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Autore: LaTuM    09/12/2010    11 recensioni
"Allora fa qualcosa! Cruciami! Impastoiami! Schiantami!”
“Vorrei tanto Malfoy! Tu non hai idea di quanto vorrei schiantarti in questo momento!” sibilò Harry a pochi centimetri dal volto del biondo “Ma non posso…”.
E Draco, in quell’istante, capì.
[post 7° libro senza epilogo, pre-slash]
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Alles Verloren - Epilogo

Disclaimer: Tutto appartiene a JKRowling. Io non ci guadagno nulla.

 

Alles Verloren

 

Epilogo

 

1 settembre 1998 – Grimmaud Place

 

“E’ ora di andare” disse Harry alle dieci e venti di mattina dopo che lui e Draco ebbero finito di fare colazione.

Nelle prime due settimane successive alla scoperta della verità sull’Eroe del Mondo Magico, le loro conversazioni spesso sfociavano in litigate, non si parlavano per giorni, poi riprendevano, chiacchieravano e quando il discorso cadeva accidentalmente sulla magia, sulla bacchetta di Draco o il ritorno ad Hogwarts, i loro rapporti peggioravano nuovamente.

Solo negli ultimi quattordici giorni le cose erano migliorate. Certo, talvolta Draco non riusciva a trattenersi dal fare domande riguardo la sua bacchetta, ma dopo che Harry – esasperato dalle sue richieste – gli assicurò per certo che il primo settembre allo scadere delle dieci e mezza – secondo quanto stabilito dal Voto Infrangibile che aveva stretto con Kinsgley – avrebbe potuto restituirgli il mal tolto, il biondo smise di tormentalo.

“Prima…” iniziò a dire Draco venendo però interrotto dall’altro che gli fece segno di seguirlo.

Il biondo annuì e seguì il ragazzo sulle scale che conducevano al piano superiore dove si trovava la camera di Harry. Questo aprì la porta con una semplice chiave di metallo – niente Alohomora – e si diresse verso un vecchio scrittorio di legno massiccio. Con un'altra chiave, molto piccola e comunque dall’aria consunta, aprì il terzo cassetto, rivelando che in esso erano contenute solamente due scatole, esattamente identiche.

Con mano sicura Harry prese quella sulla destra e la consegnò a Draco. Lui l’aprì rivelando il suo biancospino adagiato su uno strato di velluto verde scuro che l’aveva protetta per tutti quei mesi.

Nel momento in cui la prese in mano, Draco sentì il legno scaldarsi e la magia fluire dalle sue mani fino alla bacchetta che, dopo tanto tempo desiderava essere nuovamente utilizzata.

Harry al tempo stesso prese la sua – l’unica differenza era il velluto rosso all’interno della scatola in cui essa era contenuta – e si mise a tracolla una borsa di tela in cui nascose la sua oramai inutile arma.

“E’ ora di andare” disse Harry e Draco non poté fare altro che seguirlo fino in salotto. Davanti al camino attraverso il quale avrebbero raggiunto King’s Cross, c’era già il baule del Serpeverde che Kreacher aveva trasportato di sotto.

 

In meno di due minuti arrivarono in stazione. Nonostante Harry odiasse ammetterlo, non potendo smaterializzarsi, la Metropolvere era il mezzo più veloce per arrivare dove voleva senza perdere un’intera mattinata ad aspettare i - per quanto efficienti - mezzi pubblici londinesi.

“Eccoci” mormorò il moro uscendo dalla piccola saletta che era predisposta per l’arrivo con la Metropolvere. Erano tutti sporchi di fuliggine e solo dopo che furono lontano dagli occhi dei Babbani, Draco ripulì entrambi con un lieve colpo di bacchetta.

“Non ho capito perché non hanno fatto una connessione diretta col binario” constatò Harry ringraziandolo con un cenno del capo.

“Perché è sempre stato così” si limitò a rispondere il biondo osservando la massa di Babbani che andava avanti e indietro correndo perché erano in ritardo. Non c’era da stupirsi che nessuno notasse la presenza di gente strana che spariva dentro una colonna tra due binari.

I due percorsero il breve tratto di strada che li separava dai binari nove e dieci finché Harry non si fermò dietro ad un tabellone che lo celava alla vista di coloro che erano sulla banchina tra i due binari in attesa di oltrepassare la barriera magica.

“Credo tu debba andare” fece Harry controllando l’ora dall’orologio appeso al muro.

“C’è una cosa che non mi hai permesso di chiederti” iniziò a dire Draco, approfittando di quell’ultimo momento in cui avrebbe potuto conversare con Potter.

“Perché allora lo fai adesso?”

