta..
Venni colpita però da un flash. Mia madre che mi diceva che aveva trovato il tribunale chiuso e non aveva potuto richiedere il foglio. E così tra una cosa e l'altra mi ero dimenticata. Ero ancora una ragazza Scozzese allora. Improvvisamente capii però dove voleva andare a mirare l'uomo davanti a me.

< Dalla faccia che hai fatto capisco che ti sei appena resa conto del grave errore che hai commesso. Ma fortunatamente, non tutti i mali vengono per nuocere. Quando una persona non ha la cittadinanza ci sono due modi per ottenerla. Fare la richiesta e aspettare , aspettare... oppure un matrimonio. >
Capii improvvisamente quello che intendeva dire e rimasi completamente senza parole. Ma era pazzo? Oppure aveva qualche forte tara mentale!
Certo la cittadinanza era un processo lungo con la richiesta, e certamente a breve avrebbero capito che io in realtà non ero americana. Ma una soluzione avrei potuta trovarla anche senza di lui. E comunque lui che cosa ci avrebbe guadagnato da tutto questo!? Non capivo più niente.. In un giorno, in un solo giorno quella che credevo sarebbe stata una vitasemplicemente fantasticasi stava trasformando nel mio inferno personale. Allibita mi sedetti di fronte a lui. Avevo assunto l'aria di un generale di guerra, forse perchè adesso era arrivato il momento delle risposte.

< Parliamoci chiaro, uomo che cosa vuoi da me? Non credere che sia così stupida da pensare che tu resteresti sposato con me solo perchè sei una persona di buon cuore.. >
 < Diciamo che sono del parere che non tutti mali vengono per nuocere, e soprattutto sono realista. Saremo costretti a rimanere sposati per due mesi comunque che a te piaccia oppure no.. E poi diciamo che io potrei fare tuo marito di fronte l'uomo dell'ufficio immigrazione se tu... mi ricambiassi il favore ecco..>
Lo guardai di sottecchi pronta ad afferrare un coltello nel caso in cui avesse solo minimamente provato a toccarmi.. Cosa si credeva che avrei scambiato il suo favore accogliendolo nel mio letto? Gli uomini erano tutti uguali non c'era davvero nulla da fare.
Uno dei motivi per cui continuavo imperterrita a rimanere single era questo. Non c'erano più distinzioni fra sesso e amore, tutti gli uomini stavano diventando tutti uguali. Tanti piccoli idioti con il cervello posto tra il cavallo delle gambe.
< Ma tu sei pazzo! Ti sembra che siamo in un film per caso?! Dove il protagonista cerca di sedurre la donna occasionale!! Preferirei essere rimandata in Kazakistan piuttosto che averti nel mio letto!! >

Al termine della mia sfuriata però quello che vidi formarsi sul suo viso non era esattamente l'espressione che mi aspettavo. Infatti lui ghignava. Niente di insolito si potrebbe pensare visto e considerato che da 24 ore probabilmente quella era l'unica espressione che gli avevo visto più spesso in volto. Ma in realtà con quel suo ghigno mezzo esasperato e mezzo derisorio capii che c'erano alte probabilità che stesse pensando che io fossi una completa idiota.
Cosa che contribuiva a farmi innervosire notevolmente!
Si sistemò meglio sulla sedia afferrando la mia tazza di cioccolata ed iniziando a sorseggiarla.
< Sono davvero, davvero addolorato di dover distruggere i continui sogno erotici che fai su di me, ma non ho bisogno di stupidi patti per sedurre una donna, amore mio > poggiò i gomiti sul tavolo guardandomi dritto negli occhi.. < E credo di averlo decisamente dimostrato questa notte checchè si dica.. >

< Credo che l'eccessivo amore che provi per te stesso vada ridimensionato e di molto anche. Prima che decida di ridimensionarti io, in maniera poco piacevole, continua a parlare.. > mi riappropria della mia tazza di cioccolata aspettando che continuasse.
< Devi sapere che mi sono trasferito da poco a Los Angeles, per questioni di lavoro.. Quando ho ottenuto il trasferimento in questa città, la casa era già stata comprata e tutto era sistemato. Salvo incidenti, che purtroppo si sono avverati. La mia casa è stata bruciata da un incendio in prossimità di Hollywood e così adesso sono senza casa. Jeremy abita troppo lontano dal mio posto di lavoro , e andare negli alberghi è fuori discussione. Cosa mi risponderesti se gentilmente ti chiedessi di essere tuo ospite per un pò di tempo mogliettina mia? > sorrise in maniera così lecchina e ammaliatrice, che in un primo momento tentennai. Ma fortunatamente non durò molto.
< Certo che NO! > risposi sorniona, sorridendogli nello stesso modo falso in cui lui aveva fatto con me.. < Non accetterò mai questo deplorevole ricatto! >

Non aggiunse niente, lo vidi solo sospirare e schiacchiare il tasto 2 del suo smartphone con aria desolata.. < Sapevo che sarebbe andata a finire così, io ho cercato di fare il gentile però... > sentii bussare alla porta, così lanciandogli un'occhiata altezzosa mi alzai e andai ad aprire. < Chi è? > come ogni mamma, anche la mia sin da piccola mi ha ripetuto all'incirca 456798 volte al giorno di non aprire mai la porta agli sconosciuti, così anche da grande continuavo ad essere una persona ansiosa quando  non aspettavo visite. Vidi dallo spioncino che c'era Jeremy accompagnato da un uomo sulla sessantina dall'aria severa e grave.
< Ufficio Immigrazione. Le dovrei fare qualche domanda se non le dispiace.. >
Bloccata. Ruotai i 180 gradi su me stessa fino ad incontrare la faccia di William che cercava di trattenere le risate.. Grandissimo figlio di una buona madre!
< Eehhm... si... un attimo ero sotto la doccia... datemi il tempo di vestirmi.. >

< Tu! Lurida feccia come cavolo ti è venuto in mente!!! Cosa cavolo ci sta nella tua testa!! > tutto questo lo urlai a bassa voce in modo da non farmi sentire dai miei amati "ospiti" e contemporaneamente per far capire a quel caprone quanto fosse imbecille..
Eravamo entrambi ai lati opposti del tavolo. Io che cercavo di prenderlo e lui che per tutta risposta faceva il bambino di cinque anni girando attorno.
< Mia adorabile scimmia, mi ci hai costretto tu.. Io di certo non posso rimanere per la strada, e tu non vuoi essere espatriata vero? Uno scambio di favori..> parlavamo a bassa voce come due ladri..
L'avrei preso sempre di più a pugni!
< Non lo ripeterò una seconda volta!! Ascoltami bene William Steson, mi stai rendendo la vita un inferno e voglio che tu sparisca! CHIARO?! >