“Perché per un anno – e forse per molto di più, magari per sempre – non ci vedremo, quindi esigo una risposta come sorta di addio. O arrivederci.”

Il moro annuì. Sapeva di aver precluso molte conversazioni con il suo atteggiamento, ma parlare del suo futuro senza magia era ancora troppo doloroso per lui.

“E vorresti sapere…?” lo incoraggio, rendendosi conto che la proposta di Draco era anche sì fattibile.

“Cosa farai?”

Harry sospirò. In fondo un po’ se l’era aspettato.

“Ho preso accordi con Kingsley” rispose lui “Siamo riusciti a circoscrivere – non lo so con esattezza perché non mi sono occupato io in prima persona della cosa, probabilmente l’hanno falsificato – il problema del diploma Babbano. Ufficialmente in questo mondo ho finito i miei studi e sono pronto per andare all’università.”

“Lo farai?” gli chiese Draco a bruciapelo, conscio di avere ancora solo pochi minuti a disposizione.

Harry annuì.

“Sì. Andrò a studiare storia alla University College London. Non è lontano da qua, giusto un paio di fermate di metropolitana I soldi per pagarmi gli studi non mi mancano di certo e sono sicuro che – in caso di estremo bisogno – avrò appoggi sufficienti nel Mondo Magico. E poi chissà, potrei andare a fare l’insegnante o magari il semplice commesso in un negozio e durante le pause pranzo starò lì a farmi aria con la mia laurea…”*

“Vale la pena provarci?”

“A far cosa?”

“A vivere nel Mondo Babbano?”

“Non ho molte alternative” gli fece notare Harry.

“Potresti vivere come un re senza alzare un dito per il resto della tua vita” cercò di farlo ragionare Malfoy ma l’altro scosse la testa.

“Non posso farlo, non riuscirei a stare con le mani in mano. Sono sopravvissuto a tutto e devo provarlo a me stesso, anche se non ho più la mia magia ho ancora la mia vita e voglio viverla, provando a godere di quelle cose Babbane che ad Hogwarts mi sono sempre state precluse. Voglio farmi nuovi amici, andare con loro la sera al pub, ubriacarmi fino a non capire più nulla, fumare un pacchetto di sigarette in poche ore… fare la persona normale senza dovermi confrontare con gente intimidita solo dal mio nome. Non mi aspetto che tu capisca questo modo di fare, ma dopotutto non siamo di due casate opposte mica per nulla.”

Draco si ritrovò inaspettatamente a ridere davanti a quell’affermazione.

“E’ davvero ora che tu vada” disse Harry vedendo che l’orologio oramai segnava le undici meno sei minuti.

Draco annuì.

“Divertiti, non fare il fottuto Serpeverde e non prendere di mira gente che non sono io. Sei sempre stato il mio nemico preferito!” lo schernì Harry con un sorriso e porgendogli la mano.

Draco accettò e rivolse all’altro un ghigno come unica risposta.

“E’ stato un piacere Malfoy.”

“Per me no…”

Harry lo guardò male e l’altro sbuffò.

“Potter?” lo chiamò Draco.

“Uhm?”

“Riuscirò a riavere la mia casa?”

“A Grimmauld Place ci sarà sempre un posto per te”  rispose il moro aspettandosi di veder comparire sul volto dell’altro la ben nota smorfia di disgusto che era sempre solito riservargli.

“Buon viaggio!” lo salutò Harry voltandogli le spalle sentendogli sussurrare un debolissimo ‘grazie’ provenire dal biondo.

“Buona fortuna” fece poi il Grifondoro, celando un triste sorriso.

“Anche a te” rispose Draco prima di allontanarsi verso la barriera che divideva il Mondo Babbano da quello della Magia.

 

 

-Fine-

 

Note dell’autrice:

* Questa battuta è di Meg, le è uscita un po’ di tempo fa in occasione del grande evento: il mio ritorno in università XD Il copyright è suo u.u 

No, non è un finale triste! Si salutano e Harry ricorda a Draco che a Gimmauld Place (come nella sua vita XD) ci sarà sempre un posto per Draco. Vi prego, non ditemi che è angst altrimenti... non posso nemmeno darmi all'ippica, visto che do già abbonatemente tutti i giorni!

Per me questo è un finale felice, ecco =)

Ringrazio tantissimo tutti quelli che hanno commentato, le 30 persone che hanno seguito storia, le 7 che l'hanno tra le loro preferite e le 3 che l'hanno aggiunta tra le storie da ricordare =)
Un enorme grazie anche alla mia beta Meg, senza la quale questa storia non sarebbe stata così leggibile XD

Grazie di cuore a tutti quelli che hanno letto questo racconto =)

 

   
 
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