Bum Bum Bum.. < Signorina Smith >
Senza attendere un'altra risposta corsi verso il bagno e in piena crisi isterica, mi bagnai tutti i capelli, dando l'impressione di essere appenauscita dalla doccia..
< Va via! > sibilai a William prima di aprire la porta, e lo vidi rientrare in cucina sorridendo furbescamente, mimando un "come vuoi cara".
Aprii la porta cercando di simulare interesse e scuse in una sola occhiata, facendo distorcere la mia faccia in una espressione indefinibile.
< Buonasera, cosa posso fare per lei? > Eravamo ancora fermi sulla soglia, e io non avevo per niente voglia di fargli entrare.
< Come le ho già detto sono dell'ufficio immigrazione.. Dovrei discutere con lei su delle questioni di cui sono stato informato dall'Avvocato Leynold. > L'avvocato Leynold, quel vile infame, fingeva di non conoscermi anche se lo vedevo reprimere orde di risate sotto i baffi. Tra lui e l'amico non so chi fosse il più irritante.
Avevo bisogno di temporeggiare, per dare al mio cervello l'opportunità d'inventare qualche balla credibile decisi di uscirmene con una frase stile C.S.I Miami.
< Potrei vedere un suo riconoscimento signore? Sa com'è di questi tempi non ci si può fidare di nessuno! > Ma quanto poteva essere vera quell'ultima frase. Anche Jeremy il viscido dovette capirlo perchè finse di tossicchiare per confondere le risate. Patetico.
L'uomo di fronte a me, scocciato evidentemente per una tale seccatura, prese una specie di distintivo e me lo fece vedere. Clinton Arnold James.
Quale madre darebbe un nome del genere al proprio figlio?! Ecco perchè era così sgorbutico.
Non dissi nient'altro mi limitai semplicemente a fargli cenno di entrare, indicando il salotto. Mentre li guidavo buttai un occhio in cucina sperando che William non commettesse qualche cosa di stupido. Ma vista la mia eterna e incommensurabile fortuna in certe cose, non mi stupii minimamente quando vidi che in cucina non c'era nessuno e che quindi lui girovagava libero per casa.

< Signorina Smith, abbiamo riscontrato nel nostro database, che la sua cittadinanza americana è inesistente. Adesso, sinceramente non voglio sapere per quali motivi lei non è riuscita ad ottenere tale privilegio, quello che mi interessa al momento è che lei si prepari e mi segui all'ufficio per poi essere trasferita nella sua città natale. L'avvocato Leynold è qui solo per questioni burocratiche poco interessanti. Se mi vuole seguire ora >
Si alzò intimandomi di fare lo stesso ma io rimasi a fissarlo a bocca aperta. Alla faccia della democrazia.  Sembrava uscito dall'utero della moglie di Hitler.

< Tutto questo è assurdo, certo la cittadinanza ancora non ce l'ho ma sarà questione di giorni! Non posso andarmene adesso! >
< Vorrà dire che quando riuscirà ad ottenerla potrà ritornare e l'America sarà felice di accoglierla. Ma adesso è meglio che ritorni da dove è venuta miss.. > Cercò di prendermi delicatamente dal braccio ma io mi scostai subito. Andarmene ora avrebbe voluto significare perdere il lavoro, e non ero disposta a pagare un prezzo così alto. A malincuore dovetti approdare sull'ultima spiaggia e giocarmi l'ultima possibilità, per rimanere a L.A.
< Qui ho un marito, lei non può costringerci a lasciare questa città. E' la sua nazione questa. La sua patria. Non potrei mai costringerlo ad un tale distacco >
Oddio sembravo uscita da uno squallido film strappalacrime. Vidi dipingersi sul volto di Mister James un espressione di stupore che mi permise di allontanare il mio braccio dalla sua presa.
Mi odiavo. In quel modo avevo miseramente ceduto a quello "scambio" che altro non era che un ricatto di William. Quest'ultimo allora si decise ad uscire dal suo nascondiglio lasciandomi come un ebete a fissarlo.
Lo vidi uscire dal bagno coperto solo da un accappatoio grigio, in tinta con gli occhi mentre scuoteva i suoi capelli bagnati. Mise su una faccia proeccupata nel vedere gli ospiti inaspettati, ma ovviamente per me fu facile notare la recitazione evidente.

< Amore che succede? > disse venendomi incontro. Dovevo apparire credibile, sofferente ed innamorata persa. Sarebbe stato un suicidio fare una cosa del genere. Sentivo gli occhi pungenti dell'ufficiale su di me e così mi costrinsi a tirare fuori l'arte drammatica e realistica..
Quando ero piccola, per far uscire le cosìdette lacrime di coccodrillo pensavo sempre a cose elementari, come la perdita del mio peluche, o cose simili. Ma ora mentre vedevo i miei sogni sgretolarsi sempre più velocemente, e la mia vita cambiare in modo così radicale da sembrare solo una visitatrice occasionale della mia esistenza piuttosto che la vera protagonista, far uscire le lacrime fu più semplice del previsto.

Mi lancia contro di lui piangendo, e abbracciandolo fingendo un espressione puramente innamorata, e vedendo i suoi occhi rispondermi con uno sguardo così intenso da mandarmi dei flash riguardanti altri momenti passati insieme. Momenti che la mia mente non ricordava anche se si impegnava per farlo. Momenti in cui forse mi ero sentita felice... almeno così credevo.
E' finzione Casey. E' solo ed esclusivamente finzione.
Sentii le sue braccia avvolgermi e la sua bocca posarsi tra i miei capelli. Le sue braccia mi carezzavano la schiena come a volermi rassicurare.

< Shh, piccola ci sono io qui adesso. Potrei sapere che succede signori? Spero che le vostre spiegazioni siano abbastanza esaudienti.Ho la tendenza a perdere la pazienza quando qualcuno fa soffrire mia moglie. >
Finzione. Finzione. Finzione.
Mi allontanai quel tanto che bastava da lui da impedirmi di perdere il contatto con le sue mani, ma da consentirmi di parlare. Avevo l'aspetto di una bambina impaurita e ne ero a conoscenza. Cos'era stato quel tocco quando gli avevo sentito pronunciare la parola mia moglie con tanta enfasi?
Smettila Casey è solo il momento.
< Will. La mia cittadinanza.. Lo sai avevo fatto richiesta ma non sono arrivati... Poi c'è stato il matrimonio da organizzare.. E io.. me ne sono dimenticata.. >
Will. Non me la sentivo di pronunciare qualche vezzeggiativo, mi sarebbe suonato troppo falso.
< E' normale. Abbiamo avuto tanto da fare. > poi si rivolse ai due che avevano uno un'espressione tesa imbarazzata e ostile e l'altro la faccia di uno che spera di uscire per scoppiare a ridere come non ha mai fatto in vita sua. < Nel momento in cui è divenuta mia moglie, è automaticamente diventata cittadina americana, visto e considerato che sono cittadino americano. > gli lanciò la sua carta d'identità che poggiava ancora sul comodino dopo la scoperta del matrimonio di quella mattina.
L'ufficiale si risedette continuando ad esaminare la carta d'identità e io e William ci accomodammo sul divano di fronte il loro. Mi sentivo tesa ed ero estremamente in ansia. Se mi si toccava si potevano percepire chiaramente i nervi come corde di violino. 
In un momento in cui il Signor James si distrasse iniziando a parlare con Jeremy, chiedendo il suo parere di avvocato, William si girò verso di me parlandomi nell'orecchio.

< Se l'è bevuta non preoccuparti. A quanto pare siamo molto più credibili come coppia di quanto sospettassimo entrambi.. > ghignai deridendolo..
< Non ti starai seriamente innamorando di me William Steson.. Il tuo io interiore potrebbe sentirsi tradito.. > ovviamente era solo una battuta innocentissima. Ero consapevole del fatto che probabilmente il rapporto mio e di quell'uomo sarebbe stato sempre in contrasto per tutta la durata del suo soggiorno, e del matrimonio.. Lui era così infantile, provocatorio, irritante. Non saremmo stati compatibili nemmeno sotto tortura.

Ma in quel momento come potevo lontanamente immaginare, che quello era stato il primo passo verso un progetto che avrebbe sconvolto tutti i miei piani..




Mio angolino personale.. =)

Ed eccomi tornata dopo una settimana con un nuovo capitolo :) questi giorni sono stati davvero stressanti per me, tra scuola e tutto il resto è stato impossibile trovare un attimo di pace... ringrazio immensamente chi ha recensito, letto e inserito la mia storia tra le seguite e le preferite.

I vostri pareri mi fanno capire in che modo impostare la storia e mi fanno ingegnare per trovare un modo per sorprendervi sempre :)

Un bacio

Kokkolina

  
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